IMPERO CHE NASCE ED IMPERO CHE MUORE re questo idea di una unità µrimordiole delle genti adriatiche delle due sp:mde_ A questo proposito è molto curioso ricordare come i più lonalìci ag~ti del panslavismo siano stati i montenegrini. che sono razzialmente dei dinarici quasi puri. Segno questo che il panslavismo è un'idea essen• ziolmente politica e ben poco raz• ziale. La nostro e-sp:msione imperiale nel sud-est europeo deve essere quindi lotalmente imperniato sul principio di appoggiare al massimo la romanilà di questa zona. Chi ha viaggiato in questi paesi e ha visto come i confini dell'impero romano verso.oriente siano in definitiva i confini attuali dell'Europa verso la Russia. e ha conosciuto questi popoli, e ho saputo trovare sotto le superficiali diversità quello che essi hanno di comune, à certo che l'idea di una unione e di una collaborazione delle genti bolooniche alla luce di Roma, sia qualche cosa di più di una sem• plice utopia. Se dall'oriente volgiamo il nostro sguardo all'occidente, l'elemento raz- . w non potrà manoore o qualsiasi so. luzione che dovrà accompagnare lo vittoria. In questo settore non si tratto di esp:msione imperiale mo di semplice soddisfazione di problemi nozionali. Il razzista italiano dovrà tenere presente che qualsia.si futura relazio• ne con la Francia. dovrà essere su6 Questo confronto fra due gioventù è parlante. L"avvenire spetta alla giovinezza italiana bord.inata alla soddisfazione delle naturali aspirazioni del popolo italiano. Finchà gli Halìani di Nizza, di O,rs1ca, di Tun'si, saranno separali dai lo- . ro lrat9Jli di razw, noi non potremo fare nessuno revisione delle nostre idee nei riguardi della Francio. Dopo si potrà parlare di collaborazione e si potranno forse rivivere quegli ebmenti comuni che abbiamo con il po. polo francese; primo, questo. sarebbe semplicemente assurdo. Arrivali a questo punto si vede come i rapporti con i diversi popoli della regione mediterranea dovranno essere impostati dal punto di vista razziale. Abbiamo già scitto come razzismo non significhi affatto oppressione delle altre raz.ze, anche se queste non presentino alcuna affinità con la nostra. In tal modo dovranno essere concepili i nostri rapporti con le popolazioni civili dell"Africa e dell'Asia. L'Italia con lo sua posizione domi• nonte in Balcania, nel Mediterranee e nell'Africa Settentrionale e Oriento:- le. dovrà vivere in contatto con le popolazioni dell'Asia Minore. dell'Egitto, della penisola Arabica. dell'India. Per evitare errori sarà necessario approfondire gli studi di queste popolazioni. Conoscendo quesle popolazioni. gli italiani potranno imparare o trattarle, secondo i oiu~ti principi dello dignità razziale. Attraverso il Canale di Suez libe.rata e l'Oceano Indiano, l'Italia potrò stungere rapporta sempre più stretti con le civili popolazioni dello Gronde Asia Orientale. riprendendo cosl quella missione che le fu propizia Imo alla scoi:;erta dcli' America. In questo breve articolo non abbiamo potuto fare altro che tratteggiare alcuni dei problemi della prossimo esp:msione imperiale d'Italia, visti olla luce del razzismo. Con questa opera l'orizzonte degli · italiani è destinato od allargarsi smisuratamente. Problemi nuovi e gravi sorgeranno, che bisognerò affrontare con la massima serietà. L'italiano dovrò: sostìtuirsi in alcune zone ad un popolo, che ho conosciuto molto bene l'importanza del fattore razziale, qual'à stato il popolo inglese, e avrò ai limiti della suo zona d'azionedue popoli fortemente rauiJti. quali sono il tedesco e il giapponese. Privo dt una adeguato preparazio• ne razziale, si troverebbe nella condi. zione del vaso di argilla, costretto o viaggiare in mezzo o dei vasi di ferro. Sarà quindi compito di questo rivista, organo principale del razzismo italiano. svolgere una intensa azione per prepa.rare il popolo it<lliano ai compiti della suo prossima esp:msione imperiale. Espansione imperiale, per lo quale è necessario prima di tutto uno salda coscienza di razza e uno prolonda CO· noscenza dei problem• razziali. GUIDO LANl>RA
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