La Difesa della Razza - anno VI - n. 2 - 20 novembre 1942

la rana italica ,ide H:ioha la Patria 11ell'lm~ro. di&avvena dalla milizìA. sopporlò al cadere dell'Impero gli in,•nori. ma la di!!Ciplina ,·igorMa ri50rSf' poi nelle con,·iven1.e più rigille. prima sulle navi che nei comuni. e pertan10 le gloriose flone amalfitane. pi.s.ane, sicule, geno,·esj e venete fettro frullare r.i_imenlo. nativo degli individui ilaliani. ~lto la regola ~Ida e preci1111del capilano. Dalla ciurma della na\le l'abito rinno,•a10 della disciplina pu.ò in un !IC'Condotempo alla milizia comunale. Onde. quando la Hi,·oluzione francete ci lasciò. quali ernamo da ,ecoli. raMt-gnati e disperati. dik'Ordi ntl no1tro intimo. dit1anezzi dal sentire la ,·ita nazionale. conlinuando a IM'"nlirel'halia come una remini.<1Ccn1l.ratlt"raria. freddissima. traendo i 1ipi tragici dai grN:i. i comici dalla Francia o da una ~la delle nostN" regioni. (tli ~rciti italiani che ave,·ano una bundi~ra propria. ritemprarono ed educarono molte migliaia di abilanti della penisola, e prN:O· niizarono l'effkacia mirahile dell'esercito cl1e ancora oggi Kri,·e o, unque pagine di gloria. l\lollez«- e cicisbei. più chl'" dai vn-.i dell'Alfieri e del Parini. furono /'radicati in halia. come noia il Balbo nelle 111eopert-.. dalla virililà pratica o militare degli haliuni. Certo. quei militi che furono 11oi i militi di Eugenio e di Mural. nella pa~ e volgarità dei tempi dal 15 al 20 furono semenza delle ~Ile che ispirarono i moti del 1820. ma la diseiplina risorta nell'esercito del Piemoute re-1e possibili. dopo il 20. il 1848, il 1849. e nel 1860 il ricomporsi della nazione; quando crehbe la fortuna con la ,·irtll, e fu confermato il detto profelico del Fokolo ('he. per rare l'Italia. bisognava disfare le sette. E qu~ta pedagogia razzista. quesla educazione fondata sul la naturale dispo,-izione alla disciplina, ,1a aHII0 in lt:.lia dei precul"$0ri. Mentre il Rous..~au nel suo Emilio immaginna onìma educazione del giovanello quella che pii1 lo sciogli~ dai ,·incoli morali delle leggi. pensatori napoletani pone,auo coma bak del miglioramenlo dei loro conciuadini. un gran vigore di Go,erno e di legge. una grande erlicac=a di disciplina e una 'rigida educazione pubblica. Il Pagano. che fu poi il legislatore più autore,·ole della repubblica partenopea del 1799. a,·e"a serino. all'a,•vicinarsi di quel gran momento storico, che e la prima proprie1à della cohs società è I, perfezione del Governo. e la pinia pl'rdila J,-fl'indi~ndfn:.o nalira • e 11oggiunto,mentre guarda,•a il decadere delle i&tiluzioni medievali del Napoletano. e ne immagina,a le future « a quest'opera omai siam giunli •· (Saggi polì1ici. Sagsìo V, cap. I). Così queMi statisti napoletani furono ,eduli ridare Mllo S1ato e nelle leggi, e non nelle iniziatil'e indil•iduali, per il bene del loro popolo: onde, per l'impulso di go,·.::rnanti di mente larga. !i rifa~ prima l'educazione pubblica. e poi la "it• civile. Cosi. tracciando nuovi orJinsmenti futuri. con quella franchezza ingenua che è ìndi:rio importante delle inclinazioni nati"e, quelli li ritraev•no dagli tRmpi gr«i e ro• mani. e più predumentf' dai dorici. con gli antichi congegni cli educazione obhliiatoria lunga e comune. dì !enati e di eforati. Tra i. tipi dourinali e !!orici po!MiLili. tornavano così più naturali alle loro menti appunto quelli rhe 50lj u·e,·ano dato note,·oli intervalli di grandezza e di c!\•ihà agl'ltaliaui del ~1ezzogiorno. dagli ordinamenti pitatorici a quelli romani. Ora questi ~mpi furono efficaci sol1.1perchè tro,•arono una racilf' e naturale- applicazione negl'i:.atinti e nel 1empera• menro della raz:,:a. Epperò quesla educazione alla di$cipli1111 ~rà ~mpre più 11f'ces..~ariadomani quando. dopo la guerra ,•iuoriosa. ~i fonderà il nuo,·o ordìne eur..:>pt"ON. elld suJ Prda- ~o~it,. Emanuele Kant dice che la seienu dell'educuione de- '" tendere a formare- un futuro migliore. [ questo futuro le nuol'e generazioni df"I Littorio preparer:rnno. quando a loro ,oha insegneranno al mondo: che solo con u,1 ref!:imedi fer1f'a di~iplina, le società potranno a,er.- e,;isten:za più calma e pili riposala. Solo allora, illumin•ti e go,·ernati da una nuova COM:ienza.eMe polranno prem-lere use-Ilo migliore: un aSM-110 più normale. più umano e più cristiano insieme. Lì tì•- ce. se non in tutto. in non piccola parte il mistero della lihntà. della 1)0$~anza.della , ila prospera e forte per 1(.'iS1a10. C1'>meper 1'indi,icluo. F: come d11I 1100 al 1300 là dow• Furono meglio di~iplinati gli ordini e i celi dai giuramenti fidi, dalla ..quadra na,·ale. dai vigorosi consorzi religiosi e civili. M>l'St" <la JY&recchiecittà italiane una nuo\la 11uprem&2ia marinara ed artistico, di coltura e di ricchezza. tra le nazioni rideste a quella luce: cosi la nostra. l":ducaz!onealla di~cip)ina rinnoverà adesso il mondo che sorgerà ii-ulle rovìne dell'anarchia liberale e plutocratica. ARMANDO TOSTI

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