41 L'aroomen.to che ,,oi stiamo per trattare ,,,. vo· J>iù. distesame11te del 11ol.ito è di una estrema s11uuestivit<i. E' 11ostr-o proposito infatti s4;guirc un J>O'11itì <la vicino di quel che si fa cor·rcmteme11lct, il rapporto che intercorre fra l'arte e la. razza. l,1 uno dei 11ostri. libri abbiamo dello che la raoiot1e 011.del'espressioue del -t·olto e in oenerale del corvo assume u,ia cosi ora1l(/e hnvorla11zu 11elcampo dei vroblemi razziali risiede nel fatto, che il corpo altro non è se 1w11 l'esvressione immediata dello spirito. Meolio a,1zi dovrebbe dirsi: la »uwi-festt1zione esteriore imme<lial" ~lellospirito nel momlo visivo. Una ragione anche più vrofomla, ma esattame11te della stessa natura. coh,vol-oe il fe,iomeno dell.'arle ali.o slu• 1/io del«I razza; essendo l'arte la vili alta e h,sieme imm1,><liatae:,pre:,sio11e - q,wmfo è sil,cera e uem,irw - dell.o ap:rilo creatore. Il pensiero corre subilo all'arte delle immagini: la vitlttra o lo scult-ura. che sembra110 le piiì adal.te ad esvrimere i ·valori razziali, i,i quanto i,t /011do a/lro 11011He so110 che u,ia fedele traduzione. Tuttavia questo elcme1ito co.,tiluisce auche il loro lato t1egaOvo. Poiché esse appunto ri-r;elano la razza attraverso quello sleiµj<1/e,wnumicild visiva ed esler-iore, cho gid nella natura si ma,iifesla come volto e appa~e11z<1 corporea. Se11m,chè. primo del, t'Olio, e vrtma delle forme ester• ne che gli occhi altrui vedouo. vi è i1t ,ioi qualcosa di ancor più. immedKJto e segreto; il se11:,oi"leriore, o la somma dei Hentimenli e isli11li i11len,i, che si, levano giri 11ell'uomo quand'egli, a .occhi chiu~i a1worn, si prevara a 11rorom.pe,.e,secondo t'intimo coma,ufo det suo destitro, ,iel teatro del momlo. So110 gli oscuri movimeuti, che forma110 i,i /o)l(/o la 1103lro angoscia d'essere; quasi 8coreta fo,/a i11leriore. che rompe poi i,i lroHchi e foglie, 11ei <owli /ì11isce J}er plasmorsi defi,1itivame11le. Questa zor,a <li movime11li i11leriori le altre ar/.i., 11011 (!Sclusa la parola, la rivel<wo atlrm;erso le trmluzio,li che essa s1tbisce 11ei SILOi Hlleriori sriluppi iH forme visire o ir1 scheuii 00'1ccfltwli. Uu'arle sola fa direttame,t* le di questa oscurU<i i,rteriore il su-0 pro-prio de8lino, riliraridosi, come diceva figurativa-mente l-0 Zarli1w, nella 1Jiùwmsima i11timilà del cervello: /.'orecchio. Quest'arte é la musica. Essa ollro 11011 è - 11è ha mai voluto essere - se 1101t1'immedinla espressione e/et semto intento, e di tutti i suoi di11omici xommot'imenti e scuotimeut.i. tradolli iu suo110: cioè 11ella vili imvalpabile e traspare,ile. delle reall<i fisiche, scevra cli svazialità. agitantesi sol.o 11el tem-po. Quet tempo, che g;~ il Kant rioo110sceca quale forma oe11erale del senso interno. Se <11teslai11terioril<i è la nostra JJÌÙ p1ffa intimità, è anche logico. che i11 <111estQradice prim.issima di noi stessi, 11ella quale tulio è um.'Ora assot,,tameHle nwvimetito e llberl<ì - 1>erchè 1101a111co,.a i,iqttadralosi nella ferrea reali,; delle coRe - do·vrò lroi·orsi anche I.a vi,i gelosa e i1tla11tauea verità dello razza. D'altra parie, es.8t,."1rdo q1,esla uulice am,"tJra /i,11<1iulenw e i1111oluta.essa ovrcì nieHu 1>urtit,.-ol,orie dot•izia di aspetti esteriori. che pos• S(/110 offrire it filmco al concetto e all'i11te).tetto. cioè alla 1,-ompremfk.medel ragiouamenlo e dello logica: di consegue11za, 11110refati-1:a oscurita nell'espl.icaz-ione e comme11tadi questa rét.dlri, i1ttimis3i-ma fra tutte. sar(i e restcni i11ecitabile. f.;' nostro proposito t111tavia vederne sÌJt-da oggi atm.e• 110 qualche vu11lo fo11clame11tale. No11 vi ha dubbio c:he lui.li oli animai.i, che lta,rno mia 1•oce. JH1rla110 ;,, /omio 11elli11g11aggio della mu~ca: verciQ Orfeo. c<111lm1dos,i faceva i11te11deredall'm1i·versr, ,wturc,. Gli e.,seri della 11atura. no,i ha,1110ling11a., nel i,e,iso umana: il loro linguaggio è vera e proprfo mu• s,t:alilù. ver <1Ua11torm/imettfale. cioè o,u/a di suono che è fine (t se stessa. e tlireltame11te prorompe dagli i11terni istit1ti, senza qlc,m le11lalivo di polarizzarsi i11 concetto. Tulta·via. come abbiumu dello, anche il li,1guaggio trnwno, che. doJ)O i prhuordiali uomin.l di. Vico, si è lra- ,'f/urnwlo gradualme11le in trniversale semeiotica del con• celio i11lellettfro, maulie11e - se 11011 si trasforma i, 1 esperm,lo - q11esto /011<10isliulivo e musicalè- 11el a-uo sm,o: ed è questo /011do che, in defì,,:liva, "e forma lulloro l'anima. Ritmo, ce~mre, cade,ize, costituiscono quasi lullu l'anim<1- dello poesia e tiella cosillella espressio11e: lolle queHte, il linguaggio ,wu può J)iit servire se '{On a scopi ,111dame,ite scieuti/ici. 8e, t,.-Onvt11ti di queHle verit<i. fondamentaU. che noi giti <1ccmrna·v<wionel nostro J)recedente scritto, procedia·mu ora afl"i11daoine deiJ,Q.,ostmiza più ,,ropria del /eno,~ ,w musicate (e cià facemlo. ci pre11deremo a11che la libert<i <li 11011dime11Hcarci mai det lh1guaogio) ci imbatforcmo nei /alti che seguono. Chiedi0111a ve11iaal lelfore 1wn musicista, se di lantu in tani.o sani 1>er rioi giocoforza servirci di espres.,ioni di tec11ica musicale, e versino lii note m11sicali. I.AJ musica è d:11:e11uta ;,, <111esti anni talme,,te vaue quolidia,w cli og111rno,che 11011ci JJOSsiamoastenere da/, vensare, che ,ma q1wlche comprem1io11e<mche tec11ica per essa ,1011 .,in vassat.a le11ta- ,,umle, G-ome J:>er o.11mosi. 11eU'a11imodi tutt.i. lt 1>rimo eleme11to. t1el qual.e c; s'imbatte, quamlo ci si avviciua allo. musica, è il ritmo. Seno,ichè esso è tal forn,a 1mìversak di. tulle le cose che hamto ·vita, che noi ci permetteremo proprio q11i di. ,wn parlarne, rima11tfmulo11e n pili tar<li il cliscor110: a qua,ulo c,oè avremo gici d01:miti a noi it fati.o musicale della sua compietezzu. Abbia-mo gi<i detto che l'u,rico scrittore, che abbia fallo fìtt qui toto studio completo sui ravJ>Orli fra la r,ui.- sica e la razza, è lo EH!hettha"er, it cui volHme ha il litol,o: Musik und !lasse. Noi e; serviremo qui ripetutamente delle s,re os3ervuzio,ii, r·ichiamandole 11pesso;'1W per il. resto le compi.e9
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