u, queilo 1,gomenlo, ritengo molto .inte,esHnle riporl•re oggi un •rticolo ■pp•uo il 1• ,ellembre 1923 ,ull■ rivisti • Il Men■ggero della Salute•• st■mp■I• • Chicago in lingua i11li1n1, dove il p,oblem■ ebraico • prospell•lo in lult■ I■ su■ tragica portela, p■ rlicol■rmenle per quanto riguud■ I■ medicine. Ed ecco lo scritto: • L'ANTICR'-STO ED I DELITTI SCIENTIFICI• L'umenità onor• ed ■dora i suoi cernelici. come crociligg• • mulorin■ i suoi benel■lloril Questo pensavo, con un senso di profonde pietà, vedendo uno dei nuovi francobolli francesi coll'immagine di Pasteur. L'um■nitlli • veramente oggi guidai■ da ... c■tlivi peslori, • quel che piU muove a companione ii le tragica cecità, I• terribile inc:oscien- 1• colla quele grida oianna e quelli che sono veramente i suoi genii malefici! L'Anticristo dell'Apocalisse impera occull■mente in tulle le sue potenze: le sue bieche ali, I• ,ue viscide iempe, i suoi artigli adunchi, sebbene accuratamente celali, sono dovun-- que celeli per 11tenl1re a,ll1 vila della nosir■ rana ariane, e dovunque si estendono • penetrino le ,ue insidie che gli uomini incOnsciamenle ■necondeno. E' com• un veleno sottile, un filtro diabolico che con un ghigno satanico egli inietta, dai mille lentecoli del suo corpo mostruoso, nella mente degli uomini .di tulle le claui, piegandole ai suoi disegni pi\J r■cupricci■nti. Solo le menti indipeftdenli sono immuni de un tale veleno; solo chi ha visto sia pure un barlume della luce del vero ed unico Sole, non iarll abbarbegli■to dal fulgore affascinante degli occhi fosfore,cenli del nuovo 8111 che sto là a reclamare nuove vittime umane, • viltime di ran• eriana •• di quella rane che si è proposto di indebolire, decimare e ridurre schiovel Ma ii in una scienie particolarmente che l'opera della Bedia appare in tulio il ,uo orro,e, e coloro (purtroppo non sono molli) che hanno gli intelletti sani: nella medicina, di cui essa si serve per compiere innumerevoli delitti che si riassumono in uno solo, il ., delilto di lesa umanilU •· Gli adepti coscienti ed incoscienti della Bestia, con une infernale abilità gli uni, con una colonale ingenuità gli ell,i, fingono di venire in aiuto alla povera umanità travegliela da lenti mali, per salvarli de lutti i didurbi panali, presenti e ... futuri, reeli ed immeginari e le inietta nelle vene il lermen• lo deit■ degeneraiione fisica, sollo lorme di medicine, specilici, prepar•li mirecolosi, sieri ed enlisieri, droghe • stupefacenti! E' triste, purtroppo, mollo triste assistere impotenti • questi delitti che aumentano di giorno in giorno • dilegeno sotto gli •Pplausi enlusiaslici delle lolle ignoronle che si luci• lrucinare con una lale inc.oscienu verso il venire aperto e rovente di un nuovo Moloch divorelore. Ma cosi pochi hanno o,ccchi da intendere ed occhi da vedere, ed ancor meno Ira eni sono coloro che odono e coloro che vedonoll.>. 11 l■nle Loren10 Falent•• d■ Maddalonl, ci scrive quanto segue circe il problema, già da noi diballuto, della lun:rion• delle donna nelle iocielà: • So di meritere di enere denificalo dal c■ meret• Vauetti, che si occupa del problema dell« donna sul questionario del n. 9 •· V, Ira i p.cl■goghi I lutti i costi, me resto intimamente convinto che il posto delle donna sie e resti, nel modo pi\J ■nolulo, enlro le domestiche mure. E ciò, per innato costilu1ione organica della stesse. Perc.hi, • bisognerebbe ben insistere su questo concetto semplic.iuimo, la donne è • doveva euere differente dell'uomo, visln .-he i due seui portano, ciascuno, dei caratteri che non sono dell'altro. In merito •Il• pretesa ugueglianu della donna con l'uomo •• del resto, molto op. porluno l■sciar da parie le pettegole megalomanie del femminismo (per fortune 11n11 p,osetiti in Itali•), per ellenersi elle più probanti documenlHioni fornite de quelle donne che hanno le sin<:erità, come le camerale Villani (quesliont11io, e. V, n. 6). di procl■· mare a voce ella I■ differenu Ire i due seni e la volontà di fondare le vile proprie, delle famiglie • delle società, su pilastri che poggiano solidamente sul riconoscimento di eue. Delta, premeu• di tele ineguaglian11, fondala sui dati delle biologie, dell• psicologia e della, sociologi■, e de quella della necessità, moralmente e socialmente rilevante, che l'educazione della donne si svolga nel fo. colare domestico, diKendono due pregiudiziali: la prima enlifemminhla, che non occorre sbandierare eccenivemenle, perchi nel nostro Paese gli eccessi del femminismo non hanno attecchito, le seconde conlreria ■I levoro femminile. E qui biiogna fermarsi e meditare, Lo spezio non mi c.onsenl• di de1crivere, statistiche alle mano, come il fenomeno, sorto per le necessita di ricorrere su vasta scale e mano d'opera scarsamente remuner•I■, quindo all'economi• uligi•n• si è ,osliluila quelle di f•bbrica, abbia assunto quella portele che h■ oggi. Sopr■lulto in seguilo all'invenzione della m•cchine da scrivere, la gronde galeotte, che ha aperto le porle degli uffici elle donne delle borghuia; le quali, falle 1• debil• eccezioni per i casi imposti de necessità usolul■, pur di soddisl•- ,e in completa indipendenza dall:uomo (p■• dre, l,etello o merito) bi1ogni di luuo e di divertimenti, hanno abbandonalo quelle mentalità che le teneva ■!laccate alle famiglia ed alle e.es■. L• prime guerra mondiale ha 11ll0 il resto. Non pouo che 1ccennar1 elle documenlafosim'<! malefatte, di ordine demogrefoco e mor•le, detl'ecceuivo estendersi del lavoro femminile: perii prematuri, aborlivilà e, in a,lcune lavorazioni, perfino slerilit,\, nelle donne addette alle industrie; nali-morl■lilà e mortalità infantile maggiore per i loro tigli, ri,pello ■i nati da casa1ingh•; ricorso 11ll'ell■llamento artiliciele o mercenario, con danno della prole; ma sopratutto, e qui pa,lo non tento delle operaie, m• specialmente delle impiegai• e libere proleuioniste, menlelitii assolutamente denatelislice. E s'intende come, in une casa le quele non sie più il nido eccogliente, ma punto obbligalo di epprodo per ì bisogni fisiologici del mangiare, del dormire e del soddislare gl'istinti sei-- sueli, il tiglio non può che euere di peso; peggio ancora se ii doveue •ndere. in s► guilo ed un momento di debolezza o per inellic■da dei sistemi 1nlifecond1tivi, oltre il lig1io unico. · In vi1le di un sempre maggiore ,icorso e! lavoro femminile, in consegu1n1e dell' ettu .. le stelo di guerr•, penso si■ utile correre •i ripari fin de or■, penando le premine perchè la gravilè di tele stelo di cose non lel\da • perpetuarsi, • villoria conseguite, me vada, 1n1i, ellenu■ndosi progreniv■- menle. Concretemenle ritengo che si polrebbe: 1) Cominciare dal riservare a pensionah ancor■ in gamba, con un corredo di esperienze profenioneli, quei posti oggi oflerli elle donne, le quali rappresentano un apporlo di lavoro non spec:ialinato. b) Non ■I solo line di allonlanue le donne dagli ullici, ma per une sentile neceuità di pi\J vasta portate, prolitt■r.do del1' alluale momento eh• impone limitazione di fun1ionì e di organi a lutti i rami della vii• burocr■lice ed ecceuivemenle burocr■• liuel■ del paese, 1nellìr• e • disburocrali1ure • (chieggo venie per il brullo neologismo) tulle l'orgeninazione economico-polilice, in manie,■ non transitoria. Ma questo non è il luogo per un■ diatriba contro la burocrezie, per cui mi riporlo al mio articolo su l111 argomento, apparso ,ut n. 2S dell'11 oprile di "Libro e Moschetto•· c) Con eguale mentalità perfezionare ancora molto nelle industrie, o per dirlo con parole che sembre un po' discred,t■t•, razionatiu■re. Le slelistic.he h■nno accerlelo che, in seguilo ai' perfezionamenti introdotti nell'industria italiane ■i prin<:ipi del secolo, il num•ro delle donne •ddette ■Ile stessa diminul sensibilmente e stabilmente. d) Nell'ordine di idee che cominciava e farsi strade prima dell'■llu■I• conflitto, gradualmente per non cre■r• ecc.euivi pe;. turbamenti ell'ec.onomia del paese, me infleuibilmente, eliminare il lavoro femminile discriminando Ira quelle donne che senu rimpianto l■scieno ogni giorno la c■sa. nel miraggio di farsi un'illusoria indipe1>- denz■ e nella vanità di dedicare • se stessa quella inslancebile sollecitudine che pià nalurelmenle end,ebbe dediceta ed eltro e quelle c.h• e.on dolore si debbono 1obberc.ere al lavoro fuorì casa. Si pensi, infatti, che il ◄O•/• delle donne che levor•no nelle ollicine, negli uffici • nelle scuole è di coniugate e che. spe<ialmenle le operaie, appen• pouono evil•rlo, ben volentieri eb. bendon■no il lavoro per I■ famiglie. e) Conservare, infine, ai salari ed eali stipendi quel corallere eh& già hanno enunlo di salario e stipendio • familiare, grazie -'lllleprovvidenze del Regime che ha delo con ciO, all'Italia, un invidiabile primato. Rallorundo, •nzi, tele indirino; perchè un p■s• so molto grande sarà ,lato letto quando si toglierà del tutto, olla donne, la necenilà del levoro luori, dando ■ I capo di h,migli■ i meni per provvedere, col suo solo lavoro, alle esigen:re di qu•1te, Sono però di avviso, al di fuori di ogni più o meno con<:rela propo1ta, che ~• s, vuole risolvere il problema demografico la donna deve ritornare al focolare non con 11 1leue volontà decisamente anliprolilica, 8)- sorbita dall'ambiente, con le quale è allegremente di1po1la ad abbandonarlo ora. Anche qui ii questione (si lrett■ di problema sociale), di menlelilà, di educetione, di vo1onlà: menlelilà nelurelmenle eltruislice, m■l•m•; educazione ■I culto della famiglia e del figlio; volontà di potenze nazionale. - --- ----- ---- Dir•Uore , .. ponaabile : TEI.ESlO INTERLANDl StamP(ltori- Società Ano:'lir:i.a J:,tituto Romano di Arti Groliche di Tumminelli & C. Città UniHrs1taria . Roma 63
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