La Difesa della Razza - anno V - n. 19 - 5 agosto 1942

ehi legge il • Pecorone• di Su Giovanni Fiorentino, trova che IJi novelh1 di Gionnello (IV, I), non solo drammalicomu'!le è 11 più bellai, mai ru,omiglia nella l1vot1, come in motti p,,. ti:olui, al • Mercante di Veneri,• di ShJke$pe1,1. Giuseppe Chiarini ha il merito d, avere avvertilo quuta renomiglianu, approfondendo in modo le sue ouervarionì, che dopo •biliuirr.e ricerche, in un upilolo dei suoi mirabili .. Sludi sh1ke1peo,ieni •, ha potuto decidere la questio:"11: a • Mucente di Veneri"•• cioè, estere 111i11to • quasi dir1tl1ment1 • dalle novella di Giannello. La libbra di urne, la leggendo piU importante del dramme 1h1kupe,5ri1no, è presa di sana pianla dal .. Pecorone"· Ma primo di questa novella di Oiannello, uillevano svariale veoioni sutl1 dori.,, d•II.,, libbr.,, di c•rn•. che non furono sconosciute a S•r Giovanni quando sCtiue I• su• nov•lla, P•rc:iò le legg•nda della libbra di c:arn• com. è rac:c:onlala n•I " P•coron• "• r•cc:hiudendo onc:he le diverse sfumature delle altre ver1ioni anteriori, ri1ull•v• I• miglior Ionie per l'orditura di un dramma, come è 11•10.E1i1'tono i•i v•uioni, nell'•nliu l•ll•r•- tu,a inglue, dell• 1toria de1ia libbra di <•rn•: due in latino, quattro in inglu•. le piU u1tìc:h• di qùule veuio"i, 1ono quelle d•lla "Gula Rom•"orum" (la più ••mola), in Ialino; • l'inglue ., Cunor Mundi•· Il ., Cuuor Mundi .., poema di venliqualhomila versi, conii•"• I, 1iori5 dell11 libbra di ca,.•,. l.,,, "•••fKofov, I., 1 "•li• utmc:• h9 r•v• ln una 1111• I d, c•m 0r9tr\11 1 I• in O•rmani r , 10ldaU l'ln g ,tt•rr• - com vd•t•-si,,i Il• al ruolo Hurìn• ckl gi d♦ismo IL GIUDEO NEL Un,1 verJione blina fa accadere i letti in Un'•llra versione s'incontra n•Ue "Ovell" IV d•I • Dol9p•lh9s », romenzo lelino 1cr1!- ro nel Xli s•colo • lredotto In btnClfH lrov.,tore He,v•r1. Oueste novelle fu popol.,- •• nel XV secolo, e si crede che .,bbis origine da altre 1imili legg•nde del Sindib6d. Anco•• un'•ltre versione ci è sl.,la t,.,. m.,ndela d•II• ba11al• popo!.,,i, in un<J delle qual, .,ppunlo si r♦cconl.,no le peripezie di un m••unte c:he aveve chiesto ioidi '" prulilo ad un giudeo, pegno una libb,., di carne. In .,11,e bellela si ,ecc:onh come un si9"ore aveve due figlie, l'un., brulle, l'•lt,., bella .. Chi upir• •Il• bell• dovrà sborsa,a 1.,,nl'oro qu•nlo pua, c:hi ti p,e.,de I• brut• t• •v•à tutto quell'oro. Un uveliere•,'in.,.,. m01,1 dell., bella. Sapule le condizioni, va da un giudeo pe, avere in prestito quel. l'oro. Se non pagherà tll• sudenza, 1i piglierà 1., libbr• di urn•. Scede il lermine, rip,ar• in Germ.,ni• CO" la moglie enco,a vergine. Ecco che in Germania due co,tigia"i Kommelto"o col c...-aliere c:hi poue• derà prima le moglie: l'avrà posseduta chi ·mo,lrer,\ l'a"etlo. Il uv,liere. complice la cam•rier•, prende I' a"ello; poi bulla in u" can•le la moglie. E' conda.,neto. Però arriv• un caveliere verde. Coslui fa chiam.,,,e in giudizio la came,ier• che confessa lutto. E' ,alvo. Il uv,tiere uig• ,., scommeua. At. lor• il cortigiano scopre ,I giuaeo chi è il Cl\l'aliere. Il giudeo viene. Allo,a chiede la libbr• di carne. In giudizio, arriv,1 il uva• liere verde. che gli dice p•rde•• la le1t,, se 1010 larà ude,e une goccia di wngue, o se l•gtie,la di più. Sopr•ggiunge il p.,d,e delle bell., che regele u" uv•llo •I uv•• liere verde, • chiede ,ie giu,tirielo l'u•ori• cida. Eccoli .,, luogo del 1upplirio, m., ,ilo,.,• il c•v•liere verde, che •mmHia il c.,. vallo, e, richiesl•gli I• regione di quetlo allo, risponde •I p•dre della beltn dicendo: • Come, non e,., mio il uvellol Come, non •r• su• I• moglier ... Cosi il cavaliere l i"noc:enle, e 1elvo. Spe<.ia1m•nte 1., qu•rl• novell., del "Do• lopalho," 6 vicininim• """ novetl• di Gi.,nnelto, delle quale, come ,·e •cc:e.,n•lo, ,i fl veho Sheltespeere. Ecco il sunio • qualche pauo d•lf• novelle di Giennello. Bindo, merce"!• fiorentino, lasci, ai 'due ligli meggiori lutto, e al minore, Giennello, u"" leUera, che presenierà ed Ans•ldo, ricco mere:•"'• di Veneti•, il quale lo tr•ll•rà CO• me figlio. Morto il padre. Gi•nnello ve d., Ansaldo, che lo •ccoglie be"inimo, quindi con due c:omp•g"i p.,,rfe per Alenendri.,, sop,., un.. belliuima n•ve, urica di ogni bene, dono di Ansaldo. Ad un lr•llo vedono un porlo bellinimo. ,"-Ile domende dì Gien. nello, i compagni rispondono che quel po,. lo è di una felaliuim• veòov•: chi epprod, al porlo • convie" che dom,• con lei; et s'egli h., • far HC:O c:onvie" ch'ei le lolg., per moglie, et è signore del porlo • di lutto i1 p6ese. El s'egli no" h• • lare c:on lei, perde tulio ciò ch'egli h• •· Gia"nello •P·

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