2 BANCA COMMERCIALE ITALIANA CAPITALE L. 700.000.000 H l S I<~ R -V A L. I fi 3 • O O O. 4) O O BANCADI INTERESSENAZIONALE il "TEVERE" è l'avamposto della stampa .fus,;i:ita LEGGERE · Dl/1/i'/'1'0 DA TliLESJOJNTt.RtAIVDI non. significa. solta,i.to essere inforniati ma lrttche e soprattutto avere una guida
L!DIFED~E!LL! H!Z • ANNO V· NUMl-:11O 10 20 M AltZO 19 12-XX tc!!\CJ, 11. ,:J I, IL %0 111 01..,1 ,.ti:!U. U.\ .',lJ)IIEMI) !ill\l".tM,,oro I.IMI> I ,\fHIO'rj,U11t;NTU AN:'òUO I.INfl :!O ,4,MH0/11,l)U;'\"l'O ~t:)O'.!fl"NAI.J! • 12 tcSTIMU 11. HUl'l'IO Oirclturc: TEI.ESIO INTEHLANDI Comitato di re1la1inn,-: pror. Jou. GUIDO LAN'DHA • pro( dùU. LIDIO CIPltlANI Segreurio di redar.ion.-, GIORGIO ALMIU,\NTE i SOMMARIO ANNO V • N. 10 - 20 MARZO 1942 · XX * SCIENZA GUIDO U.MDI.A: FONDAMENTI BIOLOGICI DEL RAZZISMO; GIULIO COGMI: RAZZA E MUSICA. POLEMICA LIDIO CIPRIA.Hl: SONO ANGLOSASSONI I NORD-AMERICANI?; ALDO MODICA: RAZZA, CIVILTA, STORIA. DOCUMEMTAZIONE FELICEGRAZIAMI: RIVA.LITARAZZIALI, ARMI OEll'IMPERlALISMO BRITANNICO IN INDIA; EMCOLPIUS: L'EBREO NEL NOVELLINO; FU.MCO CATALANO: COME l'INGHILTERRA HA FAVORITO L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA DEI GIUDEI IN PALESTINA. QUESTIONARIO ARTE E RAZZA; OESAPROFITIZZAZIONE1 * Gli UFFICI DELLA "DIFESA DELLA RAZZA" SI TIOV A.HO IN ROMA. PIAZZA COLOHHA. ,,oaTICI 01 VIIO) . flLUOMI .,737 • 62UO I 10 PUNTI DEL RAZZISMOFASCISTA I. Le razze umane esistono. 2. Esistono grandi razze e piccole razze. 3. Il con<.:ello di razza è puramente biologico. 4. La popolazione dell'Italia attuale è ariana. 5. La <.:omposizionc razziale dcll'llalia è immutata da un millennio. 6. Esiste ormai una pura razza italiana. 7. La questione del razzismo in llalia deve essere trattala da 1111 punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. 8. È ne<.:essario fare una nella distinzione fra Mediterranei, Orientali e Arricani. 9. Gli ebrei non appartengono alla razza ilnliana. IO. Nèssun ibridismo deve contaminare la pura razza italiana. 3
I fondomenti della biolog,o ge• nerole dell'uomo devono HM• reonche. i londa~en·••.del razzismo_ E· n~noperciòopprotondiresempred, piùloconoecenza di essi. Questa necessilò oppo.re sempre più evidente in questi ul1imi tempi. Dilotti,Jo tendeni,:::ig fare deviare il razzismo verso una concezione sempre più metafisica e nebuloso è diventolQ veramente preoccupante. G!i ebrei hanno tu1!o do guodognare da una to!e deviazione Superalo con una visione spititualislica il concetlo eonc,e10 di rona, ·quetlo: può essere latta mutare ad a:bilrio. Inoltre, il razzi3mo spirituali• sia rende impo,ssibile l'avvento in ltoho di una sana igiene razriole, destinala oll'epurozione dei tarali e de, ' degenerati. Riprendiomo dunque a studiare seriomen1e dal punto di visi,:, biolog,co il problema dello razzo. Rieso-• miniomo i noti conceUi di ereditorietò: e di ombiente. E" necessario avere ben presenli le rek:,2ioni tra eredìtorietà ed ombien!e per !ore del raui• smo veramente rogionevole. Il miç,liore metodo per stud.i(m!I o un tempo s!esso rereditarietà e l'czm; b,ente è quello dei g,eme!!i. largo• mente dil!u$0 in Germania. Americo, Olanda e Paesi Scondinavi. I gemelli monocoriali sonodegliin dividui che hanno lo stes,,o potrimo• nio credilo.rio .. Essi si éomportono perton\o eome le « linff pure • di O· nimoli o di pionte, odoi;,erate in b1,:, logia 1perimen1o!e per le ricerche 1ull'inHuenza dell'ambienle. Cosi. se noi vediomo ehe uno dei due gemelli sipresentapiùlòrteem\.lSQJlosodel• l'o.ltro dobbiomo dedune che lo.le di· versilà è dato dall'inlluenia ombien• tole e non gòà do quello ereditano Ugualmente è inter8$$0nle eon!ron• FONDAMBN'l'I BIOZ. OGICl"4/ tore il eompor1amento dl due divetsl l'opplico2ione all'uomo delle leggi caratteri, eomc per esempio la s!atu del Mendel ro e il peso. in diverse coppie di ge• I doti rc:ccolti a ques!o poposilc melh. Da que!ltÒ confronto r1$ulta che dalla patologia ereditario non om• nei due individui di ogni eoppio l, meUono discussioni! Cosi. per esem• mclto più variabile il ~ che non pio, se esaminiamo un corouere patola ,io1uro. Possiamo quindi dedurre logico dominante, vediamo che esse da qu~lo esame che lo slaturo su• si eompo•ta esaUamen!e seeon::lo k, bisce meno l'in!luenw ombien1ole legge mendeliano dello dominanza. che non il peso_ Con lo stesso metodo Due geni1ori omoz\goti sani avranno si possono riprendere in considero- unieomenle figli sani. Un genilore tione-tuni i eoraneri morfologici già e1ero;:igo1e molalo unito o un geni• studiati dallo vecchia antropologia, tore omozigote sano. dà una melà d1 eome per esempio l"indice cefalico, ligli eterozigoti molali e un'allra mc• lo pigmentazione, ecc., nonchè nu• tà di figli omozigoti sani. Da un ge• merosi oora1teri psicologici e lisiolo- nitore omozigote molato o da uno gici. omozigote sono nascono unieomen1c Si vede cosi eh,::, mentre esiste lo tigli ete.rozigoti malati. E cosi di se• possibililà dl modilieare un individuo ,;;iuito, finchè do due genitori omozi• per quello che esso ho di variabile goti molati nasceranno unicamente dall'ombiente, ques:a possibililà non lig,li omozigoti molali. In olcun1 casi eaisle ,»r quello che esso ho d\ ere• di anomalie del eorpo ereduone e dilario. dominanti, .eome per esempio la bra• In 101 modo possiamo anivare o chidauilio, i oosi sopra ri(X)l'doti si conclusioni di carattere londomento- verilioono eon precisione matemati• le per la politica dello razza. tra cui ca, secondo una legge !alale comune quello dcll'ossurdità assoluto che a tutti gli esseri viventi. uno dichiruazione di arioni1à possa Analogamente si comportano I ccz. tr0$lOrmare minimamente un ebreo in raneri po!ologici recessivi, quelli cioè un italiano. che appaiono solo negli individui Davanti a questi latti sperimcn1oli omozigoti, essendo quelli etero2i• crollo qualsiCJ!li eoncez.ione troppo goti nascosti dal carattere dominan• spirituolista del problema ~Ilo raz- ts. Cosi da due genitori omozigoti zo. Difatti è indubbio. eome ho onche sani noscono .solo !igli 3Ql>1. mentre S01tenuto S.S. Pio Xli. che esiste un invece do due geni!Ofi omozi901i ma• substrato materiale alla ereditorie1à loti nruscono ugualmente hgli modelle qualilà spirituali. Ugualmente, loli. Nel coso di due ,;;ienitori eterozi• se consideriamo che le qualità ero• 901i sani. ma la1ori del corotle1e padi1ruie 110nolegate a, cromosomi del- tologieo recessivo. ques10 oppa1e sole cellule sessuali. appare assurdo il lo in un quar\o dei ligli, mentre in• potere pretendere d'influire su di es• vece in due quar1i di essi non opp.,- se eon le sole forze dello spirito. Di- re, essendo e1ero;:igo1i. e in un ol1ro lom le uniche mu1ozioni ereditarie quarto infine non appare perchò ò che si possono ottenere· sperimento!• omozigo1e sano. Tutti gli altri cosi mente sono quelle chs- si determino• previsti dalle leggi mendelione si veno con l'azione di particolari meni rilioono ugualmente. Mollo eloquenti fisici interes&mti direttamente le cs-l• 110no a questo proposito gli esempi lule genitali eomé i raggi Rontg,n. riCQl'doh dal Loundborg e riguardanti Di qu&ste muto:z:ioni avremo modo di l'ereditarietà di certe lorme di epilesporlare in seguito. sio recessive. Un'oJtra considerazione. che ci por- Mollo caratteristico è anche il com· 1a o insistere sullo necessità di dare porlamento dell'ereditarietà di olcu• grande imporlonza o! lanore bioloçii• ni ooroUeri patologici legati al sesso. eo riel problema dello ~=· ri9uordo . ·Per esempio. \'cmolilio è o un 1s-mpo
IAIIISIO slesso un carattere recessivo e legalo al sesso. Le donne sono le conduttrici di tale malollia di generazione in generazione. ma sono solo gli uomini a soffrirne. Molto eloquenle è la storia del modo con cui l'emofilia pen~trò nelle cose regnanti di Prussia, di Russia e d, SfX)gna. La regina Vittoria d'Inghillerra apparteneva od una famiglia d1 emofiliaci. Essa ebbe come principe consorte Alberto di Sachsen-Koburg. Do questo matrimonio nacquero quattro hgli: Vittoria, Ali~. Leopoldo e Beatrice. Vittoria sposata all'Imperatore Federico III ebbe un figlio, Enrico di Prussia che, sposato o Irene d1 Hessen, ebbe due ligli, Valdemoro ed Enrico di Prussia, entrambi emofihaci. Fu dunque Vittoria d'Inghilterra figlio della Regino Vittoria o portOie l'emo !ilio nella caso di Prussia. Alice d'inghìlterra si sposò con Ludovico IV di Hessen-Oo:rmstodt. Ebbe da lui tre figli: Jrene, maritata, come abbiamo visto, al principe Enrico di Prussia, Federico di Hessen, morto di emofilia, e Alessandra di Hessen. Questa si sposò con lo Zar Nicola Il. Com'è noto. lo Zarevic Alessio di Russìa fu anch'egli ammalato di emofilia. Terzo figlio dello regino Vittorio fu Leopoldo d' Allxmio, emofiliaco, sposato a Elena di Waldeck. La figlio Alice d'Inghilterra, sposalo od Alessandro di Teck-Athlone, ebbe un figlio. Rupprecht, emofiliaco anch'esso, secondo la fatalità delle leggi ereditarie. La quarta figlia della regina Vittorio. Beatrice. fu maritala a Enrico di Bottenberg, da cui ebbe tre figli: Vittoria Eugenia, Leopoldo e Maurizio. Leopoldo e Maurizio erano naturalmente emofiliocit Vittoria Eugenia, maritata od Alfonso Xlll di Spagna, ha portato l'emofilia nella coso di SIXJgna. Questo esempio è veramente ediliconte per la matematicità con cui la legge della recessività legato al ses• so si è veriliooto pratioomente.
1) Mo,i11. lsrael Heymann Se la Regina Vittoria fosse stata sterilizzata, l'emofilia non sarebbe penetrata nelle cose di Prussia. di Russia e di Spagna, con le tragiche con• seguenze che tutti conoscono! Come abbiamo detto, i caratteri ereditari non vengono generalmente influenzati dall'amb1en1e. Esistono però dei casi in cui questa regolo trova la suo eccezione_ Sorgono cosl delle mutazioni ereditarie d1 carattere sperimentale che servono a permetterci d'interpreto.re il modo con cui possono opJX)rire le mutazioni ereditarie normali e patoloqiche. All'inizio della radioterapia, i med1C1,assistenti e tecnici. non prendevano p:uticolari precauzioni per d1• fendersi dai raggi stessi: orbene, capitava spesso che le ossistentesse diventassero infeconde oppure mettessero al mondo figli con notevoh anomalie di svilupp:>. Lo stesso si verificava per I medici e i tecnici radiologi. Evidentemente i raggi e_rano riusciti a penetrare nell"interno del!e cellule gen!tah alterandone le quahtà ereditarie. Alcuru ovvelenoment1 cronici, come I alcoolismo, il morfinismo, il satur:iismo, ecc .. sembro che producono gli stessi elleth_ Ma si tratta, come abbia mo detto d, cosi ecce:ztonali. Generalmente i caratter, ereditari non su• biscono neauna influenza d·a parie delle adoni dell"a:mbiente esterno. Tutto lo studio dell'ontropologio deve quindi essere rivisto alla luce d1 questi nuovi concetti. Cosl impostato, l'ontropologia potrò fornirci dei doti d'importanza eccezionole per il razzismo. 2) lotha, hrael 8,aunichild Noi, in base ad un esame accurato di un individuo potremo distinguere quello che esso ho di ereditario e quello che esso ha di acquisito, dovuto all'influenza dell'ambiente Soltanto i caratteri ereditari sono dei ve. ti caratteri rozz1oli. La statura, per esempio, dipende in gran parte dall'az1one dei caratten ereditari, per quanto l'ambiente abbia su di esso una certa influenzo. Come la staluro, cosi la cost1tuz1one individuale è spesso un carattere ereditario L'indice celahco. contrario. mente a quello che credevano i vec. chi antropologi, è più susce1ubile olle influenze dell'ambiente che non la statura_ Molto ca.ratteristico è la forma del naso, lobbra, occhio e orecchio. Esso vana notevolmente nelle diverse razze umane, ma ho molta più .3) K•rl hrael Wolny importonzo 01 quello che non s1 credesse ìn passato. Ugualmente impor. tonti sono I coratten della pigmentazione e della forma dei capelli. Lo studio dell'ereditarietà ha pe1messo di rivedere sotto nuova luce la distri• buzione razziale di quesli caratteri. Ma più importante ancora è per noi lo studio delle quahtà psichiche e dello loro eredltanetà- E' questo un punto essenziale, sul quale gli spiri• tuolisti credono d1 avere buon gioco. pe.r iÌlfirmare le bos, biologiche del nostro razzismo_ Se noi difatti non riuscissimo o dimostrare l'ereditanetò delle qualità psichiche, poco imp:>rterebbe dimostrare che un individuo eredita la fo.r. mo del naso o dei capelli. Gli spirir tualisti potrebbero sempre dirci che ciò che un uomo ha d1 essenziale sfug. S) Merlin hrael loose
ge alle leggi dell'ereditarietà. In ciò na1uralmenle gh sptritualisti farebbero esattamente il giuoco degli ebrei o dei loro d1fens()Ji..O!latti essi verrebbero a riconoscere che un ebreo con il battesimo, con segnalati se.rvizi resi allo patrio. o con una sperticata professione d1 fede fasetslo, potrebbe cancellare quelle qualità con cui l'ered1tarietò: ho bollato per semp.re lo sua razza. Orbene, la scienza ho dimostrate, che le qualità psichiche sono ereditarie, nè più nè meno che quelle morlologiche. La famiglia Bach. per esempio. ho dato per sei generazioni dei musicisti. Il padre di Beethoven era canton te e il nonno compositore Mozart, Weber, Brahms erano figli di musi• cisti Esistono JX)i delle ver~ fom1ghe 7) Aron lirHI Kohn d1 plttori come, ad esempio, quelle d: Tiziano, Holbein e Cronach. La famiglia Bernoulli ha dato in tre genera,- z1oni otto matemat1ci di grande fama. Nello stesso modo le famiglie Krupp e Siemens hanno doto numerosi tecnici molto noh in lutto il mondo. E ancoro. Carlo Darwin appartenne a uno famiglia di naturalisti imparentata con lo stesso Galton. Nel campo dello spirito milhare la forza dell'ereditarietà si manifesta con maggiore evidenza. Cosl la famiglia von Bi.ilow ha doto 182 ulficiali, tra i quali 20 generali; la famiglia Witzleben 63 ufficiali su 74 maschi (-80 %). Potremmo continuare con altri esempi. Quanto abbiamo scritto ci sembro però sulliciente per invoglia6) Frilt hrtiel Lohde Ecco, • documenl■re reredi1Hle16 delle qu•lilA psichiche, di cu, 11 111111I1n queslo •rlicolo, un lnlero ceppo di delinquenti giudei, Il uppo degli ·· 1111el", YIYenle in Germ•nl•. nel qu•le le steue qualltà 1i riproducol\o con lmprenlon•nle pre<I· lione. Il n. t • l<CUSIIO di 16 delitti, come lrull•lore, conlr•bb■ndiere, 1•1s■rlo, 'l'io• lento, ricell•lore: è 1l•lo <ond■nnalo ■ 6 inni e 10 meli di c■ru.re. Il n. 2 • accus■lo di 1 J reali dello sieuo genere. Il n. J t un dellnquenle lnlern11ionale, condannalo • t7 anni e l mesi di c■ rcere. Il n. 4 t ■ccus•lo di lurll con suuo, borseggi, delllll <oniro 11 rHH. Il n.. S 4 d■to cond•nn•lo • 19 •nnl di carcere per talli• ,lu1lonl di documenll, il "· 6 • •ccus■to come gloulore d'111.11rdo, ladro e rice1. U1lore. Il n. 7 t colpeYole di lruli■, l1llllic11lone di documenti, conurlone. Il n. I t sl•lo cond•nn■lo U Yolle, per (urti, t,uHe e cornulone. Il n, 9 è sl■lo condannato per {urlo 9) Kurl lveel liaac re il lettore o riprendere in maggiore considerazione quelle che sono le basi biologiche del ,azzismo. Il razzismo per realizzarsi pratica mente non può andare contro le leggi matematiche fissate dalla natura Hoi non abbiamo nessuna paura o insistere su quesh concetti Noi non vogliamo che il razzismo diventi m Italia und parola vuota di senso, un:::i semplice ipol8$i per elucubroziom teoriche più o meno ardite. La tesi che « La Difeso della Ra?. za » sostiene dalla sua fondazione è molto s~mplice ma nello stesso tempo molto precisa. Noi vogliamo che in Italia l'ebreo sia c.onsideroto come tale e non permettiamo che degli artifici dialett1c1 trasformino gli ebrei m ariani. Nello stesso modo noi crediamo necessario 8) W•lte, lm,el Febien che onche m Italia si incominci o pensare ptù efficacemente all'igiene razziale. Per quale ragione noi dobbiamo es. sere legati ad una politica demografica puramente quantitativa? Perché, proprio noi che siamo stati sempre sensib1h 01 concetti di aristocrazia. non dobbiamo fare nulla per cercar& di migliorare geneticamente il popolo italiano impedendo l'aum:!nto dei peggiori e favorendo invece quello dei migliori? Sarà nostro compito ricondurre l'impostazione del problema della rozzo a quelle premesse che erano contenute nel Manifesto del Razzismo Italiano, apparso il 14 lugl'o 1938, e che re . !uttora l'unico documento ufficia ...- di carattere dottrinario. GUIDO LANDRA 7
Rivalità Subhu Ch.~r• Bo,e, il C•po nuioMlisla indi•no, i cui muU1ggi • entibrilennki 1oroo iteti recentemente pubblicali 8 India I vr;mi inj!l('sj chl' :1rrivarn110 in India duramc il St'.C. X\'I erano isolati mercanti, cacciatori di buoni :lffari, e hallt'IIIÌ lt.: fin okggiak pistl' di altri e11ro1)t'inon inilcsi t' meno inkrl'ssa1i pionieri. Cna H)ll;, informati ddlc grandi ricchczzt· ili qm:) paci,e 11111i J,:"linglesi. e llill di tuui la rcgin:1 Elisahett:i, acclamarono alla fondazione di una Compagnia di traffici. t:apacc di lanlrarc preioto e l><'nc.E poco lt'mpo doJ)o Giacomo I. il quale nutrh·a moho afittto 1~r gli :1\'\'(>nturicri dtlla Sna razza. era riuscito ad accrl"d1:arc <l;plomaticanwmc la Compaguia presso J'imJ)('t:uore dei :\logoli, lchanghir, oucncmlo per <'ssa privil<'gi commercialì inestimabili accom1>agnali a larghe 1>rer~ath·,.- di immunità e di est r:ucrritori:,liti. Arti, lusinghe t· scaltrezza di !}('t1l/t111r11.t aprirono a 4ucs1i angli le J)llrk. tielle Coni indigt·nc c da allora in hre,·1.· J:li affari della CompaKuia crebbero t prospnarono sostituendo~i il mercantilismo britannico alla coloniu:u:iouc por1oghcse. olandese t· lr:1nct•s(•. ÒO\'un<111e contemporaneamente alla tlcpn.:daxione delle preiio:frà e delle ricchcu:e che ;inda,•;1110 a riempire i fondachi della hmmo~ isola a1lan1ic.a. Crescendo l.1 Compa){nia di propon.ioni. di funzioni e di iml~rtanza poJ;tica, i suoi affari dfrcntarono pre:,to intt>ressi direni della Corona ingkst• t·d allora all'opera dei mercanti succc· dcttc quella dei pol:tici; fatto dl'I re!!IO unicamente formale pcrchè non accomp.1.gnato d.a nessun mutamento di metodi, di scrupoli e neppure di uomini. Politici del mercantilismo prima e mercanti dclrimp('rialismo dopo. ~lassimo sfruttamento del p:H>Sl', politica di sobillaziont· interna, (il pCJ:J:ÌOre e dh'idc et im1)('ra >) sempn. dai primi giorni ad oggi. J)(W(' erano pasMti intrapremlenti eo\omuaiori t·uropei come quelli an:ò<letti, sospinti altresì d:1. 11ualchc zelo missionaristico. gli inglesi erano rimas1i solo J)('r le ricchexze dd paese t' per 11 facill' assoggettamcn10 di un po1)()IOnel <1u<1ll'fl'n·e,·ano vi,·aci discordie e ri,·alità di razza . .\11,ionc a,·e,·a infaui tro,·a10 buon gioco, fin dai primi 1cmpi, l"M.·r la sottomissione dl'll'lndia, negli antagonismi ins<tnabili fu 1 pili im1)0rtanti J.:'rllJ)l)i etnici della 11\'ni~la. princi1J;1.lmcnte fr.: qu('lli del Dckkan centromeridionale c SIK'cialmcntc fra. i )laraUi (di rana, di religione e di lingua indi',) ed i mussulmani del '.\Ji- -sore t degli Stati s\'ttentrionali (di rana araba o mogola, di relil!'ione maomellana. alloglotti). I '.\taralli costit11i,·ano una na• 1.i,,nt' <lis1;n1aed aut('ntica, lo\ quale dopo a,·<·r rcsis1i10 alk scos:K' e allt· 1cm1M:s1c<ldle im•aiionì, si a11<larn r:tCC01,:'liendo. al principio dd scc. X\'111, 11ell'imerno del Dekk;m (•d a,·rchl>c poluto facilmclllt• riprl'ndcrsi t· 1rionfart· delle ,·arie tribù mussulmane im·adcnli che li circon<la,·ano senza l'inu·ncnto tlclla fm11.-s1a po1i1ica hritannica. Raccolti uclla zona piìr monta~nosa della )K'llisola i ~lar;111i, m)minì piccoli. agili e robusti aYt,·an,, conscn;uo. for)t' :,0li fra gli Indù, 11111clt· ,·irtll che fanno il solda10. Scon• fin, ma non tlomati dai maomeuani. er,1;no rimasti affrzionati ai !uro c:l\·alli e 1>ropcnsi a 1·i,·ere 1anto col la1·oro quat11<> con la rapina. Profcssa1·:010 il cnh•> induis1a tli .\lahadeo (Siva) t· di sua mo-- J!lu: Hhawann·. ed \'tallo appare11tcmc111e di\'i§i in (jll<Hlro CilSh'. ma ,111cste.secoml,, lo s1,irito della loro fede, erano moho )liì1 af-
Il giudeo Rulus o.. ni•I h•M:1. eh. col nOffie dl lo,d RH• ding fu rw,min.lo Vtc.rt. d•II• lrtdie, è qui ,itr•llo dur•n• I• un• c•rlmoni• • Calcull•. Sollo: Una ragezH • una bi,n. be di nobile l•mi• gli• irtdìana fratdl:tk che 111·r111al~iasiahra e1«a t' in qualsiasi·altru ).IOIJolo mdli. Qut'~la (rde c<bÌ potl',a ri;u\111ncrsi: c. li t,:rande--Spirno dl\1no pcn-adt' l'mti,·tr-.o; chi l'anima di ogni t'SS\·rt umano è p;i,Mt d1 qut'I grande sp1r110 c c.k-,·t. qu:rndo pc-rfcnamtn'.t pun6cata, ri• Cflll~mnt,:crs, con Lui; qucS1;1 t la ricompcn~a dei huoni: il ca~I•· i,:o tki tristi t\ 11ndlo di rinascere in un:.. forma proporz1011,1la• mt'ntc più d1siante da quel ncongiungimcnto c111antomaJeJ:-ior1 fu. rono I pecuu; l'anima d1 un Hrammo i la p:11 \·icina a quello ,1:uo d1 b<-a11111d1nc-:pcr oonstKutnza 111111 dc-hhono passarc 1)t'"r la forma umana dt·I Rraminfl, meno qudl1 tht', ot'.tnuto il ca• rallere dt Sadhoo (s.1n1itàl, r.tJn:rnngono ~ubno la folici1à cicrna • Colui che a,c,·a richiamalo alh1 concordia t' sah·a10 dalla minac• cia1a ~en·itù le trihll dei Maratt1 era s1a10 Shaji, un indl1 d'umilt nasci1a, t'.'IC soldato di \'('ntura Suo figho Sn·ajec-, nato nel 1627, colui c-he SC-Pl>t-rtst11u1rt al suo popolo un tStrci10 t una. K\'t'ta d1K1plina. può considerao1 11 ,·tro fondatore- ddla p()(ellla ma• ratta. :n India. Egli a un certo punto 11,t',·a nlt'sso a mal p.1r11to gli i11glu1 della Com1)a~nia, accampati allora a Surat, ma ques1i erano riusciti a sah·arsi con le forzt dcll'imperatort motolo Aurengieb, loro amico t prottttorc: cd a,c\·ano saputo pcrfino farsi un merito d1 questo Cauo prtno lo s1uso autocrate- che finì pcr accordut loro maggiori prn·1ltg1 ncl 1raffico e la totale cstnnont dai tributi. Dopo la morte d1 SivaJec il regno dei ~laratti si fra11111mò 111 diversi J>rincipa.11che furono cos•reui a continue lotte conlro le milizit britanniche e, stmprc pcr gli interessi dell'Inghilterra, con gli Stati \ icin1 e fra loro sten1. Un ahro 1,01entalo cht caddc nelle maghl" dc-ll'mtngo britanniro, ,·crs.ando 11 sangue dt'llt sue m1hz1e co1>ios.amc-mt e con immenso \antaggio dell'lnghìhtrr.i, fu 11 regno m:iomcttano dt'I Mysort, un 1cm1>ocnergìcamentc gon·rna.10 da Aidcr-All. Il .\lysort' è anchl.'" oggi quella regiont sud-occidentale del Dt.'1,- kan compresa nel ll'rri1<mo triangolarl" cht> ,·a da 8cdmorc a ~ringapatam e alla ~ta dcl Malabtr. popola10 111grande mag. ~1oranz.a d1 muhulmani arri,·at1 con lt in, uion, di ,·ari ~coli or sono. Fino :id Ai<k·r-Ali a,·c,•ano continuato a rei.rn:tre sul Mysor(', 9
OuHI• è un• sorell• di Pandit Nehru, uno dei C•pi nuionali,ti dell'lndi• solo nominativamente del restd, SO\'rani indù. Aidcr•Ali, e11:fa\"orito di Corte e maestro di palazzo, era~dh-entato nel Jj'66 asso· luto padrone e Sultano del Mysore. e senza fra))J)Orre indugi, era sceso in campo contro la coalizjone di popoli che nello stesso anno gli inglesi erano riusciti ad ordire ai danni di lui. I ~1a· ratti, il Nizam, il Carna1ico furono separatamente liquidati e sot· traiti dal Suhano all'influenza britannica, i primi con laute ricompense, i secondi con patti di alleanza contro gli inglesi usurpatori e i ttrzi npetutameme hanuti insieme ai reggimenti di S. ~I. Britannica. Memorande sconfitte toccarono agli inglesi a Tr;nomalli. a Mangalore; ma quando poi qucst"uhimi cominciarono a comprare il tradimento dei subordinati e dei suddi1i stessi del Sultano (sis1ema che. secondo la pratica inglese. trovava in India un clima dei pili adatti per la sua diffusione) le armi britanniche tornarono in auge, tamo da convincere il '.\lysore ad offrire generosamente la pace ai suoi nemici, mentre ancora si trova\':\ avvaniaggiato dai successi onenutì c con molte possibi• lità di immediato sfruttamento. Questo ano del Sultano fu imerprerato come un sintomo di a,•. vilimento nei maomettani del Mysorc ed in,,ece il proposito di Ai'der-Ail era quello di allearsi a qualunque prezzo con gli inglesi per porersi poi nndicare della infodchà del ~laratti, i quali, 1,cr la seconda ,·olta. si erano prestati al gioco dei conmni nemici del paese. Quando però il Sultano si mise in marcia con• tro i Maratti e. in111itadai primi assaggi guerreschi la gra,·irlt dell'im1lresa, invocò l'aiuto della milizia britannica, secondo la 1cttera del Traltato di alleanza stipulato con il governo di Madras pochi mc5i prima e regolarmente fflttoscritto dal rappresentante dell'Inghilterra. e contenente l'obbligo di reciproco aiuto in caso di ostilità esterne, da parte inglese e per bocca del 1111O,•roappresentante di S. M., allora succeduto. fu seccamente negato ogni soccorso anzi furono esercitate pressioni sul Nabab di Madras perchè anche il Carna1ico aiutasse, non più il Mysore, come crasi solcnnemtn1e impegnato a fare, ma bensì i Maratti suoi nemici. E così av,1enne. Del cinico tradimento inglese Aidcr•Ali, sconfitto, restò tragi• ca.mente impressionato. La bruciante memoria dcll"umiliazionc e dei danni patiti dalla sua famiglia e dalla sua gente a causa di quello sleale e proditorio abbandono degli inglesi, fu trasmesso in eredità ai suoi discendenti che ne trassero quel feroce desi- .:terio di ,•endena che il figl;o del coraggioso sultano, Tippù, soleva riassumere nel suo celebre motto: e Meglio ,•ivere tigre per un giorno che pecora per cento anni•· Risollevatisi ai danni dei maomenanj del Mysore, i ~brani fecero ri~entire la loro vendetta scorrazzando e de,•astando !"India settentrionale e portando il colpo di grazia al ro\•inanle imvcro magolo. Ma appena doPO un decennio di predominio anche essi -,j tro,·arono nuo\'amenle di fronte le armi e gli intrighi del10 J'lughiltcrra decisa. a farla finita con ogni nazione polente, e s1 rassegnarono J)('rciò a rientrare nelle antiche sedi. '.\1a i1wano speravano requie con .r\lbionc. Edotta delle \'ellci1i di queMo 1,opolo indiano, quc5t'uhima -intraprese nuovamente una guerra senza <1uartiere contro di esso nonchè con1ro i Pindarri. altro pop0!O guerriero, gnt))I)() di tr:btl .armate, nomadi e composto di varie rane. E tale guerra come le pr«:<-denti condotta n:·ramt·ntc senb scrupoli umanitari e ri\Olta ailo sterminio puro e semplice dcli\' 11azionali1:\indigene, aura,·erso una poli1ica di intcnen1i, di :111ncssioni, di azionc militare con1ro esercili e contro r.o1)0lazio111. impegnò tulle le capacità militari e poli1iche dell'impcrialisr.-iv britannico con i successivi go\'crnatorati di Corwallis ( 1786-1793): di lord '.\lorniniton e del fratello Arturo di \\'cllcslcy (il futuro duca di \Vcllmgton); lord I lastings, lord Amhers1, e terminò cc.n il progressivo dissanguamento di quelle guerriere popolazioni e con la l)rofonda alterazione dell'ordine razziale cd etnico detl'lndia in corrispondenza delle disordinate ,·cndette che, ,·olt,t ir:, ~~1 1~~; O i l;~~C/ 1 tir(~c~f.'~I :~~ 5 ~cr 1 ~;~S~~i vinti, una stiq>c sull';\l. Ecco un Indiano ori• ginale, eh• preferi1ce i c•mpi Kiislici d'Europa •i calori equalOfi•li d•ll'lndi• FEIJCE GRAZIANI
L a parabola J, Mdch1St'dtth, Con"IC' ,i ~ .. ~ prna d.tl', LXXIII nowlb ckl No,. r,/11••· Tu1uiu1. C()ffl("d1~rr'ftmu pn qu,.nto a111cr1orc d1 mo:10. qudla dc-I No,,llr•o non i I, fonrc ou;tmu1a dtil;1 J11,rabolascaui. An:utullo, 1 r-a.ccon11eh«- pu'anu dd g,ucko cv. l $11fO Cllfl\tTkflO d, dt:"tderc qwl"l• la vt-- ,.. 11:1,,~. w ncollcgaoo 1utt1 ad una f,nvb, d1 fl'QIQ gruduo. :.m11ch1)S1ma.Qunta fa,·ola, fon-t nclb mt,11 forma pr nl11Jva, ceno di poc,, 1lte11.u, si uova .M:rilla 1n \In libro dc-I XV s«olo. lo SuJ.,t j,l,.J., Comt dK11mo, t ap. r,unto m qlK'"'to libro. cht- Il fa,ola 11u<Ui>ea Cl c ,1,t.a cOOKroata nC"lla concn,onc- onginalc Sunoo J, fronte dl.M:wlC' rcl,gwm: b cr ,1,a. "' c l'c-bmu; e la domand.11, 1m«t cht- da! Nbd1:io. H~ m·1)1.11 (bt re: Ptttru d' An.g.;wu (109-t) .kl un tbtM che.- ~.,_ l,m,. d, ,... J'lffllC'. t-b l'tb.f'O non s'1mpc"~ wn un;i ri• ·posta nd racconto d<'llo Sr,IH1 j,h,11/.,, Anz,, r,fflf'ltt la qu«tiOM al siud11 o 1nf11ilhbilt d1 O,.wncmdd"', Cosi. quelle nyon, dw ,nel nt rd:bero I due pc-r \tta una ck-1~ rd1,:tOfll, B;:w, )On() c-1prnsc Sc-ppun: più vohr r1latt.1 dal.r 1antr ,;rrsio n, thc: i1 sono s~g,utt ntl ttmpo, la f'IO\•tlla c..m'f rr,:,iu111 nitllo St1N1 J,b.J11, I un docvmtnlo, Mt.ibtnt con dita ~1trt0rt, drib fa. "ota cht I g1t.1dt1. foM un m1llnm10 prima ltlla pubbhcauont' dd libro ,ttt.w, a1,n-anu concq,,to (b qutlla pnnu fornu. dunque-, 11tnfftno - Kr~ d 1n1,rpttlllWn1 non gtunlt fino a "°"· dtr1V,l'I() IUIIJ .i;:11 1hn raccon11, cht hanno 11lustrato ,I mcdn,mo sowuo. In quntr Hr>1otu r Jrl nostro popol'> t dei no.1r1 S<fll• ton. c'i UN J,fftrmaa lr rrhpon1 mt'K" m pUW1 o non M)ft() dw. ma Ut; H i1 aggiunf.t', clOC.,I Maomrttan1.wno Qun11 LXXIII n<>,·rlla Ml Noi,111#0, cht' or.a npn>-lut1amo, ~ una dtllt più vicmr al modtllo gu,duco, cht comr abtxamo dtt:10 I ,~ Jl)lt.Jlo nt"llo Suwt f,l,11J4. percW 1n qucwi. ti 31\ad11o I rimesso anror1 a Dom1M'dd10. • Il soldano, avmdo buogno di mont>t:a, fo COOJighalo eh, cogJiust ngiont I UII giudcv (= 1ncolpuK iin giudeo) ch'tta 1n sua trrr;1. , poi h 10,hnM" 11mobo'.t (= p11tmnon10) suo eh ,11 irandr oltra numrro (Quando ma l'in. ronu, un g,udto po,trof), Il sold,ru> mandò ptr qurslo &,1udco. t dom,ndolli qu,I fouc la rru1liort ft<k: ptruando. ùlli dir1 la 31uda, ,o 11 far.} (=gli drò) chtlli p«t'.J conrro la 11t.L f K chr1 la u.r,an.a, tt .o d1r6 dunque ptrcht t1m,1 la giudea, Il ,t1udt0 udtndo la dom.inda del signor,. fispoK così: mtJstre. dh NOVELLINO fu un p;adrt ch't\t';I u, fi1liuol1. ti a,u un suo anello con una pitu• prniou. I.i m1ghor dtl ITIOOdo. CaUCllno d1 cos.toco prep"- il pa drt ch·,11a sua linr 11 l,Kwse q~o andlo, Il r,tdrt, ,tdtftdo cht c.tuno (= CtUC\lno) 11 \O[n, milndò per (= mandò a chiamare) ur. tint oufo, t dust: marlro, fammi due ,1.11t]. la cosi appunto comt qufflO. t mccu, w c~ ~ \IN p1ctr, cht .otn1Jlt1 a qunt:a, Il INt'• Sito ftet f,Mlla così appunto, che nffluno conòSCn il fine, altro che ·t padrr. E n1:tndò pn h liglii,oh ad uno ad uno, et a C'IHmo dit<lt 11 s.uo m M<rtto. e a.tldlO JJ crtdn l\~rt ,I 6nt, , niuno nt sapa il n·ro, ahr1 cht 'I pa• dr, loro E cOli ti d co dtllt ftd:1 chr $OnlJ trt li padrr d, sopra sa la m1gl1ore, , li lighuol1, ciò siamo no,. CÌUCUIIO JI crtdt l\·trt la buon,. Allon ,I JOkhno udendo coszui c<>tlriscvoten.i (= rintun.a), non ~ cht s. dm di coghn. gli ag,<>nt (= non Kppt cht d,nt per 1n(m. pare 1I g1uJco), JÌ lo la)C1Ò andar, t Qudta n<w,11, ! molto popolare 1n Smli.i U vtntor\l con cui ~lu , voha I cn.ttaca qucua parebola. atuavnk) le: truformworu )U• b"t 1n tanh k«ll1, , cht fanno capo 111ur alla oovrll, ttg1styita nt11o Sr,bo,1 J,b11l11, J1<16SO, no div,~tffi 1ft dur catt3,orit, :a s«onda dtl ca riilltlt' po,11,vo o nr1;111vo che lt 1i.p1u E c~ quando lo spmto cht k informa I con1ro o m F·o citi Cmtiann.imo. Ntllt une: pthù 1u sctttKwno, , 1n quntt appumo " Koptt lo zampino ~ uduco; ntlk altrt ~ dte1u la ~upt• nontl dtl Cr1suann1mo. App:arttn.s,.,oo alla pr,. tna ca1,g,r11 i nccontl d1 Sttfano d1 Borbone-, dtllt G,11.1 R•~••· e dtl D,1 Jo11 ,.,M ,,.,,/. Mmtrt nell'altra n.tt"JOfll pot.s0n0 col. locus1 qun11 LXXIII no,·rlla, la narrauont d1 8o§On da Gubbo (Anw,•ro10 Cmli11110, 111, 227). 11 Mtlch1sc:d«h del Bo«accio. r il ™· conio dtl l..tss.irt3 Ml suo NMJ.. J,r """ Sr ci ,..,?, pouibtlt, 1n un art1Colo compmd1trttn0 alcuni dei racc.m11 cla.ssif1011 nt"lla .M'• conda C'lltJtma, raffrontando!, con l'or ginalt con1mu10 nrllo Sc,Ht /t'1•ù. QuNco 61mt o '-'·tlnà IUIO cka tlJlll CUI d'mEihrauont dtla morak Jntcb.lC'I nel nmpo dtlla INltrllU(I. Ma. (omt 1bbiuno KCffl!lllO, la LXXIII no, vtlla ~ popolau.ssima tn Sicilia: e•°"· qunu tn• liltruiOOt dtlla rnonlt pucb1a. non l mirttta sohan10 t1 ltb.-. Nc:llt "eJht, 1I ptecolo -.r giud,.ico, s11 purt k.ltto forma d1 una fa,·ola. lavora. ENCOLPIUS 11
Sonoanglosassoni_ i o ddla fin:rnta ma 1,crchC::h;i nclk !UC m:uu giornali ~randi c piccoli. 1ca1ri, md11s1n1 radiofonica e cmcma10,:raf1ca t..1 :1hr1 mt'u.i ('01 1.111altmflucnu l'opimonC' puhblic.1. .\ rlJ{UdrdO l.kl ~lf:fl non l)UÒ l:lòCl'T~I ddl't·normt• lk:r1colo eh,· nd d1seqmbhra10 quadru dcmoj!"ra fico \' razziale dcgh Stai! l'n,11 rapJ)n·~t·nt:tno 111.·r l:t loro wo• lificiti non controh1bnc1at;i. da 1111ellad1'1 Non è dire cosa 11110\·aaficrman.· che una estrema etc:rogcn<:ilà razziale contradd1s'.mg11c la J)OJ)Ol.:u.1one degli Stati l'nn 1 e che t.2.lc-fatto prtponden. tra le cau>t <klla non compauuu d1 anuni nscontr-1b,lc con ch1aruu assoluta ncll::a Re1mhhhca stellata. ~è d1rigcm1 nè cittadini riescono mai a mettersi <raccordo m maniera rapida e sicura; nessuno ru:,cc mai a 1mpon-isi in maniel'a totalitaria. A ciò non ~ estranea anche la scar.sc-z.r:anegli St:1.t1 Linni di uomm1 d1 qualche \'a• lore nonostanie una JlOpolazione che al ---= llnlh~~a d('ll'L."nin-ri.11~ d, \\'ash1ugton. ncmp1t'nd11 1h orgoghu Il• farmghc ;i.lU<lia• 1c nel suo bd ,·olunw ~ugli Old .-/1111·ri• ra,u, ;\e \ lt'n ltlon M'mpn. nn-gl,o l':th surdo d1 ddl111re anJ:lo_o,;o.,.lf\1 gli !--1.1i L."111uanche ~e la lingua )).'lrla1a e scnua sia 1'1nJ:lr:1e l' se gli lnJ:'les1 hanno qualch(• mento nella colom1.1a:c1oni: fa11a,·1- ;ihun~ con quali mciod1 - dopo il sorgt'• re. a 1.an1rc dal X\"11 ~t·colo, dei primi loro tr<'<hc; ~ ab1hmen11 ,una co:11a atlantica_ In ,\m,·rica la espretsmnc e .\nJlt) s.1s§00e :t può ct>si acqu1,tare Si!nso culmrak ma non ceno rauiak. Si agi:-11111,:a che e1mc,m1t"nte mi_o,11 furono pur(• ,:-h .\11gloi,a_.,_.,on1delle prmll' MHJ.('.razioni, 11'10• chi- i loro a1111'11.atidti 1f111111 ,mm«hatamt•nt(' po~1-r1m1~m. -..ç i,l,amo alle cara11,- rii,:1che del non 1~h1 rei,11 Khel1'lric1 r1- $.11('111)a <1ucJl'epoca. Xon de,·e nemm('nO trai,curarsi il miS<:uKlio l\\ \'cnu10 certa• TUt'nlt' tra ,\ngli. Sas),oni t aborit?"eni della Brnaunia: a loro ,oha 1u:t'altro chr uniformi ·anto chi.' Tacito no1ò perfin1J 11om1111lii piccola i,1a1ura dal nso bruni, l" daJla c;1p1ghatura crhJ>,:, m com·l\'enia con altri d1 stalura ahiu,ma coi c:l\J>elh b.ondi t· ondulati, la lll'llc molto chiara t gli occhi c:t'lesti. )fa sia pure c:on una i111z.ialt' 01110j:"cnr1tà, quale a,·rehbc potuto l"~- ~rre la sortt' <kgli .\nKk,sa,q1ni nel u· Inl'Amerio puritana Unci• i negri, ma v.,A· zeggl• le negre 1• apnl<' 1941 era d1 131.409.881 l,;n;t analisi s,a pur<' sornrnaria dc11a pro\·cnicn:i.:.- di 1u1ta qu<'Sla gcntc non manca dt intcrt.'Ssar<', ~cl total<' i Ncgn occu1,ano il S("COlldo posto venendo \>Cr entilà ll\l• merìca doJ'JO i cmadin1 daH;fica1i Anglosassoni e vrima d1 una sfilza di altre f<'nll di ogni pro,·nticnia. mscind,bil.a dalla compagm<' demografica dcgli Stati l,;n1ti. Vi predominano Tcduch,. Italiani, Ru.ssi, Pol:icclu, Cccoslo\'acchi. Giapponesi <' Ci. nesi. Inoltre dalle mal 50rn:gliabih fron-. tierc d<'I sud filtrarono sempre m abbondanu sorgetti chr k sta1is1ichc roHocano fra I COW,.-,d. ~<"I 1930 erano 1.422.533 per qu:,si raddoppiare nel dtt0r,o dc«n• nio. Non mancano qua e là sovra,·,•1v('n• za delle tribù aborigem-. ora in aumt1110: nel 1930 si ronta\·ano 3J2.397 P<'ihl'OUt', Vi ~ poi l'appcmo uraclitico, potc111,u1mo - lo Sl<'$S0 Roost,·ch pl'O'\•itn<"da fafflt. ,:ha cbru com·crtita all"angliannnno - ~rchè racroglil" nt>n soln grandi magnati 12 B,.i.nchi. Già nel 192g 11 D\lc(' nk,ava: « ~leutr<" nl.'gli Stati Umt 1 i Bianchi hanno un 1111>erc,·ol<'quozi<"ntc di natahtà, i N'<"gri ,•1 sono ultraierondi •. Ncgh 111 :imt quattordici anni rotesu r('altà si è ag grn.,at;, 1.-1110 cht quan,eri negri come quello dt llarl<'m a Xuo,a York sono croci1111 11)·,sta d'occluo. Tutti sanno che un commercio infame, cominciato nd 161Q c duralo souo band1ua. inglc&e fino al 18o8, importò X<'gri III Amcnca [K'r un numero ,mpr<"c1u10. Alla mr'.à d<"ll'8oo r<'- suharono ~.000.ooo: ohr<' 30 milio111 nd 1935. I soli ~lati lJnit1 Il(' :I\C\'anO 11 llll· lio1118Q1.143 nel 19,\0 saliti oggi ad oltre 15 m;hom. Per dìr1'tta e lunga esptrieni:1 in .-\ frica <' n1 America dichiaro r'<°'rmc10u illusione cred<"rc che rotcsh Xrgri, "bbcne pros~rmo da ucoli in mczio a.1 portati della ci,·ihà, siano d"·cnuh qu.11• cos.-: d1 ~ostanzialmcm<" di,·crso dai loro cùnfratclh rimasti nel Contincme Nero. In un J,.•uazzahuglio iimilc. gli indi\ ich1i a cui t<"llla.r di applicar(' la qual;fica d1 Anglosassoni , :umo cerca.ti col b.nl<"rlll• no: come ha fatto con cura sapi<"nt<" C' Uno dei più potenti giudei degli Sl•li Unili: meticolos.1 il mih ht11)J1 amico Aie~ S.muele ln1ull
I -americani ? to caos americano? Alcuni credono rispoudcrc sm,tcncndo 11 formarsi sul :.uolo Jegli Srn1i L"11itidi una nuu,·a rau::a, da chi:unar:.i l-lllmo .·lm••rirnm,.t, CSJ)l"CSS:ffi ciagli imlin<lui di alta s'.atur;i., dolicocefali, di pelle hianca, biondi e cou occhi cclc)ll, caralll'ris1iche ali\' quali sì accompagncr\'hbe :,,•isçcra10 amore per la hb1.:rtà, s1>1ri10rdigioso. tcm.11.·nzaalla moral,tà e ad obbedir<" alle leggi in 1,crfc11a corrii,1:iondcnza <lclk pn·suntl' antiche doti della raua anglosass.om·. :\Itri si 1ri11ccrano 11w1.·ccncll'an~l•)Sits:.on;smo ad oltranza. shoccando in pirno nd conucu. '.\"ell'un caso e ndl'ahro un:t 1.·suh,,:rant(·kttcrn:nra n:dc 111110 col par:iocch1 ddla pro1iria razza ar disopra di ogni a1tra. e prcscma il JJTOprio gon·rno, il proprio modo d1 1x.-nsarc, cn..--dNl' e agir, come il pro101ipo della J)erfl'ZIOOl·. S('g111:ndo tak ,·ia )i (; giumi all':1ccennata autOt'lezione drgli Stati Cniti a guida de] genere umano 1,crchidi questo )JOSSe(krebbero i migliori rappres<'ntanii. Secondo gli anglosassonisti cotesta gt·nlc pri\'ikgiata a\"rcbbe un tcm• po abitato J"lnghilterra ma col destino di passare in America e i,·i conseguire le sue Jlii1 brillami affermazioni. t.;ua biuarra teoria ;i,•anzata dagli Ebrei. pretende di collegarne l'origine con le e dicci tribù <li- .sperse <l'lsrade ». nel ;21 a C. deportate <la Sargon ncll'Assiria, migrate ncllr isole inglesi col nome di Sacae, <londe Sas• soni, e giume pure in .\mcric:ti, estinguendosi ma lasciai ,10 traccia d~I loro passaggio con podern»c coslruzioni: i notissimi mo,mds. Il Lit,ro ~!ormone, oss;a la Sacra Scrinura del .\!ormoni, com·alida la s1rampal:1ta a ifcrmazionc. L'an•alorano pure impudcmi falsificazioni come u1•a ta- \'OI;; con carancri d1r:1ic;zz:11j sco1,..•r1:t. J,C('SÌ. nel Gra\'C Cr('ck :'\lound presso ~lounds\'illc nella \'ìrgima ocddentalc. Gh Anglosassoni a"rebbero dunque occu• pato in .\mcrica una terra nota <1uasi due m·llcnni 11rima a uomini del loro stesso Ct\)J)O. Alcuni antropologi e storici sos:cngono inoltre cht' i ))rimi Anglosassoni sta• hilitisi nef,:"li Stati Uniti erano 1ipi scie• ,dcnall, migliori JK!rc1ò della maggiora11za rimase:,; in Gran Bre:agn:1, che una sorte fatale J)Ortò ad inquinarsi col s:,nguc :!dlt' razze, :1,\co11fron10 spregevoli, del ::.. ,1tinentt' europeo. Ecco ~rchf' gli Sta:i Cniti, à preferenza dell'lnghihcrra, fur.,- no i1wcs1ì!i dalla Puw\•idcnza di una mi:-- sione 1ra.scc11dentale alla quale devono atl ogni costo auenersi l Per quanto sembri incredibile, gli S1ati Uniti isp:rano da tempo la loro politica, almeno in 1)artc, a cotanio p.icuesca concezione. Anche ora annunziano che se nclk. guerra decorsa si lasciarono sfuggire il de)tro. a\\ eS)Ì off,,:rto. di far conu- :,;e<:regli eccelsi doni 0011feriti loro da nalura, ciò non a\·n~rrà una seconda ,·olla. L:, pr<:)tulla Cl\ iltà :unt'ric.ina, man- ,:amc in modo assoluto d, una storia, a\·rcbbc do,•u:o plasmarsi d11ran1c l'ultimo Sl·colo. A ca- . r a t I ere emincnll'meme industrialt-, ridurrebbe ltlllO sul glol)(J, coml' t' gi:\ negli S1ati Uniti. al comun dcnom:na1c re <lelrintcrcsiii.' <'COnomico. Suo con1rasscgno sarebbe la 11itl completa libenà indi,·idualc. lnlanto negli Stati Uniti si ammette la liberti di cuho, di parola, di stampa, di riunionr, di petizione; non si anuueuono, normalmente, coscrizione obbligatoria. rest ri1:ioni per pono d'armi, pcrquisitioni o sequestri. Perfino la ~cuoia, la cui f)Ortata snl J)Cnsicro nazionale risulta decisi,·a, è i11 mano di fondazioni fuori dd ,:on·rollo S))CCifi..:o Ou•Jla bulfonesc• sfilata, ape,ta da una ,agaua ridicolmente hevestita, dà le misura dello spirito bellico nord-americano dello St::to. Se ne oc,:up,1.no ufficialmenh' soltan10 un /J11rf''(J11 of Ed11ro11011, dl'lto> dall'antori1:ì federale ma cou 1mri l"011111i1i statistici, e un Co,rnàl o/ EJl1,c(llio11 cou rappresentanti di univcrsitt. e fondazioni \ arie. L'is1ruzione superiore sopr:mutto \'Ì è 10dipcnde111c anche in senso ccono.. mico dalrau1ori1à statale nonostante i P,..'• ricolos; effclli che ciò può an:re. Bdlis- ~imo in teoria. nella rea.lii questo ha difatti messo le uni\·Crsi1à amcric:,nc alla mercè di SO\·,•en:ori, fondatori o magari sèuc religiose che elargiscono danaro 1,cr favorire programmi propri non sempre consoni al rigido tenore degli studi e della scienza. Complemento di simile scuola sono club di ogni tipo, per lettura o studio, filodrammatici, politici. sporli\·i o di semplice r!tro\·o, lutti an1ica111cra delle circa trecento soc;età segrete a tipo massonico a cui con sfrenata passiont si lcn• dc jn America. I !anno scopi S\'ariatissimi ma, almeno fin di recente. tulle concorda- ,·ano nel diff0ndere con ogni mezzo l'idea che i gO\'Crni dehhono dipendere da!lt" m:,ssc. non le masse dai governi. Ispirate p.1.rolc di Pio Xli rispccchi:mo bedc lo S\>Ccialissimo amh;emc creatosi a 1:ioco a poco negli Stati Uniti per k accennate ragioni. Kc sono car:1itteris1ica _< lo smoda10 e-cieen eioismo, la sete dei 1,iaceri. l'alcoolismo, la moda impudica e dispendiosa, la criminali·;\ non inso!ii,. n(':tnchc nei minorenni, J,1 lihidiuc del potere, l"incuria a riguardo dei llO\'eri. b. cupidij!ia di inique ricchezze, la discrzio• ne dalle cam1>,1,g11c, la leggerezza nel contrarre il matrimonio, i di\'OUÌ. la disgre• gaziont> delle famiglie, il raffreddamento del mutuo affetto tra genitori e figli. la denatalità, l'infiacchimento della stirpe. l'illanguidirsi del rispetto verso le autorit.'.I. il S<'f\"1lismo: la ribellione, fabb.1ndono dei do\·eri \'Crso Ja pa1ria e il genere umano». La confusK>ne etnica che contraddis1in. guc gli Stati Unili, e sulla quale con ogni evidenza e con 1t1Ua facilità domina l'chre,). non J)l)lrà che ma11tenere SI.: non aggra\•.uc tale catastrofico stato di cose. h1 relazione all'odierno eonflino può dir)1 che gli am('ricani abbiano finito col cadt-n•i in pirno 111cn1rc ipocri1amcntc dichiara,·ano di \·olerlo ""ilare. Resta ora a \ edersi il loro modo di ca\'arscla, ma 110110:stante il considert:\·Ole numero è :l.)sai im1m,l~1bile che 1,os~no uscire cff.::ienti fauori di ,·inoria d:1 un groviglio di rn• ze, come il.loro. comhattentc r~r una patria P''Sliccia umo CIPRIANI 13
O Se 11,I11rernle • ~min•re 1.-011uu11 lente d'imlnl('l11t1 t1bhu11hu1u 11euh1 l'h1110 dttlftco od A1)ollo, ,Il cui ahhlHIIIU teli\ 11arlalo. 11olr11nno CftVIIUI tla (IUe11fUM-t"rv11t.io11t1 t.-un• t'lu,iioni i111portanti1111ime,chti iletvìratmo anche eouus 11•· !'adia:m11 1M!r osni altra lndariml!. e eome tonvallda dei 11rh1('l11i "4:loile11ulle di quelli che ilu~lvameote euunc-eremo. Que.t'h1110 111111artie11@,l'lelllbra, al ife(.·tmdo llf:(."O)O11\'llllli Crh,lu, c:ioè a uu 11eriodo IUICOTK 11trettnmtmte ellen\ro I! JIOl(llllO, IIIU 111 cui ltt 1leeade1n:11ellenlc" è clà 111 1,leno e maturi:, JH0(:1(!11$,Ì, !Se 11011 lo 11aJJelll!li1110.11.11reb~ raclle t.-01u1talarlo. iulerN11CJ1llll'- ..e11111lice111ente l'~p~loue poetka. •~ è e,,terloriuenle i,.11le11• did11 eome una .-..111 d.a1111u..naiana, nla h1 8è \'\Iota, falla di faitlOill orvelll, ilOtlo cui cià di vede. 11011.oltanto re1orlc11. mn ,uwh,. l'111111uuclo tll una t.-011111hu:e11Utorhmt11\e di immngl11\ fll.it011e, Que• >IO ""rei.I~ 11-0tuto ir,llJM,rnfeuomem, trnn11itorlo ,Il 11110 11Crlttnr,· hulii·hluall!: MOOUChl I• eot>a riYNle 11•rtie\ll•rll! l1111,orta11i.a n•· donale, JH>ith~ all'l11110 fu dee-relata 11ubblica afrIMlonc i<UII• fa• l>C!ia del te11111i<t Ji 1'4!1fo, t..anto tlon!tle Jlia~re unh·er,M11h11e11h• ai eontcm1o0rnnei. •~ I: llOI lit cOIUI 111ut1ic11le11iì1 l11111ortn11te re,.il11IPci tlt.'1111Or, .. cii, 1111tle11, \ngieme 111 11icco\o mollo dell'e11il'r1tfe tli Siello: e11• ~mio 01'111 altra mu,.lca ellir,nle11, d1e ci ~ l'hllll• auleutlca, In u110 l!h1IO 01ni:ì 1al111e111efran11mrnlarlo. d• 110111,olen<enf' 11iil lnte11tleN! affatto Il earatlere eomµl8-in,. ~ol lo rhirotluclamo qui, •"""olio In una f~ell111!>ltu11 armoul&· uu.ione. l11 quale, rh·eltuulo 1•~lbllme11te tutti I ,,nJori nt•""-"V"II nelle 11iel(he del unto - i11te111ll .. mo ;w11r•ttullo I \'nlori 11r1110• nici lateull - i) lu certo m0tlo In ,crado di tl11rel il .ienM.1 1110derno dtll'lnlero ,·•lore eu:iotl\'O del uuto: Il qu11le l)(li. ~ ot• tenne quell'efrello en1u.ia.-ma11te. do,-rebbe ttrtameule eg,.ere Hf'• ,cuito all'11110 11rallco wn un ritt0 aeff1np111'na111e11to, in cui I va lori "rm1.111ld 11011 tloi·ellero lol•hntnl.-i mancare. ~i lrMlh inh,111 •Il UII ClllllO, chf' llit'lllbra elW!òer10111> tla u11·tt11eru di autore eo11teml}OUOt'O. Il l!IUO car111tere 11011, melodleo. 11111 MU..0 1ndh.i<n111le della melodia ehlara che 111 ttl'IC'e da -.è; ha h1vece tul1a l'a11pare11u di una melodia. ehc 111 11111>0&-,cia i,,u una 1Mmllibilltl erotu•tica e armo11iea 1n·lht1111atlMhua. Per 1101 11lme110 quh1dl e,,,.o 1•uò 11re11dere un 11i1'nlftr11to verame11te rilt,wrnte. it0I• 14 tnnlo M! ai &,·ilu111N1110tulle le 111lre parli ehf' l'or~'t'hiu 111odN110 ..e11h::1 111 e...,.o l11te111i, 1-;..._,;o nel ,:-ener■ lf' 1111ufr11,cio tli tutta I• mu~iea JtrttM rimn .. to Mlii.I .. 111 tll ..11\u,•io di llU~ t'1:.0Che; lr()ll("tl 1111<:h·el(>,-.U, IIIM lultu\h1 11bb111'IUll?.Hl11le1ero IIIU.'(lrN dn le1:1ti111011\11renel l!UU eor1.o brei•i,.,dmo, t."lllll& In 111111 ,1inlt:J1I ..1orie11. 11ucl che furono 11robn bih11~11te I ,rf'N'i 11rl111 loro anima lllu>1ieale. 11uel ehe lhi·..-nntro nell• 1lec,a1le11u. e quel t•he ru ln...0111ma e 11011 r11 In 111u~i1.•111, 1' 1111ie• Ellade. Il hr11110 t"he ti ,. ri11111.i10 111eomlh.io11\ 11u11,d i11h!JCr11II. f'Oll,.llt di duf' .. trorc. ru1111 •lall'altr11 1101t1t111e111e ,J1,.tlu1r11lbill 111•r il c11· ratiere loro. 1...o prima iufattl, ove le parole ..ono o10le1111I._. 11t~en111rnu II M....t 111011umtntall, ì: 11Ut"he >11ala inler11retata 1iuu,le11l111enle In modo jeratieo e n1011umen1ale. Il eo1111.o,.ltore 11i r a1te11uto qu11.,i l11t,.. ra111e11te •I diatoniN>, eioè alla mu,lf!rn llllliM Ilei bloc_-elll f'IJI:,. eordlel. Nou iJi 1111ò,llre che 11ut.~t11 muiiit•11 g\u ~hi'-'ni ..11\ltm: 11u, è Hren11, e ha lo ..é un ..eoliO ,Il m.-ln11C()11\u r..11111' che ~ llfOl1rio di 01'111 1:11utu 1111tiN> mediterr•neo. Allro è lnYtte il path<Ni della ~mia 3lrofe. \"alrod~i del f11Uo elte le parole ac:cenn•nO •ll'orie11te. e ai 111IJ1llel mowe1,tl ilei 11· baml 1&11eri 11111i~1li nmK1 1dl Uel d11i fuochi e dal lebeti, Il muJ1I· ei,;111 h11 la,iciato llhero il fr~no ilt!lla fo11111.il11, ed è L'<lr..o pei
c11m11i ,·oluttuo~i Jell'brieote hrnlmdit:o e vroruurnto. Il cromn• li1<mo l ... m,lr1ch1 u quei.lo 1111111011 li1wih1re, ,.,nlendo in 1,oche l:mt· tute u tnli ,•elle. che HlOlitrauo con ,cr11111luehìureua quale Jo,·ette es.,jere l'anima e/l.Se111;inle di lutto lo liilile cromatko della grecitii. A ru1rio11e il llo11111r11oli, oml~ 111cg-lio lntentll"rlo, usn.v11 co11rront11re quet!l'h1110 t.'(111cnnli 1treel medioon11i e co11tcm1)ur1111ei, iu cui i cur111teri11tiéi imiti di se<.·oiula 11umc11tat11 l~timoninnu 1.-011ti11ua111ente d.clln loro n11i111:1schletumeutc or·ie-utnle. 111 1111e;1tn.'let.'Ondn 11nrte. l't'i#'cu<tione lnte,crnle, orch~tr11le o nl 1>ia11orurte - come 11hl>itu110 deUo 11eee!<Mrh1sim11 urtlnchè dnl 1110olulo melodico 11i ,-prigioni tut111 hl ro~ e>1preMiv11 che ,·i è co11tenul11 in i,ole11i11 ~ rh·eln chlarumcute 11111M1 .>lllilt'linuui imprelii- ~iouante (•on muiliche di <:arnttere eo11tem1l<1r11heu ,;trt•lh1mc1,tc cro1uutichc. ~i il11che l'r1ffer11un:io11e trndido1111lc. ché lé muiliCIUl greche 11011 11,•c...--ero \'e>1tlg-io di ft(."(':0!1lllll,ClllllllCnto 11rmonk-o. è l<UìK'Cltiv" di 1nolti rilOl:-chi. Per intere Cl)Oche, nnl'he più moderne e 1>oliroi1ichc. ,;i è continunto n ,-erh·ere :wlo le 11arti 11ri11ei1>ali, nffttlnudo 11cr lo i,i1'1 il ~to 11ll11 1,eriiiu libern (lcll'iuteri,rcte. l'\lentc ,li 11il'1 fri· Cile che c(m\ ili ,;sl11follo nnche 11el111 llllUlkll lt'1'0C/I. :-;'elln i,rhuu 1n1rte ,li 1111e.otiloCHl)lO v•f", dnl J)UlllO di vi ..tll Yllt.· 1lnle. nienl't1ltro che u11'e,111reil~iune nncorn 1rnr11 tlcll'Mlium nriiurn mcditerr1111e11. I ,!lloi moili. che ,-0110 i moili J,l'reci 11nlichl. i!-Ono 11rc,;Ì 1,cr IIUt'I t·hi• ..onu, nei turo w~luri iolrctt11111ente trndbio11ali, 1111che se ~,•ilu1111atl 0011 nrditeun. t:· in roudo 1'1111im11Kle-si!-11del con.-ieg11e11te cnnto gregori11110; e 11robnhilme11t'I', con 11lcu11e tlifferenw, uucl1e di tutln In musicn 1111ticn me-literrn11e11 in JC(:uerule. Auium ,li11to11lc11. ,,,volge11teltl in iklrenn e i.eri11 melo11e11. co11le11ut11 cou 1,erfellil 11utulr111ur11 11ell11 &everità élnlQIÌl'II ,!elle rorn1l' ilei \'Cl°bU e dell'orntorin eh,. 1:011o~inn1u. Atl Cl!,iMIHlflllCH •1ucll'11ltra J)8rlit.-olnre 111111drnturn. che t) ugg! di 1111111111u,..ic11 euro1)e11; non e~e111!0,•i ,·e.digio ,lel rormnliì!mu mu.ticnle 11eue-ollote11lt"lfCO. che io II noi 1111111f1ttuailiore. Tul111vi11 ciò 11011 vuol dir oull11, r,oichè lii trulln tli c1111ti l!Vòlgenti,.i ilU 1H1role; ed è 11010 cl1e onche uelln moderno u111Hic1te11ro11e11 le liriche i;rcucr111lmen1e uon ,,e,cuouo 11llfH form11 "'8 1101111uelln che le parole loru orrrono ed im1>0112"0110. T11t111,·in ,•i awuo in <1Ueill11111el0tlh• lmil11t.ioni e ritorni: 111 li• 11e1t111t'lodic11 hn JX'r<:iò 11111s1un for11111e u1h• ,..uu 11rm1J)ettiva. che, !!e 11011 è 11rtti1>,11111e111qeuell:1 delle c1dml,;i11e ,·ert1in11e. n;,,wmiglin. molto •ht vit·inu 11 1111'1'll11 lell11 liber11 liric11 l.'Onle1111>0r1me11.\'er"° e 11111,..ic11o.,c~i l'OHll! ieri. ,;ono i111im11mc11te identici. Si trnttri. 111whe in •111eiil'i11110. ,li ,me,.i11. e ,1ui11,li di r11d0tliu 1,ropri11me11t,• inllniln. Qued11 infinilà 1livent11 IU1lt1\·iA IIUlll!il 11... IM:lllf.atoh1le di ((UIHlr11• tura ne\111 iw.con1ln 1•11rtt', in cui 111rnelodh1, :.!e i.1,remu111 cou >11!11>10 crltit.-o h1 oirni ~,111 llhrn. ed -,cuiln come è 11ec~11rio. rh•el11 11110sfrt:itto c11ruttere orientale. e ilei ,w,c11011ti cro111ntil!-111i. In tutto hle111iei u •1ue1,di l!-l11ti u1orbidi tli i10g110 e di iifahlamento dellu d•· ~leoi.11, in cui ,;i.1 iutlurr(' CO>II lk!ne moltn musicn delr111ti1110 1le- (·:1tlenti1<1110 ronu,ntieo. ~\111nu doi' 11 11ud crom11tl"'mi. coi 11utoli 1111t·he i compositori l(rocl JWpe,·11110 oruini itui1Hre le ~ ph'1 •lh·er><e 1lell11 i1uturu. Al 110:11 1,ro1.oslto un mu~leii.tn che imitò iu m1 KIIO ;u.•no H tem• 1•ornle, 1ro,·,·, un crlli1.-o che "f:'\I\H' rii;11omler,cli che Clt'li HVcva u,lilo 1111 mllt'liore erreuo del Jl'enere nelln Aun 1>e11tolu. Ci 11iaee ric:.-ordnre un urlicolo di Cusellu. il qunlf', i.e non erri11mv, ,·erl!O U '23, 11 l.'Ollc\11,.ICt11C,Il tutto ur1 1,niodo 11torieo di e:onfuili teut11th·i. 11ffernuwn che con il cro11111liilmo eJÒla~1>ernto "i 1>0>!Jò0noben di11i111Cere 11u- ,·ole e tempe,;te. nrn 11011ili può d11rc II lungo Jlramle-it.i• e eon,;i- ,;tenxa ili rormu alle COilC. In 11ue,;t11 l!llrofc nuche In rornrn fo •liretto. l11111re<:l11acome i v111>0rl che es1tlnno ,lrii profumi e culori •l'Ar11bh1. la 111elotlh1 !!I tliilM>lve in meli,md t.'(lnlorti e tormcmlOl'li. che 1c11t1111uc;;;11rJmrru l°i11~11rimihile . .li 11-0lo('Hnlo - ..e lo "i i,;;oln e lo ;ii 1Hemto 1101 i<è - Keenhra. t.-0111e (H1elll ,li hrnte uou,;;iche co11te1111,orooec. on ilernpliee fltiilt'OKOlo rccitnth·o: CJ)lmre h11 in si•, <.-Ome,.\ vede nf>\• l°\r1i,;iemc-, m1 forti,,,dmo ,·alore es.11reit-Sivo. Uu teno demeuto tli <1ue1>to c:rnto meritu ,li c..i.ere 11r~ in con•iderH:t.io11e: il rilotiu. E.ill!o i· ticr i no,.tri ur~chi ""'":li dirnelle n,t ttfferr,ne. l.11 111i,;11rn lii :, -1 1\ UKKÌ t.'0~1 1rnturule ,.,oltanto 11 or0tthi Hlil\·i. t'orile gli auticlii clhmi - cl1e mule mh:;ure di 1111e,,.10 e ilimlll ritmi .iep1iero COillruire u('l\e loro 11rO!<()(lic. ,Il 111111\'H· rietà 1)r0tlllt'loo;.,11- rh•elnno inwhe in ,,ueillo 111111 11eiieol1111io1r1ienlnle. J rom1111i \11fotli, 1>er IIUillll(J lt.>IIIHi.l... rO imitnre i ,ere-ci 1111:1.nto 110teru110. 11011riu;;cirono 11111mi l 11ccli11111l1tr.iiiu ritmi t-O,.ì 11lie11i 11.11t·heOJ:Ki 1111ll1110-~tr11 t11im" oceillf'ntale. l,u JX>e,IÌHru1111111n,.<ah·o 15
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