rii qualche loro triade /omlame,ilolc. Il lri/0110 /orma oggi lo base esvressiva della nostra seltima di do111i11an le, che lutli co1wsco110,11011chè della setthmt dimhw:la e della 11011amillore, vhc, allo stesso. SCOJJO, usò nella J)i!Ì gronde 1,rofusio,w /liccardo Waguer nel • Trista110 •· H'llgner tisai·,, dire, nel fen·ore della :ma crea.iione, che mal si immaginat.'ll come mlilori altculi cli ww lmom, eitv:112iom• vofrss,,ro a~collllre <1ueslo ornlor:'() dell'amore e della morte. se,iia penlcre il respiro della vita. Passim1><.i ora a consi<lert,re 1uw delle tiJJiclle scale orie11luli. Per t'lit!mpio, <JIU!!tlt~: . ..... +r Co:11,trne,ulo le triodi, come prima, 11oi cediamo. ol.lrc ngli i11lerral/; mi11ori. 1,,-c11irfuori, i,i alc,mc di esse, ,lei, le ·t·ere refo2io11i cli tritouo. A ciO si aggiu>1ga che queste scale Jwu110. md loro !(fesso c011teslo melodico, altermio11iecidenliosi,,,e del ,wltcrole cor!Jo déi suu11i che le cmn 1Kmgo110. N,4 complesso si 'ha il segue,ite q11mlro: scuso dulcroso del minore: se11110 :mlfocato del tritono, con lutte le sue J)(ISSioui; 11e11so cli clistorcime-11/0 serpe11ti110 dei l'«ri roJ)/mrO ;w/urnli. A <1ut?slu m111l0 si noli che, eomt> lumi11Q.'Jttme11tedisse ì{ llomagnoli nella sua CJ>era sulla musica greca. il 1110<fo cromati<:o dei greci era nella pialica, r1uasi sempre iden• fico a 11110di q11esli modi orie11lnli. Ora. è nolo agli slu• ,liosi che il Jn()(_fo cromutico c•11trc1 iu 11so nel periodo del la decade11ut greca. 1 contempora'uei di K.'Jchilo e cli Sofock 11011 lo conobbero: r111clli rii Euri11ide e di ~lr:stofo- >1e lo bollaro110 srw:,su, come Perecrate, col loro disvre.izo, r11wle genere i11deg110della vrestanw grec<1. All'altro es/renio troviamo ì11vecc il ,nodo 1m,ggion• gii, lemle,1zilllme11le udottato .,ullc soglie ,le/l'eia m()(li,r110, nel conio umbrosiauo. conu> dimostra lo Eichmthaucr, poi 11ei cani i po])Olarc 11c.:~tri. SOJJrattutlo ,I(,( selte11lrio11e, <> in t111elli dell'b'11rOf}(.t 11ordica i11 genere, pr:mw an, rom che eul,:assc a far parte di tutta la musica d'Euro• po. la quale è, c01n'è 11oto, nel. suo tivo ottocenlC$CO (quel..- lo essenzialmente 1)iù maoqiore-minore di tutti) prodotto principalmente di stirpi arie nordeuropee, ivi incluii anche al.cuni nostri 1nusicist1 !ettentrJonaU. A queata oenerale tendenza lamio ecce.iione. con lievi sfumature che phi tardi proromver<omo in1 ribellioni, alcune oscilla.zio ,,; dell'animlì meriflio11ale d'Italia, con metismi•e croma t·ismi, ,li carattere più orientale, di èHi uno è la famoso -11esto11apol.etmm; gli SJJOD>tol.i CON i loro spinti cromatismi gitani, a lulli noli, di oriqine certame,ite araba: gli 11la1 1i. con il loro esuC'-'1'bafo senso del miriore. Orn canti fra ,vè U /,ettore le sc<1le. che gli abbiamo for11ito: e provi. se JK>J;Sibile, al piat1oforte le lri<ldi di c11i abbiumo parlalo. Potr6 allora ,la sè constatare, s:tt musici.Jila colto. o ,w,i /o sin, la 11erit<i di <tuello cluabbiamo asserito. e che noi r>er là JJrima volta <oli .,~te11iamo. A ognuno di quest: modi currispomle, cmn-e be11 .<1evpc ru i greci, tm'onima rcu2iale. I m()(/i greci. ,:011 le loro melanconie e la loro /or.in -11tmou11 imlizio di slirµi pre1·ale11temet1le ·m.editerrance. mo perfettmue"ft, arimw 11ella q1w,lratura. nella calmo rifles.<,:h•a, nrlfo nwlonco11iu n 1·01/e solenne e futflle del loro ue.sto. I m<Xli orie14fa/i souo inn .. 'i·e- come u1w qualsiasi au• di-lioue 1mò conferuwrc - diretta ,~s1Jresxiot1e delle si11uo."ilò roluftuo.,e e mt'lu11conichc di q11cll'oniow: che è poi i11 /owlo, nel bt>11ee 11el male, <1nima semitica. I tardi elle11i. orie111dli..zwli sempre p:,;.ì, adotta.rouo quasi es('/usivame11le i ,m()(/i cromatici: 1·ale a dire oli ~tessi modi degli oriet1lali. /11 Italia i11rece si continuò nella Chiesa l'olla e so• h.>twe lradizio11e delt'auinw uriana mediterrwwa. che /011tle nl s,,uso nordic(J dello rito. I<, vo!Jlitd solem1e e mela11 conica. ma i11 /o11do chiara e serena degli or:l!'20>Jti del ttud. 1/nvvenlo dell'Ei,ro1x, selte11lrio11ale 11el campo dello SJJirilo portò il ral/enua,si uuil1erst1le del senso ormo11ico e <:onlrap11w1lii.ticu, proprio dei nor<leuroJ)ei, eco,~ esso. del tn<Xlo moggiore variegato del sol.o -m.ino,-e. Alcwtt ritorni dei mOfli greci nella nmlra musica co11 lem])Qro11ea teslirnot1ia110 di 1m riaf/-iorllre dei sedimcn• Ji pitì ge1wi,1i dell'ani1uo mecliter-r<1.ne<1n. on e8éluso il pericolo ,ti r11rnlche htislio11c 1ue,w arimw, che ci c/01:elle essere 11el sa11gue degli stessì greci. Pericolo 11'/lovio el·i• labilissimo. · /,'o,iima sfova i11vece si colltrapJJQne al se11.oto so/,ido e r11wdrato de( modo maggiore gennan:ico. con altre o-rie,1• tali mel<U1conie di ritmi e di m.o,'ii. d01·uti in massimo 1>artc alt'a11im<1 slava, ma a11che senza dubbio all.'influs• so biumlino della ChiHla oriet1tale. Questn è l(J'{Jico, che ,io; abbiamo e.<,JK>!JnIOel modo 1)ii1 disadorno e stringalo. e; .,i rin>l.ga tuttavia alla vera rila 1Kll1Jitrwl(• della muska: si ascolthio quest.e armonie_ di tlil/ere,ili Stlilg11i; si cat1th10 es:, rir-a,ttino con hllc'llPllo d'amore: e 1',111ima clerm, di r1uesti saJ1g11,ei (li q1u•- sli sellfhtieÌlti umaui comh,certi a ·viveie ;,, n.Qi i11 1m modo, quale 1tetu<w1ariflessio,ie 1m-Osuggl-'Tire. Abbiamo rivolto oggi l'i,ulagine su un vunto sol.o, ge• ner<ilissimo, dl!l ('umplesso corpo della musica. E' naturale che u,w vera chforeua cosciente, ,m vero pro/omio (lc/(/e11trame11to ue-lt'm1ima dei popoli att.ra1·erso I.a music<i potremo solame11te mggiunuerlo ouamlo VoCO o poco fi,fli gli eleme11ti J)lllpitm1ti dello complessa vita musi cale ci sorn11110 dfrem,li rhfrlri. GIUUO COGNI 11
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