quale legato pontificio nlla Corte del Gran Can nel 124546. I Mongoli comprendono molteplici tipi, mn conwleS1Sivurnente si J>resenlnno di media statura con uo minimo di metri 1,61 ed un massimo di metri 1.68. La forma del cranio è decisamente brachicefala con un indice cefalico che varia da 84 a 87; il viso si presenta largo e quasi piatto con zigomi sporgenti; il naso è schjacciato con narici molto larghe. Il colore della t>elle ò giallastro e bruno-giallastro, quello degli occhi e dei capelli è nero; la pelositA sul viso e sul corpo è molto scarsa. Abbiamo più sopra accennato alla e plica mongolica• che caratterizza l'occhio mongolo, ma qui osserviamo che tale carattere non è costante in tutta la popolazione, e questo probabilmente perchò oggi i1 tipo mongolico originariamente puro è quasi del tutto scomparso. Si osserva pertanto clie oltre alla rassomiglianza &ica fra Mo.ngoJi e Giapponesi, cosa che vedremo meglio in seguito parlando di questi ultimi, è ancora da~notare che mentre la lingua giapponese si presenta differente da tutte le altre lingue conosciute, essa ba soltanto qualche rapporto con In lingua eoreirna. che è quellu dei Mongoli, dal punto di vista della costruzione della frase. t.:ib che potrclibe far pemmre 3d 1111 b("n 1>il1J)rofondo legame fru le due 6 vovolazioui, continentnle e insulare. Terza i1,otesi, infine, è quella dell'origine polinesiana o meglio malese del 1>0pologia1>poncsc. 1 Malesi che costituiscono oggi un eteroclito miscuglio di razze, prodotto di incroci e roincroci di diversissimi tipi, sembra abbiano nel loro fondo etnico origini mongoloidi. Per quanto concerne i caratteri somatici ~generali essi presentano un colorito della pelle che varia dal bruno-olivastro ul bronzeo-scuro; oscura è unctie la 1>ig111entaiionc degli occhi e dei capelli, i quali ultimi sono diritti. lisci e ruvidi con riflessi bluastri. Sono di bassa stn• tura con una media che oscilla fra metri 1,58 e metri 1,59. L'indice cefnlico varia fru 80 e 82,3 e la faccin 1:1i presenta appiattita, ortognata, con zigomi alquanto s1>0rgenti. 11 sistema peloso sul vili()e sul corpo è poco svilupputo; i;t:liocchi prescnhrno unu certn obliquità; il nnso, mesorino, è l>OC:O prominente ma bene conformato~ diritto; le labbra sono carnose e ben disegu1,te; il mento è rotondo. ] partigiani della tesi secondo lu quale i Oiapp01rnsi sono da considerare d'origine male$e invocano a loro favore un primo aigomento di carattere geografico rn1,presentato dalla corrente del Kurashio che lambendo le coste giovJmcsi e procedendo verso nord bagna le coste del Giappone fino nl 38"' di latitudine nord. Essen· do considerati i Malesi come ottimi navigatori, li troviamo fino nel lontano Madagascar e nella Nuovo Ze· landa, non è difficile supporre che trasci.nati da queeta corrente calda siano stati spinti fm sulle coste meridionali e orientali del OiapJ)One. A questo argomento geografico se ne aggiunge un altro non meno sostenibile di carattere psicologico. I Malesi come i Oiapp0nosi ha"uno insito in loro il carattere della pulizia. essi generalmente ranno più: di un bagno al giorno (ciò che particolarmente li distingue dai Mongoli), banno spiccato il senso delJ'ospitalità e l'amore della natura; la religione giapPoD066, infine, lo Shintoismo, 1>reseuta delle leggende nmt.loghe a ente leggende maleso-1>0lincsinne. Oggi sembra ormai aceert.nto ,·be i Giapponesi siano i veri discendenli degli Ainu, ma che in seg·uHo, a questa componente originaria, siano subentrate altre due componenti: una proveniente dal sud, quella malesepolinesiana, ed una proveniente dal continente, quelJa mongolica. I Giapponesi quindi, dal punto di vista an• tropologico, costituiscono una razza mista o una razza in via di formazione in cui sono rappresentati i prodotti di vari apporti razziali quali fra i principali Quelli degli Ainu, dei Mongoli e dei Malesi oltre a quelli di altri elementi dis1>arati cinesi, indocinesi, ecc. Il Mataumoto Q6&ervanell'attuale popolazione giapponese almeno sette tipi preistorici, di cui quattro apparterrebbero al pleistocene superiore e due ad epoca più: recente. Precedentemente però, nei suoi studi antropologici limitati all'isola di Hon• do, egli aveva distinto .soltanto tre tipi: il tipo Aoshima e il tipo Miyeto, abitanti lungo Jc coste orientali dell'isola di Hondo, e j) tipo Tsuknmo, abitante nella parte occidentale dell'isola. Dai caratteri antropolo• gici dei primi due tipi si sarebbe 1>ro1>ensai far discendere questi dagli Ainu tanto più cbe anche fra gli Ainu si distinguono due tipi: uno puro attualmente abitante nella par• te meridionale dell'isola di Sacbalin, paragonabiJe al tipo Aoshima, ed uno gr088olano, con caratteri somatici uguali a quelli degli Ainu abitanti l'sola di Yezo, paragonabile al tipo Miyato. Per quanto concerne il terzo tipo, infine, queHo Tsukumo, por i suoi caratteri antropologici distintivi quali: l'alta statura, la com• plessione robusta, il cranio voluminoso doJieocefalo, la faccia larga e ba668, gli zigomi sporgenti, ecc. viene ravvicinato ai tipi prei&torici di Cro-Magnon. Oli studi antropolof;ici più recenti distinguono in generale nel1a popolazione del Giappone d'oggidl due varietà: un tipo fine, facilmeDte riscontrabile nelle classi superiori della società, che è caratterizzato da una corporatura slanciata., da una relativa dolicocefalia, con faccia allungata ed occhi diritti negli uomini e pitl o meno mongoloidi nello donne e con naso sottile, conve880 e diritto; ed un tipo grossolano, comune aUa massa della popolazione, che presenta una corporatura più 'tozza,
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