La Difesa della Razza - anno V - n. 13 - 5 maggio 1942

brullo tiro. O foru lu colpa è nosJra: non abbiamo SlJputc t,1UJrdarvi ~rw. Vogliamo ~e.Ila, li:' lenii vi..1tosame.nl,:co· /orate.. ~r inforco,,- i modn1i occ-hiali dt:'llo.biologia? Biologia. nel 110.stro ()(140. si~nifica ueditarit:'là. Ce.reditorietà è la chia1--eeh,: può ,li.schiuderci i misteri ,ltl po.uato, secondo una formula semplicissima: la tradi:.ione vera s~irrquan• to su.uiste la razza, cioè un i,asieme di t:'ssui umani che - prt!sa dimora in un determinalo turiwrio in epoca determintlla - hanno erWitariamenle tra.fnlt!SSO m loro di.Jce.ndenti, ,: ai disCt:'ndenti dPi tlisttndenti, un dderminato complesJO di qualità fi.siolo~iche. 110/e a dirr fisiche t psichiche, chr /,. mwa:.ioni ambit'nlali e li:' contingenze storich'1 non hanno potuto, nt potranno. sostan:ial~ntf' ulterarf'. Al di ju-0ri delle Jerref' /,.it,i dt>lfereditarie.tà non c'è che dubbio ,- ctmfu.siont:. Ma t,li av1.-er.J<Jrdie. l ru:.:.,"imo biolo- ~ieo non disarmano. I) ci rostringono u Jfrolunt,ar la e ria crurìs •· Ecco un'altra tappa: qui si CO-nlaM lr lodi J,-lfunivnsalismo. Lo. can:.one è nota: /t' t'sprrssioni più alt,- dalo spirito italiano si so• no nwnift'stn~ in Jun:.ione unh'f'rsale; il nostro t,enio è unii'f:rsule; l'antica Roma inJtaurò un uni,iersalismo che lt, Roma catrolia, ereditò. mantenne ,: dif/usf': il f'ascismo ,tesso è dourina unirt-rsa/P. Siamo frnnchi: ili fron/f' ad <Wt-"'t'rsari che hanno l'unit.>erso i,1 tasca. eh, d'unil't!rJO si nutrono a pran:o r o Cf'na, noi - sosu,lritori d'un ra::ismo · biolof,ico strruum,:ntr e u1,,:ram,nl,. italiano - ci S<f'n.liamopiedni piccini. E quasi dnisuremn10 dalla lolla. sr non ci soccorresJe il sospe.llo che., come nuulonna trudi:.ione.. anchf' meJ.Jl'r t1nfrt:rsali.smo abbia i suoi punii dPboli. Vo~liamo pro,we.? e In magnis ,-i 1--oluisu Jat <f's./.. •· L'uni• 1-'f!rSlJlismodi Roma antica, fH'r esempio. ci ~rsuadr p<>eo.Non safH'i:amo eh,: Ca• lo11e il censore fosse unfrnsalista: r no11 credia,n,o che i nostri av11t'1.JOri1--oiliano cance.Uare Caton.,,. da/falbo della romu• niÙJ. Non Japevam-0 ne.mmeno c~ foss,-. uniVf!rsalilto Giulio Cesare. che nnche n<f'llt:qut:stioni lint,ui.stiche tanto predicò il puri.fmo; o Cesare non fu forse roma• no? Nè crediamo che lo .,uuo Augu,11.t) possa eut!r definito uni~rsali.sto. 1-·isto che SU(l pratica COJlante. n,:l l,éfe.rure. Ju quella di richiamJlrt! i romani alle se• l.!t!re leggi dei padri: e Alit,u.st.o ha 'qual· che diritu, a rientrare n~lla tradi:.ione ,lello più schietta romanilà. Ma Roma e.stese il JUO Impero e la su!J civiltà su tulio il nwndo allorti conosciuto; f' la cultura romorui. il diritto roman-0, lo spi. ritc della rorMnità si /t!cero universali ... Un momf'nlo. S, I, altre genti. <mimi/a· Ouule due giud- polecche. co,ì bizHrtemente ecconciale, ,ono ,i.te colle d.ll'obbiet. Ilvo di un ,oldalo ledeKO nell'alto di schernire e prolanare il ,imbolo dì Crido. I ., cattolici e fHchli • potrebbero ulllmenl• meditare ,u quul• immagine: Roma non h• •Uro nemico al mondo che il giudaismo. rono /Q cit:iltà ,/; Romu. tal,, civillir fu unir.:ersalf' p,:r i,- altre. t,t!nli: ma per se ste.ssu conti11uò ud e.une slrellamente e schieuame.ntr romana; un:.i, proprio dulia sua compalla e inalterubil.,,. orit,inaliti, trass,- fo for:.a nttt:uariu pn t!Spandersi ,: per dominar,: dal 8UO anliuniverMli- §nlO derivò la !Ua funzione uni,•ersalr. Ci fu .,,.f/r.lliram.ente Ufl mom,~lo in cui Roma direnn.,,. univnsalim1 (abbiam giò citato tt>dittq di Cnraca/Ull. ma que./lo fu per fappuntQ tim:.io de.lfìrreparabilf' dtttlllt>n=o. O,.I rnto. ha.sta chiamar le cosr CQÌ loro nomi. per 1·e</,rcj subito chiaro. L'univf'Tsalismo de.i tempi nostri .,; c-hiuma interna:ioll(1lismo: ,.J ha in Mosco il suo centro, il ce.ntro di ogni drcadf'n:.a. Mosca è ailresì il ceritro del più Je.roce e caUt,orico antira=:.ismo. del più assoluto lii:~llamt>nto spirituale e biologico. Che p,nsereste. sit,nori unive.rS#Jlisli. di chi. 1->0/endo,:saltarf' la roma• nità. finiur pn far, il giullari' df'll'antiRtilma? Ancora una tapp!J. Eccoci tra queW che chiamur.mo gli spiritualisti a.ssoluti. Costoro fanno le t:isle di non disd.,,.gnare del tulio le dourillt! biologicM; ma, dopo a~rle Jusgevolmf'.nle tldocchiaLe, le g,:ttano in disparte e si danno agli studi sull'onimo e sullo spirito. Sono i buon· gustai. del raz:ismo: i piatti comuni li disgu.slano. Yot,liono manicareUi di Je· condo e di terzo t,rado. ~fa questo non è umpo di manicaretti. Il ra::zismo ha da euer cibo di tutti e per luUi, se ~- ramente vogliamo che in /ialia ci sia, e sia viva in tuui. la coscien:.a df'.Ua raz. Il ra::.ismo nostro dev,. esser quello del SlJngue. eh,.,,. scorre n,elle mit t.-ene. eh,- io sento rifluire in mt!, e posso 1-·ede.re. anali.::.a,,. • confrontare col sangue ,le.gli altri .. 1I ro::.isnw JIOstro devt' esser quello de.Ilo oorne e dei mUJcoli: t!. dPllo spiritc. si, ma in quanlo lo. spi· rito al~rga in questi determinati corpi. i quali i:it->0no in que.sto determinato poe• .Jf!; non di uno spirito oogolantt! tra le ombre. incut,- d'una tradi:.i-One moltepli• e,- o di un. unit>u.wlismo fiui:.io ,: inian,• nalore. Allrimt!nli, finiremo per fare il gioco ,/,.; meticci e degli ebrei: de&li ebrei chr., cotm han potuto in troppi COJi cambiar no,rn, e confondersi con noi, cosi potranno. a~cor pUl facilmenie e 1,:n, ..:a neppure il bisogno di praticlt.,- lobo· riose e dU~ndiose - /in&ere un muta": mento di spiriio. ,. dirsi pW. Itali.ani di noi, e simulore di euerlo. e riuscire o passare per tali. Non c'è c~ un alteJtalO col quale si posso imporre r alto lò al meticciato f' alr ,braismo : r alte stato, ikl .wng~. Si eonvin.cano dUll<JUt! (li e spiritualisti 1U1oluti. > che non è queste il momento adauo per approfondire - come essi dicono - il nostro razzismo. E' inutile approfondire iL solco se vi crt!SCe ancora l'erbaccia. Atteniamoci saldam:nle .,,. slre;Ltomentt: alla biologia. Non impou• riamoci se qualcuno ci cA:'amerà modesti o limitati; specialtmnte Je q~slo qua.lcun-0 si sarà dimostrato inoopace di por• re un limiJ.e ai propri errori. E, atten• dendo che scenda sullo terra. f era del puro spirito, ricordiamoci clt.e siamo di oorne I/ cM in altra carM ci riprodur• GIORGIO ALMIRANTE 11

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