La Difesa della Razza - anno V - n. 22 - 20 settembre 1942

IL RAZZISMO DEVE COSTlt,tnRE LA BASE E IL FONDAMENTO OELLA ~\l()LA FASCISTA pimenti e sui reno.r.ueni psicologici. Cosi. nei climi molto enldi, l'uomo presenta una vivezza d'immaginazione, un vi1-:ore di fantasia, una disposizione alle Questioni inisliche veramente sorprendenti; grande inclinazione allu vitn solitaria e contem1>lativa, quiud·i gran moltitudine di eremiti, di fanatici, di fakiri, di caloyers, di bramini, di derwiches, ecc., una filosofia che rivela s1>iriti pro- . fondi o bizzarri, meditazioni sublimi, verità scoperte per intuito, ma in fondo in fondo slegata, sconnessa, priva di ragionamenti rigorosi, J)iuttosto basata SOJ)ra barlumi di verità intuite, quasi profetizzate, e non poggiata sulle attente o severe deduzioni della osservazione, della meditazione. Cosl, nelle parti superiori della zona temperata, ove il freddo ha un leggero sopravvento sul caldo, si osserva una grande pazienza nei luoghi e difficili lavori intellettuali ed una grande profondità di raziocinio, onde qui si ha una metafisica sottile, com~ )o provano le opere di Leibnitz, di Wolf. di Kant, di Von Flelmont, eec., la Quale è indubbiamente da 1>referirsi, per il progresso delle 8Cienze, ai parti delle· fervide fantasie scaldate dal sole tro1>icale. Cosi le genti italiche )e Qnnli, per lunghi secoli, ,·otar0no un culto semplice e 1rnro nl KOleche fu il dio grande e comune, sentirono Quanto i Greci la divinità delle fonti, dei fiumi, dei fiori, degli alberi, dei monti e del mare; e questa divinità e81,ressero in forme meravigliose di bellezza. nei versi e nei marmi. EpperlJ, se le maniresta.zioni dell'inteHetto e dello spirito sono es1>re88ionidi razza, diviene più che mai chiaro ed evidente ehe l'educazione inte11ettuale dovrà sempre ed in ogni caso uniformarsi al genio, alle attitudini, agli impulsi, alle qualità peculiari e specifiche delln uzza stessa. Per mio conto, non condivido affatto l'opinione eccessivamente ottimisla del Letourneau, che così si -ès1>rime ne·I suo stu•dio eu e L'Evolutìo11 de t'éducatfon dans les diverses races Jìumaines ,: « •.• a condizione di non indietreggiare dinanzi n nulle, e di non eccedere su ciò che le forze umane J}()SJJanotollerare, un sistema ben combinato di educazione, purchè attuato sopra una 1sufriciente serie di generazioni, 1,uò imprimere ni corpi e ni caratteri u.na data tem1)ra, anche quando QuetJt0 Bisterna contrarii e violenti gli istinti naturali,, ma ri• tengo invece che il potere dell'educazione è Io stesso potere della stirJ>e. Per esempio, i Romani là dove arri• vavano con la potenza dei loro eserciti, portavano l'ordine, anzi la severità dell'ordine, la sicurezza delle J>ersone, il sentimento della disci1>linn, 0$$ia del rispetto alla autorità, e, a veder bene, quel fondamento di austeritd si rivela non solo nell'organizzazion deJlo Stato, ma in tutta la produzione intellettuale. 11 gusto dei Romani per tutto ciò che è grandioso, ordinato, rispettoso di regole fisse. che stabilì in una parola il gusto classico, si ritrova ancora oggi nel fondo di tutte le esplicazioni psichiche del popolo italiano rieducato dal Fascismo al cuIlo della romanità, ed è a credere che per l'appunto in questo gusto risiedesse quella forza di attrazione esercitata dai Romani nei pResi ove fecero pili lunga• 18 mente dimora. Si Potrebbe anzi dire che la forza intel• lettuale romana avesse per fine in ogni sua azione di educare i µopoli conquistati e di diminuire, Jl('i!O ste~so tem()O, l'influenza d~U'ambiente; in ogni 01>ern rouuuut si sente l'(ltmoefera filosofica, per la qu1tle il '-!Urattere si affermava ovunque si diffondeva il sapere. Onde. di fronte ad un C.'081 grande esemJ)i0, eeco il problema che s'impone: occorre o non occorre educure intellettualmente la gioventù di oggi 8000ndo il carattere della razza a cui quella gioventù appartienet Il vecchio ideale J>edagogico, non per anche scomparso interRmente dalle no8tre scuole, è un fine del tutto estraneo all'educando, ma null'affatto all'educatore. t un fine l)Olitic.-or,eligioso, nazionale, tecnico; un fine particolare, insQmma, al quale ogni altro viene subordinato, e che come idea madre splende alla mente dell'educatore, e come punto centrale Tisiede nell'animo del maestro. Il qual maestro, ))ertanto, educa travasando se stesso nel discente, im1>rimendo la forma della proprie intelli~enzu nell'alunno, facendo, in una parola, un altro se stesso dello scolaro: tanto che cotesta 01>era educativa pub dirsi uno sforzo continuo, sollecito, incalzante, per erCl\rc (se mi si concede lo frase) soltanto un duplicato. E a quel modo che Dio J>lasma le creature ad immagine e similitudine sua, così l'educatore della vecchia maniera tenta anche lui di manipolare l'animo, e di foggiare la mente dello scolaro secondo quel tipo che rifulge al pensiero di lui, nia che è onninameote re1ativo e sfornito d'ogui reale oggettività. Errore non meno grave del J)rirno è Poi quello di assegnare una 1>arte prepanderante a quella materia. pe• dagogica tratta da sistemi e metodi quasi sempre arbitrarii, piuttosto che a quella dei fatti guardati al lume della naturalitì, e della scienza dell'uon,o. In altri termini, questo errore consiste nel voler costruire conclusioni sistematiche, fondate sulle precedenti più o meuo dissimili conclusioni sistematiche, anziehè su quelle unicamente attendibili della psicologia sperimentale,· della · a.ntropologie e di altre simili scienze attuali. Lo pedagogia ha oggi una delle sue fonti principali nella antro))Ologia anatomico-etnografica che è la vera ,1toria naturale dell'uomo e delle razze umane, e costituì✓ sce il fondamento J,>OSitivodi tutte le altre cognizioni, il precipuo fattore di educazione intellettuale e JDO· raie: nè l'educando nè l'educatore J)0880D0ignorare le leggi dell'organismo e della intelligenza umana, i caratteri de11a propria razza, essendo altissimo compito quello di porre in pratica la sentenza di Talete. Quando la scienza deB'educazione oggi ci dice d'istruirf' l'uomo in modo conforme a natura, in modo facile, intuitivamente pratico, non J)08$iamo fare a meno di non volgere lo sguardo al sodo patrimonio di fatti, di osserva• ' zioni, di ricerche, di esperimenti dal quale si estrinseca e si svolgé il Razzismo. E pensiamo che il Razzismo deve essere sopra tutto la ba&e e il fondamento della «cuoia fa&eista.. ARMANDO TOSTI

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