Abbiamo parlalo nella prec.cknte leiione d.ll'ampieiu di mutuione di un 1ingolo gane, • Bisogna riandare .gli 1ludii fond,. mentali di Timoffffl-Renow1ki, già da noi citato, per vedere come ed in qual misura in ogni • allelo • può es-- sere ouervala una vula se,ie di vt1GENETIUA riuioni perfelt:,,mente giustificale. Tullavia questa serie non è come quella dei numeri naturali. Ci°' illimitata. Ed • que1to uno dai falli che giu1tificano l'auarlo di molti biologi in bes~ al quale la 1ni5,u,a melem,tica non può essere applicalo, in 1en10 auolulo, ,11, esprauiona dei fenomeni biologici. ' Timof.. ll-Renow1ki ha studialo lung,menle lo 1a,ie dei numerosi •alleli• che nella mo1ca dall'aceto portano alle diverse gredazioni di colore dell'occhio a parfiNI dalla forma selvatica originaria rlspondenle al colore r'ouo--Kuro • relativa alla p,-senH del gen. • W • sino • giungere ,ll'eslrema mulailona depigmentata rslativa alla pN11en1♦ del gene • w •· I pauaggi d,ll'uno all'allrd, tipo sono dati dal rosso corallo corN1falivo al gene • w co • al rouo sangue cooelativo al gene • w b • al rouo eosilla correlativo al gene • w • •· Gli upuimenlalori h,nno 1otloposto le cellule germinali del soggetti all'uione scatenante dai raggi X • venne onar\'alo che i diver1i passaggi mulaiionali si verificarono con un~ frequenza divarH. la mutazione da • W • • • w • si verifica infatti più frequanlemenla dalla mutazione inveua da • w • a • W •• la quale si ,aggiunge solo panando dalla mutazione • w • alla mutazione • w • • • • {eosina) • da questa alla muluione ., W •· Ed ecco un limite, la frequenu • la direzione della muluione è determinata da particolari proprietà dell'allelo. · Ora si noti che l'azione 1parimanlala dai reggi X, dell• onda corte, dei ,aggi ullravio-- lalli, dal reggi baia o del raggi catodici, o, parchè nol ove fone ponibile, dalla radill• ,ioni mitogenetiche, ha solo il valol'a di rand"'• percepibile a11'ouervozione umena, m.. dianl• opporlune accelaraiioni ed ingrandimenti limitali e tempi b,avi, fenomeni che n•• turelmente si verificano con etlro ritmo e con altre diluiiiona. I raggi scetenanti, in qu"'ti cosi, .gi1cono come sensiblliuatori di fenomeni ganatrci neluralì •• ri1palto ell'ouarvalora, coma 11,umanli di studio •Il• ll•na gui111 dai micr~ scopii per le indegini istologiche • molecolari • dai reagenti per la indeginl lisicochimicha. Infetti il gena par natura landtt aOa slebilità, le aiioni eslame ed ano;"' orgeniche od embienteli, ponono diventare va,amanle tali ove si ripetano veriando e lo,o volte ed in ialerminale elmosfera circodsnli antro s.pa1ii biologici datermineli e "per ..:n cerio lampo utile•· t-'azion• dei reggi fisici concentrala sul gana, sostituendosi • quelle di not"mali eganli nelurali oppure facendola più intensa e più eppropriela •I fin• mule1ionele, rompe l'equ► librio stabile ,ping•ndo verso l'intlabilit. il corpuscolo. Dall'instabilità casualm•nle ,orge quella tele ve,iaiion• • poi tutta unlf seriazione di usa dovute in parte all'oscillaiioi\a pendolare dal gane Il cui equilibrio è staio ,otto ad in parie dovuti, come meglio avviene in netu,e, •Il• varìebilità slusa qualitative • quantitativa dall'~enfa o degli· agenti con1,oc.iali, Secondo Kiihn il cambiamento di staio di un gene dalle stabilità elle instabilità è solo di nalura chimic~lisica. Ma poichè le natura dei geni non è e.n.._corestaia enaliuet.:,,, è premeluro clauilicera la natura stana dei fenomeni che rlguerdeno queste ;nvisibile quanto ignote unità genio. Perch• è st,eno il lello che, come( per le unità di ordine spirituele,1 noi, in ganetic•, conosciamo una parie del comportamento dei geni, le leggi che li inqued,ano a grandi linH ad elcu.ne proprielè che li individueliu.no • eh• perm•Hono di costruire qu•ste giova'niuime scienza biologice che è lon• la mano vicine • que{la che i retori solgono chiamar• • materia bruta•· Ma appunto come per le forze dallo sp1rifo conosci•mo leggi e comporlemanli ma non conoKIM'o l'individualilà fisica dei medesimi • dalle medesime: l'unità genica • l'unità spiritual• sfuggono all'ouervaltone visiva mkro,copica, e penino ·,ltramiuoscopica, le qu.11lese riaKe e rendere visibili gli joni non rende visibile di questi the i loro effetti fisici. Ora precisemente i geni, come !a forze ~spirituali, dalarmin1no anche affetti li$ici che sono visibili, an1liuebili, 011~rvebili, fologrefabili. Me con ci6 if determinante non rimane meno nasco1!0 di prima, E poi ancora più mi1laii010 il f1tlo che u:, ca,ali•r• biologico norv è mai determinato de un gena solo ma deH'uione consoc.iela, si direbbe • qual lina, di '-'n'inler~ 111ri• di gani, i quali agiscono conlamporanaemente • coordinetemenle, Tuttavia prime di addentrarci nella inlereuenle casistica' di questi lenomeni, dallo studio dei queli 1i riesce ad avere un'idae. epprouimeta della ìndividualilà o dal comportamento dai geni in determinale circosl1nu o di fronte alle proprfetà che li distinguono dagli eltri elementi, conlinu.,emo, in una prouima lezione, lo studio dalle mulaiioni enaliuando qu,11lle ~h• he par punto di perlenu cambiamenti nell'anello dei filamenti cromosomici. Co11 l'•ppendice dal rom•nto levoloso dall'aredilariatà biologice si snode ... MOD. MoJluioni 1om2lfcha in Dros.ophil1 mel&no• gHl•r. A • D macchi• bienca ne.ll'occhio dovul1 a mutazione somaiio tn ir1•diali nel~ lo lladio embrionale. I, C. I. P • G: macchie nel corpo che mostrano ,.,.ttwi ,.. cenìvi {l;L G := • Mft99G .:.1.tole ridotti.; C = •~pinalats•, setole man<anti; f = •y.a.. low•, co,po giallo nell• zona in cui i peli • telole normali non sono db"9"1ti) eppM'ti in ieguilo • lremmenl•rione Cf'OfflOt~ miei somatica in fe,nmin• et.roai9oli, ;,,,.. diate allo stato larvale o etnbr.ontlt. (da ,eH--. 1929).
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