do IC"Ya sulle riserve inCSUJ.nbih Jel loro spirito, opcr.uono il miracolo: «Suiliam! S1111, /11 111• l,msa rh, ul,! ». (lua.o gndo, non più sul 1cr. lt'nO del combattimento bell!co, Be-nitoMussolini nel 1924 rip:- 1è-dalla Torre Pisana a1 centomila p;,lerm1tan1, agglutmati dav.mtl a· lui Ja un impeto d1 travolgm e paut0ne, P"rcM ne sent1sSt'ro il richiamo profondo e fascinoso sul terreno della riroscruzione morale, politica e-so. Jlanua.le dell"lsola nostra. Questo grido, oggi, in questa ora pic:ta J1 (ah, I 1mpc-ratl\.) dcmogr.1f1co della rana reiteu a 1uth gli 1,altan1 non degmcri. La S cilia e~ ebbe, g1l prima di Roma., due millenni d1 civiltà mcdi1erranea, sustanziata Ji ~pcric-nze coloniali e mililan, rischiarata per i s«oli da mc. guagliabtl1 fulgori di arte e d1 pensiero e che fu poi, fent::c gran11io cd an1emurale, umano più :111'ora che geografico, di Ronu lanciata ,·erso l'lmpc:ro di ohranarc; la Sicilia,~ awc-rtì pn p,in111, come is.1n11va neCCMJl:i,la prassi imprescindibile Jcl « Dux ». Capo e Coodotl.tro, e ne fece pnncipao CSJC'nziale di gtnrch1a, collaudandolo nelle v1ecndc v•Uoriosc di Duce. zio, il giovaniuimo capo dei Siculi, che, sulle forre silvane e le fak.1te sponde dell'Isola, impresse le orme del suo ga,io guerriero; la Sicilia, che nel gesto di Timica, moglie d1 Millio, la quale, seviziala da Dionigi per svelare le cospfrnion1 del nuuto. suemua dalle torture, moua I.i propria lingua sputandola in faccia al tir:1nno. esalta la fedeltà e l'unità nativa della (amigli.a md1zionale; la Sicili.a, che nell'1mpe10 1otlli12no della Rivoluzione del Vespro, rivela, balenante come suprenu vibrai.ione della su2 grande anima, il St'nSO dell'onore connaturato ,n ogni wa creatura: la Ssc1ha, che nella lotta s«olare contro la collera degli elcmmti, dalle enu:io. ni ai terremoti, dalle inondazio-. ni alle s..cc11à,ne-Ila dura fatia. della lOlfara ingrata o della terra avara, ha temprato i suoi figli agli stenti, alla miKria, aJl'avversa oscihtà dc-I clima e delle cose, allo sforzo tena«. alla paz.icn:u crota, alle virtù mistiche della vita frugale e del morigerato costume; la Sicilia italtaninima che fu, prim.1, culla sempre nella sua storia plurim11. della lingua italiana e fu, po•, lcnaria . con la dovizia inrorrotta delle sue virtù razziali. avanguardia rivoluzionaria del Risorgimento 1n nurcia, nelle pa del Ventuno, del Quaran• totto, del Scss.anta; la Sicilia, che espresse dal seno del suo popclo un titano come Crispi, 10ticipa. tore e profeta, e che diede a va.. ribaldi il braccio dei ftuio111 e la fede delle molt1tudmi, e, più t.ird., :alle b.aucric d1 Adua, 1 Krvcnti indefettibili che lasciarono aggrappale 1.1 peni le spoglie terrene per librare nei c eh della gloria l'anima ddla fedelissima ilalianissima gente isolana; la Sicilia rurale e prolctana, che inondò le vie del mondo :on le ~ torme d, palhd1 emigranti, come altri mai probi e Jaboriosi, che diede alt,1 « Gr.andc Guerra» di ieri tr:bo 10 8ffi«OSO e -1ertcbra d, f.m, 1cr1aKnza rispum10 (è d1 Mus. solmi l'osservazione che AOfl ,•1 fu, anche allora, trauo di fronlt' Lt popobzioni siciliane ronKrvano non soll'anto I ptmpui caratteri demografici della Romanit:i imperiale, ma nel irinomio ideale « Dio. Patria, FamiglU » compendiano e cu~odis..'"Oflo.anche e soprattuno, rif\. terez:u morale, la sanità del co- :nume, la innata carw:ità · al sacrificio ed alla rinuncia, il fervore passionale e quel senso georgico e religioso della vita che sono loro intrinscc::he peni· liarità e costituiscono altr~I i valori fondamentali, coesi,·i r propulsivi dcli.a nosu-a run. Orbmt-. mentre b. l?U('na fainè- uni1à di guerra ove non fos- • scro combattmli siciliani) e :hc ebbe I orgoglio, nella dC501iti d1mani di Capore110, di scnur cilarc nt'I bollettino del Coman• do Supremo . i primi soli • 1 '"" siali11m J,ll11 Br1tal11 AQ J/11 che a C.01della Bc-rrctta aH vano fatto muro conlro il nemico; la Sicilia incontaminata che nel dteiannovc dtS501utorc - unio regione d'Italia - non nundò un solo deputalo l'OMt) all:i Camera delle demagogie t'd ebbe- il suo quadrismo ardimentoso. spirituale prima che 6sico. non rrodotto d1 ncccssa.ru rea :uone contro una mitUCCiabolSttYica che qui non era, ma pu riss11no \'olon1arismo elettivo, .i carattere rauialc, ~prasiont' cklb m1criore sa.n1ti e cklrin. corruttibile auaccamcnto ai valori ,deali tradmonali; la S1cih,1 che-, dopo la scconda ricognizio. M del Duce, meritò il suo altis simo ric0005Cimcn10clinico• fa. scisu sino al midollo » e che-,m questa guerra, ancora una volt., ha ri,·elato. nei suoi attributi di fedeltà e di 1cnacia soprannatu rah, la capaciti ffiMCl dd suo popolo rifulgm:c nei suoi ero, più popolari e rapprcscn1a1iv1, da Castagna a Lluno, da Tosca. no a Booanno, può e deve, più d'ogni altra regione, racroghtrr questo grido come il grido del proprio sangue, può e deve, a prcfcrenu, rispondere • come c:1d1aogni giorno tanta mcsx di giovincua e dissangua e depau, pera, la salute della Patria - sotto l'indicazione bruciante dd. •a realtà demografica - es•~. pc:r il suo affrancamento vitale, il ritorno alla ratu. Esige, poi lhè- Roma è la sintesi pìù alta t superba della ruu. il r1tomo alb. vntll all~ lc-gg1al clima d1 Roma, due voler millenari.-. nella luce soggiogatrice del suo duplice imperialismo. E" l'impcntivo dell'ora: ritor. narc alla ruu, ritornare a Roma, riaggr:tppars, ai piloni del patrimonio tradizionale, riattin• gcrc :alla linfa del glorK>SOccpPo sccolare. ALFREDO CUCCO
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