La Difesa della Razza - anno V - n. 13 - 5 maggio 1942

• E,i,te o~i un• pur• r•n• il•li•n• • dice il ,e,to punto del Ru.rismo fucili•. E si può dire che que,ta • pur• rHH • dimoslrò I• sua tendenu all\mitii, fin dii tempo di Roma antica. E' degno di noi• che Roma, KN'gendo dii dualismo phi evidente, ,eppe pur non ostante, con rara felicità, ridurre ad atto il pen,ie,o unitario piU rigoroso. P1tri.1:i • Plebei erano due rHu distinte, enti nemiche. Nulla ,di comune ara Ira loro, non I• , .. ligiona, non la leggi, non i connubi: appura dopo qu•lcha , •• colo di rilultanu, il dualismo sparisca, • lutto ,i •vvicin• • si uniliu. Oua,ta unità nel principio abbracciò lutl1 l'Italia; Roma chi•mò i vinti • parl,actpare 11 diritto dai vincitori. Onda 11 ren• si è formali, in ,anso p,ichico • politico, ellr•- varso i legami di ,olid1riatà c011 i quali I• cillii • I• r-siionì si sono aggreg•I• ,toricemanle nei s► coli, ad hanno ra,pinto le invasioni straniare. Come Vanetia, dopo il breve dominio dei Goli. cosi Napoli e Gaeta ,i vedono prima resistere alla armi dillusa dei longobardi • dai Franchi, pni riprender• la loro autonomi• italici dalla ~roleiìona dai 811.anlini; • dar• initio con Amalfi, Pisa • Genova, allo spontaneo ri,orglmanlo italiano. Intanto, come d1 Venati• • Veroni, cosi, da Napoli a Banavanlo ad II Sel•~o 111 14 JNrl•I•, che oggi non mula, dimostri • misura la ,carsiuim• ellicaci• atnog,afiu dalla inv,uioni medioevali in Itali• al confronto dei JNUi che na furono esenti: • sa la lingue dai barbari •· venero influito quanto volgarmente si creda sopra la lingue d'Italia, Veneti• dovrebbe parlar• il dialetto piU puro • Verona il piU corrotto. Parlarono inveo • parlano un dialetto dal lutto ,omiglianle, coma lutto giorno •· Kolliamo •· {l. Geiler, • Il dialetto di Verona ai tempi di Dante• nell'Archivio Veneto. Tomo XXIV, parla Il, pag. 336). Tutti i conv•nli brasiliani dillusi n•II• provincie meridionali, d•ll'otlevo •' dodicesimo secolo, che si computano ad un migliaio, ad arano di popoleriona • di lingua g,,aci, 5opra lutto ad oriant• dal Sale • deffOlanlo, in quanto promossi dei domin•lorl gr,aci, e poi favoriti d•i ,a normanni • svevi, d► caddero spontan•i per i"•vvarso ambiente, tanto che ·nel 5acolo XVI non n• riman•veno che quer•nlotlo: • decaddero lenl•menta, dappoichi sciami di nuovi coloni non 1nivarono più 5ull• terre napoletane dall'Oriente; • la 50cielii greco-bitanlin• intorno a loro si venne ,pegn•ndo • trasformando• (V. noi• di Gi,acomo Recioppi nall"• Archivio ,torico par le provincia napol•l•n••· Anno Il, lese. lii, pag. 60S). la fori• stirpe nativa, com• •vave l•llo della M,tgn1 Grecia, così trionfò d•i 5uoi succauori medioevali, dimodrando che proprio nel Mauogiorno, consideralo piU t•rdi dagli stolli come • incivile • e •arretralo•• la rana ha saputo resistere ed affermarsi. Invero, abitano il lungo rilievo montano dal Tronto al Faro, distinti par il colorito, par il vigor• • per i costumi dai pianigi•- ni, i disc•ndenti dei Sabini, dai S•nnili, degl'lrpini, dai Lucani • dei Bruti, • lò, l'alterna vicenda dei dominalo,i succeduti all'impero romano, è riuscita piU • diminuire che a crescere le piccole dillarante Ira gli abitanti. Inoltre, la secolare • durevole migration• dall'•llipiano appenninico alla pronima marina, Ieee si che, fr• tanti cui • signorie, ,ui monti • sul pi•no, l'etnografia antica prevalesse nella lloria, e la stirpe originaria vinceue I• ,opravvanule. Soli par ecc•tior1•, nelta due pianura ma991ori, i Campaili • gli ."-puli, piU numerosi, assorbirono invece i montanari ► migrali in eue; e poco o punto n•II• rana • nel lingu~gio, dai !empi romani in poi, furono trasformali si• dai montanari, ,ia della scarse immigruioni straniera. Ni piU nulle rimane, nel Mutogiomo, d•II• colonie albanesi del secolo d,acimoquinto, che pure hanno perduto r•pidamanl• la loro lingua, ridotta giò, veno la fine del 1acolo XIX, tra soli trenta o quarantamila abitanti di borghi • villaggi. Appare dunque chiaro che coloro ì quali ,i oilinano • negare l'unitii e la pureua della ratu ilalian•, in noma di ,upenlili regionalismi o di uno storicismo m•le intaso, ricevono p,op,io dalla ,tori• lo sgambetto. E' luori dubbio eh• molla rana • molli popoli della antichità vivevano segr-si•ti e solitari • in gran parta ignoti fra loro. Non ci laccia ingenno il noma di r•gno, d'impero, o di r•pubblica, poichè tutti arano un novero di elementi diversi • rapugnanti, m•ui in faKio alla rinfuse, • comprani de un potere preponderante. L'India era un insieme di piccol• •uociuioni s•nta coscienH dalla comune o,igin•. L 'lmp4trO Aniro, il Babilonese, il Persiano, erano apponimenli di città • di popoli, ottenuti • menl•nuli con le armi; I• Grecia una moltitudine di repubblichetta battagliar• • eilios•; Roma ,tan• un municipio ,agguerrii • avventuroso. Il commercio ara un• imp,a1• mi• lita,e, e le colonie un C0fJ>Odi milirie circondalo dei nemici. Siffatto i1olamenlo e dispanion• dall• temigli• umana avrebbe Jenre fallo ra,o inacca-uibili i beni della socialii; • agli uomini, que1i membra raciJe, ,arebbe venula mano non 1010 la vita dello ,pirilo, ma for,e anche quella del corpo. Epperò, ad un lrello, l'individuo di tHU itali•• n• s•nle limpido • chiaro in si n,unto, anti il ,..,.so dalla p,op,i• schiatte. Onde con ragiona il Rauitmo fascista JNrle di una pur• ratta italian• eh• non • efietto una creariona estrinseca, suparliciale. Con molta leggereua dice il Pouchel: •quando 1i • veduto un certo num•ro di uomini •ppertanenti od une 1tena rena, lo 5pirilo, ,anH alcun l•vo,o di all•n- .tione, ,tacce da ciascuno ;di eni un insieme di caretta,i generali, • na lo,m• un• spec;ie di ener• idHle al quale riferite• gli esseri ideali che vede di poi, a con il qual• identifica h.ilti quelli che hanno con eno una forma ,ulficianl• di similitudine• (• L• pluralili des rac;e, •• l),lg. 146). Noi pan,iamo invece che le rH• u • un• realtà, anti la ,ola • v6r• fon• reale e vivant•: acunfo • di fronte alla r•n•, ogni altra polenu, ogni alh• funtione 1,0C.i•I• non h• che un'asht•nre puramente concettuale, un'e,islenu di convention• • discutibile. E questo noi pensiamo sopr• lutto a proposito dalla PUH italiana che consideriamo com• IOu• originaria. spont•naa • fattiva. ARMANDO TOSTI

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