La Difesa della Razza - anno V - n. 18 - 20 luglio 1942

Ll DIFEDSEILL! SCIENZ4•DOCUMEN1ìlZIONE POLEMICOAU•ESTIONABIO DIRETTORE TELESIO INTERLANOT ANNO V - n. 18 - 20 LUGLIO XX M0\1\. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE LIRUENA "L'OUI." SIA1 E, ,:; l\U., l'ECOIU. 11A1 TI:., ~Ì Cl/E 'I. Gll DEO DI VOI TUA I 01 \O\ ll/D I'" (OA'.'ITE • l'ARAl>JSU \)

.-----SOMMARIO-----. SCIENZA 0101010 MOHTAMDOM: IL P....SSAl'ORTO ANCESTRALE; ALDO MODICA: GEOGRAFIA PSICHICA E OIVEltSITA' RAZZIALI; GUtoO U.MDIA: QUATTRO AHHI DI RAZZISMO; FIUCI OIAIIAMI: l'AUTOllTA' COME IHEGUAOLIAHZA POLEMICA MAI.IO STIOLL4MI: LAMEMTO E MORTE DI MAHAS HEBHO, MASSIMO SCAUOlltO: Il VOLTO AUTENTICO DELLA CIVILTA' MEOITUllANEA; GtuSlPPI (OCCHIAIA: Gli EBREI NELLA POESIA POPOLARE DOCUMENTAZIONE M. TIHLLI: OLI AUSTR.4.LIANI GIUDICATI DA DARWIN; FI. CAT: CHURCHILL AGENTE ' DEL GIUDAISMO • OUISTIOMAIIO: SOCI ET A' E RAZZA; R I EOUC AZIONE O El COSTUME. IN co,nTIMA: UN FRA MC 0-T I RATOR EO I UDE O CATTURATO I H RUSSI A. MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI RESTITUISCONO BANCACOMMER··CIALE ITALIANA CAPITALE L. 7'00.000.000 RISERVA .J. 17'0 .000.000 BANCA DI INTERESSENAZIONALE

LADIFEDSE!W I a ANNO V. NUMERO 18 20 LUGLIO 1942-XX ICICll IL 5 1C IL :10 DI OGNI MDI! ll:'1 NUMs•o SltrAkATO LIKI: l A990NAMIUfTO AN'NUO Ll ■ S lO ••■ONAM&NTO SEIClllnA.U: • 1:1 EIT& ■ O IL DOPPIO Direttore: TELESIO INTERLANDI FBANOIA. - L ~CIENZ4•DOCUMENT4ZIO POLEUIC4 • OUESTIONARIO NEGBIZZA.TA. Que•ta ghn•uue 1un.dre f'rnnf'eNe è unn bntttnrda, ftcllR d'an •ecro e d'uaa blan~fl. Ha ■poant.o u11➔ frt1aeee, aaa ■el ftcllo tfe■o aaeora ,evidenti I earatterl ■ecreldl ••teral. LR raaaa è laqalaata'

IL PASSAPORTO AlYUESTBALE Da quest'a.rticolo di Giorgio Montandon i lettori italiani apprenderanno come in altri Paesi di Ewopa il razziamo non c:ostituisca soltanto un motivo di studio e di discussione, o una formula suscettibile di interpretai.ioni filosofiche e' pseudofilosotiche. o un coinodo paravento dietro cui si nasconde lct rivalutcui'one di altri "ismi .. a.asai meno attuali e ortodoui: ma, al contrario, una prassi politica e sociale che si va attuando con rigore, con intelligenza e con lo sguardo volto al futuro. Istituzioni come quella del passaporto ancestrale hanno veramente - ove se ne traggano tutte le conseguen:r;e politico-sociali - una portata rivoluDonaria: e sono da sole sufficienti a sancire l'altissimo valore storico del razz.ismo: vogliamo dire del rauis.mo .. concreto". I giornali e la radio hanno esposto il progetto di un Istituto di genealogia sociale, concepito particolarmente da Armando Bernardini, di Brusselle e da Giacomo Meur• gey, professore dell'Ecole des Chartes, per realizzare le proposte della nostra rivisto « L'etnia francese». Un recentissimo soggiorno a Berlino ci mette in grado di dare qualche precisauone su alcuni punti che vanno tenuti presenti relativamente a questa progettata organizzazione. Lo scopo d1 un ufficio di tal genere è senza dubbio quello di far sl che le famiglie mettano radici nel suolo della Patria, facendo loro apprezzare il proprio lignaggio. ma il compito più immediato, a questo stesso fine, è di identificarle attraverso la separazione degli elementi che si i:ossono definire ariani dai non ariani. Ritorneremo tra .. poco su tale differenziazione; ora ci sol!ermeremo :3J alcune nozioni pratiche. La discendenza si stabilisce con un « Quadro completo di filiazione,» (Nachkommentafel) che precisa la totalità dei discendenti di ambo i sessi di un avo; un tale quadro non si preoccupa dei genitori e dei nonni delle donne entrate nella famiglia; esso non indica dunque che le vie seguile dal sangue dell'antenato, accresciuto da apporti femminili venuti da destra e da sinistra. Raramente si ricorre a questi quadri completi e ci si contenta abitualmente del « Quadro di discendenza filiale» (Stammtafel). volgarmente chiamato albero genealogico. E' un estrotlo del quadro completo, che non tiene conto della progenitura delle donne e non fornisce dunque che i dati l'lmper•lo,e Musimiliano I• le 1.ua femiglia. Dipinto di8emh•rd Slriegel

Ùn1 K•..!"• f1mili1,,, dipinto do F,. H1ls. Il l;iu1dro ,i trovi 11 louvr• relativi agli individui che portano il nome dell'antenato. La registrazione dell'ascendenza si fa invece per mezzo del « Quadro ancestrale» (Ahnentalel). Quest'ultimo enumera « tuth » gli antenati (conosciuti) del soggetto fino a x generazioni (6, comunemente, compresa quella che il soggetto rappresenta); esso conduce. in pratica, al « Possoporto ancestrale» (Ahnenpass). Esistono in Germania parecchi modelli di passaporto ancestrale: il « passaporto 63 » prevede 63 antenati (senza dare i particolari relativi olla morte; il « passaporto 31 » non ne prevede che 31. mo con questi particolari (come la confessione o) momento della morte ecc.). Un • Quaderno complementare B » è destinato a coloro che vogliono seguire l'~ndenza e: di là della sesta generazione. Per mezzo di uno numerazione ingegnosa (ripresa dalla Spagna, che l'aveva applicata nel 1676). si può anche redigere un quadro ancestrale sotto forma di « Lista ancestrale». Essendo il soggetto il n. l. suo padre è 2 e sua madre è 3; i quattro nonni portano i numeri 4, S, 6, 7. i bisnonni i numeri da 8 a IS ecc.; cosi, gli antenati maschi del soggetto hanno tutti dei numeri pari, le femmine dei numeri dispari e un liglio qualunque ho sempre una cifra corrispondente alla metà di quello di suo padre. Si può parlare deu·antenato 18 o 29, ecc.: i loro posti rispettivi saranno i medesimi in qualsiasi lista ancestrale, completa o incompleta. finalmente, un documento complemenlare - che ogni individuo dovrebbe avere con sè oltre al passaporto ancestrale - è il « Quadro razziale-ancestrale » (Ahnent.:ilel mii Bilde.rn und Merkmalsangaben). Esso comprende, oltre gli altri dati. il ritratto delle persone menzionate e l loro caratteri antropologici, secondo un semplice schema. A nostro mcxio di vedere à quello il quadro dell'avvenire, poichè le notazioni che sono state stabilite da Konopath debbono essere completate dalla tripla totogralio dei soggetti (di 3/4. di faccia e di profilo), dalle loro impronte d'gitoli e dall'indicazione del loro grupp:, sanguigno. Quanto alle genealogie nelle quali figurano dei gemelli. sono quelle che, osservate con una raflina~ezza che un profano non sospelterebbe, permettono a lstituti come quello berlinese di Antrorx,logio, diretto dal professor Eugenio fischer (con la collaborazione di W. Abel. Godschalk, Lenz e von Verschuer). di stat-ilire le leggi dell'e.redità. fondamento della concezione della ratza biologica. Ma lutto ciò esce dal dominio della genealogia SO• ciale. Per ritornare al passaporto ancestrale, esso è obbligatorio, in Germania. per c~rt! ;°tegorie di individui. Ma la raccolta di questa documentazione genealogica non ho soltanto come obbiettivo la soddisfazione di una curiooità o l'assicuroiione di un vantaggio morale a chi conosca i suoi antenati. Esso concorrerò allo separazione.

d'ora in poi necessario, tra ariani e non ariani. Ci si ricorda :::he gli ebre; dell'ante--guerro avevano creato lo nozione dell'«abitante i., per inserirsi impunemente in meno a noi. L'arma che essi avevano forgiato deve essere rivolta contro di loro. Cos\ come la Ge.rmanio conosce dei « Reichsburger i. (cittadini d'Impero) e dei « Staatsangehorige » (soggetti di Stato), è necessario che anche noi. distinguiamo dei «cittadini• e ?egli «abitanti i., ollre agli «stranieri i.. « Chi sono gli ariani?». La qualità di ariano non può Scena lamiqliar♦, dipinta dal Titchbein, conlempo,11neo di Ooelhe più e~re determinata soltanto i., base alla lingua, perché gli ariani dell'Oriente hanno profondamente risentito del meticciato, pur ·continuando a parlare lingue oriane (indo..f:uropee), mentre popoli non ariani in origine, abitanti da pii) di 500 Clnni in Europa, si sono cultwalrnente assimilati agli aria'ni, come i Magiari, gli Estoni, i Finlan- - desi. Gli Occidentali (compresi quelli che sono emigrati al di là dai mari), avendo conservato lo lioccola dell'arianesimo in tutto ciò che ha di più elevato, sono oggi gli ariani, «Chi sono i non ariani?». In Europa, gli ebrei e gli zingari; al di fuori del continente, gli aborigeni d' AIrico, d'Asia, d'Oceania ~ d'Americci. A questo proposito, è necessario tener bene a mente una noiione fondamentale: « ariano » e « non ariano » non significano « superiore » e « inleriore »; questi termini indicano semplicemente la loro differenza, e cioè senza che non soltanto non si intendo stabilire una discriminazion~ qualitativa tra l'uno e l'altrò, ma senw che si pretenda che i non ariani siano tutti simili tra loro. Ciò è pacifico; ma è meglio sottolinearlo. La posizione elno-razziole degli « stranieri » à importante per la Francia, in p:Irticolare nel caso dei matrimoni misti e, come i francesi sono ariani o non ariani, onçhe gli stranieri appartengono all'uno o all'altro di questi due gruppi. Gli ariani sono dunque in sostanza gli Europei, sia che si trovino nella loro Patria, sia che abbiano emigrato. Ma cosa si farà di certi popoli del Vicino-Oriente, in particolare degli Armeni. che abitano fuori dell'Europa, ma che, oltre a parlare una lingua ariana, non si sono negrilicati somaticamente come gli Indù e, inoltre, sono cristiani? Su questo argomento ero importante per noi avere delle precisazioni ciroo la maniera con cui la Germania ha risolto il problema; le abbiamo ricevute dalle autorità competenti e si vedrà che la soluzione prevista sorpassa di molto lo questione propriamente armena. Per quel che concerne lo loro appartenen-zo etno-razziole, « gli Armeni vista la loro posizione particolare, non sono intenzionalmente classifiooti in blocco, ma individuo per individuo». Noi diciamo che questa pos.sibìUtà di determinazione individuale, nei riguardi di certe popolaiioni, potrebbe essere deUa più alta importanza per la Francia, e che essa deve essere sussidiari.amente adottata oll'inìzio, perchè consente di apportare taluni temperamenti all'illogicità delle decisioni rigide, fatte soltanto sullo base di tabelle. Esistono, in verità, nel sud e nell'est dell'Europa,· molti individui che, senza essere ebrei o zingari, hanno un'ascendenza non ariana cosi carotteristioo. che dovrebbero esse.re classificati come tali, vale a dire come « obi .. tanti», se sono francesi, e come « non ariani» se sono stranieri; e ci sono. d'altra parte, certi autoctoni dell'Africa del nord e dell'Asia anteriore che possono t:Ssere legittimamente dichiarati «cittadini», se sono francesi, e «- aria_ ni », se sono stranieri. Lo determinazione dovrebbe essere stabilita con il concorso di genealogisti e di razziologhi e andremo ancora più lontano. Si possono osservare un certo numero di ebrei, i quali, pw avendo caratteri somatici giudaici al cento per cento, sono tuttavia riusciti a con~ servaro il loro titolo di Frcmcesi. Dovrebbe essere possibile, sulla base di un esame genealogico-razziologico, de~ gradarh '"Ilia condizione di abitanti, finchè i membrì del loro lignaggio non siano riusciti, con unioni ·appropriate. a sbarazzarsi dal loro tipo originario e ad acquistare i caratteri somatici del « cittadino i. francese e dell'ariano. GIORGIO MONTANDON Proftm1rt di ,;,,,.oloti" ,,,114 s,110/a lii ,,,ù,o,oloti" di P•,iti

GU AUSTRALIANI GIUDICATI DA I Carlo Daru.iin, il Jamoso mituralista in&kse dello scorso secolo; le cui 11.J I dott,ine evol~wnistiche hanno pudUU> _ottualme~te pa'.m,hio del ~,edito _ g ·~ , .i· eh,: avevano ri.1co.sso,ma eh,: resta tutùwia uno d,:, magswn t:spont:nl, della A scienza inglese, ndla sua relazione del vioUU, inumw al mondo, compiuto~ 1 I · 1ul VOJCello e Beo&lt: », cod ·si. t:spri~ a proposito dt:ll'Awtralia ,: d,:r,li ......_ ---- ._ ÀU.$traliani (intendendo per Australiani gli abiµznti bianchi, di origin,: in- , t,lt:st:, dak> cht: gli indi&eni, al tempo dt:l viaggio dt:l Darwin t:runo già sUJti ., ~ in gran park sterminati, more solilo ingltst, t'• com,: lo stesse, Darwin ~f~ -~· ·• e ... Lo stato della wciel<Ì ha cost~uito per m,: una dt:lu.siant. Cli abitanti mi .sembrano dannosamente di.scordi su tulle le questioni. Coloro cht:, per· la loro posizione, dovrt:bbf:ro condurre una vita rispdtabile ed t:st:mplare. laaMo una condoua Iole che le persone per bene non possono frequentarli ... Nelle chusi più tkvote non si parla che di una co.10: la lana ,: l'allevamento delle pecore. UJ vita domestica è fIUOsi imponibile per la mescolanza con i dt:porlali... le donne di .1ervizio wno ancora peg,io! Così che i bambini imparano presto espreuioni grossolane e bUognu quasi slimarsi felici c~e non contr.auano abitudini eslremamenu cattii;e... Date queste abitudini, con• siderando il minimo lavoro intdleuuale che si fa nella colonia, mi sembra che le 1, 1i'rlù JOcioli non p<>S$0ncOhe andare degenera11do. lruomnw, .solo una estrema nue.uità P9trebbe spingermi ad emigrarvi. lo non .1oprei proprio esprimere uno opinione .1ulfavwnire di que.sta colonia.:. lo mi figuravo eh,: l'Au.stralia avrebbe potuto di~nire un ~se al4rdlanto èandt: e po• knte come r America sdunirionole. mo, ora che fho vi,ilat.a, ho un po' la..sciaio da parte qu~sti sogni di grandezza per esso... In conclu.sione, ciò che mi sembra veramente scoraggiante è la co,utata:.ion.,:che, btn.cJ,i in. que• ua popoU,.:.ion.,: Ji deporuui. succtdand poch.t cose che cadono sollo lt san· ::ioni della leg,,: e in grazia di quello che si potrebbe chiamare u11 pro«re.sso legale, sembra tuJtavia impouibil-e che .si possa «iungtrt a un progresso morale>. Dopo queste t altre amar,: considerazioni. il Darwin, nel kuciart r Australia, le dà un addio Kon.solank: e Addio Anstralia! Non sei (Jll(!Ora·cM una bambina! ... Sei troppo grande t troppo ambi:ioJO pere~ ti .si possa amare, t non .sei ancora troppo poUMU p,:rchè ti .1i possa risp,:ttore. Q"iruli ti. lasc&-0> senza dolore ~ .senUJ ri,r,.pianJo >. E l'Awlralia, in.falli, non· è staia capace nè di /orsi omore nè di /orsi rispetlare. Chiwo ·in un e«oi.smo COJÌcieco e feroce da o«irt ptrJin.o contro U suo inttrtsu, eh,: ero quello di •popolore il vasto t-t:rritoriocon una popo-. la:.ioM bianco, numerosa ,:·/ort-t:, ila potu venire animi.lata o da eoJtilu.ire u.n compleuo onwgtneo (come in soston.:a hanno fatto «ti St.ati. Uniti cM derivano la loro pot-t:nzo dagli emi«roli imliani, tede.selli, oland~.&i,fronCtJi, ecc. ecc., più cM dogli inglesi!), nessuno piangerà .sulla sua sort-t:! I giudizi di Carlo Dar_win,eh.e o«nuno può leggere al Cap. XIX' dello ci• l"'4 rtlo:.ione, si riferiscono a circo 100 anni or sono; i dUctndenti della genie che egli ducr.ive, non possano aver combi<Jlot, in/oai, non "9nno cambiato. I giudizi del Darwin hanno inoltre un particolare significato t va· lare perchè pronunciali. da &In 1in.«lest, il quale, come egli .ste.sso conj~JJO (e mi fi.«ur<Jvo çhe l'A.wtralia avrebbe potuto diwnire un pane gronde e po· ltttle ca~ l'America del Nord :t) era a.nimou>piuUosto da. precon.ceui btn.e• voU. l'aut.orità stessa del Darwin come .studio.so, la .sU# compdenza di noiu· ralUla,: di biologo e la s"a posizione ulficialt, in qoonto il tKUet:llo,a bordo Jlelquale compi il JUO viaggi.o di Jtudio, apporl-t:neuaalla rtol,: tn(Jrina'bri. tannica. e il v~gio era .stalO pronwuo dall'Ammiragliaw britannico, rtn• don.o il suo t,iudizW am;oro più grave. M.TIRELIJ Ouedi re9.i1i auilreliafli ululano, con gesto lutl'ellro che fiero, la' loro bandiere che Yiene ammainala. E' Ione un pruegiol

''LamentoemortediManas Q uando Olindo Gucrrini pubblicò l,1 splendida monografia su • La v,1a t lc optre di Giulio us.lrt Cr.xc •· nel 1879, il mondo lett('rario allor.i, c soltanro •llora. nwrtì l'~ffiu di qutti'ori1inalc poeta bolognese cOOOJCiutu soltaruo come :aulorc dtl 1k,10Jdu, &noldilfo ,, C.U4U••o; c f~ portato a ricon~iduarc anco· a una volta i! giud 1:0 sul ~:ccnto. Il s«<>lo dd Bruno, dd Tnti, <kl Rou,, dd Manzini, dc-I Tuson\ ai suoi albori vide- brii• brc dunq~ un lett~ato SfflU lcttcre-, un pot:ta che non sape-va di 1r~o e di latino1 ma ~!c· bratissimo nd popolo, popola1c nd ffl'l:IO più nrno ddla puola. E' intcrnnotc osscw•rc. nd•a galleria af, folla1issima lkllc figurine di Giul o ùutt Cm('(' q~lc postO vi occupi rd:m:o. se anche si ~•r sa che Bologna. C01TW Ancorut. cOfflf' Roma, l: stato un gral'IM Cffitro d>ra"co. Noi procureremo d'illu!lrarc la figura dc-lrebtco di Bologn.1 in un'epoca compresa prnù, poco fra il 1,so C il 1609, Cl un quadc-rnttto dc! C,occ. ristampa· to a Bologna per gli trtdi del Cochi l'anM 164◄, copta Ji un similt quackrnt110 u$Citò :n qudla città ncl maggio del I )90. c subito diCfuSG Dtl popolino, chc ha iw,r titolo: « La· rnmto c mortc di Manu htbrto, cht fu 1cna gliato una mano, c appiccato. per omicidi , al· tri delit1i •· Il hnacc o chc· avtva dato lo puoi.> a Giul:o Osar, Croce non era a,caduto a Bologna, ma a Fcuani ""''° la finc d·aprile dello stesso anno. Il cronista in vcni cc nc di un vivace quadro, talc chc ci fa. e.pire c vcdc-rc come allora fossero considcrati gli cbrci. Giova <:ui ri<wda.rc per inc so che il 1590 passava provcrbi&ltnNIIC per « l'anno novanta •· csscn• do q~U-anoo la conclusiooc 11mibilc di una famc dtecnnc che avcva straxiato Bologna. Si oe.scrva pcrò ecru. distrazione Mi cristiani Yer,o gli tttrc·, chc scmbrano piuuosto libc-ri. Ecco, nci tnitti principali. il documcnto che non ha vis10 la lucc da tre sccoli. Noi l'abbiamo trascritto da uno Mi due c-s,cmplari ri. ITl.l$li in ltal"a, gcntilmcnte prno in prestito dalla bib,liottta comunale di Bologna. Cominciano le lamentuloni dell'tbrro, gcnerichc, fonc fruno della fantasia dd poeta. per e~ d scmbrano troppo a'IYNure c nobili per la bo«a di un figlio d'hr.i.ele: - O Mm,11110 1r.Jitort C'htù lii /111/0 1ttft-r11l0 fu,, 1ti 111110 ,,,,,;o t 1pit1.JIO ,1 i01"Mtlltr J,Jt ,-,.,.qr,. o M. -- Ch, ,,,,111ri lii di f•Yt bisfnlllu, "'"ladmu A '""'"''"" 1,J, ,tf,110, Tntq tr11do, , J>Ùt1 Ilo"""· - Chi l'id11111 dùtr"1i11ro A to•mtlltr tal Jrli110. Chi t'h#w• •il ,11,0 fi110 Si bt11ì,J1, , ''",." h_o,, ... Man.asso sc,w.ta. diceodo ch:è. Yt'ramcnte disgru:ì110 chi Clrdt' chc i pteC'lti restino occulti, ,urto uriYI. allc orccchit dcl « gran Motort • : c pcrb era. da stolto crcdcre di commcttC1c un dcliuo e di « panarla allcgramfflte •· Così è s accaJuto, COmt' dcwcv;a accadcre: il Mastro d Giusti:r.ia gli ha « grata1O il picicort •· Però rCSt'mpio di Manuso dovrà St'rvire di lniooe .1 suoi vutnti in Ghetto. Canta Manauo: - fior d• ,,,, pndtut 11,,,,,pio T 11t1i flltllllÌ roi R.tbi11i A 1tit4Jrt i ,,,;,; La,;,,;, Ni '"lrf'" 111Imio ll#JOrt.o. Nclle sc.çucnti quartine vtniamo a sapc:t k profession· ddl'tbrro: - Q111111to mttlio 1ni11 JI/Uo A •o• f•r ruu 1i /rii,. AJ11t1dt1tdo II far Gi,,,,11,. Et alf11,1, J,I Pi110,r.o IN - Cht .,; 1-0/,y do,,,111fr.,,,,,,. ,1 "61JIIY .,, 11h,11i ,,,,i, E 1p,r~11do I" ,,,;,, l111,. Vu/r, fir, flf1t1111<1z:u1or11,o. Questi latori dcgli tbrei in qucl tcrrib leI )90 consistcvano dunquc in far .çemclli (Gi· mcllc). nel comll"lt'rciar in bottoni. c nel mnriere dti fornai (Pistort ~ vocc lat nal. Quando c·e~ la fame l'tbrw fa.C't'Yail fornaio! s·~ da notare eh'~ falsa l'aUC"niont Jtll"ultim~ quartina, gli t'brci ess«ido per rana OYUf,qUt' e scmprt upaci di tut1O. c pr ncipa!mcnte dt'llt' cosc nt'garive alla Yita civile: la ltggt' ul· mudiana ordina la distruzio:-.c dei cristi1ni con ogni meno. - L'tbrro impumo di mohi delini e di orni• e idi sta. per incontrare l'anima di Abacuc: - Sott 111} ,.,uo, tìii '"litu. El i f'"i, 10• 111/ /<Kt1, N, mi 1"" 1,ono Hf tÙKO A 1111111' li I'"" 111/0,r.o. Invoca allor.1 i fratelli : - Oi,,,I fMtlt'ì il tr•A s•nti,io BM/111111i 1 011 lo ,,,J;,, Mard«h,,i "0" pi.-til A 1,rd1r111i ;,. 1,6' /,11,111ou.o. Giulio Cesare Croce. per beffa. chiama Mar• docai t' Badanai gli tbr,i. Mana"° St"gu·ta gfi. dando: - O '"'"" """·,o titro DdM,,,i iNld ,., frAlt/lo Corri i• foto t• ;,. Cd11,l/o A ;ari,,,,- 11/ S•pnùw,.o PcrcM f.(' J;acob intcrvimc presso 1, aucorltà del Cal:tcllo l'cse<:uzionc n,on si cfftttucrà. E' d·ugomtnlare da questo pano che allora .çli cbrti dovcsscro avcrc quakhc inftucma negli uomini chc ùcstivano rui<hc pubbliche-. Troppo tardi, però. chicdc aiuto, gi!. ~ data. la scntcnu.. Manuso sospira che non ~ più il tempo dei sussidi e dei faYOC"i. c si fa fonc. per non dare spcuacolo al boia. Ma ciò chc ~ più stu• pcfaccncc. pare-che l'dxco avnsc comfflCSSql'ul• timo delitto nicntuncno per amore! ( e lassa va andar l'amore •l. Ounqoc ! finita: - Hot1# ;., '"" 11frdil, E 11r111i11, , '°'"''""'• Br.110/,1, t "''"'"· Cu11 ""l"I"•• , Jùb<Hl01,. Era l'uhimo d'aprile quando conci.no per 1, fcstc, COl1>st'i mtritava: - ,\li r111lior1tu 111/ F111io/o U/fd 111<1•1, h' i/lJO d•ro At111((.tr/" 111 •• 1t111,o Colf frMIIIIO, t ,,.,. ,11,,,0rt. - M., /11 P,,tllo 1,,i,f /11vl11 D11/li H,b,,; '"" ,noli" J11,ill Cl,,""" '1'0/1,rtdlf/11 ,,,,;,,,;,, Clu ,,,....,,..,,,,,, ,o,. ftr,,or,. La wrti1a dtgli cbrti che si precipitano sul posto dcil'cse<:uzione per non soffrirc la YC'f• gogoa della mano dd corrcligioru,1 o mtSSa. in mosua. ai:r.ia ancor più la raga.uaglia contro Manam. Gridavano i raguzi: - l\1u• f.,,. ,,,o piit Gi111,t/,. Cl,'11,i11 Mdli fu11 ,,;d lr011tlut, E pn IMltO /1111111fit1, E /1111 "&"i ,,;,01,. St.çuita il dialogo fra ; ragazzi c Man.lisso: - Baddlllli ,ht11111dirit. No11 rrdil, ,1,, 1011=11, Gì!J so• mo,1 111tdt1 11111'11. E""",,,,•''" tl11morr,o. Ma ceco chc sb!Ka dalla ragazzaglia n\CSSt'I Aron: - R111.1 i• p.1u /h11i11,,,i1t, Vosno 1011 mr11,r Aro• al chc Manasso risponde: - Dii, ., ,,,,,,,, S11/01110,,, Com'io "'"'" " 1,r1111d'l,o1tou e continua a dirc chc si trova. a tal ~upplizi « per fart altrui scrvicio •• c aggiunge delle pJ• rolc intcrcuanti, pcreh~ ribadiscono l'os~rvazionc sull'inftutn:r.a cbraica prcno le autorità di allora. Infatti Manasso d·cc a mcskr Aroo: - Mì 1,c,lr,1111 J., I" wortt Nr/1" /t1111 dr/ S;,,,61,,ì. M• Jr 1111110 &J"•"· CIH pn l11•i h1bh, /<lHr,. Infatti Mana.sso i giu~tizia10 non di s.ab,;ito, ma di lunedì (luni). Manasso dopo cssersi ne• comandato alla mcmoria di Badanai, cira il fia. to grid.ando: - &d""·"., Dio • Diu Clw dir 11/Jru 11iit 11u11 ;ono Poi tht 1·• mi Jt•to addoH&, Gi11•,,,. f11/Jiwo ''"""'- - fio, ,,,, ,,,,; /(llf """''"'0· E dhu do liti t11/ti .J w•to Hu Ji11i10 il mio '""""'o Pn ,ht 'I ji111u m,pµ f11ort. Così finiscc il « l..amemo • che noi abbiamo voluto riscriYcrc colla gnilia dcll'cdizione d,I 16◄4. Bisogna an,rtirc inolltt che l'orl<>srafia chc in qOt'Sla rdizione ra a pugni. c ranuchia dd!a sintaui. più chc dcrivati da un componi• mcnto libero dcdicaro alla cclt'briti. di un·ora ncl popolo, r.ipprescntano le no,n spir·tosc e )l:ruuitc liccnzc dello stampatorc. Ma passa.,. dolo il e Lamento• cosi com·t, abbiamo ereduro dare più immcdiatcua al documcn10. Cerio la forma dei componiffll'nli di Giulio Cnare Crocc. chc giraYano e si moltipl"cuano mano,. scritti per i mercati non dovcva csscrc molto fasimilc da qucsta lasciataci dal C.oc:hi. MAIIIO STIGLIANI

Mi suno allr.1 ,·oha occup.,to tielle ki;:xi e d<'!;li cl..:me111i obit•Ui,•i che compro\',ano la di\'CUità delle rauc <lai punto lii vista somatico e fisiologico. E' chiaro chr le differcnziuioni antropiche debbano proiettarsi n<'I campo della psiche accumulando materiale di studii per gli crnologi e i"'r f(li ,tmJiosi di una scienza che non ha troppi_ cullori: la gN>- ).!ui'ia p•ichica. lìn ~arattcre differenziale di complemento ai caratteri soma-. 1id i· cos1it11i10dal profilo psich«:o peculiare ad ogni ratta e ad ogni sottorazza come ad ogni Nnia. Anzi i caratteri psichici ~uono meglio la diffcrniziazione in etnie anzichè in razze dclfnomo pcn:M l'ernia, secondo il concetto di Montandon, è app"arsa come una formazione razziale la quale abbia in comune determinati carart~i cinici, psichici e culturali. La geografia psichica, che dovrebbe .essere studiata a fondo <la quanti sostengono l'eguaglianza. an:mica del genere umano, liberandMi. da superfetazioni letterarie si inquadra ormai tra la antropologia e l'etnologia e si propone di indagare siccome Jr· daga con metodi scientifici: 1) sulla diw!rsità delle fisionomie psichiche collettive da etnia ad etnia; 2) sulle reazioni diverse da cmia cd etnia e da razza a razu che i soggetti collettivi spiC"gano <li fronte agli stimoli interni cd esterni nel campo della psiche": 3) sulle cause antropiclic cd antropofisiologiche delle diversità psichiche oolltttive; 4) sulle cause geografiche cd ambientali delle medesime diversità psichiche. .L! forze dell'a1,1imacollettiva collaborano so1idalmcnte, ove non c1 sia degenerazione, con le forze antropiche e biofisiologiche della ruia e dcll'ttnia costituendo es~ medesime un imponderabile quanto efficace codficiente della spinta biologica onde il gruppo umano.è sollecitato verso mè1e superiori e dal punto di vista fisico e dal punto di vista psichico. Queste forze secondo le vedute della biologia, dal cui quadro estensivo non possono essere escluse uscndone vis di primo piano. costi'tuiKOno il punto di arrivo MIia complessa e misterio"' claborarione entro il tusuto antropologico di forze cosmiche suptdori, cioè: di energie operami in senso non analizzabile con i comuni strumenti di indigine f~ica, per cui puÒ:dirsi che la m:tteria in es.se si sublima e fa assurgert la sostanza prima chr l'anima a stato di cMcienza en1otivo, poi inrelltltivo cd umano. La psiche infatti sorge in primo luogo come effetto nel campo ncurocnccfalico delle proprietà medesime dei 1cssuti organici e delle loro secrezioni le quali $0TIOsensibilmente differenti dal punto di vista biochimico da razta a rana e così anche dal pun1n di vi9ta della reazione interna che ad ogni stimolo fisiologicn ~piegano i singoJj tessuti. In secondo luogo la formazione della psiche è anche il risultato delk! reazioni, di,•ersc da rana a razza. di questo terreno in• 1erno agli stimoli provcn)cnti dall'ambiente bk)logico e cioc da parte dei fattori geog"rafico-cconomici. In terzo luogo questa psiche si configuu. e si precisa in sc-- guito alle reàzioni da essa spiq:a1c d:n.i,n,ti 111i;-!t stimoli provenienti dalramh~te umano e cul::::-.. :e ,.;,.. c::-c-on.l- :·i11dh·Kln1 nella sua ,•i1a sociale. Ai fattori cos1i1uzionali cd amhi<.'ntali. i quali sono diversi per singole collet1ivi1à ctno-razziali e per singole .a:011egeografiche. ... si uniscono dunque, onde determinare il profilo psichico dell'insieme, fattori ~cncrati dalla socialità e dalla induzione che eserdtano le anime indi,·icluali IC"nne sulle altre. ~e fa raZ1.a n la ernia è normale alla direttrice biologica che IO la ~nida, la quale a su,1 ,•olra per essere positiva deve essere normale alla dircltricc liiologica che spinge il fenomeno vita, allora lo sviluppo della sua psiche collettiva segue una linea normale omle si ottiene una psiche di ìnsieme cd una psiche indi- ,·idnale dominante la quale con la propria dinamica interna aiuta la rana o la etnia ,a divenire cd a potenziarsi entro spazii geo-- grafici eh..: le sono propri. Su quo.:.to JX>tcnziamento le forze animiche influiscono grandemen1e :110hilitando le energie antropiche peculiari a.Ila razza e JJOtendo dficacement~ agire su di esse soltanto nel ca:,o in cui ne i.iano emanazione subliminale cd armonica. Noi abbiamo visto in quale guisa le razze sj diversifichino e come divcrsamtnte reagiscano a stimoli biologici di natura fisica o fisiologica. Ciò abbiamo visto aV\'cnire per quella diffcrmta sostanziale di costituzione degli umori organici che generano il profilo antropologico esterno cd il profilo psichico insieme alle influenze dtll'ambicnte dinanzi allt quali di"er~ razze reagiscono in modo diverso. Dobbiamo pertanto riferirci alla· costituzione endocrina per cui in ••~ni razza cd in ogni etnia può aversi il predominio di uno p1u11ostu che di un altro gruppo ghiandolare. E devesi ricordare 'a tcndem:a razziale dei dol:icocefali del ramo ario-mcditerranco ;l\l'iptrtin>idia e la tendenza degli aria-nordici all'ipersurrenalismo ocl all'ipcrtimisrno in forme anche attenuate. Queste tendenze endocrine giocano ntlla dinamica formativa della psiche esaltando negli uni J'emori\'ità e negli altri il volitivismo e gli sviluwi ideologici. Ma a loro volta questi differenti profili endocrini o queste djf. i~ n·uz,· biochimiche, le quali influiscono decisamente sulla for. m:ui1,11<' dtlla psiche e sui suoi c.i.ratteri differenziali possono es:1(.-recondiziona1i da fauorj gcofi!ici o gcotcrmici e da fattori hioJow.ci \'arìi e così anche in fine, come ukimo effetto delle ci,·i1tà c-1lturali. dalla induzinne esercitala mlttualmcnrc dagli ind·, idlli rli Ut\,\ s1e~sa ,tnM. Erih-,mbe que,te fotogr•lie modr•no scene popol•rì. M• quanl• dille~ reni., non solt•nlo di costumi • di tipi, m• di elteggi•menli • di mo-

Una delle determinanti del profilo endocrino riposa nell'assunzione degli alimenti i quali sono diversi da tona a zona geografica non soltanto nel loro genere ma anche nella loro qualità per cui un determi-nato ve~ale commestibile contiene clementi biochimici diversi a seconda di ciò che assorbe: dal suolo e per cui anche le carni di cui possono nutrirsi gli uomini contengono più o meno sostanze di,•ersc od in diversa quantità a seconda ~li clementi che riemriom-. l'alimento degli erhi\'ori che le forniscono. Orbene poichè ratth•ità di certe ghiandole a secrezione intcrn:t si esalta o si deprime a s«onda cli certi stimoli alimentari è chiaro come una certa alimentazione legata :tlle proprietà g~-ografichc e geochimiche della zona in cui l'etnia da lunghissimo tempo ~ stanziata possa influire attr;.,·er$(, il m~nismo ncurocndoc6no sul profilo psichico. ordinandolo per zone geografiche e per zone di abitudini ciniche. Infatti anche le abitudini etnkhe, .-..ostituendo un insieme di règimi e di preferente, 4ipendenti dalla cultura e dalle proprietà an1ropichc degli individui influ1sc1,no s· Ile varianti psichiche attraverso stimoli primarii di ordine bk,chimico e stimoli sccondarii attraverso il ponte cervello-diencefalo, che ha influenza regolatrice, in un senso od in un ahro, delle increzioni ormoniche. le quali poi' anche regolano la capacità reattiva degli organismi ad ogni sorta. di stimoli. . Tuttavia queste differenziazioni psichiche, ptr quanto indotte da clementi ambientali hanno la loro prima origine nella differente reattività, dipendente dalla differente razza dei tessuti organici, agli stimoli e quindi poi del cervello e del sistema neuroendocrino alle sollecitazioni di ogni specie. .-- Se l'ambiente può influire, accentuando in un senso od in un altro il profilo endocrino e nervoso, sulla formazione della psiche pure è il terreno organico, è la sostanza umana e razziale 'Che all'ambiente rispondono in quel dato senso da cui risulta la pcc111i;,ritàpsichic:.. iiccnm\~ è ri!l1thata l;t pc("uliarità ;,.ntropi~·a. • ... 4 ~-!'.. , • ' , La psicogenesi umana è anche inilut'nzata dall'eiicuo cmoti\'O 1,1rocurato all'uomo dall'ambiente geografico in cui vive. Un dclerminato panorama collegato ad un determinato clima produce determinate reazioni psichiche primarie che si 50mmano influendo sulla direzione di ulteriori sviluppi della psiche e delle ideologie. Sul terreno psko.raztiale gli aspetti na·,urali agiscono psicogeneticamente creando jl tipo ddl'uomo della montagna, delruomo marinaro, dell'uomo della steppa, dei ~ha, ddla pianura. l~ regioni O\'e si hanno dense foreste fa.\'Oriscono il prodursi del tipo psichico e sil\'aticus • inquit>to, sospettoso, oscuramente individualista, Tihclle all'associazione, insofferente di ogni autorità sino al i'iorno in cui forze interiori cd cs1eriori. rioè forze animiche di 1;h11amicarazziale non spingono questo iipo umano a modificare l'ambiente che lo circonda, Le regioni a sauna o quelle ove si hanno delta ricchi di humus fa,•oriscono la. orientazione psichica associationistica, l'assuefazione alla disciplina, lo. spirito di organizzazione. l'altruismo. La steppa semidesertiu ha creato attra"crso il meccanismo noto l:t personalità psjchica del 11astore nomade, razziatore e guerriero, a volte avido a volte cavalleresco mentre le oasi influiscono sulla formazione del tipo sedentario, laborioso, accur.:ro, allarmista, pronto al panico e all'impjego dell'astuzia. E' per questi motivi che è errato il credere, anche dal solo punto di vista psicologico, che gli aggruppamenti umani abbiano un unico punto di partenza e che seguano la stessa strada ad intervalli di tempo più o meno lunghi. lm·cce ciò che noi vediamo attualmente nel mondo sembra indicare al contrario che le differenti parti dell'umanità. progrediscono ciascuna per loro conto cd alla loro maniera in ordine ai profili razziali cd alle sollecitazioni dell'amh)C"llte geogni.fico. Jcan Baclen (e Notes sur le caracterc cspagnol :.) ha notato che e non vi è paese di Europa (se si eccettui la Russia) che come la Spagna presenta tanti tipi morali e di una così grande potenza. La grande \'arictà dei tipi monli trO\'a la sua esplicazione nel frammentismo geografico del paese: il territorio spa- ~110l0 è suddiviso in una infinità di piccole zone quasi senza CO· municazionc tra loro. Quanto all'originalità cd alla poten~ ,per• ~onale dell'individuo bisogna senza dubbio attribuirla al fatto che ognuno non riceve altri clementi di formazione morale che 11uclli che possono ricC"Yersidal contatto con la "ita dei campi. 1iella natura, della terra•· r.ì - ... ~ .... .:,; Jnfatri è il grado di intimità di contatto tra l'uomo e l'am- :i, hientc naturale circostante che dctermtna più o meno il moto psicogenetico, orientato da quell'ambiente. Se il contatto è scarso o uullo come negli ambienti urbani entrano in gioco i fattori psico J:Cnetici urbinistici di cui può farsi uno studio a parte. E'- lullavia pro,•visoriamcnte acclarato che le razze si diversiiicano fo11J;:.mcntalmentc nei loro requisiti psichici altrettanto -:ome si diversificano nei loro attributi antropici. E che tale diversificazione poggia, in quanto alle origini, sulla qualità. del tessuto razziale e sulla capa.citl di esso di reagire agli stimoli dell'ambiente, ma sopratutto sull.a modificabilità del 1crrcno antropico proprio dinanzi all'influno del clima, della na• mra e composizione biochimica d(R'li alimenti, alla suggestione racsistica ed alla induzione colle«in mutua. Dunque. se l'energia della Yita razziale è fatto cosn:iN:o,essa "i traduce anche nel campo psichico in fatti particolari, ripetendo il carattere della V ila stessa, che si. muo,·c nella diversificazione venie, lr• 91i europai e gli inlllig•ni dell'Am•ric• d•I Sudi .e e qu•I• perenne. cose di piU di un 1ello ~i civiltà; c'è un ebino reu,ele ALDOMODICA Il

Vuouro anni or son.o {14 luglio 1938J i 1Wrn.oli p,,bblkorono il Moni/esu, dd Ra::i.Jmo I wliano. Qiusla data è stata stmpre rìcordau. dal4' rwslro rivista. percM, se è t.1t:ro che il rauUmo ilOliano lto ~ .sue prime oriiini nel~ oriiin.i stuu dt.l Fo,ci.smo, è anche t.tero che la prima presa di posi:iont ufliciale dourinoria dt.l Fwcism.o nei ri11UJrdj dd problema dello r~ è ropprtH"'°'4 sollOnlo dal Manifesto o Carla della Ra,:u,. Nei pa.uoti ;,umeri è JUJtoampiamen• te illwtrato 11 siini/ic.ato e lo porlata dt.i l'OU punt1, del Moni/t.JIO, dt.l quale è ,iato u//icialmt.nk riconfermala faltuo• lità e l'importanza. E' JlalO anche fatto un urto bilancio dei ri.sultati pratici ot. u,udi dal MJ.slro ra::i,mo, bilancio che, per var~ ragioni è risultato mollO mode- .sto ri.Jpeuo alt'a.,pellalila. Abbiamo umpiomente ricordai.o le due du:ia..:ioni, dl dellra e di .sini.Jtrp, eh.e han. 110 minacciato t minacciono il nostro raz• :ismo. Qiusk devi.o:ioni però, come pure le polemiche, che Jtmpre si rinnovano sul rouismo stesso, non daio,u, o/Jallo impreuion,arc.i. E~ sono il chiaro ~- 5,no dtUo viVJlilà ddle ,dee che .sostiene da quallro anni questa riviJta, idee che pog&UJnosulla salda reolll.J di /<dli con• creli., di /aui clie non sono souetti alle alterne 1:iunde dello pol.itictt, percliè le verità naturali JOno al di,opra della po· litico Jlt.SMJ. e COJi eh.e le ac.cwe di ,~ nicismo, di moluiolismo, Ji ,cientilmo, ecc., cAe volta ca 1.10ita, ci ;ono st.Qk /ot~ ci la,ci.ano per/ttlament, indi/Jerenti, Lo .ttoria ree.ente ha di/al.ti dimostrato dae lo roii<>ne i dalla porte noSlro e clae per il popolo italiono il ro:.:i,mo è una neuuità t.JJt.nriale. Il raz:r.i,mo italio,w è Jlato co.tì collaudato dal fenomeno r,randk,,o della iuerro. Il 1enlimenJo d.i ro.;:a. delf ni,kn.. io cioè di. un leiame di. .sangue, indissolubile e maurialt, fra luUi t,li indiviJui che costituiscono un popolo per vor~ rar,ioni era altUlÌlo nei i:ari pol!Ji europd,. E' q,ur JIO ww i:ki tallli indizi della grol.lt'crisi i.n cui ,uwa,w po.uando questi popoli. Lo guerra può ha rappreunla/Q come abbiamo detto, il coluuulo, qLUJsi i.I termometro che giudico lo irat,-i/à mauiore o minore di questo criJi ra::iale dei singoli popoli. Se la criJi non era mollQ avon.:oto, il scllli~n.to di r~ Ilo at•uto il ,opravt.'t-ntoe 11.1uit,li inditidui Mnno fotto bloc, ro pn la dift.JOromune, Si tralta di qual,. l!l che cosa di ùtintivo t d.i primordiale, d1 quolch!! cosa che Il iller molli anni /a ha chiamato • l'istinto del bianco>, e che nei. momenti più vorticosi dtlla Jtoria di un popol.o rappreunUJ l'unico pt1nlO ,i· curo di riferimento. /.,e vicende contingenti del conflitto hanno IC(JrJaimportanza. Quello che im· porto è che fi.Jt111tobiolo&ico del bion.co t:si.Jia e che r,isJa /orte. Alloro u,lo le for-:e wvrannalurali potranno ,mnientore un popolo, quelle unumt mai. Or~ne, abbiamo potuto con.stalare come in quali due anni di iau:rro.. ,unire alcuni bor1,he1i 1piritualUti continuat1t1no a discukre e a polemiz::are Julle ragioni t l'euenza t Copportunilà del ro::i.Jmu italiano. fi.stinto della ro::o ,i ,ia tMllla• to e poun:iato nelk IFUUJedel popolo e JOJ)rtdluJtolra i comballtnti. I nollri soldati distribuiti ,u tanti fronti così din~r,i Ira loro. hanno imparato a conos«rt allri popoli, han.no polu.lO/art confronti e out.roore dìvtrJi iipi e collu.• mi. Da queJle 01Hrva:r.ionil'ìJtinto t. l'ort,ot.lio di ra::a si sono in rui rin.s,aldoli. Potremmo portare molte lellimonio~, a qflf!Sto rit,u.ardo. Ci limitt.remo ad una ,ola molto JÌt,11i/icatit'O, In Croa:ia ci ,iamo incontrali con uno do' nollri allievi del C€ntro di Prepara: :ione Politico. giovam di non comune inlelligtnz.o e che, auualmentt. in grigio• verde, JlO Jl!Olt,endo un'import.an.te mi.s· ,io~ poliJ.ica. Qru:,to nosJro aUieuo era umpre stata piutto,to critico nei. riguardi del rcuii..tmo, ~r la ,alita que11ioM dello spirito t dello materia. Ebbene, op- ~no e.i ha riristo, ci ha anicurolo com, tuui i combauenti fouero diventoli raz• :isli, incon,ciamente, appunto per quel· l'istinto dr.e si fortifica nei momenli più grat.ii dl!lla -.:itadei popoli. quali ,o,iò le guerre e per le ouerva:ioni e ~mparo- :ioni che allt'vano potuto /art CQnaltri popoli e con altri ,oldati. Auiungero che i nostri combattenti ot.-et'Onoormai acquistato la coni.-in.::.iontdella neuuità de.I r4=:Umo, tani.O per tsigeme di uno. poli,, ti.ca imperiale quanto ptr la t•ila strua del popolo italiano. Ni poteva eurre divtr.same.ntt. Mai nello 1toria dei popoli una t,iurN'a ha 1111utodelle rar,ioni ra.::.:ioli ro,ì. pro/ondt come il u,nflitlD che ora ,cont'Olt,e gli oet.Gni e i conlin.t.nti. Per noi il<lliani que do ,igni/kGU> ru:iale dello i~rro è (IJt• coro più evidente cht pt.r !li altri popoli. II confliuo con la Francio è 1,o.to ,l,. terminato da roiioni prima di IUlto ra.::.• :foli. Si tratta di riunire al popolo italiano i /roJ.tlli dtlla CorJico, di Ni:.:.1:1 t della Tunisia. la t,1u.rra con flnghiht.rro e gli Sl4ti Uniti i ugualmente una r,uerra di ra::a, perchi noi nell' I nghilterro t net,li Staii Unili, combatliomo il iiU®ismo interna· :ionale che ha fauo di quei paesi lo suo rocco/orte. la r,au:rracontro fU.R.S.S. è una r,uerra delfEuropo contro la barbarie et.i I ,· aJiatU::O.L'U.R.S.S. i in definitlt.'o l'erede delfimpero dei Tau,ri, eh.e in UA po.u<r lo non troppo rt.molo è o.rrivoto fino al. I' Adriatico. La iuerrit,lia 1anguin0Ja dello Bnlconia ho usualmente un significato ra~ialt. ptrcAi ho da parie no11ro lo uopo di mellt.re delfordint. e di rin/orzort la M· slra ,icure:;;a in uno rt5ione abitnta da popoli esu~ranti demot,ra/icam.tntt. che pt.,r forigin.e etnico. molto /aciltM.nle potreb~ro ,en.tir~ le lusinghe dtlfU.R.S.S. I' COJlituirneuna pericoloso ·avanguardia. l j

I.A guerra alllualt pu,enta poi, t•i.Jta 11tl ,uo comple,so, tre Jenomeni grandiu- ,i ~ mtrikJn,o di entre oJ.te11kJ~nle meditali dal ra:.zi.11a. Il primo di queJli i rapprue11lalo dalla preparo.ione miliUUt ,oi:i.ttico. orgo11i:.:otocon lo soopo di annitnlare la t.'tt• e/aia Europa. Prepara:.ione militare che ,; accompagno a quella 1ptt:ie di Jurore mi.Jlico che il bol#ttùmo è riuuilo od in1tillare nei 1oldoti di tulle lt m:.zt che rombaltono citt:amtn~ .wllo la bo11diera. d,lta /alu e dtl m11rkllo, -==-- Il JtCO.'uloJenomeno è dato dalla reali:.:teione Ja,:orita d,alf/tolia e dalla Germania, della grandt A,ia Orkn.u,lt, wuo la guida delflmpero dtl Sol Uoontt. Il Ur..o /enomtno in/i~ è roppruenlolO dalftgtnwnia che gli S1ati Uniti, .1ono riu.,1citia 1tabilire ,u qua,i tutlO il continente amtrican,o, principio di una più. t.'Olta egemonia e/te doi:rebbt ,e,uire alla raccolta delrertdilà ingltJe. Si traua di trt /enomtni di natura dit.>tr,a e clie .dtvotao uurt divenomtnk t>alutoli.Di Jronte od t'JJÌ il ra:zi.Jta dtt.~ I I RAZZIS I co,uu/erart un altro }tnomtno, quello del. lo .s/ocelo dtgli impui coloniali /rance,e, in.g/e.se td olandt1t. Non .spdla a noi dare dei giudi:i .su aut.>tnim.tnli co.si gra' vi e compleui.. Pouiamo però /art uno constata:iont oggettivo. l'egemonia mondiale della i.,eccltia Europa i finito. E' /inila in gran parte per colpa propria, ptrclii, per una forma tli rnawchiJmo diabolico, l'Europa lia impedito eh.e /e ,ue nuot·e energie, rap• prese'nUJte dalfltalia e dalla Germania potessero a lempo a/Jtrma11ì e portare a ltrmine la loro missione. E' finita perchè fEuropa. t.'ffeltia e ommolata, lia crtduw di btte, nei vtleni della pluk>Crazia, del comunismo e de/ giudOi,mo ""° ,pttie di pan.acta per ltdli i suoi mal.i. Il meticciato intellettuale che lia co1lituil0 UI clo.sse diri,ente di nwlli pae.si europei 4a co,ì rouWnto &li #OJ>Ì che .ii pre/iuetJa da molto tempo. Qut.1le con,iderazioni peuimi.sticlie ci dtt>ono portare per reazione nd UIIO /or• ma di sano egoismo. E poichi le querimonie ,on.o inutili. dobbiamo chiudttci in noi sttuì e pensare ai compii.i imme.,ui clte penran,w sulrltalia nel dopogrurro. Que,li compiti potranno es1tte aJJio'ntati .soltanto ,e Wlli gli italiani si .sentiranno pro/ondamenle. l'.JOCt!rbotanU!nlera::Mti. I.a guetta, clie si .1to combauendo., ha Ji. mosuoto, conu non tanto il n1o1mtro o la pottnu, tcOMmico e mi/ilare di un po• polo, quanto la ,1:uo compalte:u, ra::iale pouon.o 111.~re importanza nei momenti dttilit.-i. Paesi poknli t ~ne armati. come la Ceco.slovacchia, la Polonia, la Francia, la lu1osla1.:i,a,, «c., .sonocrolUlli qUOJi un.:.a comboltere. Di /ronu a q.usli e,empi .sta quello dei JinUJndesi, pkcolo popolo ci· rile e pacifico, e quello dei romeni., che pure trono .slah"portoli quasi allo rovi/IO da una politico dtliuuosa, che hanno ,a. pu.lo rtagire e trovort ,oprouuuo in se ,tessi le /on.e per una lotUJ erok:o e d~ ci.siva. Molto signi/ieotivo i oncht fatte,UWtMnlO delk u,rie repubbliche 1udamericane di Jronte agli ,forzi egtmoni.ci degli Stati Uniti. I~ uniche, che hanno reagito ,ono sZau il Cik e f ArientiJWJ. Qut· .si.o è da mt.Ut11i in ttlo.:ione con la diversa perctnluale di motivi tJÌlttllli nei divtr1i patsi. L'ArienlillO e il Cile IOno le più bian• che delle. rerbblkht .sudamericane e C'O• me tali hanno potuto oppotte 1o1na ma1- &iore rni.Jten:o. Quanto 1iomo w:nuti e1poMndo ci pare ,u.J/ici~le per richiamare falltn=ione del leUore ,ulrimportan:a dtl ro:zÌJmo ito• liano. Il problema della razza è unza d1o1bbio,innan::.itutto. u11problema di politico interna. Mo la ,ua .soluzione è i/ primo presupposto ~r la ,olu:ione di qualsia,; problema di coral~re inltrfla• =icnale. Nalurolmente que,to non t•u.olt dire che il ra::ismo nostro ci debba impedire la collaboro.Ù>M con ahri popoli e razze o che voslÌ4mo distruuere luUi &lì UO• mini che non ,iano dello nollra roz.za. Q1o1esl0,areb~ pri1114di tutlO impossibile e poi, in definitiva. antirazzista, PoicM, esundo tuUt le ra.:.z.eumane delle crea. :io11i 11Ql1o1roli. liann.o tutk diriuo di s:ii.-tre " di ,volgere la I.oro mi11ione .special, nel loro campo d'azione. Quello spie&a perchè lo collabora:ione della rq,:- :i,ta Cernu,nia e della ,a:.zi.skJ Italia con ìl Giappone e con i popoli dtll'A,ia no11 rapprti,nla a/JallO uno contraddi::iont. comr molti u.mpliciolti continuano o W• sltntrl'. Anclie il Giappone dtl resto ~ ro::ista ,. lo dimoslrano le lei~i udottale re«nt,menle nei pae.si occupati. Si .sappia inoltre che ! mri ra::ismi non sono 1/estinati Rd e/ù./er,i o ,ic,:ndo, ben.sì ad ìnttgra11i e cht il vt'rO nemù:o M/f1o1nwnilà non è il ra:::.i.srrw clie si propone la dije,a delle rn::e clu delCu.manità stessa /anno paru i11tegrank, 9W11110 fontitfu• :i.smo. ., obol«M lt ra.:.ze, erta. waa poUi&lia umano per il dominio degli'. ebrti e dei pJ.utocrati. Il razzismo italiano, vi.,to cosi in relo- .:iont ol /tnomeno Juttto, o.uume un ,;. gni/icato particolare. Soprollullo tuo appare rr q1o1-tllo che r«ilmtnte i, qualche C'OJO di pi,ù. e di divtr.so da I.I/IO ,empliu mani/tsla:ione polìtica. SUlmo ctrli clir, molirado le deviazioni di de.11ra e di ,;. nistra. malt,rodo Ut ,orda lotta àtl meticciato intellttluole t degli ,pirituali.Jti, il no11r0 ,ano e concrei,() ro:.:ismo bioloiico è d,..lliMlo (' rin/oru,rsi sempre pi~ in Italia. l'erehi è solronto con uno Milda vi.Jion, ,a:..:i.Jta elle 1.1n popolo può impo.slare i ,uoi problemi imperiali ed i wllanlO da un primordio/, ùtinto di ra::.a che può 1rarre le tnerfit per 11o1p,trarti mo~llli più cri.lici dello sua 1loria. GUIDO LANDRA 13

ILVOLTO AUTENTICO DELLA CIVILT A MEDITERRAN.EA N on Si C potuto ancora eliminar(' con definitivi arcon,tnt1 un tquinxo per cui qualcuno ritiene che qucll(' gl"flti alle quali si de- \'t, in un periodo che sta fra la fine del pal<'Olitico t cli inizi dcWetà del bronzo, la ci,,iltà mtdilt,.,,Ollto diff'uu tra l'Egitto, l'Asia Minor1:, Creta. l'Italia e l'Europa intridionalc, costituirono una rana compromtssa da contatti con razze negroidi, c•mitichc e 5emiticht dell'Africa scU('ntrionalc, ,olo in quanto tale ci\•ihà tram nel p<-riodo e minoico• clcn\tntj sostanziali. per la tua vitalitl etnica t c:uhuralc, dall'arcaico Egitto. Ora per la nostra cultura razzista DOn poo tsserc più accettabile la cni ddlt af. finiti etniche degli ;lntichi Mtditcrranri con gli Africani. Si llU6 inv«c parlare, in bue a dati pr«hi fomiti da indac;ni diverM: nella preistoria, di una rana c d' una civiltà mediterranea che cbbtro, si, come staiione originaria l'Egitto, ma che mantennero intatte, di contro alle razze nec\otdi, il k>ro prcsticio e la loro ori• finalità. Occorre prcdnrc infatti che cli autentici Mediterranei, creatori dcll'anti• chiasima civiltà le cui vutigia si ritrova• no lr-a l'f.citto e l'Egeo, non improvvisa• rono W€al,,.e1U1 tale-;civiltà, nu la rtta• to"" soprattutto cocne forza intima della 1oro rana, in forme e in esprusioni ana· 10(hc a quelle che si riscontu.no nei di• nr,i centri della civiltà arM>nordica : il che rivda la comune oririnc dì due raz• ze affini, delle quali l'una nell'Europa Mbidionale auume l'aspetto tnffjt,r,.g... ,.,o, avendo fii cruto nell'Egitto una sua pttUliare civiltà fll una sua cultura., mm• tre l'altn, in altre parti dd mondo, assume l'aspetto o indo-o,.io o i11do-g,,.,,tn· ,.k,o, Già dalla fine dt'I secolo scorso, aura• ,•cuo snnprc più precise ricerche rh·oltc allt ricostruzione. della civilti micCMa, si sono nsc c,•idcnti caratccristichc di evo• h.u:~ etnica, etica fll artistica, S\lptriori a quelle dccli stessi Dori o Prot~Ellcni che sopraffiunscro nell'Egeo_ E allorchè si è pre~ntato il nuovo problema riguar• dante i motivi dclle origini e della caduta di quella ci,•iltà, molto a proposito sono ... ,·c.nuti gli straordinari rinvenimenti ar• chtologici e antropoloeici (ani a Crtta. Nt è. risulcato che quest'i,ola veramente fu un centro di civiltà e di potenza ma~ rinara, cosl come Aristotelt aveva afftr• mato tc.ncndo conto della sua posiiione naturale: aJ suo ciclo, di cui sattbbc stato inizi,,torc il Re Minosse, fu riconosciuta -una dominante funzione e mtditerra.nca 1>, sopratttitto quale tramite fra le antk.Mtti• mc civiltà dcll'Ecitto e dc.ll'Asi.a.e la Grecia e l'Europa meridionale. Quanto li caratteri essenziali della ci• viltà del periodo minoico-miceneo, essa <' appare come dc-positaria di una tradiiionc spirituale cui fa riscontro sul piano propriamtnte rauialc b conformuionc doli• coccfala, con rapporti profondamente si• gnilicativi con l'Egitto preistorico, ossia con la prima civiltà. mtditerranca che ri• prenda il ntaffio occidc.ntal~ atlantico, d,lla. rana superiore giunta dalle mistc-- riose regioni e di là dalle colonne: d'Ercole •· Una. volt.a ammesao che la remota cultura rttata dalle raue cvolutt cmi• rranti dal lontano Occidente diviene au• zitutto un patrimonio dell'Egitto dell'epoça prtdinastiea e delle primi11Ìmc dinast...- t CM appW\l0 il sopraJJiun,guc di una 1.&lt .r-au.a apportatrice di un.a tale cultura costituisce il motivo iniziale. fll essenziale della. crandcua della civiltl egizia, è tuf• licientc rilevare i rapporti di.. questa con i Cretesi, per capire le orifini ddla c.;viltl mnliterranea e il carattere e aolarc • e apiritualc della sua tradiz;one ereditata dalla 1ti.rpc che prima. conobbe i Mittcri Maniori. Data la potcnu marinara cretese, ci si 1picea pc:rch~ i rapporti con l'qitto rii fiorenti ncll'tpoca neolitica divenissero kmpre più f«ondi in •~ico, come -riaulta dalla men,ionc eht ranno dei Crccui ~ i,cri1.ioni ccizie delle primt dinastie e dal ritrovamento d1 Of'(ttti qìziani nei palazzi di Creta e di prodotti dcll'in• dustria crctcac: e di riproduzioni di cui nelle tornbt ecizi~ clementi, questi, che peraltro fiovano a stabilire con sicurezza alcuni ainc:ronismj fondamentali, atti a rendere sempre più comprensibile lo tvi• luppo del ciclo mediterraneo c-hc l alle <>ritini dell'ellenismo e di quella romaoiti chQ lo r,assumerà in piene,. Mentre l'antrui,oJogia hill polulO Slal.,ilire le carancrisuche etniche dell"uomu c-1• ,·ile del periodo minoico-m,ccneo, che pre. senta il cranio dolicomorfo e perfettamente sviluppato, l'archeolocia ha potuto ci• levare c.ome l'architettura, l'arte e l'indu• seria si sviluppassero in Creta stupendamente dietro l'inAusso e l'inscpamcnto dtfli E.gizi. E' fondamtntale r:ltvare co· n1c tale inAu110 e tale inaernamcnto clw daranno l'impronta a tutta la civilrl ceca, ~itcrranca, ossia a quella il cu, rttq• g-io ver•ri dprcso, insieme con altri clementi formativi compkmcntar,, da Roma, attraverso gli Etruschi-Pc1asgi, abbian~ luogo nel periodo del poro Ecittismo, sin dalla seconda Dinastia, nell'epoca della monarchia. Thinita, e sin dalla Terza Di• nastia. nello splendore dell'epoca Menfi• tic.a., ovvero tri,no d#CJ.o i~int16ion, se• wliai OO'f/WJa oUo i•~ degli Hyiso,. Cic\ significa che la comunione di civiltà egizK>-crclcsc, basilare per lo sviluppo della cultura crea, avviene nel periodo in cui l'Egitto prcsc.nta tutti i caratteri dc.Ila tradizione e tolare • rttata dalla razza forte, sapic.ntc, e divina•• che proveniva dai paesi del misterioso Occidente: quella 1tctia c-.hcspingendosi in Oriente crurà la civiltà aria orig:inuia. E qui occorre dare quakhc ch;arimc.n• to atto a dissipare l'c ~uivoco qizio •• ricordando la precisa e sirnificativa co· scic.nza razziale che agi alla base di quel• l'antico e ancora poco noto mondo: dai busorilievì criziani risulta che csistCYano sulla terra quattro prioc;pali .razze urna• ne: i rossi, i bianchi, i ('alli ,e i neri. I creatori della civiltà qizia, tenendo a non cuere confusi con cli aboriceni sottomessi, chiamavano se ttt1si i e rossi 1>, in quanto ritenevano superiore la rua:a di tale col0tt. E con l'andare dei tempo, a• scndo del tutto SCQJnp&tNI 1imilt ruu, cli impc:ratorj t i re- as,un.scro come iu1erna, la porpora, a voler 1ignificare nel timbolo dd colore la rqalità della di1ecndcnza della primordi&le ruu e solare•· Tuttavia la critica ,torica sino ad oer1 ha considerato la eivilt1 eg:;ziana alla tteua stregua delle antiche culture e raz• zc scmitlCO-asiatiehe carattc.riuatc da inferiori culti rdclla tc.rn e dcll'&G"Quae da un misticismo scnsu.ale c.sprimc:ntcsi LII riti or&iastici che denota.no un limitato senso del e divino • e dcli' e eroico•· Molti popoli dell'arcaico Mediterraneo professarono un.a rc.licione tlo•ko, o tellurica. ma nessuno ucuaclic> i Saniti, gli Afridi e i Fenici nelle cerimonie di tipo ,cuuale, nelle proctssioni falliche e in tutte le. va• riazioni della prostitu1-ione pera e pubbli• ca, ptr cui tutte le donne. indLStintamc.nte dovevano almfflO una volta paprc il cci• buto alla Oca ddl' Amore con«dendosi allo straniero che si trovava a passare. Or1t se eli Eriziani presentano qualche traccia di uno ctoni,mo tttnpc:rato - c:hc è naturalmente da riferire a una IOpl'av• vivenza di costumi degli aborigeni ne. rroidi sottomcni dai sopruvenuti atlan.

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