Abbiamo avulo agio di vedere come d•llo \pe,;n.!ltocito $1 giung, .,11.:,$pe1• m•loroo. Vedremo in que,1, lerione ,1/. !r1verio qu.1li pro,eu1 li giunge dall'ovotilo .,, mi,-1,olo delta cellula uovo, lrepid.,nle di alleu. -,1 culmine :bi\., p,oprii m11tur.uione. 011 OYocit1 di prim'ordine .,tlr,v)r· Hno p11m., di ogni co1a un perio::lo ,:li acc,e~t,m•nlo ou,lnle 11 qulle 1 :oro GENETIUA 1e!1menti 1i a11oder,nno e te lor1.e $01l,,nzi,1li Yerr,1nno deu:,late nel mi1lerio10 ambienl• uituhre nel qu<1le I tenorneni -,it,li h<1nno \11 loro origine. R,ggiunlo u,, :eilo 9,,do di crucenn an:he gli ovocili si 1uog911tano ed un, prim., d1vi1.1one d, riduzione. E mentre negli 1perm,toc11i il fu10 milo1ico $i colloca al centro. negri ovo,,ti ;,1e lu10 ,pp,,i,• ad uno ::lei poli dalh cellula • precilamenl1 <1lla su~r• uc,e di eua. I cent,01om1 t.,1-,oill v, mancano perche h:Snno degenuslo. Ci poi un altro lstto. Neu, prim., mitosi degli spe,mito~1li 1, hanno cOm• ri1ull.J10 due :ellule di egu,l:11 d1man11cne; nell., milo$i aell'oYo:ilo $i h., sll'inconlro un di1t,1:c0 d,H1 mun prin:,p,le deU uomo :ii U'1l p,ccou cellull che • oell., globulo pol1re. Ne • U!utnlo un OYo:1l0 d, p,im ordine m cui I c,omo10m1 1pp,isu ,, por1u)nno 11,. 1'equ11or• dei pnmo lu;o d1 m,tur.uione. Nella prim, divi1ione r1du1ion,1le uno dei due use11i r;:ron-.01om1c1• 11,to anneuo al globulo pola,e. 1anto ,I 91obu10 polue qu.Jn1::a l'ovocito ~ompiono come gh \perm.>lo:ih l!I di-,isione equ.uionale dur,nle la qusle m.>n• ,enendo1i 1empre in .>neho cromO$om1co iemplice i cromoiomi si d1v1deranno nel loro 1enso longiludmila. In prom1guo il globulo pobre si di..,ide,a in due piccole cellule menlr• l'ovocilp di .,..ielonClo orC11ne, risul\.,lo dell.ll prim,1 divi$ione 11du11on,le, enuclee,à un .llltro globub polere. Tutti que1ti lenomeni av,~nno bhogno :li enere sn,llli.!i nella loro prolonda sosl!lnzialilà biG<himica e biornrble. perche nello svolgen; di eni appare, entro un cerio preci10 limite, determin.,\J 1·evolu1ione lutura del lenolipo. , • E' ,1r.,no qu,nlo inipieg.'lbile .lii lume delb presente cono,cenu che .Jnche d,ll'ovodlo $Ono deriv,ti, come d,llo spe1m,tocilo, qu.,llro cellula germin!lli mature e cioè in que!lo C.ll10 lorm,le d.ll un uovo a d, Ire globuli pohri. D,11o ,permalo<ilo si 1ono avuiì puO qu.lltl,o spernalozoi Y!llidi e lecon::11 n1enlrc dall'ovocito 11 aYrà un solo uovo pe1- <.hi i tre globuli pol,ri degene•e••nno. E0 lo11e quuh un, prov, delb bi,enualit• pumui, degli userir In c,10 contr,rio 1.lle fenomeno biologico non avrebbe !lk.un Hnso. Il gcnelhb KO:.hn hl scriito comrr.onl:indo a lenomeno: • Il modo diveno <on cui d1t• <.onono l'ovogeneti e b spe,m,logenesi • ,n ,el.,zione col di-,erso compilo dello 1pu• malozoo e d•ll'uovo: inl,111 gli 1perm,tozoi 1ono minu1cole cellule C.Jp.,r;:1di movimenlo • Hna corpo citopla1m.,ti:o, menhc le uovs lorni,cono all'embrione il ciloplnm) e gli elementi nulritivt. 01,11.,nle lo wo1gimento del p,oceuo di maluruione delle uovo.li, •11°uovo ,uh il plnm.ll con i 1U'li inclusi nulrilivt •· ,D!I q1.1,nlo sin qui ,bbi:11mo e1po,lo rimene- dimo,lr.>lo come l'origine di ogni modihcaz1one -,nche lieve, che pou, 11Uellersi $UU'ind,..,;duo, risied;1 in lo;,i,pondenli modificuioni o Y!lri.,nli nelr.>mb1lo delle cellule germinali. Ouuti perlelti 1i1lemi biologici di cui la biochimic.> $Olo in parie rivele le imp1rcai. libili vari,zioni che p::anono poi 1,.,:::lursi in -,-,,i,uioni e1ed1t,11le (• non si uclud• eh• -,i concorr,no all,i elementi fin ou imponde,abili), iono, per 1., loro 1leu, n,tu,.,, dotali di delermin.>le ,uttivil♦ vet10 1timoli esl•rni o:::I ambienl•ti. Ogni sislem, ge,min,le 1pe:ilico pruenla un, diYeru ,eetlivil♦ allo stimolo ,.,mb1en• tele. Cioi ., dire ogni ,peci• •d o~ni ,uu re,ghcono a determinali stimoli •gueli in modo di..,eno. Onde non i ve,o che l'•mbienle crea·,., ,.,,u, ma è la reuiona delle ruu ,ll'imbienle cha occa,ion.> b -,,1,iuione. In illlri termini la rearione ,Ilo stimolo si presenh 1:,!10 forme di impondeMbili v.triuioni degli elementi germiMli, ciò eh• •vr• con1eguen1e sul !errano e11::tilsrio. lnl,tti tulli quegli intluni dell'ambiente (e $Ono d,1-,-,ero molli) che non trovano un.> .. rhpo1h ,. (eh• • pouibile d,,e 1010 <Jllr.>Yer,o il tenuto ereditario di cui $i i organiz. uli) adegu,h negli indi-,idui o nelle m.,ue di individui e che quindi non produ:ono tearioni t,li da iscriYeni'~nelle cellule germinali, sono nulli a1 lini della dinamite biologie, nui.>le, cioè ai fini delle v-,1ia1ioni delle specie e delle r:,ue. le cap,cilà di ,euione varie do11 p•d• a 1pecie e d•. rena • raue sono condizionai• d, proprielh eredibrie cui il lenollpo ÌI legalo. Ouind, può ben dini eh• le varianti rauiali sono il !rullo del lerreno eredìla,io sul quale determinali ,timoli hanno prodotto del•rmin,ti effetti • e quelli soli•· Per 1.>le re~ione dunque i !allori eredila,iì delermineno il limi!• e la specie d•\14 erioni scambievoli lril il Yivenl• • l'embienle. E' dunque I., r,ru n1edesime cen I• proprie capacità reattive che occa,iona le ..,.,ri.,.. ,ioni nei discendenli ~., u~ mede1i"\o ceppo. Oue1la ii una legge univer1a1mente bii> logica esleu a lutti i vivent, i qu.>li .>ppaiono ciaicuno netl• loro forma e nelle loro virlV conligur.,tl per efl•llo della toro ,utti-,il• -,H'ambi•nle circosl•nle. le reazione organica del fenotipo, ove si-, in un cerio modo e lo stimolo si protragga allro11veno un intero ciclo vil.1le. determina nel leuulo germin.ale modific•tioni tali da lnlluire shbilmenle sui urolleri dell'eredihrietà, per cu: si vedrh l'app.>rire di u,.,,. Ieri nuovi deriYanli da impercettibili modiliche delle ,oslanza dei cromonemi. Tulle le volle che ,,,li modifiche non si -,erilic.)no l'ambienl• non esercilerh neuun.> inlluenn, Com• t,lvoll.) pouono av•rsi modUid'!e di railonamenlo di un determinalo ca,a1!ere eredlbrio, così pouono aveni modifiche di indebolimento del carall•re stesso In queslo cno 1i dice che lo sllmolo ambien!-3le i staio di o,dine negati-,o. M, -,j hanno le modit,d,e di adailllmento, e quindi di lraiformezione, le queli determinano le nuo..,e ~pecie con punto di pa,ten10 nella mic,oscopica profondità in,ondebite d•II• cellule qermin.,I•. MOD. ta I, o 8 !il .l R I O t'IIO)l0:0.►;.MA: rJl1rnu1111ullnll)rlu ,Id CN>Ul-OliOllla av•·ollu ,t. 1111 rh·u11u1ento d11110 m■lrloe . ~l'P.IOIA1'0CITO: 11t•dlo Ji t·N!tò"f!n• 1111111..111 ~I trouuu le c<tllule e-umi. oa11 m.sehlll 11rlm• Uelh1 1nat11r111lo, 11e. lla11no •-Ilo l'rom""°mlM do.,. 11io Mhiloldil. OVOCITO: •1-dlo ewrl11>0nden1e del• 111 cellult- .cen11h1all re,nmln\11. l'l,AS)IA: JN1rl11della eellula 1rerml· nale nutura O\'t M<lnu rappreMmlall 11>le11111n1l1i 11lrili\•I ed elemenll bloehl• 111lcl di eceltailone tnalura bloelellrl• •••O ,lei mect:anlsmo d11lh1 mllMI. OLOBUI.O 1'01,Atn;: ele111eu10 ehe ti ,lltreN!nila .Sali• «illule 1rermlnale reu1mlnlle oome eellula.f1rll• di dlmen• 1110111rldolla. all'11t10 dalla 1111101,I, 'li
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