ILRAZZISMO E LA SCIENZA ITALIANA In un passato articolo abbiamo ricordato alcune critiche mosse dallo scienza italiana al Manifesto della Razza. Abbi :imo anche messo in evidenza il !_1';::;> • fondamentale della agnosticità ddk, scieozo italiana di fronte al razzismo prima della pubblicazione di detto Manifesto. Alcuni facili critici hanno creduto di potere infirmare il valore del nostro Manifesto, mettendolo in contrasto con i dati della scienza. Cosl facendo, essi hanno creduto di poterlo liquidare dalla base. V ed i amo o.ra di esaminare pacata.- mente i vari punti del nostro Manifesto e di confrontarli con i dati fondamentali accettati dallo scienza italiana. Da questo esame risulterà chiare che in sostanza il Manifesto dello Rozza è molto meno antiscientifico di quanto non possa apparire a chi lo esamini con supe-rficialità e acrimonia. Apparirà quindi da questo esame incomprensibile l'atteggiamento di coloro che si sono irrigiditi nei confronti del nostro raz.z.i.smo. Esaminiamo ora successivamente i vari punti del Manifesto della Razza. Nel primo punto si affermava chè le razze umane esistono come una realtà conc;reta. Su questo punto possiamo subito dire che l'accordo della scienza ontropologica italiano era ed è unanime. Nessun antropologo itolìanò difatti ha mai negalo questa esislenzo delle razze umane. Naturalmente sono variati i criteri di classificazione. Così Giuseppe Sergi ha dato maggiore importanza alla forma del cranio e il Sera alla forma della faccia e il Biasutti alla distribu- . zione geografica. Ma un lotto fondamentale resta immutato,. che ciOO i gruppi umani definiti e illustrati dall'uno corrispondono a quelli illuslraH dall'alt.re. La sistematica di questi gruppi è variata a seconda degli autori. Questi si sono trovati di fronte aUe razze umane come dei bibliotecari che volessero ordinare una biblioteca. In relazione ai gusti e alle ' Fregio decorativo egiziano (1300 11. C.) nel quale figurano le razze che componav T uUi comu11eme11te a/lertniamo, e ne abbiamo convinzione, <·hegli -uomini souo egualh che l'eguaglianza wna,ia e w, fotto dimostrato evidenteme,ite. dall'origine comu,w. dalla struttura. fisica, dalle co,idizioni mentali, dalle fw1zioni sociali, e, hi/ìue. dalla scie,iza e dalle leggi,. nelle società avanzale. Se eguaglianza uma~ia vuol dire che le stesse leggi fisiche e ,vitali dominano in tulti gli uomini., che le medesime leggi psichJche governa110 la nie,ite umana, e che, quindi, per tutti vale lo stesso giudizio, lo stesso modo di ragionare nelle 8Ue forme l.ogiche, 11011 vi sard nessuna di/licoltà d-i al/ermarla. A/a a questo tifo«) pi,Q e deve esistere anche Ira uomini e animali a loro iii/eriori. Le leggi della vita 1>erl'uomo 110n so,w fondamentalmente diverse da quelle deglì altrj animali; nè le leggi dei fatti psichici dil/eriscono in loro le une dalle altre. A11atomia, fisi-Ol,ogia e psicol.ogia comparate mostrano ad evidenza eguali leggi che regol<mo l'animal.il<i tutta fino all'uomo. Ma il fatto delle leggi generali comw1i a 1-utti i gruppi d'a11imali nou distr·ugge la dil/ere,iza che fra essi esisl.e; leggi speciali, oltre alle generaH. govenurno questi diversi grupp; animali, senza che <1uesle leggi speciftli e ge11erali veuumw in con/1.itlo fr(I loro. te leogi sl)f'ciali />OSsonoessere differcuti secondo le <:ond~,zioni 1x1rlicolari dei viventi e secondo il grado di loro svilu1J1w, come ,rnche secomlo le co,ufizion.~ di adattamento nelle quali ciascu11a famiglia si tro1·a. Non di.versameute avvie11e per l'uomo. considerato come wia delle /amigli.c a,aimali, come un gruppo- di vive11ti. 1iel gran reg110 della natura a>iimata, e considerato come un i.nsieme di diversi gruppi. umani~ specie, razze, varietà, che dir si voglia, e cm,siderato, infine, itidi.vidual•mente. L'uotno si. separa dal resto dell'animalità per lo sviluppo- superiore ,ielle sue strutture e 11elle sue funzioni: basti il cervello ù provarlo. I vari gru,ppi umm,i si separmio gli uni dogi.i altri per diversa struttura peculiare ·a ciascwa gruppo. e per dil/ere11za /un-
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