La Difesa della Razza - anno VI - n. 7 - 5 febbraio 1943

q11estionario 1A!,\, -· Q.-1-te, d&Ua, H1,&cli.c«1,a, . A propo•ifo delle question• della me• dkina • d~ 1uoi metodi, • in ri1po1le elle lell.,111 di Gtvl11nl, 1u • la mtile cov•t• • il ca1THuate leduschlnl, di Como, e.i 1crive quanto ••gue: · ti Ho letto • meditalo su "La Difes. delle Roru" I, lettera del camerata e co1h,ga Giviani dal titolo "l,a mala covala " e, pur sollo•crivendo ,Ile sue alfermnioni, approvo in toto 'il vostro commento e 1pec:ial• m~I• dove d:le: "Quelle del Givieni non ponono enere considerale come condu• ,ioni ,enz'allro accettabili; occorre appro• fondire a nor, • giusto generaliuare coli 1.,gamenle •· . Cosi le penso anch'io e, credo, anche quei molli • troppi medici ,. colleghi .,time• liniml nostri. Mi ,ovviane subilo ciò che ripeteva un Mudro di Clinic, • ... quell'indu1fri,lhmo fermaceutico vestito in log.:t di ,ci-,,, •• il De Oiov1nni, il qu1le pu, generali1undo co,reggeve con • quell'indudri.:tli,mo •: H· gno che ve n'e,1 un 1ltro. Tentiamo dl 1pprolondire come voi euspicafe. lnlenlo precisiamo che genereliuare o e sl1nderdiuere • {brutte m.- significative parole) non è de1l,11,cien1._a,te unil.,,i., 11 quale - è notorio - deve consider•rii • sdenu dell'individuale•. E quendo il Oivi1ni afferma che •4-A mal• covala • di troppi colleghi è villim• delle illusioni del l1bor.,lorio • dimentica le neuuilll ippoculiche, indaga e non precise in un piccolo settore del pur encore vosto problema sanitario che rim•,rà insoluto linch•··· finchè .... lo v-«:tremo piU •venti. Consleti1mo che • proprio il bboralorio in generale, valido aiuto ella clinica, che ha spinte e insedieh, pu," con lenle1u, in questo cinquMilennio le ve<rchfs dollrin., • umorale• rinnovale, completala dalle continue ouerv11loni • scoperte sperimentali, e1 complemento di quelle cellulare di VirkOw, mettendo in primo piano lo studio del e' terreno organico • come quello che sempre la le malattia anche ,e queste h3 com• c~fficiente o conc.,uu il signor Microbo piU o meno patogeno. Di qui il puso diremo concomitante o conseguenziele ad un ritorno ad Ippocrate non è 111!0 lungo. h • m.,., COV3ta• quindi • naia d•I m11l•- ri11i1mo sc:enlilico •, come la pensa il Givi.ln1 nel suo primo periodo • cioè dothinalmen:e non esilte, non pu~ esistere: Il un nonsenso. 1 M., il medie& è I, penona che ha 11 missione. precii., di curare e indirizure 11111 gu&rigione m1leti che a lui ricorrono e non puo separare le dothin1 dalle p,11lu quotidiani, enti è lui il pr1tico ed il !~nico. Oui n,o collega Giviani nel vollro s•• condo periodo, andiamo d'1ccordo: inf,tti 1lltrm1le une verità, scoprile uns ver, piaga nostra quando dite che 11 • m,la cov1!1 • vitlim1 · delle illusioni del l1bo,-,torio, dimentiu le verilll' ippocratiche, riduce 11 pralica medica ella sola funzione meccanica di pre,crivere sptcialilà f1bbrk1te in serie, ordinale sult1 scorta dei ricelltiri • con il solo ellello di calmare i sintomi. In sintesi: ippocr1tici dollrinalmenle, sdenlific11T1enle, pteliumenle 11 letto del malato dimentichiamo f-,cìlmenfe lppocrale (e ,peno at1cho il suo giuramento In• co,a e sempre vigente). Ci m1nl1ni,,mo seguaci di Cnido approvando anche quell'indushialismo f1rm11ceutico polic,omo che giii bollavi il De Giovanni "v11tito in tog1 di scienza•· Consl1liamo subilo che le sep1ra1.~one f,1 dotlrin.ll • p,1lic, v1 ogni enno sensibilmenle diminuendo mano • meno che il neolaureato si 111lonl1n1 dal giorno dell'1bilitazione pur non potendo negare che 11 "mal• covete • ·nella • pr1tic& ,. stenti I morire, per Iorio ambientale, • cerio contro ogni volontll • intima • profonda coscienza. E; caro collegi, chi à in· grido di fer sentire liberameni• 11-11 il pubblico I• voce del buon senso se non noi s1nil.,ri lutti, nessuno esclusoJ E noi, franc1menle ci troviamo in I.sie grande, preciu imporbnte ponlbllitàr Nel c1mpo pratico unit1rio esili• · evidentemente un.li • m1l1 cov.lll",. in quell'80 per cento d•i laure1ti. le crisi è •ncor• in auge • il sanite,io si lrov.ll ,1ramen1e in gr,do di • f,r senlir.:- l,1 il pubblico .b voce del buon Se.110 • Ira quel pubblico '-h" impone quui, non solo • li r1ggi • come dicono I Roma, m<!!anche uni 1wie di qutlle iniuioni end::>veno1e " serie, contro le quali punta giu1lamenle i suoi slr1li il csmer.>b Giviani. E 11 c1uu primi • vera di tale, diremo, m1nunu quui ,mposl1 al unil1rtòr • quella del mediocrismo medico dell'80 per cento non prep,rati alb difficile missione 1 quel/"1rle che lppocr1te chiamò divinar S1nitari e !ecerdoli p~uone •voate• (sottolineo l'aggettivo) 111, loro 1111 • divin., minione soci1le devono avere il diritto e il dovere di enere • liberi• se, ripeto, sono veramente vocali. liberi • do• privi di ogni preoccup,uione m1teriele delle vi111 quotidian, pu se slusi, per i loro studi, per la loro famiglia. Oui è il punctum 1alie.ns del gr.lv-a problemi appeni accennalo dal Givianl. I doveri di t1le miuione, voc,h si può dire sin dalla nascit11, sono di t1le natura (chi non conosce 11 vili dillicile, h1licosa, pieni di rinunzie. del medie::, condollo, dell'osped•liero. del libero in ciii,\ dove imp1r1 • come u di S,.llle lo 1cende, • salir per le 1llrui selle ,. che prlms qualità delle voci d'lppocr.tle i quella della veri voceiione dell11 qu1le ogni medico d.-v.- tn•r• pervuo. lnlelligenie • s1p.-,e non butano: v'i necenità 11solut1 di vocazione, com.e n•I H• ce,dole. Stabililo questo che delinirei • 1nloma ,. nostro, si può inlerire che il secondo ,equi• silo delle person,IIU1 del medico sia le c:ompleh • libertà ,. di poter compiere in modo tot11il.srio i suoi doveri veuo il me• ___ Di_·,_••-•-••_r .. poMGbite: TELESIO rNTERLA.NDI lato. verso ,e ,teno, veuo I> fimigli.l. Oinrnin1i alla personalità del malato ogni inceppamenlo, ogni inferene, ogni piU piccolo commerci11ismo o induslrialismo non debbono 1uoluhmenle esistere, .lltrime11ti... ogni libertà di pensiero • di azione • svenila. Ssnil1rio • Hce,dote sono e! servizio dell, viti um1n1, sii per quanto riguarda il divenulo (m.lll,lli.ll) coma pel divenire (igiene • medicin,1 preventiva) cioè conlemp011ne,,1. mente dell'individuo 11 ,e stenie e sii,, mu- ,. come società: lr1llando1i d•II• viti umana in ialute • in m1lalti,11il s1nitario non può e non deve ,enue un mediocre, m1 un m11luro nella dotlrin1 • nell1 pratici: il preno I poco, l'inlerene tn1te,isle dinn11n1i .,, m,1blo non pouono esistere: lìbertà e coerci1ione di qualunque genere non possono coesistere P.••chè ... perchi stanno in person,.,lilà dobla di • voc111ione • vera, cosi conside,11!1 anche d11l1 società. La società 1leus h.> tulio rinlerene, lutl,1 la convenienu, il dovere di c:onserv11re t-,le • libertà •, di due al 111nit1,io, al 11ce,dote, al vocale, o predestinalo, 1-, piU empi> liberlii di esercizio o di provvedere bena perchè 11 neceuaria m1lurità - non il mediocrRmo - a t1le miuione ,;_, raggiunta o v-sl..>tat1 in meno o in piU degli 1l1bilili i.ai anni univer1il1ri, st.sbilil.ll do• •nll.ll:nenl.a d, un «::orpus saniterium • sociale. Allo,.,, solo 111lore. non si p.srlerà piU di crisi del medico, di " mila cov1!0 • di medio. crismo, di induslrielismo, ecc. ecc:. Finita, scompsrso, nell1 vii, profanion.llle dei due miuionlri vocati, ogni preocéupnione di fisco o di prestiMio, di lib,,,io, di urlo, - di slom1co cioè • di psiche, poni1mo fedi. mente immagin.:tre I" nostri libertà di giudizio; di eziom, ler1peulic" dinn.>n1.i 11 m,hlo, il qu1le d'altri parte nel suo letto di dolore non 1vrà piU 1umenlele le sue solleren1e d,111 pensiero .... della futura percel11 proleuronale :apendo che nell'ope,a uniteria i escluso l'interesse, ogni retribuzione - semp,e diffi. cile - rr.ateriaJe anche se quesla • 1!.:tbilil1 d1 un" legge. Egli u che 1anil1rio e sacerdote non ,ono ne ricch, nè poveri, sono missionari dell' 8rte divina e 11 soci•lii diventa ~ove,osamenle gcnuou perchi 11 liberti loro 1i1 conservali icmp,e 1nche per le neceuità dello slomacq e del cervello. Ripetiamo che sono dei c:or1ggios1mente ubbidienti ella lolo vouzione che Dio h1 loro infuio. Ecco P•• iommi upi il rimedio che il mio cervello, /1 mia c:inqu1nlennale esperien111 uede unico, 1lle piaghe, qu5lche volta mo,. I.liii nostre, 1111 crisi che ci tormenti da secoli. Solo nell1 scia di questo orientamento scienlific:o-pro/enion1le potremo trovare l1 solu1ione alla criti che ci domina ancora, e dìvent1,e ver1menle m1tu,i • mission1ri di quell'erle divini che già d1 pil,J di due millenni descriveva • preconiu-,·v1 nosl,o Padre Ippocrate•· Tumminelli • ltlik,to Romano di .\rii Grefiche • Clflii Universitaria - Rom,

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