Olovtn• Inditene dcll'lndle meridlontl• 1 ►er ht sm1 irnpotemm u intervenire. 1...i·ntcrminubile narrazion(> provocava varie rifle&Jioni: sn come lo >iJ1Rruto Helvaggio !lOtcssc vivere in un nmbientc sirrntto, 1,opolnto di rit_~- re. nvendo &X!r unica difesa un'accel- ~ In e minugcole fn-cco; su come polet;- i;(' fidarsi u· lasciur nel hosco la moglie e untt nidintn di bamb'ui, protetti solo dalle rrngili pareti di foi:<lit• secche dellu loro ubitazione, quando egli undnvu nlh1 rìcercn del cibo quotidiano ver tonto bocche. 11 fotto 1,urluva chiaro della dominunzu iunntu dclln specie umunn t1u ogni altro nnimnle, oro è certo fin dulie epo- (·lw piì1 lontune; cht- 1lltri111enti l'Uomo. debole e privo di dife!W nutuntli, mu· ttvrehbe potuto nrrermursi sullo 'l'érro. Quci,;it• genti dello giun~la. u somiglinnzn di molti "Itri primitivi, 1rnchr arricnni. non chinmano umi 1, loro donne per nome. Le ragioni di 1·ii, i,;i busuno sn pure superstizioni. Qu"ste donm:.sono dii ritenersi le più ti1uide del mondo. Nd maggior nu1n\•ro dc,i c11si la v1stu di lll\O strn11icro le mettt• .r.uor di lW dallo s1u1vento. EpJ)ure hunno il coraggio di restar solt, relc~ate per. giorni e J,!iorni nelln J,!iunj,(ltt, n cuusn delle loro ì11dis1t0sizioni mensili dur1tnlt.' le <1uali sono giudicnte inuuondc·ch.1gli uomini. \'ivono ullorll ~n unit SP1.,>Cdiéi cnnile. ftttto di soor:u1 d'nlbero t• co,~rto nl ma$8irno du unn 1>elle cli duino, con sji'1tzio uP1w11H 1mUir·icute per contenert• un individuo seduto o disteso. D11tn la M!nri,.n J)rOtczion\' orrerht du 11uel l'icovero. ltt J)overn occu1urntc è co:,,trottu n.d unH 1.erenne ansin notturirn. davunli ,, u11 ruoco ruvvivnto di coniinuo, ~- ~~~d~~~~-1: ::r~:~~;t::",7;::, w~~~: ~ gli animali. Lu curios1t.i1 mi ·s,•insc nell"iut("rno d-i molte dolle frugili cuBe incontrnk nello giungla. Hanno generalmente due stumR. 11iccolu In posteriore, 1•ii1 grnnde l'uuteriore, con unu siugoln minuscoln 1-1orlu d'ingreli80. Le fine>• stre souo ignornk. mu di luce nt.• J)USStl nt buisUt.HZII rru le ro~li(' e i J>CZ'ti <li Af:orzn d'albero udnttHti n vure1c. l..:i:1:-:taozn granrlf> ha il focolnr(' per tert'tt, in un nngolo, iwvrnstnto dn un legno me880 <li tn1vcri,;o J►er 11rfumicarvi_ In carne. In 1111 ul tro ungolo è C06truiltt unu g11bhi11 11cr tenervi le térrocotte. lufilnti uu 1>0'1,cr tutto i.000 Vtl8i di bumbù, po· cht: fr•t.-cciee utensili svuriuti. Qun e lit pendono nrrotolnto le stimi.:- 1•cr dormire. ceistelli e ,1unlclw z11cc11. S1mr8i in disor,line sul 1mv:111ento ,;ono 1•elli di duino, slrncéi unti. ijt\Cche vuote e trcs1)()li ,)('1' sedervi :·11 mez7.o Il mm s1,orcizin insu1>ernbi((". 'rutto questo r bustunte per rnr felit·i gli CSMOriumani f.iJ>érduti nel vero rcJ{no dcllP fiure, nel cuore della nuturu 1,iì1 r;elvll.~J,!itt dcll'Jndin. Z\on si ercdn che coteste genti. come potreUbe si:.•mbrure, restino sordt.• nl fttsc:uo dcll"aruLit:ntc,, solto molli wwetti di supcrbn bellezza, in cui trovansi rclegnt(', Al contrnrio, mo-, strano di subirlo. e in un c("rto senso nrmrezznrlo, forse più un'cora di noi. Ve ne sono portute in g:ron pnrh' dalla vitu di caccia che conduc.-ouo siu <Vi giorno che di noltc. In particolare sono 8!)(."<:ializz1\te in rruttifer· aggunti presso gli st1\{Wi in cui, ,;oprnt.tutto dul trumonto nll'albtt, gli ani moli della. giungln si recano ri.duciosi ud nbbevernrsi. Le interminabili ultcS<' all'ac1tw le 1,ortnuo, frn l'altro. a vnlutnre minuti fotti connessi alla lussureg.,;:iunte vilu vcge· tale e animale del luogo; e intanto 1t godere di tutté le sfumature del pru;Sttggio dnl crepuscolo alltt notte l' eia questa al risorgere dell'alba. Ai trovici. la notte non è nmi trnnQuillu come da noi. I rumori strani che si sentono nelle foreste hanno unn breve sosta uel momento in cui, r11pide, scendono le tenei.ire. Lu vitu diurno e allora quut1i uddormcntuttt. quella notturna uou del tutto gve- - glin. Si tace quindi dalle duo 1mrti 111n 1>er1>0eo.Con l'oscurità e In muJtJ?:iore quiete. il rascino dellt, giungla 1 isullu 1iumcntuto. Gli indigeni gentono allorH di dover parlar(' sottovoce, per iueonscio rispetto nlln snlonnillì incombente. Più o meno. 1>er(,. questa è o,·unque sentita: iu tuttU il mondo gli abitanti delle foreste troµic.tli usuno un basso, bene uppro1>rinto tono di voce. Vi è in <'l'ISO nnche il dcgiderio, op1)0rtunissi1110di coJ?:liere ogni suono, sia casuole. si11 dì betitiu selvalìca.. Coll'àlbu le voci della ,t:iun~la salgono al loro massimo diapason, portatevi dogli uccelli, stanchi di a,·er taciuto lroµpo n lungo. Ltt verità de· timbri e '!rande, nude ussortih1. direbbesi. tuttnvia semprl' armoniosa. C'è ub· bastam.n in tutto quegto J)er tra.sforrnttre in esta-.;i molti degli "ttimi visimti. unehe nclln ruanieru 1,ii1 iucoinodu. dal· selvnJt:J?;io in uµ1mr,inzu r•ii1 nhbrutito. IJDIO CIPRIANI (llofo11r11fie <frll'Q11lorel.
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