interesse a che una campagna, da prima iniz1olo con scopi. concreh, hn1sca poi in una battagha contro 1 mulini a vento Riteniamo pertanto necessario, anche se dovessimo re• stare soli m questa impresa, d1 riprendere • ab_ ovo » la questione su • La Difesa della Razza». Prima d1 procedere però in questa impresa crediamo necessario di fare alcune considerazioni che riteniamo fondamentali In dehnit1va, quah s..;opi immediah c1 siamo proposti allorché abbiamo iniziato lo compagno per la difesa e il potenziamento della rozza in questo rivista? Innanzi tutto ci siamo proposti di mantenere inalterate quelle che sono le qualità ereditarie del popolo italiano, impedendo in ogni modo qualsiasi mescolanza con raue non ewopee. In secondo luogo ci siamo proposti ,ij migliorare dal punto di vista razz.iale il popolo itahuno. Orbene. coso vuole dir~ tutto questo e che cosa è stato realmente realizzato? Questo vuole dire. prima d1 tutlo, eliminazione rodica.le degli ebrei e dei melieet d1 ogni genere e in secondo luogo lotta contro le tare ereditane Di questo programma minimo ben poco è diventato realtà. Per quanto riguarda gli ebrei e i meticci si è dimenhcoto che la rozza è essenzialmente una realtà oggettivo. una creazione naturale. Per quello che riguarda poi il miglioramento qualitativo del popolo italtano dal punto di vista dell'igiene razziale, che coso s1 è fatto? Mentre dei paesi Ja poco inquadrati nel nuovo ordine, come per esempio lo Romania e la Croazia, hanno rtsollc m maniera radicale il problema ebraico, noi ci siamo accontentati di vagare sempre più m allo verso le eccelse vette della metafisica razzista, con gronde gioia degli ebrei che vedevano sfuggire sempre più lontano il pericolo. Ed è per lo stessa ragione che l'Italia, dopo diversi anni di politico razzista ulhciale, non ho neppure uno legge che impedisca ad uno schizolrenic:o, o un epi.lett1co o od un cieco ereditano, di tramandare olio futura ge• neraz1one la suo tragica infermità. Legge che pJesi democ.rotici e.me lo Svezm o lo Ftn· land1a posseggono do diversi anru. Ritorniamo dunque olla biolog1ol Non ci dobbiamo preoccupare èelle sciocche accuse di materialismo che potrebbero esserci latte dagli interessali, ebrei o hloebrei Noi siamo anzi perfettamente convinti che, lino a quando manterremo lo nostra politica della razza su delle basi conc:rete. potremo evitare l'urto con la religione. Diversi sono i pioni sui quali debbono agire la politica della rozzo e la religione_ Una volta che noi abbiamo risolto i nostn problemi immed1ah. non abbiamo nessuna necessitò: di creare dei miti nuovi che sosliluiscano la fede dei-nostri avi. Nei nostri viaggi abbiamo polulo constatare come ci sono dei paesi dove il clero cottohco è decisamente razzista e altri invece dove esso è antirazzista. Per esempio m Romania, m Croazia, in Ungheria il clero è nettamente razzista e in esso gli ebrei trovano il più accanito nemico Questo dipende naturolme:ite dal fallo che il razzismo si mantiene su un piano rigidamente biologico e polihco, se~~~:!:'W1=r~;~i:'. ;~:::W~e 8i1 1 1 ::· v. Verschter, ci ha inviato in ques•i giorni in esame un libro, sul quale crediamo uhle di richiamare l'attenzione del lettore italiano Il libro ha per 1110l0• J.eitladen der Rassenyg1ene » ed 7
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