La Difesa della Razza - anno V - n. 9 - 5 marzo 1942

questionario 1/1,0, e c»,t,tl-c,. ta. G-te,,di,:1,2,Q,U{)#4l, Ecc;o un ellro ,crillo delCamer•I• hl•nv•. che i lettori del Oue,tionario già conoKono, sul problema della iterilin,uione: • L• camerale Villani ci invita (Questionario del n. 3 •· V), • non !ere delle vuol• accademie, se ,i vuol giungere ad una pratica soluzione del problema che ci inleru- ,e; e, per cominciare a dare l'esempio, illu,lre il leto umano che dovrebbe eue, te.- nulo presente nell'epplicuione inlegrele delle slerilin:e1ione, in conlredillorio coro me che mi ero ,offermelo ,u un ellro aspetto, ugualmente i.mano, del problema, per chied,,e un'eppliu,1ione meno draconiane, Pen,o che .-,ebbe inlereuanle, perciò, cc>- gliere quanto di veramente costrollivo • stelo !in qui propo,to ,u quuta rubric,1. C'e chi propugn• di inco,•99iue I• procrHtion• dei migliori (Shonieri, n. 24 •· IV) o, ondondo più oltre, di occoppì•re indil,idui con tore di c•rollere entitetico (G. B. Volle, a. V, n. 3), nello 1peranu, e non nella scientifica certena, che ne nuca"o forti ,.,;,. gulli. Me $i potrebbe obiellue: come si fa, di 9,111ia, in modo pre,lico .d cllic•c•, • r•ggiungere un simile intentof Ricordando che siamo in un campo squbilemenle soci•• le e non sperimenl•le, come se fonimo in une serre, o in un• slerione iootecnice. ln'lece i camerali Migollo (e. V, n. 3) e del Bo <•· V, n. 4) ellerg•no il probleme in maniere impreuionanle, allonlane,ndone, con ciò, la soluiione, per farne una questione di educazione ambientale • di profilaui societe. Ad eni sa1cbbe da ricordare che lo Stato faKisle, fin dal suo sorgere ed e,n<:he prime, ellraveno il pensiero e l'aiione lungimirante del Duce, si • preoccupato dì rieducare gli llalieni nel corpo e nello spirito, di ridar loro un senio quasi mi1lico della vita, di rin,.,igorire il sentimento religioso, di rinsaldare i sacri vincoli delle famiglia, di glo,. ufiure le me,lemilà e la fecondil.ll e lulel•re l'inlanzie e la lamigli• numeroi.e, di eullere il le,'loro in tutte le sue forme, di dhurb.nizare le città eu1pice,ndo, non solo e chiecchiere, il rilomo alte ten41; irt urt• P•· role di cre6re quell'otmoslero di o1to teniio,. ne 1pirituale che però, e mio ,.....,iso, ,e è le condizione • sirte qu• rton ,. per risolvere il probleme demog,oft(o • quello, in tfer• più ampia, rauiele, nort è la sole condirione sufficiente. E ,piego il mio anunto. Il pro,. blemo roniole • un problemo di qu•lii•; ed eno ,i impone nel momento, e non prima. che quello d•II• quonlilà cominci• • di,.,enlore anillante. Sarebbe ,toto di peuimo gudo .d if'lallua1e porre sul tappeto urM qu .. ,tione qualifafi'lo f'!el periodo che "•• gro,- ,o modo, dal 181S •ll'ullimo 'lef'!lenrtio del secolo ,cono, di monimo rigoglio demo,. grofico europeo. Si tr•fta, Ìf'I fondo, di un• questione di ,apporli tra irtdi,.,idui uni • ferali. Oggi qu~ ,opporlo, ;,.. ,eguilo •Il• decadenze demogrofice di tutti i popoli di raua bienc:a, dopo il ,eluso della guerro 22 1914-18 che lolciò i migliori e luciò un penoto retaggio di melellie psichiche, per il progreuo della scienu medica e dello pro,. filaui sociale, che aiutano aMhe i più deboli • "'"ere e, in nort ultime anelisi per le leggi egualilerie, che non fartrto disliniioni dì diritti tra individui torti o meleti, 1i è 'l&nulo sposlondo • lutto "anlaggio dei tarali. Di qui lo nec:enìtà di imponi le 10,. lu1ione dei problemi qualiloti'li af'!che se le JCienza, camerale del Bo, rton he ri1ollo, • 'I0slro parere, le questione dell'erediforielà. Necessità poliftC• e non scientifice, come è ,tota le nccenilà politic•, contro tulle :e norme delle ,edicertte economia scientifica pura, ad imporre l'imposl6Zione dei sistemi eulorchici rtaziortoli. Del reslo, ad illuminore il camerota del Bo ~ul lato scientifico del nosilo ergomenfo, beslcrebbe rimandarlo oll'arttColo di Aldo Modica, sul certificato premetrimoniale, pubblicato in • Difesa della · Raua • (f'I. 4, e. V). Il camerata Strenieri, il quale porle una "ote ,~rauirto nella nostra polemica (o. V, "· S), vuole ollortlartore en<oro di più, nel tempo, la soluzione dei problemi qualileti- "i, che dopo il cortflillo irt couo, è pre,.,.. dibile, si foranno eneo•• più eculi, come fu nell'altro dopoguer,a. Egli 'lorrebbe rog• giungere l'intento: allegramente, dopo le gue,ra, quondo soremo ricchi • miliardi. Ap• pt·ei10 molto le sue acute ditlinzioni Ire •censori,. e rilormolori. Ma gli faccio ostel"lete che, se i censori puri ci onrtoiarto, • 'lero, me possono perlirto divertirci, col loro predicare • "uoto, i riformatori sono genie che, per incidere ri"oluzionariemente sui costumi e sulle istituzioni, ci fe,..no umlire in modo prelico il peso della loro personelil.ll, e crée,no, rtecenariamenle, più scof'!lenti che ulellili con,.,inti, Inoltre, per esempliHcere, euslerilà di costume non de'le certo sigrtifice,e di,.,ieto di endere a cif'!ema o di !ere i b.grti di mare, me non cembiu• emani• ogni quindici gioriii, :, non perder,i, ai denni della famiglie, in ohegri pesu.l•mpi malrimonielì, ,1 di certo. In q~nto olle pro- ,pettiva dei milierdi che ci allieterenno do,. po le guer,a, ene, invero, rton mi sorride mollo. A perle il significelo entiplutocrelico del!' alluole conflitto, che fa pre'ledere un futuro euello dello JOCietà che seppie di• sin<:eglia,,i doll'onnipotenH dell'oro, pen,o che l'ecceni"• rkch•u• pohebbe rtaiCOrt• dere i germi dell• decadertu, come la storia di lulli i popoli insegne, ie le sue malefolle nort 1ono temperete de una forte organinoziorte ,ociale, irt un dime aust .. ,ameni• morele. Uf'! punto sul quole ci lr0'liamo quasi lutti di eccordo • che, 11rtqualuMlue pro.....,edim,anlo lf'I moteri• di 1lerili11ezione e di certificalo pt'Clffllllfirnortiele, dovrebbe lro'lo,. la sua bue nella persuesione della 1ue nece1sit•. Oi tele .ccordo f'!Ort sembr• -;'-Mini .ccorto, però, il cemerete Ud•, il quote ti. inteso il bisogno di darci una ~itone, ed • me in porficolare (n. S, e. V), sull'eticil.ll dello Stelo fucisle. lo rton ho mai dello, c•merelo Uda, che unico compito dello Stelo si• di imporre il co,tum• <N le co• stridone, sibbene che suo preoc<upedofte • di lutclere i propri lini soci•ti, sie pur• COft lo lliMolo delle legge; 'lislo che • h• le pre,ogeli'le dello Staio, compreM> quello lescisla, di riconere elle forra delle sen1ione. Forio che, if'l'lece, mance alla Chiese, Pfl• le spiriluaHl.ll insita rte.11a sue nalur•. Ed ore vengo el purtto sul quale penso che bisogne insistere, se 1i vuole 'l&ramente costruire qualco1.a di posifi,.,o; neceuit.ll che le Chiese modifichi il suo punto di viste, puch• non si c,,i, come gi.ll per i mehimoni milli, le possibilità di evasioni alle norme dello Stelo. Premetto che mi ero accorto in tempo de riparo,., dello errela informazione d• me riporl•f• {o. V, n. 3), ci1ca il divieto, imposto della Chiese •i suoi Ministri, di c•lebt111ionc dei molrimoni midi. Me lasciai correre, con I• segreta speranza che qualche oulorevole 'IOCe ecdesiedic• si focene sentire, per controbattere. Ero aulorinelo e pef'!sote così del follo che, proprio recentemertle, nella polemiu accese dal libro dell'lng, Pietro Zompa sulle rodioeslesie (m•• terio certo di gran lungo meno importante di quella che ne occupa), l'eminente P. Gemelli ho inteso il bisogno di inler'lenire cof'! lo sua eulorità. So bene 'the, con l'enciclica • Cesti connubii •• I•. Chiesa si • gi►. pronuniiete; però, dol 31 dicembre 1930 il p,obleme è malurelo el punto che in Ge•. manie già 1i è legalinala lo suo so!uiione, me ...tre in Gioppon• leggi opposile sono in elaborazione (v. inlormaziof'!e sul n. S di questa Ri'lilfa). Penso, perlaf'llo, che le Chiesa potrebbe aiw:he ri'ledere le sue posi1io• rti. Tanto più che le condonno delle proliche Jleriliualrici • basele non tanto su orgomenlaiioni di indole spiriluele, quaf'!lo sul di,.,ielo, per lo Stelo o per l'irtdi'liduo, di ledere l'integrità del corpo umeno. E, inoltre, è ammeuo che lo Stelo, in seguilo • colpe del citl•dino, inlligg• urta pene lesin dell'inlegrìti1 del corpo di questo; meni,. enche all'indi'ltduo è permesso di distruggere o mulilore le membra • f'!el coso irt cui nof'! si può pro.....,edere, per altra vie, el bene di lutto il corpo •· Ore perchè nort do,.,rebb• enere ammessa, tele lesione, per il berte del corpo t-oeialer F.ccio quindi ammendo del mio errore di irtlormaiione e, quof'!lo ho scritto (e. V, n. 3) re1li • significare l'auspicio che il diuidio tre leggi dello Stelo • norme delle Chl•sa ebbia • u,neni, nel modo concreto de me esposto, per lo questione dei malrimorti mi• sii nonch• per quella ~ 'ella ste,iliuazione, se lo Stelo l11Kilfa do'lene legiferare in materie•· Anch• Claudio del h if'll&l"liene nuo'le• mente nelle polemice, con lo scritto seguente: • Ere mie if'ltert1ione gettare qualche idee, quolche ponibile soluiione di co,ì ìnle,.isanle probleme q'"91"1do il comerata Veuelli con il suo scritto del 20 genf'!eio mi he doto l'impressione che elcuni punii del mio pen• sie,o 1ierMJ steli melem~te inlerp,eleti, •I•

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