Questo problema C na111ralmc11u•c,,mpksso ~-qui non può l"ssrr 1ra11;uo che in alcuni suoi as1x·11i. In primo luogo, devesi d1s1inguer1.:fr;, ,ndi\·idu" c IM.:rsoualià· . Fr~ l'ideale indivi,lualistico, ranentc dall'idea che il s:1tgolo è nn rnlè a sè. J)rincipio e fine a i<' stesso. St'nza radici <' senza. storia. tenuto a crearsi da ~è tull'l 'tuello per cui esso h;t \·alorc - ira tale ideale e il rnzzismo ,,i è n;1.111ralm<'n;c 1111 reciso contrasto. 1\la un simile t: indi\·iduo • è una J)ura astrazione. Concrl·- t,1mcntr. l'uomo non è t: ;ndh·iduo •, ma e personalit:.l •· t: la personali,.i. e qualcosa <li ,1rticola10, che 11r~s11ppo11uena storia. 1111 sangue, una razza, nn insicm( di rapporti e di forze che relrocetlono nella lcntananza <ll·i temp,. SuJX'rata l'illusione individualistica. la rau::i e l'ereddt son dunque cose. alle quali si è inta1ormeute congiunti e che sono in atto in noi. La coscienza d<:l singùlo, lu11gi dall'esserne mcnom.aia, •1ui è J)()t•'ni:iat;i 1.>tl amplia·ii: ,a 'lhre 11 bre\'t' orizzonte della ,·na singola, si riprcnd<' da lomanauze, raccoglii: uu retaggio sacro e miskrioso, d:1 :rasmcllcrc ancora, quasi contro la corrt'ntC dd tempo. !\on si può <lunqu{' 1>arlare di dc1ermi11ismo e di fa1:1lisrno, r,crch(.' a canto la J>rcmcssa sarchhe la razza e l'er(•<lità come fonc a sè prcm{'llti ab cx:ra sul s:ngolo. Jaddon· fra rdzza e singolo vi è una unione consustanziale. Essa inoltre. non è tale, da non lasciare a] i;;ingolo una certa autonomia. A (tane prohlt-mi d'ordine propriamente me1afisico, sì può ani:1 giungere fino a dire, che. se rindidduo non esis:e fuori delfa razza, la rana, a sua \'oha, in 1111 certo modo. non esiste fuori dcll';ndidduo, Yogliamo dirc: fuori della personalità. E per precisare oon un mcuxlo paradossal<' d't:sprimersi questa idea, si può dggiungere che la rana esiste \'eramente solo in quei suoi espouenti, che e hanno della razza•· in altri tt'rmini: la razza è un retagg;o e un substrato generico: sehbt-ne 11.·ndaad csvrimersi in umi i s119i esponenti è in lutti in un qualche modo si esprima, solo in alcuni essa raggiunge mia piena e 1">erfé.trarealizzuionc, ed è qui che si J):tlt•s.t l'azione t· l'importanza del singolo, ddla 1,ersonalità. ~egli uomini vcr;1.mcme superiori la razza si compie ed at:ua in ,111 culmine, che simuhaneameme è culmine dei \'alori della personalità. L'eredità razziale \>UÒdunque paragonarsi ad un J)atrimonio raccolto dagli a,•i e lrasmcsso alla discendenza. :-.;on ,•i ~ dctcrminism_o. perchè alla discendenza. entro ceni limi1i, è concessa una libertà d'uso nei ri1:,•uardidi un tale patrimonio: lo si può assumere, potenziarlo, trarne in vario modo il massimo rendimento, come ci si può dare im·cce a dissiparlo e a distruggerlo. Da ciò che una er«foà sia spirituale. sia biologica gli ha trasmesso potenzialmeme. il singolo può dunque, in (edelt:i. alla sua razza e alla sua tradizione, trarre le forze per raggiungere una perfezione personale e J)Cr ,·alcre come una pcrfeua incarnationc dell'ideale di tutta una stirpe; OHero egli J)uò contaminare questo retaggio, può dissiparlo, può metterlo alla mcrcè dei determinismi affrrmamisi con le mescolanu e 'con l'ibr;dism'), l)er ,,ja dei quali egli sarà prima o poi sopraffatto da infiuenze .:, 1\aralizzatrici, o dissol"itrici, e la razza, per così dire, passerà 9o)f,ra di lui, tronCOne decadu:o dalla linea centrale. Cosi la coscienza razzista, mentre \'a a riconasccre il sis,1ifica10 e la funzione della J>erSQnalità nella razza, d'altra parte i111cndcdestare un senso preciso di responsabilità nel singolo circa l'uso della sua IiM'rtà nei riguardi del retaggio ruzialc,-che lungo tuna una serie di generazioni gli è stato trasmt:sso. Do1,o di che, ,·ogliamo mmare ancora un momento nel campo -della dottrina dell'eredità per accennare che i processi ereditari, quali sono sta1i studiati dalla moderna gene!ica. hanno un carattere assai più complesso di quel che il profano J)OssaSUJ)j>Orre ,c lasciano note\'olc margine ad un fattore, diciamo cosi, contingentisrico. . Parlando di eredità, il profano pensa infatti essenzialmente a ~uella dei genitori e al massimo degli antec~demi prossimi, supponendo nel processo della eredità stessa un andamento lineare -td omogeneo. Stesse qualità si trasmcuercbbcro dunque dai padri ai figli o dai nonni aj nipoti. più o meno deterministicamente. Questa interp~tazione s.emplidstica ha susc::itato naturalmenrc nok obbitzioni. Come si spiega, ad esempio, che i figli possono non rassomigliare ai padri? Com~ si spiega che non solo fratelli. ma 1'.l\.•riinofratelli gcmdli 1)0ssono esser <lin:rsi, mentre gli an· :ccci.lenti ereditari sono uguali? Come si SJ>;egail fenomeno del e genio », che sembra un fenomeno SJ)()radico, su1>eriore ad ogm condizione ereditaria? E così via. Le moderne v.;·dut<· dc-I razzismo genetico permeuono di considt·rnn· problemi dd genere senza che si dchba ,·enir meno alk premesse. Per non entrare in un dominio trOPJ>Otecnico, qui accenneremo solo che delle ventiquattro coppie di e cromosomi» (a loro ,·oha racchiudenti 1111 certo numero di singole potenzialità ('rediraric, ieni o ~enidi), si 1rasme1:c alla discendenza solo la metà. l'altra metà essendo fornita dall'ahro genitore. Si ha già qui un dopp:o margine di indc!erminai:ione, dornto in primo luogo appulUo al perdersi di Cl'rti cromosomi, al luogo degli altri, e in secondo luogo a mt1e le possibili combinazioni fra 1 cromosomi dell'un genitore con quelli cJeJl'ahro. Per chiarire qucs o secondo 1mnto con un esempio s1lCSSOaddouo. nel caso di un intellettuale geniale ma brutto che si unisce ad una donna hellissima, ma stupida, può ,·crificarsi la solu1.:011efa\'ore,·oll', ciot" 1111 figlio che all'intelligenza del padre congiunga l;1.bellezza dcli:. ma.dr(•, ma può \'erificarsi :u1chc.!l'altra comb:nazione. cioè un figlio hrutto come il padn· e s:u1>idocome la madre. Se si pensa alla:: molte1)licità dei geni o genidi compres; nel nucleo dcll'crt·- dilà dell'un genitore e dell'altro, si può dunque a\•er un senso di una grande varietà di possibili combinazioni. i\011 solo. L'eredità dell'uno e dell'altro geni!or~• rinchimle, a sua \'Oha, potenzialità ereditari!.' moltl"plici trasmesse d:..gli a\·i, le quali rendono possibile un numero \'astissimo di n11on· combinai::oni. Qui si de\'c inoltre considerare il fenomeno dcli:. cosidetta polimak, e il giuoeo dei cara neri e dominanti » e e recessil'i ». In un da10 t:ssere, alcuni tlemcmi dell'eredità complc~- siva sono in atto e si manifestano dunc1uc sensibilmenle (tali sono i cara11eri e dominanti :t): altri i1wece, Jlur essendo presenti, r<'slano in uno stato di latenza (caratteri e recessivi,). In quel dato individuo, essi, dunque, 11011 ar,paiono, ma J)()Ssono riafi.o• rare nella discendenza. Per tal ,·ia è possi'bilissimo che i fi~li non abbiano i caratteri dei padri e nemmeno dei nonni, O\',·ero alcuni sì e altri no, perfino quando si tratti di gemelli, continuan~o però ad essere dc.terminati da ekmenti di una ered;tà 1,iù remota. Come conseguenza. non è affatto dt:110 che da genitori che fo~- scro entrambi o belli, o intelligenti, o stupidi sia per forza da attendersi un figlio o bello o intcJJigcnte o s1upido: ciò 1)(.)tret,h,. \'erificarsi solo quando l'intera linea degli ascendenti avesse n·uto uguali caratteri. epperò in un caso-limite. in 1>ratica r11rissima• niente \'erifieabile. E lo stesso !<idica nel riguardo razziale. Dato che ogni popolo storico oggi esistente non corris1)()ndc ad una unica rau.a pura, ma si è formalo 1>erincrocio di elementi razziali clcmen!ari più o meno affini, uno di tali dememi può riaffiorare e riaffermarsi ad un dato momento. in un 1ipo con caraueri razziali e,,e11111almcntein conmu10 rispclto a quelli dei !>uoi ante<:cdenti immediati. Un'ahra possibilità "a considerata nel processo dell'eredirà, cd è quella delle si"tcsi. Og,1.i individuo, biologicamente, è de1errn;nato, come si è dttto. da una data combinazione fra le moltissime che sono 1)()ssibili fra 11.1ucle 1>0tcnzialìtà ereditane. Può accadere che una cale combinazione assommi, in una sintesi . (elicc, doti privilegiate che negli antecedenti sono si apparse, ma isolatamente e sporadicamente, cioè, in \'ari indi,•idni e periodi. E. su tale base che il razzismo genetico cerea di spiegare it fl·- 11omeno del genio. Si ~ J>• es. J>Otutoconstatare che le do1i pi\1 caratteristiche r;tro,·abili come componenti nel genio di Goethe Ki.i si ma11.ifestaro110nell'uno o nell'altro dei suo; antenati, s<·- condo una frequenza da due ad otto \'Oltc su sei generazioni .. Ora si può domandare: per che \·ia sorgono tali e s;ntcsi • e, anche, per che via si fOrmano in generale le combinazioni. le selezioni e le ahcrnati,•t di e dominante• e di e recessivo» nel processo dell'ereditarietà? Dal punto di l'ista scit:ntifico, non si può affrontare, a tale figuardo, il problema delle cause ult;me: si J)UÒsolo seguire, diciamo cosi, la meccanica dei processi. che, come si è ,·isto, offre sempre un largo margine d'indeterminatione. J. EVOLA
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