La Difesa della Razza - anno V - n. 20 - 20 agosto 1942

ltCSSualesi (>O&SOnaovere nella cellula germinale le tendenze ed i presupposti ad imprimere diverse direzioni (da cui si avranno r><>i le rn• mificazioni delle specie) ai gru11J)i cH individui filiati dal ti1>0comune. Con ciò tuttavia non si giunge al volifiletismo che è l'estremo opposto dell'ipotesi monogenetica (ologenesi) mentre l'ipotesi del Frassetto sta nel mezzo. La diUerenzu - secondo il Fras· setto - fra l'ipotesi del poligenismo monofUetico (cioè di un poligenismo secondario al fatto primario di una specie madre unica da cui si sareb· bero differenziate poligeneticamente le varie specie) e l'ipotesi del digcnismo diflletico sta in un ratto fondamentale accertato dalla moderna genetica. Mentre lu prima ipotesi ammette nell'idioplasma (cellula germinale) SJ)Ccificodella specie ma-- dre un unico com1>lessodi detorininanti, che poi 8ubisce la sci88ione difrerenziale solo al termine del pro· cesso evolutivo dell'elemento germinale ereditario, la seconda i1>0tesipiù propriamente - ritiene che ogni elemento germinale abbia due sistemi di determinanti distinti sin dall'inizio e cioè sin dal momento in cui esso ha origine, anche se la loro distinzione si realizza ed appare solo all'atto della comparso dello due nuove specie-figlie. Quindi mentre nell'ipotesi di Daniele Rosa il monogenismo precede il difiletismo nell'i1>0tesi del Fru8Set· to digenismo e diftletismo coincidono e si connaturano. L'i1>0tesi strett.amente monogenetica è quindi meno naturalistica dell'ipotesi digonetica, perchè - in natura - l'unicità non egiste ed ogni - anche più elementare - unità organica e persino inorganica scaturii,ce almeno da un concorso di due elementi diversi iu ognuno dei quali poi debbono essere presenti a loro volta due elementi e quindi diverse 1>ossibilità di flliazione. lt"rassetto 6$8.mina anche un altro aspetto biologico del digenismo che - a nostro parere - ò indissolubil· mente legato al principio fondamentale che fa scaturire il princi1,io digenetico. · Pen8iamo che ad ogni elemento componente la cellula germinale e Quindi poi l'individuo completo (fo• noti1>0) corrisponda una determinata e caratteristica non>ia di reazione che - in ge.netica - è uno degli elementi 1>it1importanti e biologica8 mente validi ver la diHerenziaziooe e delle specie, e delle raize e delle sottorazze e poi delle varianti come - in un ordine più minuto - di poi presiede alla diveniiftcazione - net seno delle razze o fra gruJ>pi di individui - dei bioti1>i fìsio-endocrini e neuro-endocrini. E' In reattività all'ambiente esterno che regola i fenomeni. Si trattfl della J>088ibile<,'Omparsa - nel corso della .filogenesi - di digenismi duplici e triplici - ha scritto Frassetto - in uno 8tesso piano 8tratigrafico. E si ammette che uno 8tes80 idioplasma specifico possa essere difatti influenzato anche da rattori esterni. L'ipotesi del Frassetto tiene dun· que nel conto dovuto l'influenza ambientale e non si irrigidisce - come - potrebbe sembrare - al dominio dei fattori interni (germinnli, digenici. diflletici). Tuttavia - nella guiSil di come abbiamo in altra occasion:, scritto - l'influsso ambientale agisce in ·quel dat"o mo<lo e provocando sulla direzione specifica e razziale quei <lati effetti solo perchè la reattività (norma di reazione specifica razziale, biotipica) ad esso risponde in quet dato 111odo e secondo quelln data legge interna Àlle s1>écieed alle loro filiazioni. I fottori esterni sono 1>lurimi, mai unici. Ed ngi~ono in concorso. Essi - nell'area ocou1>ata dalla speciemadre - hanno potuto determinare due o più digenismi • da considerarsi geologicumente coevi>. In ba· se a tale interpretazione si. ammette im11lieitamente che l'idioplasma di una specie antenata di protovertebruto abbia subito due digenismi simultanei: il primo avrebbe determinato la separazione di tutti i Ciclostomi da tutti i Ohetastomi ed il secondo avrebbe nel complesso di que sti ultimi separato i Pinniferi dai Tetrapodi. • Così - con due digenismi coevi - è focile rendersi conto, come il 1'rifiletismo che appare formato dai tre citati gruppi (Ciclostomi, Pinnifo.ri e Tetrapodi) sia solo apparente e non reale nel senso che esso non è dovuto ad una sci88ione triplice dell'idioplasma specifico della s.tessa specie-madre in un medesi · mo istante>. Infatti se - per esempio - si consideri lo stesso albero genealogieo si vedrà che l'apparente telrngonismo costituito da Anfibi, Rettili. Uccelli, Mammàferi si sintetizza in un tri· 1>licedigenismo: il primo che avrebbe sepanto gli Anamni (Anflbii) da· gli Amnioti; il secondo i [fottili dagli Uccelli ed il terzo i Mammiferi dai Sauropsidi. Tali considerazioni trascorrendo tt grup1>i zoologici 1>iù differenziati e ri rerendoei al periodo eocenico primario in cui sono presenti gli Etero• primati (Chiromidi, Lemuridi, 11arsidi) e gli Euprimati (Scimmie) portanl>ad individuare nell'eocene inferiore tre digenismi e che possono consi• derarsi, 86mpre geologicamente par• laudo, simultanei e coevi>. Un primo digenismo avrebbe sc1>arato il grup1>0digenico Tarsoidei-Euvrimati con os planum a11a parete mediale dell'orbita dal grup1)() digenico che no è Privo (1..emnridi-Chiro• midi); un $CCondodigeni5mo a\'rebbe distinto in Questo gruppo i Lemuridi con 1mturu lacrimo-palatina e anello tim1>anico interno alla bocca, 4 incisivi su1>eriori c 2 inferiori, dai Chiromidi con f:ìutura tronto-mascellare alla parete mediale dell'orbita, anello timpanico esterno 4 incisivi superiori. 2 inferiori: ed infine un terzo digenismo avrebbe determinato la separazione fra i Tursoidei che hanno condotto al Tarsio con 4 incisivi su1>eriori e 2 inferiori, e Tarsoidei dai quali poi avrà avuto origine il grup1>0 digenico Arctopiteeoidei-Piteooidei fornito di 4 incisivi 1,upcriori, 4 inforiori e di premolari in numero di 3 per gli Arelo• pileeoidei e di 2 per i Pitecoidei. Da ciò si vede anche che i Tarsidi hanno in comune con gli Euprimati l'os plan.um (di cui sono privi gli nitri eteroprimati) onde • 1mtì ammet• tersi che Tarsidi cd Euprimati deri· vino da un comune antenato>. Ed ò logico dedurne che siano comparsi in modo dupligenico. come dirn08tre· rcbbe - indirettamente - il fatto di aver trovato - nello stesso piano geologico - forme arrini ai 'l'arsidi ed ai Pitecoidei. Da tale nuova visione sull'originti delle specie J)Ossono nversi svih,p1>i di studii sulh1 biologia delle razze e sui moventi interni-esterni di diffo. renziazione specifica che 81>e&so aJlpaìono oscuri. La teoria italiana è 1>Uranche un documento di equilibrio scientifico e di oculatezza nel caml)O di c1uesti studii i quali debbono utilizzare i :ritrovati e le acquisizioni di tutte le discipline scientifiche l:IC vogliono estendere i loro esami ud orizzonti che piì1 wincidono con la realtà vitale. ALDO MODICA

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