lri <1dd!rilfura lrainlui. Tengo a far presente che ogni problema ,postato dal luogo d origine, •nume un atpello p,oprio che la nalur,1 il clima la mentalilò di un popolo H· sorbono con i uralleri inconfondibili del proprio lemperam11nlo e con le contingente della propri• storia e dei propri intereni. A quulo alludevo parlando di un aspello ., italiano ,. del prob!ema. Parlando dell eredità, ouervi bene il mio scrillo il camerel,1 Veuelli, non dini che eue non etisie. Affermai piutto,to che ha aperto un problema non ancore risollo e non del tutto convincente. lnl,1tti ie le lr•• smiuibilit.i dei uralleri ddle lere psichiche it provale, non • enodalo che legua leggi fine. Ed anche le leggi di Mendel • cui il Venelli <1ccc:nna, hanno Ione velidilò ,.,. sotul<1 in pelologiel Di fronte <1d un tarato ci dovremo recare Ione con uno srecchicl• lo ella mono e detumin<1re in besr. <1ipo,. sibili incroci lulla un,1 discendenu ancora d.t venire1 L'eredità eslile ma non • com. provabile uso per caso. Di modo che un<1 azione in senso decisivo dovrò neceu<1riamenle ene,e limitale ei cui 1111pp<1riscenli perch• in ,tali patologici indechi non potremo um<1namenle intervenire sleriliuando, lrov<1ndoci di fronte ed un<1percentuale non indifferente. All'ello pratico, come giò dini, quelli che conteno sono gli individui che riescono l<1cilmente • nHcondere il ,,orbo. Su costoro è auolulemenle necen.,rio, se si vuole ovviare all<1 sleriliu<1zione, agire in profondili con provvedimenti, consigli, aiuti •nisleniiali potenziali a! massimo. creando insomma una coscienze eugenica n,zionalo come giò ,i è fallo per o!cune malattie. Riguudo ai l•refi veramente appariscenti perch• non iiolarlir Dal momenlo che lulli 1ono d'accordo che le sifilide (o lue) si• una m•• l•lli• infettiva, lrinminibile non solt•nto con l'allo ,euuele me che ..gisce anche come contagio permanenle solo venendo " con• lallo con parti delicate spog1ì,le dell'epidermide o vulnerele per meno di diversi corpi intermedi, steriliuare un silililico e luciulo poi circolare nello società s.,ebbe pt,,rmellere •i germi una sicure via di propegerione. Poichè un morbo, non ,olo I• sililid'e, non ,ol,menle si propaga per via sessu111le,tome ha giil accennato 11 'Cemereia Ud•, à 1:uurdo pensare che batlino luslri decenni o generazioni perchà esso sparisca: contingenze ulerne ne svilupperebbero i germi e s<1remmo dac:capo. A CO• ,to di e!lere preso p~r un feticcio della scienza dirò che ho immulat<1 fiducie nella terapia medica rispetto elle sue pouibtlitò future. Riconosco, per ore, con il Vuiotti il nello svantaggio ,i,petto alla ,inlomologia. D'altra p,rle non lo ritengo ~olivo ,ufriciente per cond<1nno,e la te1<1pio.Se in cerle malattie pochiui,,..,o si è fallo da duemila anni, in alhe li sono ottenuti vent•ggi ,tupol,centi; la sloria delle scienze ini.egna che in un decennio e <I volte in un lustro ii può rivoluzionare complel.tmente ogni metodo e balle1e la it,ada buone. Credere nel programma scientifico non è un puro •Ilo di lede ma un dovere verso le evoluzione dell'individuo e della civiltà. E' ben chioro che iletiltu,ndo il taralo mancherebbe quell'accanimento della lolla conbo il male che fa della medicine un apo- ~lolalo. Credere inoltre ogni malalli• lalalu e inguaribile • un enore di valuterione. E' di que,ti giorni la comunicuione del prolenor Roberlì e del professor C•seti oll'Accademia Mc.dico-Fiiiu di Firenze. o:tre che dimostr,re come il cancro non sia una malatlie ereditaria annuncia l'intervento dell'insulina a lierlCo della 1,1dìoterepia nella battaglia contro il mate. E il proleuor Trulli che alfe,ma come la meggiorenu, dei silililici guarisca, i.e ii intendo per guarito un silililico che pone procreare figli ieni, insoggettendo: · t'individuo fino dai primiuimi momenti dell'inferione • Cure appropri<1le? Con que,lo non voglio peccore di eccessivo ottimismo ma dimo,tr<1re che la lolle contro il male fisico e spirituale, eterno nemico dell'umenitil esige un concentramento di energie più che une lorma di rassegnala rinuncia. la neceuilà di ribodlre alcuni punii del mio precedente scrillo e di correggere alcune inluprelarioni del camerata Vauelli, mi hanno spinto a dare • queste corri:1,pondenza un urallere scientifico. le 1te,iliua1iono pet0 troverebbe altri ostacoli di n~ tu1<1 tutt'altro cho superficiale nel campo religioso morale e giuridico"· Un altro velerano di questo rubrica, il fante Yuselti, iniisle invece sulle queilione dell'euritmia femminile, solleva!• qualche numero le da Calugi. Ecco ciò che scrive VuHlli: "Nel mio ultimo squ•rcio polemico ciru l'educazione moderne dell• donn<1 ebbi •d indicare lo virtù secondo un'educazione dello ipirilo, del col.lume, dell'•nimo femminile, non disgiunte de un• saggia, donla, opporlune •lle,,zione foice. C'è però u!", .premessa de risolvere: • p,evalentemenle dentro o fuori le mure domestiche che quel1• educoiione va perseguitar E dico p,eva. tenlemenle perchè anche in questo giova anei più temperare che c•legorinare le p,oprie affermazioni. Voglio dire che di auo-- luio non ci dev'enere neppure le pretua di l,1luni pedagoghi che vorrebbero la donno csdusivemente dentro le suddette mure. Orbene, a sfavore di un'educ1111ione prevolenlemenle ulra domutica militano le pi\J recenti ouervazioni sui d<1nni che il muleto indirino hadiiionalmente domulico dell'esiilenza lemminilo • andato po1lando, in genere, dal dopo guerr• ad oggi, nel campo dei valori morali della stirpe. E' d<1un venticinquennio che oramai depperlullo le donna he evulo agio di dimostrare in prelice come sie enai più proficuo ed utile, •d un111 iocieta veramente sana e morale, che elle lacci• la Penelope anzichè !'uccel di bosco. E' bene essere, anche in ciò ,pregiudiuti ed onesti, per vedere che, in compleuo, le ellivit.l, femminile fuori lemigl1,1 h<1gener,to, in concomitanza ad allre cause che qui sa• ,ebbe fuor di luogo e1<1minare, non pochi nè lievi inconvenienti; londemenl<11i lr• i quali un grado di rilassamento nei legami del• l'inlimili lamili<1re che • veno disconoscere; una seniìbile ed incolmabile menomerione nell'appoggio e nella guida ,11fenciulto; uno grave dilficolti • difendere la donna Ilena Diretlore , .. i:ouabil•: TELESIO INTERL~NDI da un in11emc di pericoli morali, che anche • veno ignorare. E nes:1,uno vorrà infine negare che le udute della natalili abbia molle radici nello steuo allontanamento dell• donne dalla cue. C'à chi vorrebbe insistere solo su una politica demogrelice quanlilaliv•: ma come poni•mo noi a:1,pelluci rr:o!+o da ciò solo, s... non riu,ci,mo ad elev<1re di una quenlitAo appreuebile la ,.ot,lità relative, ,d onta di sforzi molteplici che in lle1i• si vanno, e non da oggi, facendo! lo non intendo qui p,ocess, ,) i molìvì che hanno spinto la donna fuori delle mura domestiche: questi motivi iono ampiamente giuslificali da cause economiche e conlingenli di un periodo ,torico carallerislito. E' pe, •llro lecito denunciarne i deleteri elfelli. O che esistono solo le necessitò t.conomiche nella nostre vitar Ma non vorrei ,1ver l'aria di scantonare dalla tesi di queslo breve scritto. le donna, convinciamocene por bene, deve partecip•• re alla vit.t dell• Nazione, ma in lorm<1 se• ri,1 e composta come <1vviene pe, le o,ganiuate nei Fasci lemminili; e inoltre deve lo1mat1i ed educarii in use «d in iscuola E le icuol• non con,po,t,1 necen<1riamenle un insieme di ellività troppo facilmente dissimulabili sollo aspetti ped,19ogici dubbi e ·conl:oversi; come • dire che la scuole non l,1ccia de paravenlo alle medesime. Non s,. rò mei ,bbas!,1nza dimoilralo e ricordalo che le lumglia, per l'uomo come per le donna, me in ispecie per que,t,, 6 l<1Ionie dei sentimcr,!: 11llrui,ti di fralernilà, di ellaccamenlc, di religiosità, inlina quula nelle più ampia <1ccezione dello spirito; e che il locola,o e necessario allo schiudeJSi di lulle le vi,tù ,ocielt. Chi dice che un'educazione prev•- lentemenle domulic .. (e intendo domestica in un senso l•to e morale dell, Pillola) del• 1• donna sia 1, nega~ione fatale d'un, 1uo <~JCt1zione hsica, che pe, il passato è sl•la, è vi!ro, lroppo hescur<11•1 Si reuicurino dunque coloro che~ h•nno occhio solo per 1a donne •tlelico • per le squadre di ginn,1sle: ie la vi,tù non è proprio con loro, !esci• loro un margine per non accusare quegli altri di passatismo e di crisl<111iuazione >U posizioni ormai superale d<11 tempi. Dobbiamo segnalare come pa,tico!ermenle signiliceliv• I• seguenl• l«llera: ., Atdudo un auegno di lire.... roccolte ba gli 111lunnidi quulo hlilulo per rinnovo abbonamenti • ... copie dell,1 Vostra pregiala rivista per il corrente •nno 1942. Tengo • far rilevare che la sollotcriiiono degli alunni di que1to Istituto è staia tol<1li• lorie "· Il PrHide del R. Liceo Gmnatio " Rollaello-Fo,esi,. Portoferraio"· Ci compiacciemo con gli alunni e con gli iMegnanti di quesle scuola, non cerio per la predilezione d<1 essi dimoslrata veuo le nostre rivista, m<1per l'inlereue che eui dimoslrano di evere verso i problemi ,auiali, l,1 cui conoscenze è ver,menle indi1pens,1. bile per 1, lormerione di un• completa cultura. E ci auguriamo che quesl'esempio ne suscili molli oltri. S=ampalori Socia!~- An-;nima l:-,titu10 Rof"'lano dr Arti Grolich~ dì Tummìr.elli 6, C. CiuòUnive-;:;;;-;~no • Ro::r.a
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