I :1 un precedente articolo abbiamo richiamato_ l'attenzione dei nostri lettori sul1'1mportanza che avrà 11 razzismo nel dopoguerro per la noot:a p::,libca di espansione imperiale. Il razzismo non è più un fenomeno bmilato alla sola Germania e destinato alla tribolazi,:me dei poveri ebrei esso si è esteso largamente in Euro• pa e fuori d'Europ:i ed è spesso presente anche là dove ci si dichiara antirazzisti. Poasiamo dire che, come il sentimento di .nazionalità fu tipico del secolo passato, cosl queUo d1 razza è tipico del nostro secolo. Molto probabilmente, se oggi tornassero a vivere gli autori delle primitive teorie razziste, resterebbero assai meravigliati della diffusione di tali teorie o forse si addolorerebbero nel vederle difluse tra razze e popoli, 01 quoh certamente non le ave.,ano destinate. Ma questo • un po' il òeshno d1 1uth i creatori di dottrine hlosohche, rehg10se. politiche, eo:-., quello cioè, o un certo punto, di non potere più contro!. lare l'evoluzione delle dottrine stesse. Data quest:i diffusione del razz.ismo si comprende come not italiani dovremmo presentora nel dopoguerra perfettamente preparali per allrontare questi problemi. Essere dei ranisti ben prepo.rah vuol dm, non solo possedere un 1stintìvo orgoglio di razza ma anche conoscere i vari problemi che olla razzo ·i riconnettono. Settore importantissimo per la no· stra futura espansio:,,e è la regione danubiano-balconioo o sud-est •uropeo che dir si voglio. In tale reg ... me i problemi et,uci e razziali sono complicatissimi e tale complicazione fu la causa pnncipale che fece di tale zona in un posaoto abbastanza prossimo la polvenero dell'Europa Anche 01 nostri giorni il fattore etnico sto alla base della guerriglia sanguinosissima che si svolge in alcune parli di questo vasta regione e degli attriti pa]esi. o latenti che spesso separano l'uno dall'altro quesh popoli. Per dare un'idea dell'interesso con cu.1 il problema dello razzo è seguilo da quesb popoli, ricorderemo come nel 1938, allorchè dirigevamo l"Ufhcio Studi e Propaganda sulla Rozzo del Mmistero della Cultura Popolare, facemmo unu specie di inchiesta Ira gli studiosi stranieri, per avere un loro giudizio sul razzismo italiano. Notiamo la data: 1938. Allora il dç,· minio del giudaismo e dello massoneria era molto più esteso che non oggi e la mentalità degli studiosi di tutto il mondo era fortemente influenzata dalle idee democratiche e antirazziste. Ebbene, malgrodo questo, gli studiosi appartenenti all1Jngheria, allo Romania. alla Bulgaria, alla Grecia e alla Jugoslavia, si dichiararono in bloo:o favorevoli alle idee del razzismo italiano. A titolo di curi01itò possiamo ricordare la risposta completamente di· versa che ci fu dato do un altro gruppo di studiosi. quello cioè dei paesi scandinavi e settentrionali in genere Tanto gli studiosi della Finlandia, Svezia, Norvegia, Dc;mimaroo quanto quelli dell'Olanda e del Belgio furo♦ no molto e~pliciti nel risponderci combattendo e criticando: più o meno brillantemente, le tesi del nostro rauismo. Risposta questo molto interessante an. che se ai pensa che gli studi di antro pologia erano molto diffusi in tali paeFu<iull• di Olimpo, upotuo90 delrl1ol• lt•li•n• di Su,p,nto, nelrE,eo.
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