La Difesa della Razza - anno VI - n. 3 - 5 dicembre 1942

Cont•dlnl 11.vl, deU'U,I.S.S. IS Slavi ce n~ .sono di 1'0ritt SJKrie; alcuni di ra:::a. c.ltr~ .solo di lingua. Non so proprio dirvi con, f'M11te::a Jt <1ue.11i dèi quali. mi occupo. lo .1or10in toto oppure in pari.-; joTJe vi i in loro Lllt. fondo di aul01tici e puri Sfa,:i. mt.1cOlol~ a ra::e di«ne: ulcu.ne sup<riori, altre inferiori_ m4 che pu.- 1u11a1.'ÌQ. Mll'in.sieme formano una piccola entiJò uml.J.li•a .socialmente di apparen:a omoic~. Foru le cOn.sidua:ioni. eh.(- seguono pO· 1mnno meglio illuminare il problema e ~rsuadcrci cl," su/fa Jlralo principale, intimame,i~ .sano, allignano tirgul!i spurii " deleu-ri, BasU;rà sra,licorl; ~rchf' il resU> t:itYJ con noi in perff"lla ornwn;a e costru1tit1a collabora:ione, lo ciltà et1pitale della protù1cia a:i colpisce. di prin,o aspd· to, pn Cordine e la puli:ia; sln1de ben stlciou e be11tcnllù, sia le nuove. ompù· t luminose, fianche&&iàle ,1"i più alti edi· fici. sia /,. t'l!l:chi,-più .1trelle e pllrt ancora lllminou ~rehi iii prt1oal~ono i pafa.;l{)l(j a un :mi-O piani). /,, CtHe. di urchilellura ,•aria. s{H!11,.a1r0bi11aria. non pt)S$0110 dirsì o~re d'ttrle ma sono tutte dPCOtoJe. linde e pinte. ben COfl$t'rt'U'f! pu un tvidenu innato amore di qut&Ul gtnle al dtcQro esteriore; Jal· dr porte. alle fineslre infissi doppi e robusti che cltiwiono bene.. r eh,· un'accurntu periodica t'f!rniciatura fa sembrar sempre ,iuo11i comr luUr le facciate, o&ni anno rimi!Ut- a nuovO. Anchr dt,llt /i11t>Jlrucoledelle so/jillr occhieggiano undine rariopint,.. l«t'Ole t stirale. va&i do /,ori ed flltre cit,eUuit:. Gir()n:olatr ptr le t•ir principali o ptr quelle più n,odtste; 1•i sfidu " .scOprirf' anclte minim, tracci, di lordure male odoranti. ablxmdont1I('. cadute. irrorate o deposte: se vedrt>I~pu terra qualche brt,no di curia. qualche JC<1tolar·uota d' .si&arene o :.olfa,ielli, siate pur certi che i colpa dei fore1tieri, non degli :t11li&f"ni:f' potrete tranquillamente u:ommettere che non vi i in tu.Ila la ciuà 1w solo s1taccio app,so /uor di una finestra. S" (H)i andrete nel Porco. 1-astis.1imo, a grande, (fccurato giordina~&io in pianura, a bQJCQ semprr più .fino e a~rtJte su. ptr le colline, t·i colpirà di ,iuOt'O e "t!Jl-~iormenu quell'aria di 1iita ben si.stenwta e ~n tenuta che aL~le già n-Otatonella, c.'tlO, la meccaniM cOrtt'sia d,-&li ad11lti., la eomp,we:za perfino dei bambinf. Ah. i hf1mbini meriwno auen:fone speciaJ,.: da launnti , onehr -"" più irundice/li, navigano. ,ice/ti o har«hesucci che 1iano, in certe ca,rouelle aerodir,umkhe. come in all,e parli di>/mondo $O/tanto ,i t'tdono nei quortiui di lu.uo o nelle più wntuose stn::.ioni climaliche. Finehè l'atwQ sole di que.1~ parti lo c<msente, var,no sf!minudi. cM è ur, piacere ~de, le carr,i JQde, r,on abbronzate, arrO&Jaleappena da quel tepido calore. Appena cominciano a sgambettarr, sembro &ià sappiano che si det-.e dirillatnl'f'lte comminare lungo i l)iali. nQn cal~slare i prati, che infatti son tu.Ili ~,di, freschi e vertini clr.t: pare impo1Jìbile: nè sto bene di coslU!rc i fiori, che pur .1onoa portala fii mano e nessUJW li locro, nt' 1,etlar saui o ram.oscelli ~nlrQ le fonl(lne. Ogni Ionio arrfr,ano a llrilJettare, ,na sembro lo /accinr.o in Jordino. conu o~ni tonto arrit-ano a JarJi. un ccrst.lla. ma con ~orbo e misurat,à, però: non convit:nt turbare «li u«ellini, o gli sco,auol:. che di./rttti in questa calma po· dosa. r nei rapporti con fanciulli si. pacati t- ammodtnQ svn· la::.:ano o scii-o/ano fiduciosi &iù dat,fi alberi e ,i fanno al/orno aili adulti ed ai picco/ii. per beccare Q strappare il Jeme che. f"' l'indic, t il pollice. tendono quelle manine di bimbi 1,iu,ll·iosi.

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