- IICIJ ·• :-llBTTOR O JNTBll
---SOMMARIO----. SCIENZA LIDIO ClPU4NI: INFANZI.-. E MATERNITA' NEI CINQUE CONTINENTI; FELICE Gl•ZIANI: LA RAZZA IN FUNZIONE 01 PERSONALITA'; MOD.: GENETICA POLEMICA GUIDO LANDRA: RAZZISMO ED ESPANSIONE IMPERIALE; GIOVANNI SA.VELLI: SIONISMO DI GUERRA DOCUMENUZIONE ROIERTO CHIGNOLI: ANTIGIUDAISMO MAGIARO: ENCOLPIUS: IL GIUDEO NEI PROVERBI; f. C.U.: ALLE ORIGINI DELL'ALLE..t,,NZAANGLO-GIUDAICA QUESTIONARIO RISPOSTA AD UN ., CANDIDO• ANTIRAZZISTA MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO j ------ GLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANION ROMA•PIAZZACOLONNA (PORTICIDI VEI01 TELEFONO63737 - 62880 CREDITOITALIANO BANCA DI INTERESSE NAZIONALE SOCIETÀ ANONIMA t CAPITALE LIRE 500.000.000 INTERAMENTE VERSATO , RISERVA LIRE 128.000.000 SEDESOCIALEGENOVA, DIREZIONE CENTRALEMILANO OGNI OPERAZIONE E SERVIZIO DI BANCA
LADIFEDSE!W I • ANNO V. NUMERO 21 5 Sf:TTf;~tBRE 191,2- XX 1-.SCt: IL~ M IL 20 IH OGNI .\lr.!11 UN NU.MflNV s•:f'AICATO LIICt-: I AHICO'"-MENTO Al'L'liUO Llllll 20 AICllflNANt;"'i1H Sfi:.14KSTNAl.t:, 1:, t:~•rtt110, IL 001'1'10 Direuorc: TELES[O iNTEHLANDI Comilato di redat.ion,.: prof. do11.GUIDO LA ORA . pro( do11. LIDIO CIPKIAì\"I ~l"lfrl"tarif'> ,li ,,.,lnir,n.-, l:IORC.10 AI.Mlt<ANTF ~CIENZ4•DOCUUENT4ZIO POLEUIC4 • OUESTIONARIO Due ragazzi bolscevichi.Uno del due è di razza slava. l'altro 6 un giudeo. Scommettiamocbe anche Il meno Iniziato Ira I nostri lettori riconosceràsubito qual'è l'ebrea: la razza di Giuda6 lncaofandlblle a
~ft- ~s~ In quals asi trattazione ci:i problema non bisogna mai dimenticare che il razzismo diventò in Italia di attualità immediatamente dopo lo conquisto dell'lmpero. Jl problema della ra22a e quello dell'impero St> no cosl in1imamente collegati l'uno all'altro per noi italiani, che qualsiasi trattazione separata dei due argomenti diventa artificiosa e ossw-da Per 1e piccole e pacifiche nozioni dell'Europa settentrionale il problema della razzo è soprattutto uno questio4 ?. ~ ~11-,. '" ,,._ _ t,i ~, I t ,► ·- > -- i\\ ne ài eugenica e· dr igiene razziale. Per i paesi dell'Eu.ropa orientale il problema della rozza si identifica quasi con il problema ebraico. Per noi italiani il problema della razza è non solo questione di eugenica e di antigiudaismo, ma soprattutto questione di espansione imperiale. Nelle discussioni che si susseguono sulla stampa italiana circo gli indirizzi e i metodi del razzismo, si dimentioo spesso che fu il fenomeno del meticciato la causa determinante dell'inizio ufficiale della nostra politico razziale. Semplicemente per togliere dalla circolazione gli ebrei d'Italia, sarebbero bastate delle misure di polizia Era necessario invece potenziare negli Italiani l'orgoglio di razza, condizione sine qua non perchè potessero compiere la loro opera colonizzatrice in Africa. A chi discute sugli indirizzi da darsi al razzismo bisogna ricordwe che fu soprattutto un fenomeno di carattere biologico a determinarlo: il fenomeno del meticciato. Bisogna u-- gualmente ricordare che nel Manifesto della Razza questo aspetto imperiale del nostro razzismo era messe in pa.rticolare evidenza. Qualcuno ha creduto che la guerra rappresentasse in un e-erto senso la liquidazione del razzismo, perchè ho dato a questo il semplic-e valore di uno contingenza politica. Noi abbiamo ricordato in passati articoli come invece il razzismo con la guerra sia destinato a rinforzarsi semp.te di più. D'altro parte, non si può parlare di guerra senza parlare della vittor.a, suo necessario corollario. In questo modo il problema della razza deve essere esaminato sempre in funzione dei compiti che spetteranno all'Italia con la vittoria. Con la vittoria l'Italia avrà da assolvere dei compiti immensi in Afr' ca. Senza voler fare i profeti, è loaico pensare che tutto lo J,XJrledell'Africo
rl,.J .......... ; · ....... , -· ·t .. ' - '· ., \~---· . ~ .,._t) r, ~ ~- - ~-.. ,..~~~ . ~::-'.:· ... -~ ~_.. . ...__ FRI<1~;:- ' . ' - ,.,1:t,, . • ti" / settentriollale e orientale, che è com- colono italiano acquisti lo stesso spipresa tra la Libia e l'Etiopia, dovrò rito del colono romano. finire sotto la nostra influenza. I pro- Abbiamo già scritto come altri poblemi che sorsero con la conquisto poli stiano in questo momento riordell'lmpero ritorneranno, ma in scala dinando il dominio dei mari e dei molto maggiore. Non bisogna poi di- continenti in altre zone; per esempio menticare che gli Italiani si sostitui- i Giapponesi. i quali ispirano tale ranno in questa zona agli inglesi, ai nuovo ordine od un criterio razziale. quali dobbiamo riconoscere una co- 1 nostri amici tedeschi nello stesso scienza di razza molto forte nei ri- modo si stanno preparando seriamènguardi dei nativi. Se noi italiani ci te aJla loro missione africana. presenteremo in questa parte del- Anche noi dobbiamo arrivare al l'Africa ancora impregnati di quello giorno della decis;one suprema perspirituale universalismo. che continua fettamente preparati. od essere una delle cause principali Sarebbe difatti tragico se il popolo dei nostri guai, rovineremo rapida- italiano, che tanti contributi dà olla mente il frutto della vittoria. vittoria, non si mostrasse poi in grado Da tempo il popolo italiano ho dato di meritare i frutti d~ essa. l'impressione di possedere due volti: Ecco perchè è necessario svolgere uno è il volto del guerriero, erede in questo momento uno intensa comdelle virtù romane, dell'uomo dalla pagna per il potenziamento del novolontà salda e tenace, dallo spirito stro razzismo coloniale, anche se in e.roico; l'altro è il volto dell'attore, del questo momento la bandiera d"Italia mandolinista, dell'individuo indisci- non sventola nei cieli d'Etiopia. plinato, che tutt'al più so essere una_. Noi siamo oonv'nti che revitare lo abile marionetta parlante. discussione di problemi razziali coloSarebbe troppo lungo e fuori del- niali rappresenti una forma inooncel'argomento trattato da questo artico- pibile di viltà. lo discutere sul perchè il popolo ila- Ma non è solo nei riguardi dello liana abbia dato questa impressione. nostra prossima espansione alr=cana E' però preciso dovere di noi razzisti che bisoqna indirizzare la trattazione lare sì che questa impcessione sva• dei nostri problemi. E' necessario venisca, che il volto del mandolinista dere da un punto di vista razziale sparisca per sempre e che ooda oo- lutti. i settori' della nostra esp:msione me uno maschero. imneriale. La guerra che combattiamo rivela Esomin:amo ora come razzisti la oani giorno di più come il soldato auestione della nostra espansione in italiano sia veramente l"erede di quel- Balconia. Non dimentichiamo che per lo di Roma. E· necessario che anche il l'Italia, aualsiasi azione nel Mediterraneo o in Africa, diventa pericolosa se il dominio di questa zona balcoricxx non è assicurato. Orbene, in questa regione. malgrado la propaganda punslavista. le popolazioni presentono un fondo antropologico che le distaccq nettamente dagli slavi. Si tro!- ta del'vecchio fondo tra~-illirioo-epirota, costituito essenzialmente da elementi di rozza dinarica. che bisogna fare rivivere. [· noto come rinvasione slava sia recente, risalendo appenc ol VI e VU secolo e tome essa abbio aJterato solo in porte questo londo razziale. Per esempio in Croazia, per quanto tutto la popolazione parli oggi una lingua slava, solo la (Xlrte pannonica ·può dirsi rouialmente slava, mentre invece la Bosnia e la Dalmazim sono dinariche. Ugualmente lo Serbia e il Montenegro sono slavi più per liqgua che per razza e in Bulga- ~~~11J~~;:t~. !}~~~~:~el~a~po~ !azione è sempre quello autoctono Si vede da quanto esposto come sia necessario lare leva sugli elementi autoctoni, come sono i greci e gli albanesi. e su quelli autoctoni romanizzati. come sono i romen;, per debellare definitivamente il panslavismo dalla penisola balcanica. Già in Croazia le correnti antipo.nslaviste sono abbastanza forti: ncc:.un intellettuale serio crede pii) che il popolo crooto, che oure parla una lingua slavo, sia tutto di origine slava Sarà bene che noi appoggiamo questi indirizzi. che noi facciamo risorge-
IMPERO CHE NASCE ED IMPERO CHE MUORE re questo idea di una unità µrimordiole delle genti adriatiche delle due sp:mde_ A questo proposito è molto curioso ricordare come i più lonalìci ag~ti del panslavismo siano stati i montenegrini. che sono razzialmente dei dinarici quasi puri. Segno questo che il panslavismo è un'idea essen• ziolmente politica e ben poco raz• ziale. La nostro e-sp:msione imperiale nel sud-est europeo deve essere quindi lotalmente imperniato sul principio di appoggiare al massimo la romanilà di questa zona. Chi ha viaggiato in questi paesi e ha visto come i confini dell'impero romano verso.oriente siano in definitiva i confini attuali dell'Europa verso la Russia. e ha conosciuto questi popoli, e ho saputo trovare sotto le superficiali diversità quello che essi hanno di comune, à certo che l'idea di una unione e di una collaborazione delle genti bolooniche alla luce di Roma, sia qualche cosa di più di una sem• plice utopia. Se dall'oriente volgiamo il nostro sguardo all'occidente, l'elemento raz- . w non potrà manoore o qualsiasi so. luzione che dovrà accompagnare lo vittoria. In questo settore non si tratto di esp:msione imperiale mo di semplice soddisfazione di problemi nozionali. Il razzista italiano dovrà tenere presente che qualsia.si futura relazio• ne con la Francia. dovrà essere su6 Questo confronto fra due gioventù è parlante. L"avvenire spetta alla giovinezza italiana bord.inata alla soddisfazione delle naturali aspirazioni del popolo italiano. Finchà gli Halìani di Nizza, di O,rs1ca, di Tun'si, saranno separali dai lo- . ro lrat9Jli di razw, noi non potremo fare nessuno revisione delle nostre idee nei riguardi della Francio. Dopo si potrà parlare di collaborazione e si potranno forse rivivere quegli ebmenti comuni che abbiamo con il po. polo francese; primo, questo. sarebbe semplicemente assurdo. Arrivali a questo punto si vede come i rapporti con i diversi popoli della regione mediterranea dovranno essere impostati dal punto di vista razziale. Abbiamo già scitto come razzismo non significhi affatto oppressione delle altre raz.ze, anche se queste non presentino alcuna affinità con la nostra. In tal modo dovranno essere concepili i nostri rapporti con le popolazioni civili dell"Africa e dell'Asia. L'Italia con lo sua posizione domi• nonte in Balcania, nel Mediterranee e nell'Africa Settentrionale e Oriento:- le. dovrà vivere in contatto con le popolazioni dell'Asia Minore. dell'Egitto, della penisola Arabica. dell'India. Per evitare errori sarà necessario approfondire gli studi di queste popolazioni. Conoscendo quesle popolazioni. gli italiani potranno imparare o trattarle, secondo i oiu~ti principi dello dignità razziale. Attraverso il Canale di Suez libe.rata e l'Oceano Indiano, l'Italia potrò stungere rapporta sempre più stretti con le civili popolazioni dello Gronde Asia Orientale. riprendendo cosl quella missione che le fu propizia Imo alla scoi:;erta dcli' America. In questo breve articolo non abbiamo potuto fare altro che tratteggiare alcuni dei problemi della prossimo esp:msione imperiale d'Italia, visti olla luce del razzismo. Con questa opera l'orizzonte degli · italiani è destinato od allargarsi smisuratamente. Problemi nuovi e gravi sorgeranno, che bisognerò affrontare con la massima serietà. L'italiano dovrò: sostìtuirsi in alcune zone ad un popolo, che ho conosciuto molto bene l'importanza del fattore razziale, qual'à stato il popolo inglese, e avrò ai limiti della suo zona d'azionedue popoli fortemente rauiJti. quali sono il tedesco e il giapponese. Privo dt una adeguato preparazio• ne razziale, si troverebbe nella condi. zione del vaso di argilla, costretto o viaggiare in mezzo o dei vasi di ferro. Sarà quindi compito di questo rivista, organo principale del razzismo italiano. svolgere una intensa azione per prepa.rare il popolo it<lliano ai compiti della suo prossima esp:msione imperiale. Espansione imperiale, per lo quale è necessario prima di tutto uno salda coscienza di razza e uno prolonda CO· noscenza dei problem• razziali. GUIDO LANl>RA
P ,esentato,i il problem• eb,arco ,n Unghui•, •s•mini•mo end1e J'entisemitismo. Oi.\ Kos!ulh Lejos, ..,1nulo in gioventù a Zemplèn, •- vendo o~usione di conoscere gli ebrei -.islenli nello p.,,,. orienJ.,. le dt.l p.Jese, riconobbe il pericolo. "Non utsle legge che gli ebrei non oggi,;no, non c'è imb,ogl:o, fu,lo, dov•, anche se non di per!-one. mo olmeno come istigelori, eui non ligurino. Se que~lti reua continua ed espendeui Ira no,, rovinerà deciumerite i conl.)- diru unghe1Hl '"· Così si up,esie il grande slelish. 11 batt11h11d> del movimento enfoemil11 fo hlòci:y V,ldor - r,olo politico - che dei 1885 combettè contro gli ebrei. Nel 1893 riusci ed orgeniuere il primo perlilo •nlise• mite, che fu bene accollo dai contadini, dallo :les!e medi, delle ciii.\ • provincie, • puti. col•rmenle d•gli univenil•ri. Ouulo p•rlilo ebbe però breve succeno, pe,chè in perle 01l•col•l0 d•II• gr•nde polena degli ebrei, ed in psrl• d.,I qoverno libersl• :on , upo Tine K•lm•n che ne impedi lo sviluppo. Menlre gli ebrei pervennero 11 loro splen• dore, il lond•lore del p•rlilo morì nel 191S povero, dimenliulo ed •bb•ndon•lo. Se• guirono • quulo 11lri import,nti movime,iti del genere, per e1empìo nel 1894 •I tempo delle lolle politiche • religiose. In se;uito, poi, Zichy Ferdinend c,eò un p,rtito di Cl• 11\ier• Cfhlisno,.soci.,1e - dello "'P•rlilo C1llolico del popolo • - seni• porl•r• però • ieri rhull•li. Mollo elliuc• invece risullò 1111 e11., op••• m Rulen•• t.voll• d, un irl&n• dote, Eg•n fde, di gr•ndi • puri sentimenti -unghereti. Appoggi•to nel 1897 deJ Minislrc detl'19,icollura ungherese, Oarànyi lgnàu, quuli initib I' 11:ione • levor• dei conh,dini n.1leni contro gli ebrei. Ai contadini, ridotti degli ebrei nell• più 1quallid1 mheri•, •;li procurò lerre, be1tieme, 1ltreni rurali e - , meno di onule cooper1live - lughi ere• diii, liberandoli cosi d•lle grinli• degli u1u• ,,i ebrei. Ouendo però loccò I• \icenu degli •kolic1 concen• ,gli ebrei, ii scatenò un• lolle K· unili.. Le stempi, meu• in molo, 1inò per• lino i contadini I ribell,oi, me tutto lu v-,no. Il popolo, con immens• liduci1 segui i1 suo · b~nelellore, il qu•le P',lrffoppo non polè i•1min11e l'ope,e ini,i,l.J. Il 20 ,ellembre 1901 fu .ss.,uinelo ir, viaggio. Di lui e d•ll.!1 1u• ellività il nolo giorn,li,t• s.,,tha Miklòs terine un libro inlilol•lo: • Nella lerr• dei K.s11i • (K,uri egli chìemò gti ebrei 91lia,ieni). Net due decenni seguenti il movimento •nlhemit, in Ungherfe venne un po' • ulm•r,i.i. Ou•lche debole le.,t,livo lu immedi•l•menl• 1lronceto d•iie ili.mpa eb,.,j. u. 4.nii, nel 1917, quindo il "'Huu,dik. S1l111•d• gio,.,ele dhfallille •br•ico, inte,. vitlb 60 •ulorità l•lleruie • 1oci,li circe 1, dom,nde: • Se e1i1le il probl•m" ebraico in Ungheri• •• le m•ggior1n11 rispose negaliv,. mente. Gli ,Itri, ,nche 1e comprHi d,llo ~collenle problem•, ri1poiero con grende ci•- co1pei:ion• e cc,nlinu.,ono a ,»1l11e di • ecceiioni ritpeltebili •· D•nH uralle,lltiu di conladlne unghuesl
Per il lrM• ricordo delle rivoluzion• d•ll'ollobr• dii 1918 l'Ungheria puO ringrul,r• gh ebrei. Gli oper1i furono org1ni1uli con spirito ~,1i1te. Tullo nv•nn• per opere lo,. ro: lo Kéopefo 9•"•r•I• del 1918, 11 distruzione dell1 di,cipl1na milil•r•. Anche il cr~- lo nvenulo 1ul ponte dì Bucbput lu .p-- punlo il rk1.1ll1to di quul1 1ttivit•. Hono,t1nle usi aveuero scelto com• capo dell1 1ivol1.1zione dell'ottobre il Coni• Kàrolyi MiMly, i" elfelti t. redini del mo,. vi.,,.nlo er•no nelle loro meni. I membri piV noti del • Hemufi link, (Con1i9lio HutOn1le): J,\uì Ouk•r, H1tv1ny L1jos, G111m, Emò, Kunlì Z1igmond, Pog,\ny, Kéri, G6nd0r, Sz.\n!O, L1ndler,,. er1no lutti ebrei. M, non si lermuono ,olo , queil• rivolu1ione. Nel mirto d•I 1919, inl,tti, Koppiò in Ungheri, il con-,urtiJmO con e c ,po BeJ. Kun E' 11.1~luo ricord•r• qu, h.111i gli errori c°""' meni durenlo qu11lo periodo. Eni wno ben noli. Be1ti 109uire l'odìo popolere conho gfi ebrei dopo I., ceduh del boht1vì1m:> nei mui della conlr:>rivolu1ione. I re,ponubili furono in p1rte deferiti el hibunele. mentre altri lvggirono ell'eslero, dove diffusero ft0ti1ie 111,e ed 1ll1rm1nlì circ1 le letribili cortdi1ìoni •1hlfflli nel PHs•. lfl q1.1•1l'epoca si lormO l'unione 1nli1emita. chi1m1l1 ., Ebredò Mi,gy1rok • il cui pr► iidenle 06nib61. Gyul, divenne il personeggio pili r1ppresenl11ivo del movim1nto ••· rtOf'lele di S1eged. Questo sleno politico d,-. venne ;:HU t1rdi il fondetot• del • M.gylf Nemreti F\f99etlff! f'àrl • (P111ito H11ionile 'nd,pendenle Ungherese) col prog,,mm1 n•~ s rionale r1ui1t1. Anche una grande f1gu,.- reli9iou, Il 11ucovo Prohiuk1 Ollohr, inlraprue 11 lott• in dileu dei cellolici n•- iion•li 1.1ngh.,11i. LIKiÒ dopo Il morie molh Kritli impotlenli circ• 11 lolle contro gli ebre. F11 i t1nl1 nuovi pt"ovvedìmenti • ~i dfverse tendenti • rul,ìngere I diritti deg,11 ebrei, il pìU 1•rio 11.1 I cosiddetto • numer1.11 d1u1u1 • del 1920. Secondo questo il n1.1mero degli univer1ileri ebrei venne 1t1bilito al 61/1 senu ,ve,e però effetto ,elNMttivo. H► lurelmente. nei coni 1v1n11ti gli ebrei rtffi► sero pt"Oponderenti, Ouuto l,llo produue nuove d1mo1truioni de perfe degli 1!1.1denli crisli1ni, lino • che il Ministro del Cullo • dell'l1.lru1!one p1.1bbltca emenO eltri de:r•l1 • quulo riguerdo. L'Ungh11I• fu il primo Pae1e ed epplicere provvedimenti leg,li nei rigu11di del problem1 ebr,ico. Entreli in vigore quesh pt"ovvedimentì. furono eflettu,te numerose p,olule d, p1rle degli ebrei unghere,I e 1lr1nieri. Gtì .b,el si rivolsero •li• Socìet• delle Nuionl, eccuHndo l'Ungheria di non rispe.llare il h1tt1lo'del Trianon. l'Ungheri•, però, dopG v11ie lreltalive, riuKi • dimotlrar• lo s.copo oel provvec:fonff!I• presi, sicchi 11 Socie!,\ delle Nuioni l1Kiò in ~speso I, queslio,,., tiù pericolou lu invece le campJgn• 1voll1 • Vlenn, dai giorn1li1U ebrei ungh..-•u eniigreli d,ll'Ungheria dopo il comunismo. In 1eguilo I questi camp,gne i e1pi de'Tle • o,91ni1111ioni opereie 1h1niere intervennero nei divenl perl1menti conlro YUngh.rie. lìnche ,11,,verso le 1mbud1le di Bud,pul non pervennero noli1ie lr1nq1.1illi1unli di 1menlii,. P,U terd• pe,O gli ebrei riuscirono ed ottenere che gli enti postali di Vienna ed Anisterd,m boicott,nero rungheri,. Con l'1iulo solidJle di operJ1 cmti,n1>-so:h1li viennesi, il lr1llìc:o in parte continUO • coW fu scongiur1lo un più gr1ve ~icok, po, I• N.11ione. Il Oove,no u"9fMr•s•. inlìne, 1lk, scopo di pcH" t.rmine ·• que1.id st,to di co••• si decise • so.pendere I• .pedirloni di cerbone • dei gene,i 1limenl11i pe, l'Au!.lri,. Oif,lli in br•v• Il Governo euslrieco fece cen1re il boicolleggio. lmporl•nl• ~h• fu r••ione politiu rurist, svolte d• Wolf Kiiroly, che. dopo lunghe k,lle. nel 1920. riuKI • libe11re il Comune dell• upit,le .d•i fun1ione,i ebrei, M1 nelle provinci• il liber•liwno rimue 1nco,:, forte, ed impedl di egTr• energium•nle conlro gli eb,ei. Rìc:onoi.c:iuto il pericolo, il popolo ungherese con creKenle u,genJ.e pretese I, JOlvrione del p,oblem• ebt■ico. N~ 1912, div•• n1.1locapo del Governo G6mb6s, questi esigenu 1ì 1<crebbe sempre pi"· M• an:he quuli per I, pol•nu ec:onomie1 e politi:, degli ebr-ei lu coi'lreHo • porre dei c°""' promessi in loto lnOf'e ~ poter p,oseguir.J 9,ed,l1m.nle nell■ ric~ln.tiione ne1Ktn1le. G6mbòl fu il primo • riconoKere l'imporfJnH del Hnìon,IMKielismo tedesco e del f., 1.ci,mo il■li,no. cui e!preue in nome d•ll1 NHione I, s1.11simp,tia. L■ sl.anip1 ebuiu oppo1• n:ttu11lmenle un, violtnl, ruisl■n11, rttndendo òrnponibile re,liuJre inie,., mente il suo gr■ndio,o progremnu. Il numero cr•Kenl• dei diso:cup1tì inlelleltu,li crisli1ni r•se s•mp1• più 1.1,genle b sol1.11ione d•I probl•m1 1br1i:::,. N11I 1917-JI le inlerp<lhnte in PJrl,m•nlo si 1.1.1negui,ono giorno per giorno. Nel I 9JO • GyO,, 0.,6nyi Ulm.\n s1.1cceuot• di G6mbòs. lertne un di,cono nel qu.1i. addilO •p•rt,menle ru,9enu di risofv.,• tele problem,. Seg1.1iun dì1egno di legge, eh• il Governo presenlO 11 P11l•m•nlo 1'8 1pril• d•llo steuo ,nno, col tllolo: • P•r 11 tutele dell'equilib,10 dell• vite 1oci1le ed ec:onOfflica •· Questo perO ris1.1llò lroppo blindo. Il p1rtilo lib.- ritle lo consid,irO come ollraggio al diritto 1.1m1noe civile e I, sl1mp1 ebreic• minecciò di boicoll,9910 ec:onomko 11 H11ìone, i"•· 1i1rldo effettivemenle a tenl•livo di org,niz• 11re gli ebreì del Paese per il sebolaggio. Il Gov•rno però non si moue dli suo p10po1.ito e cosi nell., p,im1ve11 del 1918 si eb- ~ I• primJ legge. l"innovnione impotlenle di questa legge !IJ nel fotlo c:"9 gli e0rei furono c?rnid,in!i coni• ,:,zu • non come ,oligione. co1icchà I, let;1go fu e,tese anche egli ebrei conve,tìli d->po il 1" agosto 1919. Ouul• legge pe,O 1.i m1nUutO lroppo bl•nde • subilo presenlO delle lacune. Non di1.pose ciro rimmigruione degli ebrei • .,,.nlre con,lde,ò inte11menle ebtei i n,h dopo il 1919 d, m,himonio misto, 1mmi1.e coni• non ebrei i convetlili p,inw del 1• 1-:10 110 1919. L"opinlone pubblica ritenne troppo l•n1.1e q1.1esl1 legge ,nche per il 111!0 eh• 1rr.n:•l!•vJ il colloc,menlo d.,li ebrei n•II-> '"iwre ~ 20tlt mentre, co,n.e • nolo. il lo,o numero ere 10ll1nlo il SV. dell• intera popol11ione ungherese. Oiveftne p,e,lo opinione generele che queila l•gg• rbolvev1 il p,oblemJ • metà, • che in b1•ve bì1.ogn,v, p1ende,e p,ovvedimenli piU espliciti, a 1uden11 pili breve, di ellell1.111e però con maggio, Vi90'0. Il govemo dì lmr.dy &il•. 9i.\ p,im, del N1l1le del 19)8. pre,enlò il secondo dise:1no di legge col que1e cerco di colmue le 1,-
cune dell• prim• l~g•. hle deciiion• fu •llr•fl•I• •nc.h• d• •Itri f•ltOfl. Dopo I• pu- - legge inl.tlfì hlHi gli il•li vicini ct.1rungh•ri• pte,wo pN>VVedimenti più rtgidi per 11b•r•r11 d•gli ebr•I. Com• •r• d• pr•••· deni, gli •br•i c~à resid'•nll efflui,ono in Ui,gh•n• dove melgr•do I• 1999• in p•rol• si trov•v•no encor• ih migliori condi1ioni di vii• • con migliori pouibililà. Appunto qu• st •ffluuo tentò di Pf•v•nir• il Gov•mo ungh..- ... col 1econòo di1~no di le,g99 COftc•rnent• l'eliminulone degli •brei d•II• vii• pubblk• ed economica. Il movenl• princip•I• di quut• 1-vg• fu qv•llo di ,oppil•r• gli ebrei dell.- d•n• ~i• unghere1e, • logli•r• d•II• loro m•ni I• direzione dell, vii• economica. le dfseu»ioni "' P..-~mento divenn•ro •ncor• plit veem•nli dell• pt"im• volt•. Diblh, in conseguenu di ci6, hn,Wy Bèl• fu cod,•tlo • der• I• dimiuionl, Il ,uo ,~ceuore, conte l•l•lti Pàl, r•sosi inl•rpr•I• d•I progremme pre,cedenl• riuKl • tHli1urlo inter•mente, dendo o,igine •Il• 141ggc del S msggio 1939. Il 1- per,gr•fo di quell• secondi legge sl•biliK• chi à CM con1idereni ebreo. SecOftdo I• defìnb:ione, sono di r•n• •br•iu coloro eh• peuon•lmenl• app•rl•n•v•no o •P-- perlennero •Il• r.ligion,e ebt-•iu o tigli di un genitore ebreo cd i cvi nonni •r•no •brei •Il• d•t• d•I S meggìo 1939. Sono del pari eb,ei lutti i figli n•li d• eui dopo I•'• del,. l• eccuioni ~: I n•fì d• m•lrill'loni conlr•ltl prim• d•I r g•nnelo 19lf, nel uso in cui i genitori el inomento d•II• non• er•• no già crltli•ni, o l.c:ero un• dic.hi•rulon• circe l'eduuzion• cridi•n• d•i figli ed il m•rito ebreo ,i convertì entro il t• genn•1O 1939. I b.tmbini, deÌ qu-,ti uno dei genito,I li con•e,11 prime del r•ggiungimenlo dei 7 enni di età. l• peuone conve,tile•i enlro il 1· egotlo 19t9 nel ce,o, per6, eh• i loro •nleneli ebrei 1i•no neti In Ungherl• prill't,t d•I genneio 1849. I bambini i cui •nleneli si lrn•v•no in Ungheria prim.1 d•I 1• g•n• n,,io 1849, ed i cui geqitori si sono conv•r• tifi prill't• del I" gennaio 1939. Sono •ncor• diKrimin,ti gli ebrei spoiali prim• del 1• genn•io 1939 con c,isfi•ni • che h.tnno figli cri,tieni. Il r P•r•g,afo P•rl, d~li ebrei •itr-,nei •Il• r•slrizion• d•ll• legg• • ciot: c.ombelt•nli d•II• gu•rr• mondiele de<oreli •I ••· lo,e; le vedove • gli orf•ni dei e.eduli delle guerr• mondia1•, colo,o eh• h,nno prHo pule 11 movimenti nezion•li del 1918-1919; i consiglieri J•greli, i p,ol•no,i d'Universilà ed i HCerdoli crblieni nati ebrei. Il 4• p•regr•lo à mollo impo,lanle, in quanto 1l1bilisce Il diritto di ele.zion• elliv• • peniva degli eb,ei. S•condo quanto lis• wlo, gli el»-ei non ponono use,e membri C•II• Ceme,a Superiore, •cc.etto i reppr•sen. l•nli delle comunità isrHliliche. Per euer• eletti • per volar• •Il• •lezioni del p.,,t.,. mento • dei Comuni occorre ti h•II• dì ebrei noli da g•nito,i ebitanli in Unghe,i-1 dll 31 dic•mb,e 1867, li 5• peregrefo 1lebilisc• eh• gli ebt-ei non poslOnO •v•r• po,li nelle •mminhlrnioni dello Sl•lo, dei Comuni, dell• Provincie. Tuili i mH,lrl •l•m•nlui, p,ofeuori di ,~uole medie, giudici, notai d•i Comuni. P,ocur-,.. lori del le, devono .nd-11• i-, pensione entro termini fiu,tfi, Il r p•regr•fo 1lebilisce, eh• gli ebrei sono emmeui elle Univenità soltento n•II• mi,ure d•I 6•/•, egli tludi le<nici ed economici in• vece nelle mi1u,• del 12•1•. (b1U, dell'1Europ11<Olrele 119~ p11egr1fo 1l•bih1ce eh• gli •b,ei po1• sono euii,e me~i ~ .. veri• cem•r• delle ••rie p,ofeuioni (•vvoceti, ~ic:I, ìngegn• ri, dell• Slemp•, degli 11,li1ti, del film} in ,11i1ur• del 6•1•. Finchè non è reggiunl• qu•• si, p1oponione., nuovi membri ebrei non pouono •ner• emmen,. Il 10• pereg,11!0 conhene il ,egolemento radical• delle ilempe. Nell• ,ivì1l• • nei giomeli, gli ebr•i, solt•nlo nell• mi1ur,1 d•I 1 S•I• possono •o•r• impieg•li. I r•d•tlori ,e,.pontebili, i upi ,odetlo,i e colleborelori • lulli quelli eh• hanno po,to nelle r•duion• e, direzione cl-' gìornel•, non pouono euere ebt-~. Soltanlo I upi dei giomeli •sclviiv► mente ebrei, ••I• • dire i giorn1li che si oc.,. cup•no di problemfreliglO\i, cu1ture1i, ,ocieli pur.mente •br•ici. In qu.,to CHO, ~r6. Il g1orMle dev• •nere conlrus~n•lo. l't t• peragr•fo chie,isc• che gli ebrei non ponono esser• direttori di teelri, 1egr•l•ri d'ari•, d,,rr.m•lurghi l•1lrtli o ciMnutog,,1. lìci, od enere Ire i colhbo,etori i quell h•nno parie nelle direzione 1pirilu11le del• l'imprese. Il 1r paragr•fo llebiliK• che ~ e.elusi d•i pc:rmeui dì Sl•lo per ferm,91ci-1• cin•m•• logr1fia • dall• lic•nie di vendila degli e,fi. coli solloposli al monopolio. Il u• e u• peragrelo il•biliscono c.he gh t:br•i pouono eu•r• ,peditori nelle pubbliche emm1nill,e1ioni e pouono •v•r• dei p•rmeuì lndu,triell 1oll•nlo in misur• del ,-, •• Il IS'" e 14• pe,egrefo limiteno l'ettivilè degli ebrei nell' egricoltv111 • ,t,biB1eoq_o che le terra di loro proprietà ÌI illimitetemenl• 1099•11• ell'ospropriuion• d• pari• dello St11lo ench. per i pKcoli •ffilli. Il I r pa,,ey,ilo 116bilìsce eh• gli ebrei · rouono enor• impi•g•li nelle imprei• In, du,trleli, commerci11li, b•ncerie, d'euicur•- 1ione, minerori• ed egricoie solt•nfo Mli• ll'tnure del 1~•· In cati ipecie!i del 1S~. Il 2r paragrafo à imporlanl• poìchà au• lonzu 11Govomo ed agevolar• I' etodo d• gli ebie1 d1ll'Ur,ghcri• • dà diritto di dee, .. I••• o,dini concem•nl1 l'uporl•1ione d•i loro p•lrimoni. I peragrefi del 21• •I 294' enkutono rese• cu1ioM da que1t• leçeJe e conl•ngono I• Hnzioni. Queste 1•conda legge il mollo più rigio 1 t"d •ner;ic,1 della p,;ma, nonotl•nle ench• quette olf,e d•II• 1.-cune • degli •ppigli. In complesso intanto à rivKiie e logli•re da11• monl eb,eich• le direzione della vii• economie• ungheres•, e con queilo he r•ggiunto lo Kopo. le 10lu1.:one d•finilive •vvetrà sol-- tento fr• 40-SO 11nni, qvendo r ettuale g•n•• rez:one non 1erà più. Quelle pro,pelliv• ÌI FOCOreutCur•nl-. perci6 gii il conte Tel•ki, Gt prGpro inizi•live, propose un l•no di, .. 5no di. legg• - che à in corso di elebor.1zion• nel Minlttero della Giv1ti1ie ungh•• 1•1•- c~nl•"l•:\le lerll'tini più brevi • prov- ,..,dimenli più r.diuli. I po1li r•1i liberi d.,_ gli •b,e: nelle vile econoll'liu v•ngono CO• perii d,1111gioventù crilliono, 11bilif,1bn•i diversi coni •i nuovi podi; • l'esp,etienu 1•11--' f,f'IC'r• ÌI slel> MOiio sodditlec:•nl• sotto lutti i punti di v•1te. ROBERTO CHIGNOU •
Mad,e • bimbo di ,aua loda. .I. EU BO P A, A Ili .I A.,· O t: .E AN .I A L ·ansiosa ricerca di quanto i geni• tori stimano propn.io alla salute, alla btlieua e al successo dei fi• gli ha originato in tutti i te.mpi e in tutt' \ J)aes; della tena costn• manze del 1>i\l alto interesse, delle qua• li 1~n di rado fanno parte. cerimonie, a fine sapore simbolico e squisit;.mcntc gemili. Alcune di tali costumanze si tramandano da t'pochc immemorabili e quand'anche influenzate con chiarezza da superstizioni sussistono talora, con e.i.ratti•• ristichc pili o meno variate. perfino tra gemi l)ic--namente in serk) alla nostra ci- \'iltà. L'EnroJ)a stessa del giorno d'oggi ne possiede in copia. In genere, la preoccupaziont' ptr i figli è ))receduta da quella 1~r le gestanti, ndl'intert'sse di queste o • dell'organismo a cui dànno ,•ita. Curiosi presagi sul neonato, sulla famiglia da cui esce e perfino sul gruppo emico a cui appartiene possono inoltre trarsi dall':r.n• <lamento del pu10. Avendo di mira in primo luogo la ma• dn\ si ha la , covata>, urano cost11nw JX'r il <lmlle il marito, allo scopo di faci10 lirare il parto, entra in letto al momeuto opporttmo e eondi,'""kle con la moglie, almeno a parole, le necessarie softercnze. Con St>ntitaserietà egli r!ce,·e poi i ullegramenti degli amici come vero mcrite- ,·ole dd buon andamento delle cose. Seh• bene affiernlito, il bizzarro uso si ritrova fra i comadini del mczzodl della Francia, i pastori della Corsica e della Sar• degna, nonchi, abbanan:r.a ,·i\'O, in Spa• gna, fra i Baschi, e fra i montanari del Caucaso. me11trc-è frequentissimo fuori di Europa. Di solito si associano alfa , Co\'ata > al• tre costumanzt', fra cui l'astensione dei coniugi da certi cihi, quali i pesci e gli uccelli, durante i primi mesi di \'Ìta del figlio, onde e\'itargli malanni, e il dovere di piantare a simholo di prosperità un alberello, preferibilmente da frutto, alla nascita del primogenito o anche di ogni ma• sch-feuo. Qufsti r,uò ,·enirc disti1110 nella famiglia o nel ,·illaggio c~ nome stes~ della pianta. Non è forse estranea a tale uso l'origine dei tanti cognomi dcri\'ati eia piamr da fruttn ossen•ahili in patsi lnfanzi NEI 5 1:hc prauc.1110· o- prauca, ano l:t • co,·at:,.>. Sen11►re in relazione al 1:i.trto è genera• le in Europa una crctknza relath·a al • nascere con la camicia >. Lo si inter. preta come S\·gno di vita fortunata per il neonato. onde molte madri si rallegrano di un fatto in rl':tltà di)X'ndente soltanto da cause naturali senz;l significali Sf>C· ciali. AldrO\·andi, che J"lerprimo descrisse il fenomeno, lasciò il diS<"gnodi 1111 fanciullo nato • c011 la camici:.>, ossia affacciatosi al mondo con la tesla coperta da memhranl' fttali. Si sa che idcmica s111~rstizio11e esiste\'a presso i Romani, per cui quando Cesonia Celsa dette all'im• 1>era1orc :\!aerino un figlio che nacqll'! • con, la camicia > i dignitari imposero al gio,·ane principe il nome lii Diadumcniano, ossia coronato. :'1-b. cgli, sml'nt;ra storica alla credenza, non chhc fortuna: fu proscritto ed assassinato tiuattMdici m<'si dopo la sua salita al trono. Su r,opoli dell'Europa. (juali i J~apponi, <· certi gruPl)i etnici de-Ila Russia c del· l'Asia settentrionale, molto vi sarebbe da dirt' in quamo a costumi e superstizioni connessi con la maternità. In Lapponia, suhito do1,o il parto, la donna be•,e olio di bakna, mentre il neonato \'iC11e:immer- .so nella nc,·c e succcssi\·amC11te nell'acqua ca!da, 1)0i, nudo.· in una picco!:. culla portatile riempita di musco e di soff:ci piume di uccelli. Attorno al ,f:razioso nido 11-'ndono ornamenti metallici che la madre fa risuouare a guisa di cam1>anelli trasportando per ,·ia l'amato fardello. Sotto la tenda, la culla è a)))'CSa libera• 111('1Uaecl una tra,·ersa. alla quale la ma• dre unisce un piccolo .arco oeon frecce. re• mi jn miniatura e minuscole reti da pesca Sl' \il figlio è ma-schio; u1c11silidomes1ici e le ali candide della ptrnice delle lll'\·i, a simboleggiare diligenza e purezza, st· è femmina. In viaggio. o :.'\ la,·oro, anche 1111 ramo d'albero si giudica adauo unci• no al prnioso 1,eso, offrendo al fanciullo ottima occasione di a.bban<lonarsi a .wnni beati, cull:.to co11dolcezza dal Vl'nto. F.ra i Ca-lmucchi, i Burlati e \'arie tribù della! rt>gioue del lago Ba.icàl è uso delle donnt, nell'imminenza de.I parto, di prosternarsi a divinitl raffigurate in rame. Se il parto \'a bene, coteste df\·inità sono ricompt!nsate cospargendole di latte e di hurro; se im·ecc il parto \'a male, \'engono fust:gate e messe alla porta fino a che le cose non volgano al meglio. Fra gli Ostiacchi, le donne de,·ono \'i• vere in completo i§()lamento per cinqul'
a e mate,.nit ONTINENTI :,,ettimanc d•lpo il parto, in,li llreparare un gran fuoco e purificarsi saltando al di 60pra delle fiamme. Solo allora pos.snO() re• Carsi dal marito e prcst'ntargli, scn;:a tema di futuri iucmwenienti. il neonato. Ahre genti della Russia ..tSiatlCa non mancano di tenere accesa, per tn:nta e pi1'1 notti $1opo la nascit,1, una fampada sopra la culla onde allontanarne gli spiriti maligni. Anche le madri cinesi e .giappone,; seguono molte superstizioni ndl'interc,se del figlio, mcntro:: corrispoml~ti do- \;eri ricadono sul 1>adre. Durante la gr.;- ,•idan.u si astengono dal mangiare polli, torton: o anitre per non mettere .11 mOtldo sordomuti, fa•itano anche la lepre pt:r il timor~ dt'J !ahl,r..) hipanito i"~ fi~li. La carne d1 hue e ugualmente rt'spmta 111 ,·arie reJ6oni dell'Asia orientale come causa di aborto nel sonno. U ,·erdure sono ritenu1e, all'opposto, causa di s,•iluppo ,•i. goroso del frto. Soprath1Uo la donna. per. citi, de,·e nutrir.sene ahlM>ndantcmenti', ma guai a ~!arie troppo: il figlio nasctrehhc senza unghie! Noternliuimi sono i costumi natalizi dei Parsi, o ador~tori del fuoco nella Persia. Costoro seguono in tutto le prescrizioni di Zoroast•ro c<mtenntc nello Zend-Ansta. L'l materniti ricili«k fr;i, essi che 13 donna si distenda so1>ra un letto di ferro, perchè il m('tallo 1111ò b,·::rsi, mentre un letto di altra materia resteft'h~ per sempre immondo. l.'a!lsistc.nza ,·ien fatta da almeno cinque dom1e le quali hanno incarico di leuere acceso un grande fuoco per tre giorni e tre notti ondt· cacciare t demoni corniuori dalb. s1a11:i:naella qual(' un nuovo ~H'rc umano ,·iene alla luce. Dopo J'e,·ento. la .legge procrin~ tr("nta abluzioni :illa madre. )Jessun nomo, ·comJ>resoil marito. ,potrà poi ,·Nlula l)('r quaranta giorni. La casa stessa della donna e le persone chi' la abitano rNlano immond,• per .di«ì giorni. Al tt'rmine di questo periodo la casa. ,·iene purificata con opportuni,!:!.- "aggi fatti prima da donne. 1,oi da un sacertlotf'. Soltanto più tardi, 1><'rò.la ma1lre riacquista la sua µurezz~ perfetta t' il diritto di tornart a \'i\'Cf" in mcu.:o agli altri. Fra varie sètte ,,egetariane degli H!ndù che .si fanno scrupolo di uccidere quaJun♦ quf' animale e che hanno orrore della vista dd sangt1t'. vige un costume per cui ptiò inn:ce divenire legittima la soppressione di un loro noonato. Alla n:::isc.ita.la madr" presenta a qu("Sto il seno: se non lo accetta, il himbo ~ rifiutato dalla famiglia cd esposto nel tt-mpio. Se il 1111cdesimo fatto si ripete per giornì, il piccolo n. gct· lato nel Gan2"e. Con gioia comprensihik salutano ~rciò il normale 1>01>pareP.assa• Il(> allora all'imposizione del nome, collo- ~ cando il neonato so1,ra 1m 1>0' di riso 6tcso su una to,,airlia. Il nomé i:. iSc\'ho dalla ,o. rella maggiore o dalla Jlarf'nte più prossima al himbo. Per l'alla1tame11to, un curìoso uso è _stato osserl'ato in alcune isole dell'Oceania: l'importante funzione de\·c ;:v\·enire men• 1rc la donna è immersa fino alla cintola nell'acqua, in luoghi $acri accuratamente scelti t' nascosti dai quali è obbligo per gli uomini rifuggire. Il medesimo 11~• fu ac• certato nell'isola di Si1>0ra. i>resso Sumatra. da nostri scit'nziati. In Australia, 5'. per una ragione qualunqtt(" è reso :mpm. sibilc a una madre di aJtai1are da sè il figlio. si sa rimediare impronisando balie. magllri con donne g:o,·anissime che. mài furono madri. o talora con vt"cchie. Un fatto ideutico sì ritro,•a un po· O\'Ull· que fra i t>rimiti,,i. A Celehes, Timor, Giava e Sumatra esiste un!\ credenza per cui si pretende che alcune <lonne. col 1>:i.r10. mettano al mondo un piccolo coa::odrillo, gemello del proprio figlio. L'animale ,·crrebbe sottrai.• to di nascosto dalla lc,va1rice pcr portarlo subito al fiume più \'icino. Conseguen~, ne è che molte famiglie si fanno un dovere di nutrire i coccodrilli nei fiumi, se 11011 di alle\·arnt' nei giardini. E,,itulo sig-nific:hu<'bhc la morte "' la _walattia del supposto g-emcllo umano. Un altro costumt', molto eStt'So in Oceania, imJ){)nt•alle madri di portare il figlio in hrl'iccio finehè cresciuto lanto da cam• minare da solo. Se toccasse terra prim:i. sart'hbe male )){'rlni. Ndle isole March{'si k madri ass;curano la prosperità ai bimbi lattanti sf'pptllendoli fino alle asct'lle nella sahhi:: scaldat.t dal so]e meridiano. Al tempo stesso li proteggono dalla no:11d; egl'insetli spalmandoli col succo tH determinaw erbe aromatiche. A Taiti si fa lo stesso con l'an·ertcnza di non lavare mai l'inrerno delle narici e delle orecchie ::.ipargo. li. Le secrezioni i,·j esistenti vanno asportate succhiandole con la bocca materna, quale unico mezzo per C\'itare malattie! In successi,•o. articolo dirò di altre e int{'rcssanti cosh1manze rhe a riguardo della maternit:ì t• dcll'infanzia si osscrvano in Aml.'rica l' in Afrìca. IJDIO CIPRIANI (Fotogr(1j;, drlr.'f,;Jor,). Un bimbo, 1n un .cump1mento di nom1d1 dell Madll 1r1be. Il
SIONISMO G li orientamenti e gH svi.lo))• pi della politica sionistica nel corso dell'attuale guerra ricalcano con singolaru fedeltà la cronaca ebraica del precedente conflitto. Si è di fronte a una continuità d'azione che, identica neUe premesse, identica ne.i fini. acquista però caratteri propri per la portata della partecipazione giudaica e per il più netto inquadrar&i nelle motivazioni teoriche e pratiche della guerra, quali sono diffuse nel mondo anglo-sassone. li fatto ci dà una concreta riprOva delJa natura della presente conflagrazione: in cui agiscono fattori giunti all'estrema maturazione, impulsi e forze che coincidono con la più intima realtà delle razze in contrasto e che, come tali, si proiettano veNjO una soluzione integrale. atta a condizionare la nuova configurazione politica, sociale, morale del mondo contemporaneo. Alle prese di 1>0sizione dell'esecutivo sionista in np1>0ggio della guerra , democratica,. all'inc~nnlumen• to delle masse ebraiche verso gli Stati Uniti e lo repubbliche sud· americ.nnc, alla propaganda trn grezza e aJ)OCalittieu dei rabbini delle varie comunità e dell'intera stum1>ngiudaica o alimentala dal giudaismo, hn fatto riscontro, con una intensittì crescente, Ja catenu dei messnggi ai e fratelli, di tutto il mondo, diramati dalle centrali poli- !ico-religioso-finnnziarie e dalla su1:>er-centrale del Kahal statunitense. attrtn,.erso lo mngtic delI'organizznzione sinagogale e della collaterale organizzazione mussonica. Con i messaggi, sono state ovviamente tracciate le direttive per J'jmmediata azione 1,ratica. Questa mobilitazione delle facoltà e delle risorse, per 1e inoumerevoJi combinazioni e le innumerevoli gradazioni della scala economica e sociale, ha avuto le @ue espreSBioni spettacolari nella serie dei meetings americani e delle assemblee brjtanniche: e documenta• zjoni • interne ed esterne a un tempo, atte a perfezionare le condizjoni per le successive fasi dell'nttivitA politièa e a jnterferirc nog1i indiriui e nelJe valutazioni dei due governi anglo sassoni. Ma l'evoluzione s~ttacola.re hn toccato il suo vertice con il congres• so sionista tenutosi tempo rn a Oin- • cinnati, il Quale - come si è avuto occasione d.i notare in Queste stesse colonne - è parso segnare unn battuta di ar-rcsto nella cordialità dei rn1>· porti demo-ebraici. J rappresentanti delle collettività sinagogali hanno esplicitamente richiesto all'Inghilterra e agli Stati Uniti una condotta ben altrimenti energica della guerra, un impegno senza rjserve per Jo svilu1>1>0della lotta n olfrnnzn con• tro i J>Opolid'Europa: condizionando l'ulteriore npJ>0ggio del giudaismo a questn decisa intensilicazione belli· ca e, in via subordinatn, a un 1>ii1 netto avviamento verso la realizzazione dei desiderata sionisti, cioè verso l'ebraicizzazione delln Palestina e i.I delineamento strutturale del futuro stato giudaico. li centro motore di tutta l'opera del giudaismo è rnc,..hiuso nell'interdipendenza delle due condizioni: nella volontà di 1>reva• ricarc sulle rovine di un conflitto spinto all'estremo sco11volgime11todelle conseguenze. non visto e non sentito se non attraverso la deformazione llHt· terinlizzntrice d i impulsi e di inte1'e88i acutizzati all'ultimo limite; noi rosseggiante mito di un artificio statale che, scivolando oltre le inderogabili delimitazioni della storia, aprirebbe. nclln Palestina di Cristo, la rase della futura dilatazione egemonicu del c1>01>0loeletto,. Sta di fotto che è 1>resao u J>OCO dallo scorso nono, do1>0 l'aS::oemblen di Cincinnnti, che l'idea della costituzione di una e legione, ebraica ha assunto un principio di eonsiste11zn. E' agevole inferirne che 0011 sia mancata In considerazione delle formulazioni sioniste 1>rc860 i due governi democratici: secondo lo previsto necessihì della situazione generale e sulln bnsc del rap1>0rlo di preminenza in cui si _è 1>0sta l'azione giudaica nel circuito degli interessi auglo-snssoni. Come si verificò nell'altra guerra, l'organizznzionc delln legione è passata. per tutte le 1>0ssibili gradazioni propagandistiche o teoriche: dai dibattiti in seno allo stato maggiore del sionismo alle dosature dei vantaggi e delle 0J)portunità; da11e reazioni di talune correnti della 1>lutocrazia giudaica, legata a com1>romessi d'ultra nntuni, al ribellismo di certi strati giovanili B 1)rofe.ssionali delle maggiori comu· nit4) d'Inghilterra o d'Amcrjca. Occorsero, se non erriamo, oltre due anni - dal tardo 1915 a.Ila primavera del 1918 - perchè In prima legione di Giuda fosse avviata verso il fronte del Giordano, ove del resto non svolse che unn funzione nte-
DIGUERRA dotto il sionismo, nelle sue r(,>centissime manifestazioni, a una sorta di significativa aggregazione. Lo Stato giudaico pale8tinese non esclu. dereb~ la Dias1,ora. le maglie delle colleUivit.:'i. in azione nei paesi stranieri; in Palestina 01>ererebOO la grande centrale unificata, cui farebbero CRJ>O le centrali di oriente e di occidente. Questo è il senso di talune mozioni e di talune dichiarazioni riassuntive svolte all'assemblea di Cincin.unti; nè oocorre insistere sull'estrema insidiosità di questa soluzione, la quale, mentre ri1>rende e am1>lifica la costituzione sinagogale elaborata do1,o In distruzione di Gerusalemme, tenderebbe e stabilire domani, in un mondo esausto dallo ==========--'-==::c.t aforzo bellico, la rete di un'organizzazio11e incuneata nel cuore degli Stati. ramente d'ordine: si su che le perdite subìte in scontri liui 4500 comJ>Onenti la legione non .raggiurnsero nell'intero J>eriodo di impiego i venti uomini. Un tempo di l)OCO minoro è stato richiesto oggi dalle sottigliezze procedurali, dal gioco degli indirizzi utilitari, dnlle i11tcrferenz.e e dagli svilu1>pi dell'11zione }}O· liticu in r111>1>0rto al piano sionistico o nlle esigen-w rabbiniche, finanziarie ed economiche. Lo direttive del Kahnl seno cttdu· te su tJuesta variegazione di impulsi Ctintrifughi. Ancorn una voltu è affiorato il sottofondo paradossale che, dagli inizi, ha nc.-compagnato i1 lavorio sionista: ht reazione di Oiuda al mito cleffnc.-centrnmcnto statale. il pronunciaNSi della corrente delIn Dins1>0rn, dell'esodo, contro quella dell'unificazione; la rrizionc dclln tecnica penetrativa contro In tccnictt dell'aggregazione interna. In questo eontrnsto, che è OOn al di h\ di tutti i dibattiti ebruici sulla presunta assimilazione e sulla prosuntn occid~ntalizznzione, riap1rnre il contrasto che ha condizionnto l'intera storia del giudaismo: frn In teoria del regno di Giuda. e In pratica della proiezione verso l'esterno. rra le fontasime cli un mcssianesimo politico e razziale e gli istinti utilitari volti verso l'immediatezza di un metodo centrato sugli individui e. insieme, comune a tutti gli individui. Ma l'esperienza di decenni hn con• E' ugli crretti di t'(uestn combinuzione che vn nnzitutto ri1>0rluto l'improvviso ntrrethtrsi dei tem1>i nelln formazione del secondo« C$Creito • di Giuda. 1..... discussioni si sono qunsi inll'rnmente taciute negli ultimi mesi: n1>erli gli arruolamenti, i voloutur1 hnnno gradatamente raggiunto le destinazioni dclln Palestina e del Medio Oriente. A tutt'oggi la legione inqundrcrebbe intorno ai diecimila uomini, qualche cosa pii1 del do1mio di quelli della l)recedcnle guerrn; mentre altri ventimila farebbero Jlnrte dei servizi di ,1>0lizia. ausiliari o delle organizzazioni diJavoro. Proprio in questi giorni, in occasione di un tneefoig ebraico tenuto a New York. Winston Churchill .hu indirizzAto un mcssoggio alJ.a centrale stntunitouse, esnlt.ando il contributo delle comunità giudaiche di tutto il mondo a11a causa delle dcmocri'lzie e salutando In costituzione della legione J)alestinesc. Intanto l'esecutivo sionista sta moltiplicando l'invio di emissari nei paesi neutrali, per iÙtensificnre il ritmo degli arruolamenti e convogliare sempre 1>iù numerosi i gin• dei, anche se borghesi, verso la Pa• lestjnn. Esso lavora cosi scopertamente J>er i futuri tentativi di J>revaricazione sui diritti arabi. La forza della legione non andrll certo molto al di là delle cifre &e· gnalate; d'altra J>arte, essa sembra al)positamcnte creata per i servizi di seconda schiera. Come giù nccaddt= nell'altro conflitto, l'interesse giudaico si accentro. pili partitamente verso il doJ)Oguerra~e pre1>nra il cori>0 di polizia che dovrebbe tradurre nel fatto gli obiettivi di ebraicizzazione della Palestina. Gli scopi immediati sono eminentemente rappresentativi. inhrnto J>roprio ora è J>attito dnitli nmbienti militari palestinesi In J)rO• 1>0stndi dotare la legione di una bnndiern propria, diciamo In bnndiern ebraica. Pro~etto di 1>0rtnta s1>0tlt1colnrc, e qualcosa di più, forse. Questi elemenli andavnno riuniti e, sin pure rnpidamcnte, vagli1ìti, nffinchè l'aziono del giudnismo si dcliuensi;e con In uuiggiore csuttezzn J:HW:,ibilesotto la grandiosit..ì. e l'incnlzn re delle vicende che si Hlimno vivendo. Negli sviln1>1>idcUn 1>0litica sionista è riassunto con In 1,ii'I marcat.u ncttezzn l'im1>ulso proprio dell'ebraismo. Gli orientamenti euro1>oidi domnni noo 1>0tranno che riferirsi n <1ucsta contratta cristallizznzionc d'odio, n questa YHrca nlln• cinazione di dominio. GIOVANNI SAVELIJ
ljamzzain1'1111zio11P di 11i 1rsom1li Qua,ido si dice che ogni sittgolo essere 11asce da uuo combhwzioue d;J ge,1idi eterwessuali che, dcmdo origine ad tma distinta e cas,wlis&ima indi1,idualità. portano 11ella1rnova creatura la vi.talUà e U carattere, poten:zioli e virttwli, del sa,1gue gcmeratore, si vi,ol dire che c'è, oltre le ·note fisiche di comu,1e osser·vazicme. mw e /isior,omia > vs:chica che attraverso il veicolo del .sa11gue e nel ·mistero della fu11zio,ie genetica. si tramamlo da corvo a cor-po. i11. ww cafe,ia lunga quanto la fila della stirpe, e costU1,isce l'-innalo vatrimonio di razza. E percìO ogt1ì uomo. come pure OQ1'~popolo, è figlio e, ;,, un certo se,u,o, schia·vo della sua razw. Questn è per noi u,ia verità categorica. E per qi,esto qumido a/- fermiamo di essere razzisti, vogliamo dire di sentirci addmso la d?gnità di un sanoi,e, di sentirci eredi di """ tradizione, attori responsabili della nostra storia, /ami· gliare e nazionale. uomi11i di mm coscie,,za speciale. Possiamo allora parlare di mia perso,wU,tà razzialet Noi s-iamo decisamente pe,r L'affermativa. • Lo. quale personalità razziale è un-'io ereditar-io che ,wn si rivela ·in pieno nella vita e nella successi<me cli alcune poche generazioni, ,na bensì attraverso il corso di secoU e nelle pii,. saUe111ima,1ifestazio11i della qual:l<i di tma stirpe. La personalità razziale ,ion è quello che si dà, ,na bensì quello che si puO trasmettere e si t-ratnnette in pow,za. Defì,PJ1Tla t1on e solo questione di biofogia, m<1 af,,. tresi di storia, di sociologia e ,li /il08ofia, vale a dire di hdlo il sapere che h.a per oggetto l'esistet,za dell'uo• mo e i suoi valori. Da mw simile multiforme hidagi11e, --<la uno studio convergente, dagli uomilli singoli al loro tiw elenio che e l9 razza secondo i Suoi eterni incon/ondi6ili caratter·i e Ila questo che ,ioi al.tendiamo la defi11izi0t1e pieuo e assoluta dei valori del scmgue. E' fi,w a quando oggetto deU'antropolooia, cle/1,'et,wlogia e della psicol.ooia sarà ancorn t'·uomo generico, umano e qui,idi fittizio, e tlOtt invece l'wmw razziale 1lelle sue fissate caratteristiche somatiche e ps:chiche, vergini o derivate, 1wbili o regresse, tioi saremo per tma ragione cli più net 110110 lmzichè nel ·vero. Ma i11lanto a confermare che 11elt'uomo la sol« sosta11za -inalternbile e :•11co,1fomlibile è l'eredità e la persoualitù razziale, ci sono i risulto/i positit:i deUa scie11za sperimentale. E qui ..potremmo fovitare chltm(1ue a far tesoro degli studi e delle scoperte del Gatto,1, di Afe11del. e delle loro ::.cuole, tutta qeute clw ,wn era cerio mossa da pregiudiziali razzi$te. a11zi il co11lrario, /I. primo scopri la legge di probabil:~<Ì ge11erica iu diretto rapvorlo cou le doti e le qualità della famiglia come della razza, h, fatto di eredita fisiopsicofogica: il se• co11do detti) il princ.ipio per cui il fatto della ge,iern- · ;.·ione 110n obbedisce al fatale delermh1ismo dell'ambien· te, -ma co11siste in·vece fil w, atto libero, spo,llaneo con il quale il pitt intimo e gemd110 essere lendp a riprodursi e a perpet1wrsi, pur al.traverso ccmtaminazim1i. nella Sita più schietta e J>er/ella nafurl1. No,1 e l'ambiente che determi11a la Hatura psichica degl:, uomi11i, se pure lllfluisce qualche volta a modificarla; ma lo ~lampo origi,,ar·io è dato sol.o dall'eredità razziale. !!:eco verchè~si eonta,w, ver esempio, famiglie che d:edero molle ge11erazioni di uomini ge11ialmm1te iUustratisi i11 ww specifica attività creativa. Tale la famiqlid Bach da cui 11acq11eroci,ique ge11erazio1ii di geniali musicisti, la famigl:a 8<.,,rnouilli di niate-?11atici, le famiglie Savoia. 1.lfolfke di guerrieri., ed infinite altre di gii,- r-isti, di polWci, di scienzi«li e di artisti, che co11fermat10, imlipe,1denfeme11te da og11i ,:011taminazicme rxl h1flusso esteriore. l'ereditiero i111pulsodel sminue. E' d1mque chiaro che ogui uomo, Libero (ii, volere e di agire. è lullavia legato da mia sot.idarietà di isti,iti e di sensi co11tutti oli altri uomini che lo ham10 eredita• riomente J}rece<l11toe con quelli che lo segi,iram10. ~·1mure la maggioranza del 1110,1doscientifico 1noderuo aveva vol,utamente obliato e qualche volta apertamente optmgnato l'importa,iza e la f1mzio11edell'elemeH• lo rnzziale nella personalità. A·,iche quando iL valore e/elfo persom,lit(i si :mwuec" gigmitesco ai problemi della villi e della creatività artistica, si videro (IIIChe <dlora trionfare soluzioni partorite dal più cieco a11t,'rnzzismo, come l'ideologia row,- soiana e democratica che negava, co,, la fi,1zio11e della egungl.ia11za, ogtu gerarchfo ,wti,rale di persoualit,ì e lcrnto meno cli ,-azw. Pii/ lardi ,m romantico pudore umanitario e ww preleHziosa fcima di divinità lratte11eva>10gli 11omini dal co,ifessarsi 111embri di mia razw. dal riconoscersi eretli di w, sa11guee di una coscienza. particolari. Qua,alo poi sorse e si affermò ,;J princi1>io delhi personalità, questn risultò composta di soli attributi sviril1rnli: 11ie11lesm1g11e,11ie11feerrditci. In fatto di ge11io le, razza era se·verame,ite ba,umo. JJ,.,dda e Confucio, Socrate e Fidia, tllaomello e L1,tero, Dm1te e Slwk·e• OMIA" PSICBiçA, CHE ATIRAVERSO IL VEICOLO DEL TERO DELLA FUNZIONE GENETICA, SI TRAMANDA PO, IN UNA CATENA LUNGA QUANTO LA VITA OSTITUISCE L'INNATO PATRIMONIO DELLA RAZZA 14
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