La Difesa della Razza - anno VI - n. 8 - 20 febbraio 1943

ITALIANO ..miamo solo quelli che ci sono fralelli di sanglte. Il razzista con i latti e con le rx,role deve essere di esempio a tutti. Il razzista deve esaltare quelle che sonc le qualità miglior: degli italiani, le qualità che sono state 2redìtote dai nostri padri, è distruggere quelle qualità peggiori, che, purtroppo, nel ·corso della storia qualche volta hanno formato come un'incrostazione sopra le p!'Ì· me. Il r.nzista deve lasciare da parte le quest oni secon• darie e mettere tutto il suo sapere e la sua passione a! servizio della vitto.ria. E" poco importCD'lle m questo momento dlscute.re se la razza mediterranea valga più o meno della ncrdko, se le qual tò dello spirito si ereditino come quelle del corpo, op· pwe se la razza dello spirito sia seJXIrata da quella del corpo, se J"'dea della razza si possa conciliare o meno con quella dello Stato e così. di seguito. Tutte queste discussioni lOSC:anoin fondo ìl tem~ che trovano e possonc ess.EU"erimandate od un altro momento _più tranquillo. E' necessario invece che il razzista in questo momento riesca a conv ·ncere il popolo i taliano di alcune verità es• senziali. La prima di queste verità è che il giudaismo !n• ternazionale, con tutte le sue proteiformi manifestazioni, è il nemico numero uno dell'Italia. Jlion dimenticare mai eh-e:gli a,roplani che distruggono le nostre case sono stati pagati con l'oro dei ghetti e che la guer!O sarebbe fi. rùta do molto tempo se Israele non ovesse avuto tutto l'intçresse nel vedere dissanguato e immiserito lo vecchio Europa, anzi, non d'mentichiomo che. senza l'azione giudaìca, non ci sarebbe stato lo guerra. La secondo verità è che il popolo italiano deve ritor, nare od '3ssere quello che fu quando Roma dominava il mondo. La volontà dura, sihmziosa, tenace, lo vecchio volontà romana deve esse.re la sua qualità principale. Il popolo ital"ano non deve abituarsi all'ideo che anche come servo degli ebr,ei o degli inglesi k:z vita sarebbe degna di essere vissuta. Il popolo italiano deve ridiventare orgcglioso e superbo. Deve sentire che nelle sue vene scorre ancora il sangue dei padr'. Deve pensare come pensarono i suoi antenati, che conquistarono l'Europa e che poi in una lotta millenario ricostiluirono l'unità d'Italia. La terza ,.-erità è che l'Italia è ogg:, quasi sola a portare il peso gravoso della romanità. Quasi tutto il mondo lalino del Sud-America ha dato la provo di una decodenw razziale inimmaginabile. In EurOJXI la Francia ha stupito tutti per I fenomeno di senescenza che l'ho colpita. Lo rag1cne di questa decadenza della romanità, in Europa e fuori di Europa, è di natura rClzziale. Molti Stati del SudAmenca sono costituiti quasi esclus1vamente da met'cc1. La Fran6.o con una politica delittuoso è ondata precipi• tondo raçidamsnte verso un baratro dal c(uale sarò molte difficile che s1 potrà r"sollevare. Noi siamo attualmente il sole grande popolo che pub ancora difendere l'ideo della romanità. Questo perchè eJis_te ancora un solido substrato razziale sul quale questa idea può ancorarsi. ' Infine, il razz:smo deve servire a rinsaldare negli italiani la coscienza di essere degli europei, non solo, Ìna i primi degli europei, a fianco ai tedeschi. ' Questa è lo miss"-?ne di noi razzisti in tempo di guerra. rinforzare l'antigiuddsmo, esaltare nel popolo italiano le sue m1gliori qualità razziali, far rivivere il mito d; Roma su una base concreta, creare inline uno coscienza vera mente europea nei nostri concittadin:. Formiamo dunque il Ironie unico del razzismo italiane. Poco importo se siamo considerati dei settari o dei fonof ci. Quello che importa è riunire tutte le nostre forze con uno lede assoluta nella villoria del popolo italiano. GUIDO LANDRA E necessario che il razzista in questo momento rie'sca a convincere il popolo italiano di alcune verità essenziali. La prima di queste ver_ità è che il giudaismo internazionale, con tutte le sue proteiformi manifestazioni,è il nemico numero uno dell'Italia

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