L'AUfRiìA come rnfGijAGUA Sono appena cento e cinquanta ann.i da che laluhi fil060fi. molto ignoranti. del retto, della storia primiliva deU'uomo. della aua natura e delle varietà della sul. cottituaioM mtntale e. &O· pratutto, delle leggi dell'ereditarietà, hanno J1nci110 nel mondo l'idea della eguaglianu degli individui e delle razze. Per effetto di una sua intima fon.a di &e<luiione. spiegabile aolamente con il rammollimento fisico e morale della 90Cietà settecenteaca, questa idea fini per fissarti profondamtnlt nello spirito delle folle e non tudò a dare i 1uoi frutti. Un■ volta riuscita a 8(:rollare le basi di un mondo ormai decrepilo, essa produsse )a più tremenda rivoluzione ed aprì, prima nel mondo ooeidentale e poi in tutta l'Europa. quella serie di , iolente convulsioni sociali e politiche di eui non è ancora la fine. E. per quanto talune delle disuguaglianze che tcparano gli individui e le rane fOS&erotroppo evidenti per poler nsere seriamente conLesta1e, tuttavia ci si pertua&t che le ttes:se deri• vuaero unicamente dalle dh·ene condizioni di ambiente !eofisico, llorico e politico e dalle differenie di educazione. Da cui, pu ollenere la completa eguaglianui, aimeno inlel· lettuale. degli uomini e delle nazioni, butan un rimedio Hm• pliciasimo: rir.re le lltituzioni politiche e dare a lulle le genti un'identica istruzione. E' perciò che quella Francia che fu non credette di an-r altro di meglio da fare durante l'ultimo secolo. fino a ieri. che cli foggiare au di uno SIC950 stampo, i cervelli dei negri della Martinica e del.-SCnegal, quelli degli Arabi e degli Asiatici, come quelli della sua popolazione metropolitana. Invece oggi, anche toltanto in hue alle lezioni delle ultime esperienze storicbe, ohrechè con l'ausilio di una scknu etno• logica e antropologica ben più progredita. si può dim~ratt facilmente la vanità delle teorie egualitarie e si può acoprire altrettanto facilmente come le diHerenze naturali delle rane, prevalentemente in rapporto d'ineguaglianu. siano originarie ed incolmabili. e altresì come l'ahiuo mentale che tepara una rana dall'ahra non potrebbe essere colmato se non anraveBO lentiasime accumulazioni ereditarie, Se le, raize umane fossero tutte uguali in doti fisiche e in poten&iale di vita. la lloria ci presenterebbe indubbiamente un quadro arudico, commovente. magnifico. Tulle inte:ligenli. tutte tollteite del loro vero e comune inttresse, 1utte allo stes50 • grado abili I trovare un modo di tottent•ni e di vincett le asperità della natura, use avrebbero, fin dail'origiae del mondo, cosparsa 11 faccia della terra con uni quantità di stati civili di una ,imultanea, identica e pto5pera civihà. Pr.r esempio, conte.,poraneamente ai più antichi imperi dei popoli .. nscriti, illUMri e potenti per la religione e per la spada, e contemporaneamente agli imperi d' AMiria e di Babilonia, celebri per sontuose costruzioni, si sarebbe dovuto vedere. anche in meno alle tribù negre dell'Africa, sorgere uno slato sociale evoluto, colto, .. ggio nei metodi di governo e potente. In aif(att1 ipotesi una umanità ,·eramente unitaria ai aarebbe ;e.pana pretto in tullo il mondo. fondando ovunque IOCÌtlà affi- ~O ni. e in poco tempo tutte tt genti. giudicando gli 1teMi biM>gni in una st~ maniera, S:ardf.ndo la' natura con gli sttsiti occhi. chiedendo ad essa le medtlttnc eo&e. si aarebbero troute tempre in contatto strettissimo ed avrebbero potuto con• trarre quelle relazioni, quegli scambi multipli necessari a .sern· pre maggiori, immancabili progrtsti. Nè avrebbero mancato di radunarsi. le varie 1tirpi. nei terri• tori più adatti alle coltivazioni ed allo sfrullamento di ogni tpeeie, abbandonando le wne del mondo diUicilmenle abitabili per i troppi calori o per i troppi freddi. F.d allora tulle le ru.u della Terra, egu'almenle esperte in ogni ramo di attività. padrone di eguali ricchtue materiali e morali. in pieno accordo nonot11nte diSMn.Z.ioni,guerre e rh·olgimenti sociali, incon,·enienti inseparabili dalla natura umana, avrebbero presto in,·entato. nel comune inteN!:§5e,un qualunque sistema di giustiiia internaiionale. Per cui civiltà di una stessa origine, comunicando fra di loro ed influenzandosi a vicenda, avrebbero Cinito per t0miglUll'$i per(ettamente in ogni particolare ed allora sarebbe potuta sorgere quella comunione veramente universale dei popoli. una chimera di tanti secoli e, purtroppo, anche del nostro tempo, ma che si realiucrebbe certamente qualora tutte I~ raue fossero t!otate. allo steuo grado. della medesima quanlili e forma di facoltà. l\11 naturalmente tutto quctto è un quadro fantastico. O.è i. primi popoli degni di _questo nome 11isono co1tituhi soltanto in forza di un istinto e di un'idea di 1uociaiione che altre gen1i, vinnti contemporaneamente ad ta1i, non solo non avevano an· cora conosciuto, ma non conobbero mai. I popoli veramente di ru&a abbandonarono anche le loro sedi originarie per andare ad imporre il loro dominio e :a loro chihi ed altre popolaaioni, le quali dovettero completamente sulJi~ e questa e quello. E perfino fra due o più raue convi• venti si videro allora IOrgere e svilupparsi ordini e istihnioni 10Ciali differenti; e si videro crncere le dis11nte paicologic,he citt aeparavano una raua dall'altra. Neppure !a foru dell't5empio è riuscita a destare qualche cosa nei grupÌ,i quando non ti 1t11tivano sospinti da un impulso interiore. Tanto per cii.ne euj storici. gli antichi abit11ori della Spagna e delle Gallie hanno ,·eduto nucere e salire sulle loro sponde fiorenti ciuà di Fenici, di Cartaginesi e di Greci. rane più che abili ed esperie nel traffico e nei commerci, e, nel retrolerra, le colonie dei conqui&tatori Romani., grande raua di agricohori: eppure nè gtnli galliche nè genti iberiche teppero mai arrischia'1i al trarfico, tanto meno marittimo, o dccideni per l'agricoltura. preferendo il nomadi.!mo e la pastorizia. Si vede dunque come tulle le dirrerenze rauiali non siano aohanto differenze O alterità som11iche costituiionali, ma SO· pra1u110 ineguaglianze di attiludini e di vitalit.à biopsichica. intesa qucsla come int.enti1' capacità e dignità di vita e di opttt. FEUCE GRAZIANI
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