La Difesa della Razza - anno V - n. 16 - 20 giugno 1942

• ANNO V. NUMERO 16 20 GIUGNO 1942-XX tl5C& IL S K IL SO DI OCNI IIIIK9& llN /'lltJMBKO SBPA ■ATO LIRI! l ,1,B.ONAIIIIIUIITO ANNI.IO Ltal! 2• ,1,BBONAMENTO sun:snuu:. l:l 1!5Tl!KO IL OOl'PIO Direttore: TELESIO INTERLANDI SCIENZ4•DOCUUENT4ZIO POLEUIC4. • OUESTIONJ\fflO 11estonumero è dedicato al .lavoro degli ebrei, vale a •dire a un argomento che ~msciterd la curiosità del lettore e la sua meraviglia. Le leggi razziali ital.iane, e lo stato ,di guerra, hanno portato a questo imprevisto r·isultato: che ebrei d'ogni condizione, dalla più umil.e a/I.a più_ facoltosa, apprezzano final,. mente /,e gioie del lavoro manuale. Classificati per legge come cittadini di seconda categoria, non avendo il. pr-ivilegio di indo.'tsare le armi, gli ebrei d'Italia allo scoppio del.la guerra ·poterono nel loro ·t/oro interiore compiacersi della situazione di assoluto riposo di cui veni1,ano a beneficiare. Essi fecero ; conti. froppo ,sommariamente, dim1mticando eh.ese l'Italia è il paese dell'equità, è anche quello deU.a sm;era,giust-izJa. L'ora è' venuta. Per l~ prima volta dopo l'em«ncipazione, l'ebreo lavora per gli altri; incredibile a dirsi. /a1>oraper l'aborrito gay. Il lettore vedrd che questi indesidero ti ospiti d'una nazione di lavoratori. in. realtà sono chimnati a fatiche infinita-mente meno gravose di ,quel.le che il nostro popolo alfronta nelle tniniere, nei campi, sul tnare. Non c'è da far mera- · viglie; in sostanza, essendo estranei aUa compagine tiazionale,' ~ Qene che i giudei restino ai margini del lavoro elfett ivo, in una zona grigia di attività senza carattere, occasionale e ,transitoria; per tnodo che di eBBi non reati traccia, nep - pure involontar-ia.

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