La Difesa della Razza - anno V - n. 24 - 20 ottobre 1942

percorso in lungo e in largo la Romania e abbiamo sentito come l'anima del popolo romeno vibrasse di passione per il razzismo. In questo paese l'idea di rozza è strettamente connessa a quella di romanità. Le idee del razzismo italiano vengono quindi accolte con estrema facilità, perchà si vengono Jd inserire su sentimenti innati nel popolo romeno. Infine, durante il 1942, svolgemmo la nostra missione di propagan.. da razzista in Croazia. Anche qui, malgrado le dilhcoltà dell'ora presente, abbiamo trovc,to il razzismo in pieno sviluppo e ovunque un grande desiderio di co:icscere gli indirizzi dell'Italia fascista in tale materia. Difot• ti, ripetiamolo, se nel campo pratico in ognuno di questi paesi si è agite spesso radicalmente, nel campo dottrinario si ~ ancora in uno stato di evoluzione. Lo stesso si può dire per gli altri paesi del Sud-Est europeo, per i quali potemmo avere indirettamente molto materiale informativo. Alcuni problemi razziali sono evidentemente comuni a tutta questa regione; cosl, per esempio, il problema ebraico, grave soprattutto per la Romania e i'Ungheria. Altri problemi. invece, sono peculiari dei singoli paesi Ma quello che interessa 'dal punto di vista internazionale, sono essenzialmente gli indirizzi dei vari razzjsmi. che devono essere considerati insieme ai diveisi nazionalismi. Per alcuni paesi l'indirizzo è ormai ben definito, come, per esempio, per l'Ungheria. l'indirizzo !uranico e per la Romania, quello daco-romano. Per altri, invece, esistono varie tendenze e non si può prevedere quale finirà per prevalere. Cos\. per esempio. in Il Co1luffll u111teri11id ungheresi. Croazia esistono attualmente tre tendenze differenti. quella slava, quella gotica e quella illirica e in Bulgaria, due tendenze, quella slava e quella t...uanica. H prevalere o meno di una di quasie tendenze razziste può avere gravi ripercussioni nel campo politico. Non bisogna difatti dimenticare come il panslavìsmo, che in questo momento è alleato strettissìmo del bolscevismo, poggi in fondo sopra un'idea di razza Un• fiorente ragazH bulgara. più o meno corrispondente a verità. IJ panslavismo verrebbe a consolidare notevolmente le sue posizioni se in Créazio e in Bulgaria finisse col prevalere la tendenza slava del razzismo. Bisogna poi aggiungere come il SudEst eu.ropeo debba essere considerato distinto in una zona più interna, rispetto all'Italia, ed in una zona più esterna. La primo, che risulta dalla Croazia, dalla Serbia, dal Montenegro, dalla Grecia e dall'Albania. è più sollo la nostra diretta influenzo che non la seconda. la quole risulta dall'insieme dei paesi amici e alleati, Ungheria, Romania e Bulgaria. E' quindi soprattutto alla zona più interna che deve essere rivolta l'attenzione dei razzisti italiani. anche perché questa, per un complesso di ragioni, si presenta più difficile dell'altra dal punto di vista etnico. Dei popoli che lo costituiscono. alcuni possono considerarsi del tutto autoctoni, come i Greci e a questi bisogna aggiunge.re gli Albanesi. Lo sviluppo di coscienza di razzo in Albania e in Grecia non potrà che esserci utile, perchè servirà di barriera al panc.5lavismo. In Croazia bisognerebbe favorire lo sviluppo di un razzismo ti• pioomente croato e quindi contrario allo tendenza slava. ln complesso noi crediamo che in tutta questa regione. che va dalle Alpi alla Grecia, si po· trebbe fare un razzismo di tipo dinarico o adriatico che dir si voglìa. Si esalterebbe cosl queUa che è la vero base razziale di tutti questi p:>poli e si contribuirebbe alla loro pacifica evoluzione nell'ambito del nostro Im• pero. GUIDO LANDRA

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