La Difesa della Razza - anno V - n. 17 - 5 luglio 1942

sono trasmi.si!ibili per eredità fisiologica con ba!.lc\·ole rerme1.• u; e però noi diciamo che a1>partengonoad una stes!a r.1tu gli intfo·idui e i gruppi d'individui. i quali presenlano in comune un carattere che po:,.saritenusi u•er conlracfdistinta in seno a.Ila specie una \'arietà. capaoe di con.sen•aui durante un seguito più o meno lungo di generazioni. In particolare. per restringerci all'uomo. noi diciamo che COi!ti1uisconouna rana quei po1>0lio gruppi di popoli. i quali hanno in comune, ohre i caratleri della specie umana di cui son parte. anche uno o più a:tri ca• ratteri, che noi &ap)Jiamo per esperienza essere dnrevolmenle trasmissibili per eredità dai genitori ai rigli. ... Sono principalruente le particolari forme del cranio e dell ., scheletro quelle che si debbono ricercare e assumere per la de· terminnione d'ogni rana umana. e anche del suo grado gerar• chico; \'aie a dire che allorquando un gruppo d'individui pre• senta la comunanta d'uno di que1ti caraueri. s'ha diritto di ammettere tra di loro una spe-ciale parentela; e preci1ament~• una parentela più stretla di quella che comporta il gruppo m11s· giore, razza o .specie. da cui M)no usciti come varietà, i loro ca• postipiti. Naturalmente non $0110 mai da tra.5"'..:uraregli altri caratteri, nei casi in cui torni possibile delerminarli con sicu• rezza, ma sempre in via subordinata: e il vantaggio ch'è deri· vato all'antropologia e all'etnologia dall'aHermazione di que~to principio è evidentemente grandissimo. giacché. mentre i caral• teri di cui si teneva unicamente conto una voha (colore dell-1 p~lle e degli occhi. colore e forma dei capelli ecc.), si posson vedere dOltanto negli indi\·idui vivi. o morti da poco, o descriui con e!atteua in qualche documentazione. i caraneri Oi!leologici si possono riconoscere pure n~gli individui morti da secoli. ruor da ogni umano ricordo. (da E. De Miehelia: L'origine degli indoeuropei) ·'·! .; .i( ~. :~~~.?~: t "•ff( .• .. ·::?~:;~ ·--.~1r;~i-. .;,>:-: Giuffrida-Ruggleri al s~ra. dal Puc• cioni al Biasutti. nessuno ha mai so· stenuto che nella composizione raz. ziole dell'Italia siano entrate oltre raz. ze oltre le sopra ricoràote. Che se poi volessimo chiamare ariani soltanto 1 popoli parlanti lingue oriane. con un concetto quindi non più razziale ma linguistico, nessuno può disconoscere che dal neolitico l'Italia sia abitalo da genti parlanti lingue oriane e ir.dceuropee. Questo naturalmente non esclude che nello lingua possa• no sussistere delle radici prearie. Nel quinto punto allermovomo che la composizione razziale dell'Italia non era cambiata do almeno mille anni. Anche in questo punto esiste un accordo perfetto do parte degli stu • diosi italiani. Se mai questo punto Sl potrebbe ao..u;o.re di modestia per· chè in realtà la struttura antropologl• ca dell'Italia non è gran che mutata dal neolitico ai nostri giorr.i In ogni modo è poi accertato che ci,,;,~ !'in• vasione dei Longobardi, l'ltalio non ebbe a subire alcuna altra immigrazione di popoli degno di essere no• tata dal punto di visto antropologico. Chi volesse meglio approfcndire questo problema e soprattutto convincersi dell'antichità e dello persistenza dell"elemento razziale in Italia non avrà che consultare l'opera del Pullè. Ma anche Giuseppe Sergi nei suoi scritti sullo popolazion~ italiano ha molto insistito sullo persistenza attraverso i secoli del suo substrato antropologico. Veniamo oro a parlare dello « raz• za italiano », te.rmine che non è piaciuto a molti studiosi. Naturalmente il termine « razza italiana» non può e.ssere considerato olla stessa stregua di quello di « ra'zza nordica•. di « razza mediterraneo ,. . ecc. ecc. Non si tratta cioè di una razzo antropologica in senso stretto. li te.rmine « razza italiana » serve invece ad indicare il complesso razziale della popolazione italiana, cioè non tanto le varianti originarie quanto la risultante di oggi_ Qualcuno potrebbe alloro dire che « razza italiano» è sinonimo di .e popolo italiano» o di « nazione ita• liana ». La differenza però tra questi concetti sta dal punto di visto con cu· si guarda lo stesso fenomeno. « Raz• zo italiana,. e « popolo italiano» sono in sostanza lo stesso fenomeno. però visto in un coso dal punto di vista biologico e dall'altro dal punto di vista storico-linguistico. Si sarebbe forse potuto usare un termine diver• so, come od esempio quello di 7

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