questionario ~ e, ta.,,a ~ Du• umer•h, e ciC>e Y.sseNi • liti•• no de Monte, prendono I• perol, ~r rispondere , quento "riue Giorgio '•· • ron• iul • Ouutiomwio,. del n, 16, Anno V, , propoitfo delle dottri"• dell'evolu,ione • delle lere eredilerie. Segno che Perone h, loculo .,gementi vivi, del che ci rellegrì•• mo con lui, •ugurandoci che egli rispond, prontamente ed e,eurienlemerite ai ,uo~ conlreddilori. Ecco, dunque, I, leller• d1 VuHHI, delle quale vogliamo 1ollolineare la prima parie, che invito i lellori di • Ot,tediori•rio • ad une più etliv• colleboruione. Ouule rubrice, infetti, non è it1le eperl<!>per dere dogo ell'eiibi1ionhmo dì qualche lellore duideroso di mettere in mostra le pro• pria firme, me per codiluire un'utile p,lulr, di idee, •li•• ravvivare 11 molerie ,o,..•nle ,!id, • t,lvoll• oscura eh• co,tiluisc• 1'09• g•tlo degli ,rticoli d'ergom•nlo reui,le. E ,p•riamo che il no!lto app•llo - eh• non 6 il primo - ,;, pronlamenl• compreso e raccolto d, lulli. • Accogliendo l'inYilo di II Ou•,tionerio" ,d interloquir• ,u t,luni problemi venlil•li d•1 cemerale P•ron• nel n. 16 inno V de queste colonne - "'iYe Venetfi - prem•I• lo elcun• osHrvuioni; I• quali, d.sll'app,- r•nl• sapor• di consid•retioni p•n.ol'\eli, v•nno invee• pr•H nello spirito eh• 1r,tendono portare • nello scopo che ,; prefiggono. Piu volle è occorso di rilev,,e che'an,- loghi inviti d, me e de •Itri rivolti ello $.luo• lo d•i l•llori di II Oue,tion•rio" r,on ,,.,no ,tali elleilo r.ccolli, ,u que,tioni che pur, ,e dibellule, eYrebbero euunlo perlicoler• imporle"t• ed inlereue. "'ccedd• cosi per le vivace polemice sulle sleriliuuione, dur•n• t• 111quele si, io che il c.smereb F.sl.snge invano •ttendemmo une voce eccl•s,11,lic.s ed vn' altre eulor•volm•nte s.c.i•ntilìce. Cosi en<ora per l"il'\i1iele polemice su Euritmie femminile d• m• • meglio e pii', viv,c.,,,ef\• I• dille cemerel1 Villani aperte, con. e,pli• e.ilo invito el cemerele C1lu9i di chiarir• le sue ide•; polemica che i1'Yece 1i eseuri quasi sul l'\HC.ere. Ed inline segnelame"te circe le deseprolitiuezio"• •"cor• de m• • dii cemerele Feleng, conchiuse con altro esplicito invito el pro!. D'An"1 Bolla ~h• ci illuminene su que1 m•lodo scienliltco del Gregorecì; per il quele, invece, prim, il cemerele Chiese • poi Gino Velispenio hanno eggiunto alcune noie esclu.1iv1~e~le i1'1ormelive ,ulle congiu,1 del 11len110 ,nlorno • quel metodo, "ull• epporlendo 111, 1u.s volgeriueiione. Ciò prem•no, m'tuocio el c•~ar•I• Pe: rone nel1'1ccoret1 sui preoccupez,ol'\e per 1 molti meli che in,~ieno I, 11lule li1ic:e • mor•1e delle rane, ricord1ndo che già ebbi OCCinione, n•lle mie noi• rivolle 11 c1merel1 Del Bo, di 1ollolinHre l'imporlanu e h gr1v1là delle 11filide, ~relutlo come c.tuU d•II• comperi• di moll• !ere •rediterie. Chi r-rO se una ,tafolice dei luetici urebbe utile n01' risolverebbe le quullone. La sl1ti1tìche 10n fette non p•r 1pnet,l1re il popolo, che le eppreue llno • un cerio punto, ben1i per 1ervire d'indirizzo scientifico ei medici, e 10prelullo ell• autorità preposte ella selute pubblica; le quali, dÒYrebbe,o lrov1re in UH lo sprone ad agire con 1olleciludi1'e e decisione. Pii', che di 1l1ti,tiche, dunque, urebbe de perlere di inviti numero1i, insi1tenli, eulor•voli ed egire un• buoni volle, CO• me s'à agito 1 ,uo tempo, e con quali brillanti r+lulteli ognuno può riconoicere, per 11 lubercolo1i, che h.s vi1to ridur,e ed un terzo 11 ,u• lerribilil.i di venti '""i or sono. Ci,ce l'elcooli,mo io pen,o che quelle diffu1ione che h• impreuionelo tanto il came,eh Pe, ron1, sia, per fortune nel no1lro popolo, jr,. fondete, L'elcoolismo non è d1 confor,dere con l'u10 del vi1'o, il quale è slalo 1empre un uso e i,on un 1bu10 ,n 1111111O.uenlo ai liquor, 1i11mo ben lungi del prHenl>r• ur qvedro 1ppren1bil• nel loro in1ieme. Pulendo 111qu•dro 1ociele del problemi d•II• lare •r•dilerie, concordo col cemar1la Perone l'\elr,ndicerne come une ceuu elfi. cienle l'urbanesimo. La port,ta di quHlo fenomeno appv"lo come ceu11 di lenl/ • mol• leplic, meli 1oci1h e poi foici detl, r,uu è così vesta che nOt'I Hmpre ci rie1ce d'•bbrecc1arlo con uno sguardo d'insieme. Si può dire P•rO che l'urbanesimo he diffuso le 1ililide, I• pro1tiluuone. le melellie profen,o"eli, •cc., ecc., portando elle corruzioni ed el deced1mento del co1tum• morele, conH9uen11 d, esso me c1u1a a sua volt,. delle sp•v•nlo1a den-,lelità eh• 1ffligge tutli i popoli civili, in i1pecie quelh forl•ment1 indullri.sliuali. Me tutto quello che si può dir• de!l'urb.1nuimo è ul'\ mettere il dito 1ullo1 piaga; met"!lre occorrerebbero i rimedi. T .oric•menle parlando il rimedio vero, à 11 ru• ,elin.ttion• d•lla popolHione urbanizz,. le. Cioè le di1urb1niuezione di eu,. Non ne 101'\0 lutti convinti; eppure le campagne è lullore il ,.,b,toio più sano e più •bbondanle di elementi reuielmenle seni. Cioè biologicamente • moralmente non ii,quin-1li. Ho dello p;ù su che leoriumenle urebbe il rimedio radicele. Perchè in prelic• nemmeno l',auloril• ,ovrene ad indiscusw dello Stelo riesce e di1urb1niu1re veramente sie la città eh. le mentalità delle popolezioni. Già, perctiè è pure quellion• di menhlil.i che ormai ,i ve ditlondendo •"che h• gli o1bi11nli d•i ce1'1ri rurali. Ou•llo che parò lo Stilo può fer• è vietare l'ulteriore urben•• simo che costringe il nmtl• I rimal'\ere ,u. ,,le. • Ritornare ella terre" ,e è difficile si può mutar• in II rimanere "•Il• terre • che è più agevole, e comunque piò otlei,ibit.e. Con ciò si reggiungarebbe elmei,o di 11lv1re --------------Di;;;.-::,.-::110-::,.-::,.::,po=uabile: TELESIO lHTEJlLA.NDI que: se,bdto,-.1 ""o delle ·Nu,one che è IJ genie d11 campi, delle montagne, delle mc1rine. Eco" ciò 1.,mino qu,110 argomento no" potendo ebuure dello spezio dì "OuHlio• nerio •· Me voglio •ugurermi che la pie.col• pr•dice 1U',nitio latti ei camerali collaboralOfi v•lg11 e ,pronarli pii', nume,o,i • più app.nioneti elle molte ed importimli di11er• lezioni che il campo dell11 dilua dell1 rJuc1 puO ,aprire • I•"., vive Il fii,j coslrullivi e non solo pol•mici ... Il ,::eme,reta Tllieno de Monte, d, Trlelle, cosi ci ,criv• sullo sleuo argomento: 1t GiOfgio Pero:ie, parlando dell'evolu1ion1, I• Oileu delta lhue • n. 16) 1, definìice come • uni teoria ulr&ll1 1 non uni s .. rie di fatti sperim•nlo1tmenle controllali•· e e.ile come 1egu1ce dell1 dollrin, evolu1io• ni,tica l'ebreo Lombro,o, quni I volerne fare uno ,pevenlap,ueri per quanti vole\- Hro 1bbrudsr1 ls predeth dollrin:11. In seguilo porb in c,mpo I, religiorte. • Il doll. Guido Lendr5, nell'articolo erti•· c,to del Peron,, 1vvlu esplicit,menle che • noi ragioniamo da biologi e non vogliamo efhHo •"t,,,1 nel campo del!, meh/,. 5ìc1 e dell, teologie•· E piU chiaro di cosi non po!•va •nere. In qu111'1o 1lrevoluZ10• ne come serie di l11ttispertmenlelmenle con• lrolleh, il Peron• vorrebbe vedere lutto l"o• !'\orme sp11io di secoli neces,1,io per l'evoluzione del mondo, conden1<1!0 in un•e-- lperienu d1 l1borelorio, cose evid•"le~ mente un po' dillicile d, f,r1i. Tenendo conlo degli splendidi ri1ull1li olle"uli ►on 11 rice1che p,leo-bio-•nlropologiche, si lroy,1 le conf.,m, elle dottrina evoluzioni11ti:e. c:ie però potrebbe •"core chi1m1r1, lecw11; H:• non.chè bi1ogn• tener conio d'vn ehro umo defl,.. biologie: l'embriolog«1. In una 11u1 recel'\I• pubblicuione, (R. Il:. Schmidl • L',nims dell'uomo pre+llouco • Mil1no 19"1 p19. 42), R. R. Schmidl dic• a propoiilo dell'evolu1ione: • Lt, dori, della evolu1ione delle famiglie um,ne mancherebbe d'og"i contenuto Kienlilico, se non poten• tol\d11rsi sull'enibriologie dell'uomo. Ene si avvicina • quelle che è I, v•re no• • sire formuione, 111'0,igi"• prMT11c:lell, no- ;tre creazione"· lnfelli, se G. Per01'1 1vene evulo qu,l:he cogni1io1'e di embriologia um5n5, non evr•bbe laccielo l'evolutione di teo,., ul••II•, poichè delle fecondazione in po, 1i euisle ed une mirebile ucew dell'uovo fecondalo sull• ,ule 1oologic1, 1s,ce11 chi culmine con l1 nescile. E che i cattolici dllbbeno rinnéger• simili verità è une pr•les• euurde; • poi 11·~ già dello in pri~ip10: qui si lr11ll1 di biologi" e f\on di melefi,;. ce o di teologi,. Ad og1'i modo mi dìspi1ce di non aver potuto leggere gli ~rlìcoli del P, V. M•rcoui cil•li del Perone. Come vedete io confuto 1olemenl1 il pri• mo dei due •rgom1nli lr1tt11ti del Perone, euendosi 1ul secondo già inlr•llenuli n•i leKicoli precede1'li 1llri cemereli "· Tummin•II, • hlitulo Romeno cli A,,ti Crefich• • Città Univer1il1ri1 • lil:oma
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