Cos.i appare e,•ide111eche, anche oggi, ogni rana dimostra la sua ,•nama o la sua decaaenza solo quando possiede o manca lit ques,e carauerisuche essenziali dell';1.rianes1mo; così si spiega lii.oegeneraz1one anglo-sassone e la prodigiosa poc:enza de1le gem1 111ppo111cnen,on snen•are da una c1vi1ta soverchiamente rathna1a, ar<1en11 <li tede rchgJOsa, intrepide sui c.tmpi di battaglia. 111 una contnenza tenuta recrtltcmente a Roma, l'Addetto mihta1c de1 Liapponc, colonn. Moriakira Sh1miru, ha detto fra l'altro: e Circa •e caratteristiche e la personalità del nipponico, è poH1h11eaffermare che questi non e nè c111cx, nè mongolo, nè or1enta.1enel senSt>comune della parola, come: molti possono pensar<'. ma esso è il risultato della unione di ta111crazu, compresa quc11a ariana, rhr ha onda "NO nlilHppo ,d HH p,.09,.esso dn.•usu u11llr 11/frr rd::, rht: lo halfHO /<JTmulo ». Invero, il Giappone è pur St"mpre la terra del Niciren, il Profeta dd Anddhismo nipponico, una figura unica nella storia re• ilg1osa, per la sua ardente fiducia nel destino futuro della sua H'I.Kaonc e del suo paeie. Nacque nel 1u2 da 1111 pescatore e mori santo, nel 1282. La sua epoca fu la più imponante, sotto I aspetto 1,ol111coe ~iale, della storia giapponese-. Nuo,•c forze )Ì rnm1avann <la ogni parte, (' i bisogni del tempo si estrinset.a\'rtlll) in nuovi mori. Unde I succe-ssi del Niciren furono dovuti in parte al fatto che la parte Hna del popolo - il cui cuore cr2 111 1>rolònda rivolta contro il formalismo e il sen1imen1alismo de; tfoddh1snm Heian, cioè la religione dei nobili di Corte - coi rispose ai suoi insegnamenti. Così noi trO\'iamo, fra i suoi st:guac1, molti guerrieri, e tra i monaci, suoi dis-cepoli, dei figli Ji guerrirri. Qonti uomini trovarono nella ptl"S01lalità e negli inkgnamenti del Maestro non solo la soddisfazione ptr il loro spiruo rigoroso 00 una giustificazione del toro patriottismo, ma J)Uranco l'adcmpituento dei loro ideali 1rascmde'lltali. E non è proJ)rio paradossale o arbitrario pensare che pro1>rio le gener·az:cni sorte dopo il Profeta che esclamava: e lo 5.ilif'Ò la Colonna del Gia1>1l0ne:sarò gli Occhi del Gia1)J)Onc; sarò la grande. Na- ,·c del lriappone ». sono state e saranno le generazioni destinate ad avere una grande portata nella storia della loro razza. Manca inv«e adesso, ha perduto i caratteri vitali dcll·ariancsimo la razza anglo-sassone la quale ha cretto a religione ti suo imperialismo mistico, il suo mercantilismo, e crt<lc, come dimostrava parecchi anni or sono un professore al e Collège dc France», r!zoulcl, non alla guerra, ma alle aspre lotte- commerciali. Fin dai tuoi tempi, un economista italiano, Melchiorre Gioia, chi.a.man gl'lnglesi e animali cami,·ori », e riduceva la loro dc• cantata supremazia alla fabbrica di buoni articoli manifatturieri. Del resto, e le manifatture di alcune nazioni europee: restarono inferiori in alcuni punti alle loro, perchè essi tolsero a questi i mezzi pcl trasporto, le piazze J>tr lo smercio. Per reprimere la loro insaziabile avidi1à ed insultante tirannia_, pe,.. assicurare al rnlante del mondo i,vafttaggi naturali del suolo e dcll'indus1ria, non vi sono che due mezzi: opporre loro una potente marina o chiudere !"ingresso dei porti; giacchè !'unte() fine per cui vogliono essere soli padroni dispotici dei mari, si è per comparire soli nei mercati stranieri». E il GlOia che avvalorava le sue asserzioni con la testimonianza. di scrittori inglesi come il Gib. hon. il K.nox e altri minori, venn<a alla conclusione alla quale anche noi siamo venuti, cioè che l'indi,·i<iuo di raua anglo-tu• sont', htn lontano dalla missione ...' di\'ina ( !) che, al XV I secolo, lo Shakespeare aSle&'(lava a.Ila Gran Bretagna, è poco sensibile, centripeto, abitualmente melanconico e -fino al punto di ammu. ursi fra, gli applausi dt"i suoi concittadini», insocievole, isolato nella sua casa di commercio, che è separala da un'altra dal bloc• co dei proprii affari. non meno che dal ponte levatoio per cui un castello mt'dioe,,ale si appartava dallt' cose vicine. . AIIMANDO TOSTI M• ,, d•\ p• C•po d•i Mand•n. n•I no,d.Am•riu
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