<1ueste idio,·aria:,;ioni o mutazioni sareh· be :SOrlal'anuale differeniiazionc in razze diverse. Ques1c muttrizioni ebbero però luogo )11 tempi remoti. quando l'umanità era ne• cessariamente più plastica e meno dif.fe• renziata di oggi. Praticamente possiamo quindi considerare le razze umane auuali come del tutto im·ariabili per quanto si riferisce al loro substrato ereditario. Difatti tulli gli esperimenti fatti a questo riguardo non hanno dato risultati soddisFacenti. con la sola eccezione di quelli eSCguiti con i raggi Htntgcn. gli unici capaci di determinare delle mutazioni. Cosi impostato il problema, bisogna fnre una revisione generale di tulli i la• ,,ori di antropologia e di scienza razziale nei quali non si siano tenuti presenti i concetti su esposti. · Poichè solo i caratteri ereditari pos• sono eMere dei caratteri razziali. molti dei caratteri morfologici. faiologici. psi• cologici, presi in consideraiione dai vec• chi antropologi sono di scarsa impor1anza. Ciò spiega le contraddizioni spe:ò<• so C$is1enti nei rirnlta1: delle ricerche di di,·ersi studiosi. Ci spiegheremo con un esempio. Tutti gH antropologi hanno da10 in passato grandi$.Sima import3nza alla for• ma del cranio. che è stata considerata come immutabile e quindi come !'-icuro carallere razziale. Orbene. studi modernissimi hanno dimo~tralo come la forma del cranio solo in parie derh·a dall'ereditariettl.. e molto in\'ece dall'influen1.a ambientale. La for· ma del cranio può ,,ariare ver cause eslerue molto più focilmentc di quello che non si credesse in passato. Se ne deduce che lo studio della forma del era• nio non ha IUll3 l'importanza. clic gli i-i auribui,•a. E" logico quindi che 11ei 111• ,·ori impostati Hl questo studio esistano delle contraddizioni. Queslo dipende da nn difetto fondamentale di metodo. che poi porta a conseguenze che recano lo sccllici:.mo iu tutto lo s1udio dc:te razze umane. Le ricerche compiult." coi metocli mo• derni permettono in,·ece di giungere a ri.suhati di cristallina chiarezza. i quali permettono di considerare molto positi· ,·amente il problema delle razze umauc. Le classifica1.ioni delle razze umane finora compiute sono state ispirale a criteri di,·ersi. Volla a ,•oha è .staio impiegato il metodo descrittivo. quello mate· malico. quello geografico. quello gene· 1ico. quando addirittura non si è rico~o a criteri del tulio speciali. Le dh•ersità che si riscontrano delle di,crse classificazioni dipendono da c11u•- s.ta differenza dei me1od1. a Se noi però consideriamo le più di\·er• se claS$ifica-zioni e le confrontiamo fra loro. vediamo che wno molto più m1me• rosi i punti di c~ntalto che non quelli di di,·ergenza. Quesu, t·uole dire cl,e gli antropologi. malgmdo fimper/e;;ione ,lei metodi Je• guili, nun hanno creato nulla di nuooo 111al,a,uw cercato solo ,li illustrare e ,li riunire. logicamente dei fenomeni esiste11ti in realtà. E" così che nel campo degli studi razziali si vanno sempre più consolidando alcuni punii d"importanza fondamentale mentre le dh·ergenzc riguardano ormai :wlo alcuni punti secondari. Po:..siamo co:.ì dire che la generalità degli studiosi. dai clericali agli atei. c!ai mor. fologi dèscrilti\•i ai geuetisti.~siano tulli oggi concordi nell"aderire. a1l"idea e,·oluzioni:sta. ripudianclo quella creazio11is1a. Possiamo quù1di ,lire che tulli gli slu• diosi ummetumo che l'uomo, con le Jue ro::.e. ha ,lei legami curi il re:ito ,lt·sli es.se,; 1·ii 1enti, .seconclo la tt-oria tlel/'e1·0· ;;ior,e. Nello .steuo moclo tu 1e11den;;a polig.•·· riiJù1,, clie fa derir:arc da esseri dfrersi le 1li/lerenti rn::e urm111e. è Ol!,t,i ompia• mente bMtutu cfo qut·llll •w11015c11i.st,1. Sccondò l'opinione più ,liffu:ò<a.le rat• ze umane anuali deri,•ano per :-eleziouee differenziazione dalle rauc e:.linle del quaternario medio e quesle clalle prime forme umane del qualernario inferiore. Que;ste prime forme umane si :,,0110difrercnziate dal grande tronco dei primati Ira :a fine del terziario e gli albori dei quaternario. Tali ilh:e i:!Ollu o~gi co11<li,,iscancl1t• dalla grande ma.Ma (le~di i'ludio:ii cat· tolici. IA, questicuu: dell'origine tli1·itw del• l'uomo reSl(J,icl tutlQ impregiudicata: difalli ,wi twn siamo ubbligali " credere clic Dio creU 1'11omo dal fango o non piuttosto da un essere <mir,wle già csi· stenie. La Chi~a a questo riguardo ci la,;cìa la pit'1 ampia libertà. D"altra par• te. noi ragioniamo da biologi e non ,·o· gliamo affatto entrare nel campo della melafisica e della 1cologia, Ed ora \·eniamo a parlare di un altro problema fondamentale: <1uello dei rap• porti tra soma e psiche. Lascia,ulo ,la parte ogni co11siderazio11e di carattere metafisico. noi dobbiamo teucre presente nel comjderarc i caraueri razziali tanto quelli fisici quanlo <1l1elli psichici. In ogni individuo. come in ogni razza il wma e la J)siche costituiscono un 1t1110 inscindibile. L'at1i,,ità psicl1ic3 è lc~ala :ill'atti,•ità qsiologica di organi hen dt•· lerminali. Poicl1è tali organi ,·ariano razzialmen• le. anche le (Jualittl. 11sicologiche degli uomini variano nelle di,•crse razze. L'ereditarietà delle qualità psichiche è dominata dalle stesst• leggi che regola11a feredil(irietil ,/elle qualità morfologiche. Anche 1>er la psiche. come per il so• ma. bisogna di:;tingucre ciò che e&11.haa di ereditario e ciò che i1wcce ha di av- ,entizio. Bi.~ogna poi tenere distinte le qualittl. psichiche ereditarie normali. da <1uelle palologiche. · Così po~iamo giungere alla seguenttdefiniziont". Sv110 qualità pJic/,iche ra::iali le qua· lilù psichiche errtlitllrie 1iormu/i preser1li pressu tulti gli indfrùlui di 1111a Jetermi- w flfllU ra;;:u. Oatf que.sle premt:s.;;,c.ci pare perfella· nwnle i1111tiltc>ontrapporre una couceiio-- 11c ,li razza hiologica ad una spirilualista. La concezione di ra1.za de\·e es;;ere u11ica e del'e tenere presenle 1a1110i fultori fi.~iciqua11to quelli 1>,sìchici. liti il /isicu r la psiche custilui.sco,io 1111 tullo ÙIJt"pt,fu• bili! in u11 l'J,tere viue11tr e a/fill/1'0ri ,li Uli enere ,·irt'"tlte.fisiro e plichi' />OSSUIIO esis/l'rl' solo come ""a 11ostru ustru:imtl'. Questi sono in sintc..'$.i commenli elusi po,s,;ono fore 111 l" punto del Manife· ~lo della Hazza. da noi compilato per ordine supcriorl'. 11elgiugno 1lt·I 1938. Tale punto sarebbe ,;tato fori-e $UJ>er• fluo se fosse e,;istito in Italia 1111 minimo di cuhura e di sensibilità nel settore razziale. t~o si dimostra im·ece ancora oggi di imporlanv.u fondamc111ale e di t':StremJ attualità. Tutta la questione ,lella razza risulterehbe difalli scossa alla hasi ~ qualcuno dubitasse dcll'e5ù1e111.a ,ldlP razze umane stesse. Gli ebrei e la scienza filogiudaica 11311• no fatto di tulio in passato perel1f si dubi1as.o;edi 1ale esistenza. Nel <1uadrie11nio 19:\8-42. tale la,orio è seguilato. dobiamo confessarlo. con ri• suhati molto dannosi per il ra:n:ìsmo. E' ·bene quindi ribauerc :,\I <1ue51icon· ct>lli fo11damcn1ali. Il nogtro lettore ili :tccorgerit d1e ~i lralla ili idee molto chiare c molto preci5e. Qu~te idee clol'rebbero logicamenlt' portare ad una energica azione di poli- ,it1 e di chirurgia per la 1lifesa clclla rau.a it:ilinna. T:ilc azione snrebhe -0egi (1ualche cosa di pili di un pio desiderio se ebrei. filoehrci. clericali. H·«hi massoni e cultori di rili ma8ici non a,·e:,scro fauo di 111110 nel Cfuadriennio 1938. 12 per ingarbu• gliare le acque cri;:tallinr tld nostro razzismo. GUIDO LANDRA
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