questionario A proposito delle po1emi:, sul iistem.> Gtego,,ti di cui già ci si,mo occup:,li in quesh rubrics, pubb1ic.h emo h sagu•rote lclleis del camaul.J Glw,anl, di Mlh11no: • L'ill,11he Prof. Alfredo Bertsgnoni scrisse un.t volte quute sensale p&role: • ... con "" semplicismo del tutto enfocientifico, si am, rslligureni vN cauw 1>4tr ogni mal&11ì• e si u.cle che colpendo la caus.t1 si demolhca la m•l•lli•. In realtà, non un• ma più cause determinano la melattie, che si ,caglienano nel tempo. Vi sono i lettori prt:parelori &mbienteli • cosliluiìoneli .cl i f&llori che !i ingranano poi succenivamenl• l'uno con l\,1tro, una volta iniziala. Penino ?4'' le malattie {nfettive ,apide, ecule, esiste una simile compleuità. Tanto più quendo si tratta di melallie ed endamenlo cronico. le tubwcotosi non fu affatto vini& e.on la scoperta di qu•lla eh• ,•m• brava la ceuH: il bacillo di Koch, ma si at. tenu$ &rTivando a c;_onosc•re \• a •liminare • a corregger• I• condiiioni eh• Ml lavori• ~cono l'allacchimento • poi iucceuivamen· I• qualt• che n• favoriicono lo ,viluppo. L, colfiluiion•, certe shgm,te elettrochimiche, umorali sono Ira eue. • Il bacillo non 4 che un momento causale, che compare ad un dato stadio • eh• continua ed euere attivo JOlo con la com. plicilà di penislenli allte condizioni. Per il cancro va\g<>f'lo le stesse consideruioni, il che le prevedere il senso e le nature delle ricerche dei cancerologi ... • ... Prendiamo I• malattie microbiche, a proposito delle quali fino • poco tempo le ti giurava che dip•ndu,•ro esclusivamente d.sl microbio: il cellivo microbio scagliatosi pu varie vi• dal di fuori ad aggredir• l'es- )Ue umano e non il soto esser• um-,no, S1rephxocchi, slaftiococQhi ed altri di altre ftk,ngi sterminatrici: ecco la vera ceu,a, si diceva, dal cui incontro con gli CH'ganismi, naicono molte malattie. Ma poi si vide che te le cose fouero etislit• re,lmenle con bnh semplicità, l'umanità suebbe iparita da lungo tempo e i microbi con lei, In re ,llè (tuuli ponono vivere perfellamenle 1ilel'I• iiosi nel corpo umano senza delermil'l,re lo sviluppo di ul'I qualsiui fenome"o p.1tologico. Si chiam,r~no percih uprolit! .. • I vecchi schemi dell, Medicil'la cl,nka ·,1anl'lo per enere demoliti. Al posto delh molallia. concepita come unità slatiu quale fil descritto nel vKchi trattati con un natio inirio e ul'I., l'lell, lil'le, subentra· I, m,1,ttb il'I divenire, le cui radici si ritrovano il'I epi1odi al'llerioti, in mutom61'11i ,ilel'lziosi dei tenuti e degli umori per tono dei quo1i eni, ripetiamo, re,agisCOl'IOpoi violel'llemCW\le e pernic 'oiamCW\le al ritorno offensivo delle ceu,e toniche, infettive, infiammatorie. In defìl'litivo, la malolh• vjsibile, quale • vista dol medico e avvertilo dol paiienle, n<>f'I è nhe ul'la fa,e di tutta la malattia. Prima di c•• den ammalali, lo 1iamo 1.enzo avvedercene. Compilo dello futura Medicina è di provvedere, grazie a fil'li indogini biochimiche, ol ricon01cimel'llo delle fa,i onterio- ,i ... • (« Corriere della Sera•• 2 ego,to e 7 ollobre 1'141). Non c'4 che da compioceui, per ,ilblll giudiri. Anche in l'lumerOH r:vide di d1vulgar1one e il'I quelle mediche accode di leggere qualche volte c.01.e·1imili. Si perla, dul'lque, di genulogi, petologiu, d. di.lieti p~rtìcolari quali « c.ondir.iol'li l'leceisorie tt pe1 il ,rial'lileslarsi di certe malattie; d, legomi o inlerdipel'ldel'lte tra forme morbose che si ,1scontr"1no C<>f'Ifrequenza sconcertonte ed identica Ira pen.one dello 1teuo ceppo; del loro co1tanle trucorrere da una forma all'•llro, C.Of'I c,ratteri11ica suc.ceuione il'I una ,,.,,. penona. Si parla, sì, di unità o,igil'lorio e di evoluueni 1.ubordinot• a ,tene condìriol'li e procedenti da uno 1leno proceno di tendenze o n~fralloriel.i a delerminele melattie; si eflerMa che i microbi sono • conseguenra • e non • cauu • di malattie, ma nol'I si dice che queste idee novalrici sono di Carlo Arneldi e del Greg'o,aci e della sua Scuola cOJliluziol'lalisl!c,, deriv~ta da quello del De Gioval'lai. Già l'lel 1913, in pieno • il'lcanlamenlo • microbislico, quando era dogmo che il bacillo fone tutto, Pier Nicola Gregorac.", nella sua pubblicarione: • la lubercolo1i guorisce • ellerm,v-, qued.J .., ere1ia, che cioè • lo lubercolo1i è una m,lollie che comil'lcia senr,, il b.,cillo • che può restare v:nta spontaneomenl• bene nol'loslonle la preseni.a del b,cillo •· , Pu notm&, avverto che questo giudizio è siate. riportalo arKhe nello • Critica Hnit1uia • del mar10 1935 (pogina 170). Lo pubblica1ion• del Gregoraci • Rappor. li Ira lubercolosì e diobete • è del 189S; quella • M,'crobi1mo e sòmalismo • è de1 1897. Perchè, dunque, non voler riconosc► re ,, chi spella I, priorità di e.rie vedulel E qu,ndo, invece, altri si sono attribuito il merito di idae del Gregorocif Come acu.dde per 1'-,f11;rmah ne<euilà dello di-4gnod precoce dell, tubercolosi, usurp•la dal MoragliOl'IO e propugnala invece dol GrcgorM:i nel 1'107. E quando ,i lon ~nore per novità vedute che il Gregoraci h, uposlo più di qu.ar,nl'anl'li faf Come avviel'lf: pu lo • staio uiprofitario • nel quole vivonQ l'lclrorg,,nismo certi bacilli, che diventano virulel'lli quando • rotto o 1i ,>Itera l'equ:librio o lo st,to umo,-,Je. ., Ur., ven rivolu1icne 1ilel'lziou ,la compiendo l'lell, Medicint lt corrente di idee che reintegra l'uomo nel cosmo. Gli Orienlali ne &vev,nQ già avuto l'intuizione ... ,. (Alfredo Berbo;anqni ìn • C-errlere della Sera •• 17 dicembre 19-42). Ma l'idel'llilè • Co1mo,=Bio1,. nol'I 4 shh loue formulo!,> dol Gregouc l Non si imperni, su di esu fulta I• dollrinar E perchè nol'I si dicef Sono appul'IIO le dottrine del • Saprolili1.mo endorganico • e del • Je.,,e,no orgonico• di Pier Nicola Gregoraci che h&l'lno gettalo non poca luce sull'eliologi, dei m~1bi, ,ulle ricflfChe e sull'interprehii:>ne del fallo morbo10. Da questo deriv, la spin· lo ed ul'l!I più meditata e meno semplici1tica indagil'le e diagno1i e ad un, più c,1ula e r,>dicale terapia. Direttore reapon,.obile : TÉLESIO INTERLANDI Il Mae1t,o ha upulo a11.tmp1cau1 sulle più olle vette degli onervalori del pel'lsi► ro; u sua conceiion• del fc1ilo patologico i uno spiraglio imp,ovvisomenle operio cha illumina il mi1lero biologico, anche se 1i ,imene s1.1llefrontiere dell'inc.Ol'lo1cibil•. Ca,- lo Arn.,\di intuì dei folli. Gregoraci li K\lerprclò: questi due geniMi novatori 1i integrano a vicendo. Oui non si vuol dira che l'interpreluione amaldlana e gregoriane del letto biologico • ~lologica -sia tutta la veritb, ma si onerva semplic.emenl• che un uomo pub t:t.tere gr.Jnde anche 1e c.ommelte degli •r• ,o,i, purchfll il suo pen1i•ro abbia indic,1!0 nuove vie. E' dato falla 11, nel c.,mpo ufficiale, qualche upo1i1ione della dollrinJ gregorac.iena, dell'atte99iamenlo del Gregorxì • d9' 1uo •caso•: ricordo qui i due lovori di Renaio Bellica: • Oriuonli nuov1l li proble1rn1 dei tumori • e • le dottril'le del prof. Gregoraci •• pubblicali nell' • Igiene e la vita • (Ottobre e Novembre 1936); • Un genio biuarro • di G. F. Borghui in • Medicin., tumori • e • Le dottrine del prof. Gregor.ci • di Silvio Gafal'IOf'li nell' • lgiel'le • la vilo • (Apr.le 1938); • Erecfolue e tumori• del Prof. U. A,col\geli in • Fone Sanituie • A Aprile 19-40) e • Sulla genesi dei tu• mori• di Rathele D'Anna Bott~ nella • Cultura medica moderna• (l'I, '1 Gen-- naio 19-40). M" si lr.slh di voci 1$olate., che non hanno trovalo le desiderota ri1ponden• za di constderazione, crilica e di1cunione nel mondo dei medici. Anche le lralluioni che lurol'lo pubblicale diti'• Idea naturista•, dall'• Aroldo della s.alute •• dalla • Vita il.tliol'la • • dalla • DileH delle rana •• non han gioveto ad inl~reuare che qualche JOlilario studioso. Oho dire, poi, della famosa campagl'la di stampa del 1'13S di • Regime fucist.a •• improvvisamente falla lronc&re da alcum' m► dici con lo specioso pretesto che un quotidiano non è la sede adatta per un dibatti• lo sdentilicol Non 4 legittimo il sospetto c.he lo ragione addotto non sia 1lata quello e soltanto quellaJ C'4 chi ascrive ., 1uo onore e vanto, fra i medici, (o se li •ttribuiscel) dr •ver provocalo la cenariol'le della cam. p,gna. E allora, se tulle le porte son chiu1e, che cosa si deve foref E dur1nle lo svolgeni della umpogno, lo congiura del 1ilfflzio non ha funrionato a meroviglia, se • riuscita a impedire che il diba,ltilo $i albrgaue nella - cosi della • Grande stampa•• o, per lo m► .,o, c.ihe questa ne leceue ec.ol Strana davv.-o • al'lliicientifica quesf.J mentalità ufficiale, C0$1malata di apriorismo t1 incapace di ichiodarsi, rivedendole, d.i:le po,izioni del dogmatismo, dell• burb.tnzo,o cerfeua, deH, 1ullicienu di$d6gnOS,>, della pigrizia e delle idee liue, che- non ,~o vuole imporre con skureua boriosa, ma sulle quoli pretenderebbe Tnlerdire il dubbio e lo discuuiMel Vincenro Gioberti pensavo che la dillalu- ,a l'lelle ,cienze l'l<>f'I è lo11er4bile, e aveva ragione•· Tumminetli • htilulo Rolnano di ~rti Grefiche • Città Universitaria - Roma.
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