La Difesa della Razza - anno V - n. 13 - 5 maggio 1942

,:,a dd Longohardi, l'Albtni sostiene la tesi dtlla ;mpossihilitl di dimos1nrl' soltanto roll~ µre1u11 dolicocefalia di qul'i popoli, la scarsa brachicdalia degli ah1t.1.n1idell"Aha Italia don appuato si cr<'<lc d, poter ritrovare k tracce di l.jll(:i 1css.:111tamila gutrricri longobardi vtnuli in ha• lia ins,nnt a drca valtimila Sauoni, i quali ultimi, a indi~ cdalico prettamente dol:cns, dopo alcune vicende, si separar~ no dal nucleo longobardo per ritomaft' ndlc loro ~di che tro,·arono occup.:ue da altrf' popoluioni dalle quali furono quasi del muo su.•.rminati (,4). L'Al~rti, pur 1rattao1o una ques1ione scienti6camcn1c prtci~ circoscritta alla conformaz.i~ <kl cranio <kgli invasori, esdudc ndk conclusioni che l'im•asionc longoharcl:t possa a,·er :nfluito in modo tanto 11s.soluto sul nostro tipo ietnko. · Si può peraltro osser,•ar<- che, prima <ki Long<>budi. la fusione dei Goti e dti Romani, cui Cass:odoro avtn creduto t SJ>erato. non avvenne. Roma, alla morte Ji Teja ritornò haua p,er un lungo puM> do di anni: l'unità tlnica che, i Goti non avev:mo IX>luto s1~zzarie fo r:nvigorila (5). Ma non ~ questo che c'imtresu, e ci~ fino a qual punto Goti , Longobardi abhiano influi10 sul nostro carantrc rauia• k. Qutllo cht rapprcl(':nta l)f'f' noi il maggior intcre,sc i accertare s,c, dopo l';nvasior1, longobarda. la più lunga cht abbia soppoMato la penisola. il nostro tipo ttnico nuionale sia stato tra:tforma10 IK'r cffe-tto d,JI, innsion, posteriori. Diciamo subito, in via d'osservazione generale. che molti antroVo'ogi negano U· soluramente un'influmz.a b:ologk.amcnc.e profonda, fino al punto di trasformar, t~ talmcnte le caratteristich, somaticht, che i-J'im•a.sori possono tS-trcitart sugli abitanti ddl,e ttrr, ,in,·asc. Su questo punto il Piuard è. anz.i. molto esplicito rifcriendo inohre un partioolart che c'interessa assai da vicino: e Lrs rigio,u 1H1ridio,wlrs ani ili OUNP<'ls r,e/rr ,01trr, ÌNt·asi""s. ,or lrs Visigotlu rt lu N0rMands. Or. et 111r so111tf'us frs carocti-rrs 111Wlomiqwrsde cn growprs qw,' 101111r.r,rimls ,or lrs ~l'NIO• fio,u uctwrll,s de ,o ,rer•i,.crs. U11r 1,Ur obsrn•atio" ,owrruit hrr "" errmple dr "-"' à fa,Ptti dt' cr qttr NOMS ot'ONS d,jas dii ,..a;.u, Jo;s. à sat-Oir q,u lu co•qttlrc11els nr d0tt,er,e/ f'Os aw.r (lays conqttis lettrJ rmprrifflt's rlhltiqwt'I (6). Orbt-nt•, dal mornttWo che ancora si discutt', comt abbiamo ,•isto, circa l'entità dell'inr!ucnra ~rcitata dall'iMasionc longobarda - la più lunga e la p:ù carattc-ristica, ripttia• mo, che ahlna do,,u10 50Pl>Ortarc l'halia - stil nMtro tipo etnico naz.ionalie, COfnt' si poÒ pn15arc ad una qualsiasi imporu.n1t influenza delle invasioni 1,ostcriori, infini• tamclllt più brni e assai meno violentedella prima? E trisogna nocare che in quei trem,ndi secoli, ai mali cagionati dagli in,·asori. si aggiunKro le carestit, e una terribile ptstilcnz.a che decimò a tal segno le popolazioni italich, da far esc:lamarc :. San Gregorio Magno che il popokl romano, piegato da millt mali ca,rìonatiili da16 O•II• secol•r• conlìnuil• d•i u,.11.,; fisici detl• rHH il•li•n• duiv• un• ,ecol•r• opposl1ione fr• i no,t,i ur•tte,i li,ki • quelli dei giudei. Conl,onl•I• quedi due volli: il primo e quello di un ricchiulmo usur•io giudeo, che ,i chi•nwv• Juc:undu, • •b► l•v• • rOfflpei pt'ÌIM dell• disln11iOM1 di G•NHlemme; il secondo è quello d'un• nobile 1Mhon• rom.,w,, 111• contempor•n-. sr h•H• di du• tipi ,.._,~lì •nol11t•menle opposll, i-li uomini ,e dalla natura, quasi non csistieva più; mt'ntrt' inv~ l'invasione s,•c,•a, normanna, araba tro,·arono le nostre regioni in condiz.toni assai meno po,·ere d~ rnocnficammte, t' ~ pc-r lulla la peni• sola s'a\'\'Crti,·a il ri~Ì<Ho rifiorir, Cdti libtri comuni ,e cfclle repubbliche ~rina• rt'. cioè di una ,•ita italiana autonoma. Comunquie, 5f' l'indict' cefalico non ba· su 004~ piietn. di paragont ver stahilirt le influcnzc ~rcitate da un tipo t1nKO sull'altro, su quali altri da1i di fallo ci ha· ,cr,emo per acciert.ar,e tali influenzie? Occorft'ri una minuziosa, paziente ricerca di archh·io su documenli inoppugnahili. s1>e· cialmente di carattc-re gtnealogko, pu appurare fino a qual punto ,·i sia stato il mtscolamtn10 tra popoli in,•asori e 1w11,oli invasi.•Una indagine sui matrimoni. sulle ,·eoknzc, sui rapimenti priebbt I.. sob. che IX>lrcbb(-dare risuha1i 1)0Siti,·i, l'unico e ,·ero indice della a,·venuta fusKlfle di raz• u. E' possibilt immaginare similt' fusione sc-nz'appogJtio di docum<'nti? Le tra.diii<>• ni, lt arli. lt forme d'organiz.uzionc am• ministraltn, k consuetudini commerciali, tutte lt manifcs1azioni insomma della ,•ica df'J nostro popolo ci ,.hcono in,•Kt' come egli rimanesse, in quei duri s«oli, fortemente compatto e omogeneo. fcdek fisicamente t spiritualmiente all'cttdità umana. la sola cht. in prOf"res,o dì tempo. sarcbbc &,vu1.a. tfton(art e ndare all'ftalia la sua uniti C'tn:a. Se come osstrva l'Alhtrti, il · tessuto proliftra1ore dt'II~ gtnti a carat• ttr<1 agricolo è di una res.stenza straordi• n:tr a, tan10 che ,.; ,,.,.asW"i ,.; gttrt'rr sr11dk111w HtlJi dt'i 111lt0I~ fu1ttigli< tolonithr (7), qual popolo più tipiamcntt agricolo dell'italiano?, qual popolo 1>il1 for1tmtntc stanzjale dtl 00$lro contro l'assoluto nomadismo originario di quasi tutti gli altri popoli d'Europa e d'Oriente? E s• sa che l'ttnic:tl di un popolo attaccato alla lt"rfa. è assai più rttiSlfflle di quella dei nomadi. _ Ma c'è qualcosa di p'ù intcressantie da ohtcttart a coloro che ptttmdono l'Italia una confluenu disord,nata dì raue. Non s.arthhc: infatti più giusto ~nsarc che , rapprCKntanti di tulle lt svariatissime raz.zr di cui si componc,·art0 i popolo in- ,•asori - nuclcO centrale con1pttso - sono stali a5$0tbiti ~I sangue italico e a loro volta si sono italianizzali? Htn poc:ht dc.Ile gt'nti cht hanno varcalo le Alpi e pc-roorsa la Penisola ,ono ritornate ndh: loro sedi. Quando gli antropologi strani<'• · ri, a puscggio J)C'rl,e città italiant, :U di-- viertono, comt' d,ce il Piuard, a riCOIIOKC'•. rt' nell,e 1cstie ,e nelle fisonomit drgli ita• 1:ani le caralltriscich<' di un'altra ruz.a, tbbtnt', ciò significa che ttntinaia e cc:nh• naia di individui utierni sono s1ati aPOrbrti da un solo in<fo·iduo interno, ma c.hr la com1>agine rauialc dtl nostro popolo ~ rimasta omogenea. e intatte le sue cara1teris1kht ana10michc le quali nel ,·olgtrt' ~~.~;;4/;o,~:11 1; :l~~;nt\;;;i~~eit~~~r:: muto poi s,cmprc costantt, qud tipo no. stro, inconfoodibil, sotto ruui i cicli t sot• IO tutti i climi, quel 1;po che qui non si csita a chiamart 8-w,.wun,s, dal cui ,·olto 1rnspare 1una la secolare intelligenu, la s«0lar<' tsp,er;tnz.a. 111secolart gcntrosit:t., l'i1alianiti io una parola, che ci distingu< da tuni gli altri t' pc:r lt sue caratterist!• che di polt'nza d'assimilazione, laboriosrti. moh\l;1à d'i"Cegoo. profonditi mor•k. ci fa da 1utti ~i altri invidiali. Questo 1i1,o di italiano /u,,1WJNt1J cht si forma, iercdt dd rOMOftNS, nti lontani s«oli anll.· rtOri al Mille si c.onsn-va inalterato da J..conie I a Gregorio Magno, entDmbi i'oJ;- maoi, a Dantt a Michelangelo a Lconado a Mussolini. La continuità assoluca dd genio è indi- « sicuro della costanza t putieua della ROBERTO BARTOLOZZI (1) Eugmt P1t1ml: LA, '"", ,, fbistoi,., PuiJ. 1932. (2) AJbc,,o AlhcT1i: L'1•J/•••u J,lli•r•,u;.. •t lo•.ioMrJ• 111I IÌf'O •.nio .. /# 1111/i••o. Riv. 1111. Sociolog. A. V. fuc. IV. Roma. 1901. 0) R. Llvi: ,,._,,,,,..,,,;,, .,1;,..,, Roma. 1896. (4) Th. Hod1kin: /1J1 11•J bt, i111'Mt11. Voi V, paa. 19}, ()) P. Villui: U' ;.,,.,io,,; ..,,1,,.,,,1,.,, M,. lano, 1900. (6) Pitttrd: o/. rii~ p,13- 174. (7) A. Mbmi: •I• ,;,., pago 11.

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