La Difesa della Razza - anno V - n. 8 - 20 febbraio 1942

1, 2 ANNO V· N. f SOMMARIO t0 UIHA'IO°:1X ICIINZA - C~ IAUA I MUSICA: L IYOU: LA ~- E LA MONTAGNA:MAUWO SCA.-.O, LA aAZZA ITALIANA (lladel •• AOStrare&u ~ .._-...,. t DOCUMINTAIIONI . UIIO - am I TL\DIZIONI DI ANtlCHl oem _!CAN_E, , L'.HUO - DICAMUONE. POLIMICA - ..,._, SOVVl!ASIVISMO lUOAICO IN IO. MANIA; OIOYANNI SAYIW; STORIA DEL OtuOAISMO (&. - - -~ OUUTION.AltlO ORIOM E PORTUN4 DEL NOME ITM.IA; ST_EIILIZZAZIONl O DESAPIOflTIZZAZIONll; MUSICA. I MANOSCllTTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NqN SI RESTITUISCONO GLIUFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA"SI TROVANION ROMA·PIAZZACOLONNA ,PORTICIDI \'EiO, TELH'ONC163737• b288C e REDTTO ITALIANO BANCA DI INTERESSE NAZIONALE SOCIETÀ ANONIMA CAPITALEINTERAM.VERSATO L. soo.000.000 - RISERVA L. 123,394.040 Sede Sociale: GENOVA - MILANO Direzione Centrale . OGNI OPERAZIONEE SERVIZIODI BANCA

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4 BANCO DI SICILIA ISTITUTO DI DIRITTO PUBBLICO OLTRE MEZZO MILIARDODI FONDI PATRIMONIALI L'ISTITUTO RACCOGLIE DEPOSITI A RISPARMIO E I N C/C F R U T T I F E R O E COMPIE TUTTE LE OPERAZIONI DI BANCA 123 SEDI E AGENZIE

• ANNO V - NUMERO 8 ~s:,:~,,~~ ~ t1t,.A:ilo(~ ► 1 l1~:~:~~~:~ I:", :",ll)lt;MO !!ito:l',!,k.t'l'O 1.uu; I \llllo,,1,."t:'IITfl \,.,·110 1.1kt. :tu ~"..".~'.'/:•:,~Tu 1 ~-nn.1s~"~'-~·.,, 1 't~ Dirr11orc: TELESlO INTEl{I.ANDI Co1ni11110 di reda1;io11,,.:

Terribili sono suti i del1tt1comprn1i dagli ~rei della Bcss.uòlbtadurante 11 brt°'·c-penodo d1 occupn1on(' $0- ,,,ttia. Questi dd11t1 C't.100 Stah prc~uti da lungo 1empo secondo un piano rmtod1co. Le autorità romene, lige al regi~ infausto di Cuoi Il, :n·tv.tno pcrmtSSO che ,81i d>re1 della Bcuaubia si organrua.sscro e s, armassero. Esiste,·ano .1inzi delle ordinanze ministemli le qu:.li approvava. vano chiaruncnte 1.1le orgamu.az.1ont' so,- ,·c-rs1vA, In Chisinau, al n. 22-24 della stud1 Figh,nei, esisteva un ,·ero e proprio cenno di istruzione miliure, in rui I giovani ebcri erano addntn.11 all'uso delle arrr,1 più modt-rne. O"·nsc socittà d>n~hc, qu.a.li bi e ~b.- kab, •• la « Hacuah •• la « Trumpc,:lor •· «c. «c. erano collegate con detto centro. al quale invi:avano i propri affiliati. E' molto cri.Re, pn no. ariani, ricordare comr una d,sposizk>Oedel Mini51ero degli Interni (ord. n. 4,89 del 2 mau10 1934) dava agli d>rC1 piena libertà di adunaui e di istruirsi. Lt- autociti a.mm1niscrative e d, pubblO .JIC\ltnli era.no scale prc-g11c-d1 dare agli ebrei ogni aiuto. Quc.it.1 ordinanza, c.up,ta con mcu, 1llccui ,1 Ministro degli Interni luculet, cri s.tat.\ riprodotta fotograficamente- dalle 01gani-iUJ.1on1sioni.saee d1.sc:ribuit,1 largamente. S.. giungeva in tal modo all"assurdo cnc mc-nue i mili-iian, ebraici pc,crva.no liberamemc- cirèolare in uniforme, 1 gio,·an, () romeni non poccnno indossare- la umi eia ,erdc dei legione11. ptna; sci ~. di png,onc! U 50Cteti cbraic.1 « Mc-rcaz• d1 Ch1sina.u aveva diramato un ordine segreto per rinfonne le po.siz1on1 poli1ichc cd economiche degli ebrei. Per cduc.uc a1 1c- :umi IJ. g10,cntù d>rJ.KJ.,tn1,·.mo nch1esc1 dei fonJ1 pt"rchè-, come JicC\·a l"orJ1n<. SlC)SO,l,1 gio\•entU .sia proni.i ,I « /,,lt,M ron Of'II #l'no 1men11110 dalla tr.,11.a mndrrno. 110,, a/µna rrrrJ ,J 1'tnmrnu, JM1111.,, prrrhi 1olo '" 911r1l0 modo 11 po1rd 111rrr 1111111111Jeina ». Quc-sto ordine sc-grctoc-ra firmato dai d1ngen1t st~- s1 della 50Cicti « Mercu » c- cioè d.d primo comm1.s.sarioI Berlaut e d.al SC"grcu.no A, Ro1enh.aupt. Analogo ord1R('. scrcttarncntc-nserv:110, era suto diramato dalla soc1cci « Kcrcm Kumcth > di Chi.sinau. Questo ordine cr1 st,uo firmato da Roitman e da ~bmovJCi. Per adunare I fondi destinati al m.Kcllo dc-1 cristiani, la sociC'ti 41 Mcrcu ,. (Ousinau, strada Regelc ferdmand n. H) aveva tutta un'organiiu.iione spccialt'. Da es.sa ):1 diramJ.,ar10 lc-società 41Kc--, rC"mHacsod • e « Ke,rm Kacmcth », cht alla loro ,·olta, a mcuo d, case conun«• ciah, agt'nti d1 ogm gene-re, magauin1, «e anolgevano tuUa la Bcs.sarab1:,1 in una 1mmc11SJ. rC'tc. Con 11OOffl(' d1 « PM>ni» s1chiamava.no 1 ca.ss1crid1 questa orga_nin1.:uonc. Ogni « Pioni• doveva girare di casa in cau, ch1C'dcndo la piccola somma di un lcu per ogni membro dc-Ile f.-miglic ,·is1tatc. Per quan10 poveri f~ro i ,·is1Ut1, questi C'U· no sempre ,n gudo di da.re un lcu. A Oues1e giud•• non 1ono rlcono1dblll 10ll•11lo dall• 11•11•a sei pwnle, m11 d•I lorvo ciplglio

lito dcll".uti\'it.i. s,·oh.1 dai « Pioni » per b r:.1ccolt.d1ei fondi ,·,·nh,ano utdiuate: 1) Le scuole primarie ebraiche:, do,·e ogni maestro aveva un salv.1danaio, rice- \'uto dalla società e Mcrcaz », in cui 08ni allie,.·odoveva 1utti i giorni deporre almeno un leu; 2) In ogni magauino ebraico csisieva un analogo salvadanaio, in C'\Ji ogni dicnt<· do,·e\'a deporre almeno un lcu. Oltre a ques10 metodo di raccolta b società « Mercaz » provvedc"a a "endere pubblie2zioni dì propag,mda, che naturalmente \'enivano comprate dagli ebrei a prezzi di affttione. Analogamente "cni,•ano distribuiti dei frartCobollispeciali di propag:.1ndaebraica al prez20 di cinque le-i il peno. C.oloro che riempivano un ce"o numero di album con qu~ti francobolli, veni- ,·ino scritti nel libro d"oro e considerati come "-benefattori del popolo d'lsr1.ele ». Qualcuno p01rebbe essere scettico sui risuluti di questa raccolta di fondi, dato che \'enÌ\'a chi<.-stosoltanto un leu alla "oha. Ebbene, data la perfezione dell'or• g;mizznione ebraica, nel solo anno 19~4 le somme adunate dalle .societàebuiche di Beuarabia t centraliz:ute a Oiisinau, s:11- )1rono ad oltre 100.000.000 di !ci. Cifr.1 , cr,uuentc not~vole se si pensa che il leu nel 1934 .1,•e,·.1un ,•.tlore mollo supcriòre :>. 9uello di oggi~ Tu1ti qu~1i fondi ,·cniv.tno divisi in due parti: una pam! ,·eniv.1 dau. alle società sporti\'e ebnich<". per l'educazione dei reparti armati sionisti. e l'altra ,•eniv,1,rimessa in PalestinJ, per formare un fondo di riserva. Qualcuno si può domandare in che modo pote"ano essere spedite all'estero somme tanto nott-- \'Oli, date le note leggi romene destinate a controllare l'esportuione di "aluu. Il metodo era molto semplice. Un negozi.1nte, per esempio, legaco alla .società 4C Mercaz », ordinan all'este:o della merce per un valore di 300.000 lei ad una CU."\ ebraio. Questa ca.sa stranieu rilasciava una rice,·uta non già di 300.000 ma ~i 1.000.000 di lei. Il negoziante che si tro- "ava in Romania poteva così chiedere 1lla Banca Nazionale il permesso di esportare uri milione. Di questo milione ben sett«entomil.a k·i euno destinati all'Esccuti,·o Sionista. Oltre queSto metodo, per così dire legale, gli ebrei ricorrevano ad infiniti altri per potere esportare delle 50mmc anche enormi. Molto nefasta è stata anche l'.aziom: svolt.t dagli ebrei nel settore propagandis1ico. Menlre esistevano delle misure per impedire l'importazione in Romani:1 di qualsiasi pubblicazione straniera, sah·o appro,•.n.ione della censura, la società «Mer. cn» distribui"a allegramente pubblicazioni di proinganda senz:1 :11,·ereavuto nessun permesso. Si trattava, come ben si capisce, soprattullo di opuscoli di propaganda comuni~a e di libri contenenti at1acchi "io/enti contro lo Suto romeno. ,,, Ricordiamo così l'opuscolo « T(I-Hai », distribuito a migliaia di esemplari, in cui si chiedeva nientemeno che l'armamento di tutti gli ebrei. nej quadri dello Stato romeno, per reagire contro gli anriebrei. Naturalmente a distribuire uli opuscoli 1:l società « Mere.ai » si servì sopraltuttu dei «Pioni», ma note"ole fu anche l':lttività svolta dalle librerie ebraiche, che di. stribuivano sottomano ogni specie di pub, blicazioni SOV\'ersi\'e. Sotto gli auspici dell'Org.i.niuazione SioniS1a,esistevano in Bcssarabia tutta una serie di. .società ebraiche, per lo più dandcstine e a programma nct:tamcn!c comunista. Ricordiamo così i nomi delle più 7

Ciudei del territo,i occ:upali dalla Cefmania importanti Ji 1ali organin:niÒni: I. Co• mumtà ,br-aira; 2. Org.m,"z:zazio,r, Si,;,,;. Jla: 3. Fo,1Jazio11, K,,·,m-Ka~,·,th; 4. f,-,,uJ,uio11, K,,,m Hattod: ). So,·inii ,J,gli J111J,,,,; J10111Jli: 6. Unione d,i JÙr nisJi r,ris;o11ùt1: 7. Sool'lfl 1\lakahi; ~. Sooelà ,po,"lira Hal1uh; 9. Sori,111Ori; I O. S00,111 Haho/111: 11. Sorietà J-lasonm H"tail: Il. Sorutà Gordoma: 13. Socit-là Mhrab: 14. Sori,111 Z,1,•i:011: 15. U/fi• rio Paln1i11u,: 16 Soritlà f,m111111ih 1-:b,·,,ua: 17. Sori,rà T.;rb111: 18. Soo~là J·e1111graziow.-bMica: 19. U11io11, J~llt ,,,npnalhr ÌJ1at>l1fl: 20. Sorietà Ez, u· J-loilm,: 21. Soottà Ou; 22. Sr,ot-là Ag:1J:1 lz,ml: H. Socùtà Ezra, A111im. A qucslc bisogna aggiungerne nurntrt»( :altre, 1u1tc ugualmtnte camuffate:. sono VA• ghi programmi fil:1n1ropici o religiosi, nu tutlt· in rc:1.h:ì prcpar.ue 2l1a lotta cruenu contro gl~ -ariani. Non bisogn:1 poi rrt·Jcn: cln- gli ebr<•i riunissero lanti fondi con lo scopo di lOloniuare solo la Palestina. Troppo riu-a er" la Romania pc::rchènon venisst- in meo1e ..1gli ebrei di non andar,· iroppo lont.tno ,1 piantare le proprie tende. I:' così che le organizuz1oni cbra1t 111: d..wano disposizione nservau. 11 loro a,krenti di. acquisu.re quanto più ~~1b1le !erre romene Interessante è: poi nou.re (·o,ne nlOl.tJ> spesso non si 1rafU\'a di 1c:rrcni :icqui,;tJfi singol.armen1e, bensì d2 gruppi Ji compJ· gm ebrei, che li sfrut1avano poi S<."ConJo i noti principi rnmunisti delle roopera.tiw :1gricole. Qucs12 era Junquc: l'org,miuazione Jd sowersivismo l·br-aico in lks.ura.biA. dieliber2mcnk prosper2va sono gli sguardi rnmpiacenti delle autori1i romene. D1 1an10 in 1an10 gli antigiuJei fa(t·v:ano qu:akhe protesta ma poi 1u110 re,,,un :al posto di prim.1. Do\•ev2 \·cnirc la tragica re.atri Jdf'o,.. cupazione sovietica e della guerra per ,1prir<: finalmtfltc gli occhi a 1uui. Ma quante vittime non h.i COSI.I.IO lfllt'· slJ negligcnu delle autorità! Quanli '°'· dau romem e te<kschi fucil:ati alle Sj».lk·. qu.anti innocnui mJ.S.sacratidalla furi, lei giudei-<."umunisti ! Non de,·e ciuindi mernigli.lre )<' 0>(.[!1 I.a fork Romania del Maresciallo Antone• scu ha preso delle misure: se,·ere contro gli ebrei, di lui ha disoolto tulle le socic1à. Auualmente un uffiòo sp<.•fiak presso I 1 Presidcn:u. d<:I C..Ons,glio ,onuoll.l tuttJ l' . ìllivid degli d>rci d1 Romani2, che: sono suti mc.-ssi nell"impossibilità pratica di re,1. huare i l1Jro foschi programmi. Si tratta naturalmente d1 mìsurc provv•• sorie, eh<.>però prepaunu quella ddini• tiva. t·he r Asse detterà dopo IJ \'ltloria: l'espulsione degli ebrçi J:dl'Europa. GUIDO LANDRA

41 L'aroomen.to che ,,oi stiamo per trattare ,,,. vo· J>iù. distesame11te del 11ol.ito è di una estrema s11uuestivit<i. E' 11ostr-o proposito infatti s4;guirc un J>O'11itì <la vicino di quel che si fa cor·rcmteme11lct, il rapporto che intercorre fra l'arte e la. razza. l,1 uno dei 11ostri. libri abbiamo dello che la raoiot1e 011.del'espressioue del -t·olto e in oenerale del corvo assume u,ia cosi ora1l(/e hnvorla11zu 11elcampo dei vroblemi razziali risiede nel fatto, che il corpo altro non è se 1w11 l'esvressione immediata dello spirito. Meolio a,1zi dovrebbe dirsi: la »uwi-festt1zione esteriore imme<lial" ~lellospirito nel momlo visivo. Una ragione anche più vrofomla, ma esattame11te della stessa natura. coh,vol-oe il fe,iomeno dell.'arle ali.o slu• 1/io del«I razza; essendo l'arte la vili alta e h,sieme imm1,><liatae:,pre:,sio11e - q,wmfo è sil,cera e uem,irw - dell.o ap:rilo creatore. Il pensiero corre subilo all'arte delle immagini: la vitlttra o lo scult-ura. che sembra110 le piiì adal.te ad esvrimere i ·valori razziali, i,i quanto i,t /011do a/lro 11011He so110 che u,ia fedele traduzione. Tuttavia questo elcme1ito co.,tiluisce auche il loro lato t1egaOvo. Poiché esse appunto ri-r;elano la razza attraverso quello sleiµj<1/e,wnumicild visiva ed esler-iore, cho gid nella natura si ma,iifesla come volto e appa~e11z<1 corporea. Se11m,chè. primo del, t'Olio, e vrtma delle forme ester• ne che gli occhi altrui vedouo. vi è i1t ,ioi qualcosa di ancor più. immedKJto e segreto; il se11:,oi"leriore, o la somma dei Hentimenli e isli11li i11len,i, che si, levano giri 11ell'uomo quand'egli, a .occhi chiu~i a1worn, si prevara a 11rorom.pe,.e,secondo t'intimo coma,ufo det suo destitro, ,iel teatro del momlo. So110 gli oscuri movimeuti, che forma110 i,i /o)l(/o la 1103lro angoscia d'essere; quasi 8coreta fo,/a i11leriore. che rompe poi i,i lroHchi e foglie, 11ei <owli /ì11isce J}er plasmorsi defi,1itivame11le. Questa zor,a <li movime11li i11leriori le altre ar/.i., 11011 (!Sclusa la parola, la rivel<wo atlrm;erso le trmluzio,li che essa s1tbisce 11ei SILOi Hlleriori sriluppi iH forme visire o ir1 scheuii 00'1ccfltwli. Uu'arle sola fa direttame,t* le di questa oscurU<i i,rteriore il su-0 pro-prio de8lino, riliraridosi, come diceva figurativa-mente l-0 Zarli1w, nella 1Jiùwmsima i11timilà del cervello: /.'orecchio. Quest'arte é la musica. Essa ollro 11011 è - 11è ha mai voluto essere - se 1101t1'immedinla espressione e/et semto intento, e di tutti i suoi di11omici xommot'imenti e scuotimeut.i. tradolli iu suo110: cioè 11ella vili imvalpabile e traspare,ile. delle reall<i fisiche, scevra cli svazialità. agitantesi sol.o 11el tem-po. Quet tempo, che g;~ il Kant rioo110sceca quale forma oe11erale del senso interno. Se <11teslai11terioril<i è la nostra JJÌÙ p1ffa intimità, è anche logico. che i11 <111estQradice prim.issima di noi stessi, 11ella quale tulio è um.'Ora assot,,tameHle nwvimetito e llberl<ì - 1>erchè 1101a111co,.a i,iqttadralosi nella ferrea reali,; delle coRe - do·vrò lroi·orsi anche I.a vi,i gelosa e i1tla11tauea verità dello razza. D'altra parie, es.8t,."1rdo q1,esla uulice am,"tJra /i,11<1iulenw e i1111oluta.essa ovrcì nieHu 1>urtit,.-ol,orie dot•izia di aspetti esteriori. che pos• S(/110 offrire it filmco al concetto e all'i11te).tetto. cioè alla 1,-ompremfk.medel ragiouamenlo e dello logica: di consegue11za, 11110refati-1:a oscurita nell'espl.icaz-ione e comme11tadi questa rét.dlri, i1ttimis3i-ma fra tutte. sar(i e restcni i11ecitabile. f.;' nostro proposito t111tavia vederne sÌJt-da oggi atm.e• 110 qualche vu11lo fo11clame11tale. No11 vi ha dubbio c:he lui.li oli animai.i, che lta,rno mia 1•oce. JH1rla110 ;,, /omio 11elli11g11aggio della mu~ca: verciQ Orfeo. c<111lm1dos,i faceva i11te11deredall'm1i·versr, ,wturc,. Gli e.,seri della 11atura. no,i ha,1110ling11a., nel i,e,iso umana: il loro linguaggio è vera e proprfo mu• s,t:alilù. ver <1Ua11torm/imettfale. cioè o,u/a di suono che è fine (t se stessa. e tlireltame11te prorompe dagli i11terni istit1ti, senza qlc,m le11lalivo di polarizzarsi i11 concetto. Tulta·via. come abbiumu dello, anche il li,1guaggio trnwno, che. doJ)O i prhuordiali uomin.l di. Vico, si è lra- ,'f/urnwlo gradualme11le in trniversale semeiotica del con• celio i11lellettfro, maulie11e - se 11011 si trasforma i, 1 esperm,lo - q11esto /011<10isliulivo e musicalè- 11el a-uo sm,o: ed è questo /011do che, in defì,,:liva, "e forma lulloro l'anima. Ritmo, ce~mre, cade,ize, costituiscono quasi lullu l'anim<1- dello poesia e tiella cosillella espressio11e: lolle queHte, il linguaggio ,wu può J)iit servire se '{On a scopi ,111dame,ite scieuti/ici. 8e, t,.-Onvt11ti di queHle verit<i. fondamentaU. che noi giti <1ccmrna·v<wionel nostro J)recedente scritto, procedia·mu ora afl"i11daoine deiJ,Q.,ostmiza più ,,ropria del /eno,~ ,w musicate (e cià facemlo. ci pre11deremo a11che la libert<i <li 11011dime11Hcarci mai det lh1guaogio) ci imbatforcmo nei /alti che seguono. Chiedi0111a ve11iaal lelfore 1wn musicista, se di lantu in tani.o sani 1>er rioi giocoforza servirci di espres.,ioni di tec11ica musicale, e versino lii note m11sicali. I.AJ musica è d:11:e11uta ;,, <111esti anni talme,,te vaue quolidia,w cli og111rno,che 11011ci JJOSsiamoastenere da/, vensare, che ,ma q1wlche comprem1io11e<mche tec11ica per essa ,1011 .,in vassat.a le11ta- ,,umle, G-ome J:>er o.11mosi. 11eU'a11imodi tutt.i. lt 1>rimo eleme11to. t1el qual.e c; s'imbatte, quamlo ci si avviciua allo. musica, è il ritmo. Seno,ichè esso è tal forn,a 1mìversak di. tulle le cose che hamto ·vita, che noi ci permetteremo proprio q11i di. ,wn parlarne, rima11tfmulo11e n pili tar<li il cliscor110: a qua,ulo c,oè avremo gici d01:miti a noi it fati.o musicale della sua compietezzu. Abbia-mo gi<i detto che l'u,rico scrittore, che abbia fallo fìtt qui toto studio completo sui ravJ>Orli fra la r,ui.- sica e la razza, è lo EH!hettha"er, it cui volHme ha il litol,o: Musik und !lasse. Noi e; serviremo qui ripetutamente delle s,re os3ervuzio,ii, r·ichiamandole 11pesso;'1W per il. resto le compi.e9

teremo e h,terpreleremo, corregoendolc a t·o/,li' 1Jl'<'Ot1du " 1wi pare, cou ,i03/re proprie es1>erieuic. Il t·eru rlcme11• to base dello vita musicale, co">•il <1uale 1obbiamo rwr primo fare i conii. è il sistema delle taualitti. E" noto che 110n iN tutte le epoche. e tanto meno i1t tutti i punti della qeoqrafia, vige il aiatema binuxlale: maggiore- minore, che è proprfo ddlo n03lra musica moderna. Questo ai8tema HOff ~ i,1falli che il riaullato di una sem1>li/ì.ca.zkn1e introdott<ui. n,I traJ><UJSO ,fo/. l'ero medio aU'etd 1,wder·na, ,,ella piccol.o se'1:a dei m(Xli m,tichi. I <11wli erano dodici: e oggi og,iuno li pu6 riseNlire, t1 "" di preuo, esatti. /ace,u/o una scala diato11ico a partire Ja 1010 quahrnque dei punti della no,tra ACalo. Vi ('remo voi com'è ,wlo, oeueri, detti cromatici efl e,,armouici, che variai-011u ulterioroumle il tapfH.•lo del• la musicalità mediterranea. I greci ebbero queala rnrio pinta com1>llgi,,e di compl.eui sonori: e li ebbe la Chie,m fi,io alla soolio clell'età moder,w. Nelle, qullle. cs1temlosi IHJil.uppato poco a P(J(;O il SCIISO arm.011ico - cìoè il SCI/SU delle affì11illi JJiù t1lrellc fra i IWOtu, clic J>08SOUO('Oltliluìrt• accordo tre, loro - l'oreccl,io scoperseda sè MH fatto. clte voi la #CieNzo ocu"'nca ha co,u:alidato: che cioè il modo. oggi dello maggiore. è miche <111ello che ha fra i suoi ~mo11i la pii, sahla com1x1gi11c armo11ic(I. Ciò si dimoalra cosi. Og,,; s110Ho ge,ierc, dn se strsso fo cosicletla 11crie dei suoni nr111011ici. ENsi sòuo. fino a 1111 certo 1m11to, i se- I- la 1,1w /urma 1>i1ì ,·uMJJ(<.'lal' yn,ui,w. c.'oè ,iw;,za o/h• f/lH."11/i i I. ~ • r ' • • ' Il rcrp1JUrlo più imm<'fliato fra lu Jumfomrutulc e il re-'JIO e q11ello che inte,·corre, base di 1t1tta la nrnsici1. /rn la /omlame11lale e l<, suo t111i11lt1.A suo t·olto la fomlnmeulale tmò cliveuir qui11tn di ,m ollru sl10110 i11/oriore: c.· 111teslì d11t' rap1>0rli, q11i1,tn 1,wperiore e c1uil11<1 in/eriort• (domi,w,ilt• • sollodomi11anlt> • loHÌCCI) C08lil11i1rro110 U ,·ero compo mug11clico, i11lor"o a cui si urie11to110 ,wclte l11tti g{i c,/lri suoni del peuo ,,wsic:ale. 1'011/o cht• I<, 11111· $Ì<:a J>OJ}Olare 1wi, 11,lla eseguirsi. oggi alme,w. <·011 oc <'Ompag,wme,ito di /ìsarmouica. 11ella q1,ale. q1,u111</o ai /rotta di /orme .semplici, è uolo che i bassi altro 11011 hmrno, 1>er ogm scola. 1Je 11011 aµp1111to la tlomi,w11le r la sOIIO{/omi,w11le <1<'f.•a11l0 ali<, l011ica. Se ora si l.·oslri1iscu110 supra quesli 1wo11i i lo,·u t1rmo- ,,ici vri11c1pali tcioé f,110 al besto armo11iro) si nota che le tre triadi che 11c ris11Lt,rno sono a11che le triodi C'h<' (111ei suo,,: Jw,wo giò nel JJitiJfrmo ciel modo moouiore. CiO equit·ale alla dimoslra2im1e. che le ba!ti /o,,damc11lali del modo maggiol'e, ; pifostri sui q1,a/i e.uo 1ti regge "0110 c.-orri1,>omle111i ol sereH.O(>Quilibrio <iella 11olurn. .Vess1m altro modu dello lraditi01w J)OX1ticdec1m'tttll i11 teurale ,wluralilci firme.mica. b'ro <111i1uli /aiole chl'. """ rollo srilul)l)(JIOSi al massimo grado il 1ti'11so armouico, il modo maggiore. fra tulli il più stabile e solido, 11re11 desse il sovrnn:eulo su 01111i ultro, l' dii;e11i1tse lo ha1tc stessa della m1uica. Etta1ni11iamo i11/alli il m<xlo mi11orc. &• •i CN/rnilJCOPfo aH<:he i11esso le lri0<li 11aturali aopra lo .soltoclomi11a,1tc. Il, clomimrnte e lo l011ic:a, noi ccdianio che queste dii/e• riscouo /o·ndame11lahmmtc dalle tr·iadi del ,nodo maggiore. ~e alrneno si esa,,,ini il modo m1nore in quella clrr 10 razioni. li suo,,,, l·n1t,·ak e, in uu11u11u di ,,,wsle lritltli. tlim, nuilo di 1111i,eu1i1011u. ~- i,ulubbiame,t/(! da qm•sla dimi 11uiio11e c:Jw wod(•m• il ,,ufo scm,o duforoso e murbido dd minore. L'on"f•d1iu ollt•11dt• ,wmpre. tH!I' x1w mdurn, il :,i xlema dt>llo triade mauuiu,t•; ,w rirnt' <leli,so rt,H "" "b l>c1ssam(•t1to di lu11u: ollora 1'i 1>nxl11c1• i{ lfe11sot·he e e,, rnflcriiclku ,li oyui nbb<11111<111wulo: 11110 NChim·ciw11e,IICJ ,·ioè df!ilo Nlf'xNQlu11u J<J)irit,wle. Il m0tlu mi,,OrC' .,(•r,-e oggi a cspri,Nerc- u11i1 t•riculmeut,• il '-'<mlrario ,lolurw.u ,IPllo staio e<1ui/U1rato e M're,,u dr{ I<' cosl', ,·s11ri•xxo ,fui u,ogyiort•, <.-he è t•ulla a t·ultu, sen· ,w. lieto. i,wi.~iru. pofr11t,•: i11 uy,,i caltu, 1'il/Jft'N,";,w1e1<empn• di c1111ilil,,:o ;. di salute conipfet<1. Si prc111lc1110 ,, (."(J11ici</en,r(•urn co11fo sle1tso mdotlo, uli altri modi mdic-hi. l'uri sarom,o J ri,wltati. Si ullerni iH /Jl'11erah• 1,wr og1111,10di l'NXi 1111<11wdru le11gc1mt•11I(• o di urau /111100 lo11tw1u tl11/tn1uilibrio <ic•I ,iwggiurr. 11 semu, ,li mw Jatulild /ilf.'((I e lrngi<·o, si slcrule t1<f C'1Wm11io s11 t11flo il t•f•lebfl• 111otlo dorico. meato 1111irer~a/,,w11te dni yr<•t.:i. dw lo ,·u11xid1 1·f11•<11m il m(J(_fo11iù i'Ole1111r ;• ttrrer'1. lo11to che J1 lalu~,e lo ,·o/ero. 11ell<1s110 u,•1mbbliN1. wwlo. <1<1 rsc{11l'io11e di 01111i 11/lro, J>t'r f(!(hlt•<1?io11e dei uiora11i Altri m{}(/i eomt il 111i,,o/ltliu• ... ouo doforosiss:mi ,, grncilissimi: fllll''i, come il frigio corichi di 1X1XHi01U'e Jrgycr- • 11u•11it'cu1>a<"idi s<·nx•11/i11c r1J11llti. e,.,. f½'• 1%>.l-..:. . ~ .1,•., /'/ J Nllllll{'I I CCl·(.loM/'I ,,, fJ/11,. I U '""' ( fW 111(1( ,. wmw cui f?J4(>mJJio lu loro rogio11e uel fallo dw, in e8Jfi, ul <·11ral teri&t:w M'11so del mi11orc. racchi11so i11 a/eu11<' dt'llc loro trifidi bmw. ,'fi ,,uui,11lfw il lrilouo j,;t,..,......, ,.--

rii qualche loro triade /omlame,ilolc. Il lri/0110 /orma oggi lo base esvressiva della nostra seltima di do111i11an le, che lutli co1wsco110,11011chè della setthmt dimhw:la e della 11011amillore, vhc, allo stesso. SCOJJO, usò nella J)i!Ì gronde 1,rofusio,w /liccardo Waguer nel • Trista110 •· H'llgner tisai·,, dire, nel fen·ore della :ma crea.iione, che mal si immaginat.'ll come mlilori altculi cli ww lmom, eitv:112iom• vofrss,,ro a~collllre <1ueslo ornlor:'() dell'amore e della morte. se,iia penlcre il respiro della vita. Passim1><.i ora a consi<lert,re 1uw delle tiJJiclle scale orie11luli. Per t'lit!mpio, <JIU!!tlt~: . ..... +r Co:11,trne,ulo le triodi, come prima, 11oi cediamo. ol.lrc ngli i11lerral/; mi11ori. 1,,-c11irfuori, i,i alc,mc di esse, ,lei, le ·t·ere refo2io11i cli tritouo. A ciO si aggiu>1ga che queste scale Jwu110. md loro !(fesso c011teslo melodico, altermio11iecidenliosi,,,e del ,wltcrole cor!Jo déi suu11i che le cmn 1Kmgo110. N,4 complesso si 'ha il segue,ite q11mlro: scuso dulcroso del minore: se11110 :mlfocato del tritono, con lutte le sue J)(ISSioui; 11e11so cli clistorcime-11/0 serpe11ti110 dei l'«ri roJ)/mrO ;w/urnli. A <1ut?slu m111l0 si noli che, eomt> lumi11Q.'Jttme11tedisse ì{ llomagnoli nella sua CJ>era sulla musica greca. il 1110<fo cromati<:o dei greci era nella pialica, r1uasi sempre iden• fico a 11110di q11esli modi orie11lnli. Ora. è nolo agli slu• ,liosi che il Jn()(_fo cromutico c•11trc1 iu 11so nel periodo del la decade11ut greca. 1 contempora'uei di K.'Jchilo e cli Sofock 11011 lo conobbero: r111clli rii Euri11ide e di ~lr:stofo- >1e lo bollaro110 srw:,su, come Perecrate, col loro disvre.izo, r11wle genere i11deg110della vrestanw grec<1. All'altro es/renio troviamo ì11vecc il ,nodo 1m,ggion• gii, lemle,1zilllme11le udottato .,ullc soglie ,le/l'eia m()(li,r110, nel conio umbrosiauo. conu> dimostra lo Eichmthaucr, poi 11ei cani i po])Olarc 11c.:~tri. SOJJrattutlo ,I(,( selte11lrio11e, <> in t111elli dell'b'11rOf}(.t 11ordica i11 genere, pr:mw an, rom che eul,:assc a far parte di tutta la musica d'Euro• po. la quale è, c01n'è 11oto, nel. suo tivo ottocenlC$CO (quel..- lo essenzialmente 1)iù maoqiore-minore di tutti) prodotto principalmente di stirpi arie nordeuropee, ivi incluii anche al.cuni nostri 1nusicist1 !ettentrJonaU. A queata oenerale tendenza lamio ecce.iione. con lievi sfumature che phi tardi proromver<omo in1 ribellioni, alcune oscilla.zio ,,; dell'animlì meriflio11ale d'Italia, con metismi•e croma t·ismi, ,li carattere più orientale, di èHi uno è la famoso -11esto11apol.etmm; gli SJJOD>tol.i CON i loro spinti cromatismi gitani, a lulli noli, di oriqine certame,ite araba: gli 11la1 1i. con il loro esuC'-'1'bafo senso del miriore. Orn canti fra ,vè U /,ettore le sc<1le. che gli abbiamo for11ito: e provi. se JK>J;Sibile, al piat1oforte le lri<ldi di c11i abbiumo parlalo. Potr6 allora ,la sè constatare, s:tt musici.Jila colto. o ,w,i /o sin, la 11erit<i di <tuello cluabbiamo asserito. e che noi r>er là JJrima volta <oli .,~te11iamo. A ognuno di quest: modi currispomle, cmn-e be11 .<1evpc ru i greci, tm'onima rcu2iale. I m()(/i greci. ,:011 le loro melanconie e la loro /or.in -11tmou11 imlizio di slirµi pre1·ale11temet1le ·m.editerrance. mo perfettmue"ft, arimw 11ella q1w,lratura. nella calmo rifles.<,:h•a, nrlfo nwlonco11iu n 1·01/e solenne e futflle del loro ue.sto. I m<Xli orie14fa/i souo inn .. 'i·e- come u1w qualsiasi au• di-lioue 1mò conferuwrc - diretta ,~s1Jresxiot1e delle si11uo."ilò roluftuo.,e e mt'lu11conichc di q11cll'oniow: che è poi i11 /owlo, nel bt>11ee 11el male, <1nima semitica. I tardi elle11i. orie111dli..zwli sempre p:,;.ì, adotta.rouo quasi es('/usivame11le i ,m()(/i cromatici: 1·ale a dire oli ~tessi modi degli oriet1lali. /11 Italia i11rece si continuò nella Chiesa l'olla e so• h.>twe lradizio11e delt'auinw uriana mediterrwwa. che /011tle nl s,,uso nordic(J dello rito. I<, vo!Jlitd solem1e e mela11 conica. ma i11 /o11do chiara e serena degli or:l!'20>Jti del ttud. 1/nvvenlo dell'Ei,ro1x, selte11lrio11ale 11el campo dello SJJirilo portò il ral/enua,si uuil1erst1le del senso ormo11ico e <:onlrap11w1lii.ticu, proprio dei nor<leuroJ)ei, eco,~ esso. del tn<Xlo moggiore variegato del sol.o -m.ino,-e. Alcwtt ritorni dei mOfli greci nella nmlra musica co11 lem])Qro11ea teslirnot1ia110 di 1m riaf/-iorllre dei sedimcn• Ji pitì ge1wi,1i dell'ani1uo mecliter-r<1.ne<1n. on e8éluso il pericolo ,ti r11rnlche htislio11c 1ue,w arimw, che ci c/01:elle essere 11el sa11gue degli stessì greci. Pericolo 11'/lovio el·i• labilissimo. · /,'o,iima sfova i11vece si colltrapJJQne al se11.oto so/,ido e r11wdrato de( modo maggiore gennan:ico. con altre o-rie,1• tali mel<U1conie di ritmi e di m.o,'ii. d01·uti in massimo 1>artc alt'a11im<1 slava, ma a11che senza dubbio all.'influs• so biumlino della ChiHla oriet1tale. Questn è l(J'{Jico, che ,io; abbiamo e.<,JK>!JnIOel modo 1)ii1 disadorno e stringalo. e; .,i rin>l.ga tuttavia alla vera rila 1Kll1Jitrwl(• della muska: si ascolthio quest.e armonie_ di tlil/ere,ili Stlilg11i; si cat1th10 es:, rir-a,ttino con hllc'llPllo d'amore: e 1',111ima clerm, di r1uesti saJ1g11,ei (li q1u•- sli sellfhtieÌlti umaui comh,certi a ·viveie ;,, n.Qi i11 1m modo, quale 1tetu<w1ariflessio,ie 1m-Osuggl-'Tire. Abbiamo rivolto oggi l'i,ulagine su un vunto sol.o, ge• ner<ilissimo, dl!l ('umplesso corpo della musica. E' naturale che u,w vera chforeua cosciente, ,m vero pro/omio (lc/(/e11trame11to ue-lt'm1ima dei popoli att.ra1·erso I.a music<i potremo solame11te mggiunuerlo ouamlo VoCO o poco fi,fli gli eleme11ti J)lllpitm1ti dello complessa vita musi cale ci sorn11110 dfrem,li rhfrlri. GIUUO COGNI 11

I Donne •esulo La prcoccupai:ionc di assicuri.re ...... Iute, benessere e s11cce1so ad mterc popolazioni hct dato origine a rituali note,·olissimi fin dalle epoche pili lontane e prc~!t popoli di alla come di bassa civiltè. li' reg oui moho disparate. e in part:colarc fra i primitivi, è possibile rile,·are anche oggi tracce di tali cerimonie. Del fenomeno ho anno occasione di occu1·>."\rmsipccialmcute in Afr:c,1, a c1)minciare dagli Sdllllk, intercssamc trihll dell'Alto Xilo con capitale a Kòdoc, la Fa:,,cioda della swria. Sia pure in m:miera rozza, la tradizione sulforiginc di COkSla tribll si collega al COll· Ct"UOdì « re di,·ino • ritrovabile nell'.\ntico Egitto, uel bacino medircrram-o fin ben entro i tempi di Roma, nonchè ndl'Asia è ncll';\frica contem)lOran«, oltn· a ric,,rdarl· ;111;1logoCOllCl'ltOllell.,\menCit J)n'colomhiana. Gli Scil!ì1k prrtrnd~ no che il loro primo re sia stato :--Jiacang, \'iSSulo molti e molti secoli ;1d<l~ro e an• cora aui,·o pcrchè b. sna anima è paS!a1a <l.all'uno all'ahro <lei suoi succcss,,ri, rendendosi imcrmcd:aria fra essi e luoc, crea1orc degli uomini c ddl'u1m·crso. SicCQmc incarna l'anima di Xiacang, il re. •·iene corn,iJcr;:to il massimo fallorc della pros1>C"ri1àgl·ncrale-, m.1 all'uopo gli occJrrc <l! t•sscrt· sano e rt)hustn. In. caso di malallia o di a:tenu:no \·igorc sessuale la sua sonc fo perciò di \"Cnir sacrificato. Semmai lo si fosse lasc:ato im·ecchiarc. l'anima di Xiac:rng- a\·r..-bhc subito una di• 111i11uio:iondci pot,:nza 11011 ri1>;arabilc col 1,assare ;ul nn nt111,·v n.· e quindi con tldn• no a tulla la 1rihi1. L'uccisione del re ;o·• n·nfra in amico con g-n:ndi cerimonil', rinchiudendolo insième ad una nrginc di s..ingue reale t'll'ro 1111recinto fabhrica10 :i111•vsitamcnte •)\'(' i due erano lasciati morire di fame e di scie. A distanza di mesi il recinto si apriva e si a, \·ol.i:-c\·auo le

oi«a 111 una ptllc di huc per ~ppdlirit. Sulla tomba si costrui,·.t una capanna. ,.v.111sideralasacra e curata da d:\'ersi adat1:i.m.-nu. Pitl di rcct'ntc sembra c.hc il re n·nisst 5Qltanto strangolalo. Si \"UOlt'. inoltre. che qualc:hc ,·Qlta fu elato re chi. di sangue rralc, era riuscito ad uccidere 11so,·rano al momento giusto. :us.a.lc-ndolo di notte m.-,ure trovavasi con le sue donm: pri,·o di guard;a_ N'è il re nC le donne ,lon·,·ano allora chiedere aiuto tSscndo qucsi:ooe di prutigio ~r !"assalito a.bbatterc da solo l'ag~-rcssore. Onde non n·nir 11r.;-w .tl1'1mpro,·,·iso, il re a.douò qumd1 l'uso. 1u11ou seguito, di non dormire b. nouc-.. \Ila morie del re seguin, 1>t•ralcuni mt's; un i111crrl·gno, durante 11quali'.' i c.1p1pili infhn·nt1 risoh·Cl•ano le questioni di poca ~1111:te rimandaq1ino qudle imIK>rt:w1i""" ìutura dccisio11c reale. lman• to trasft·rhano un"dfig1c di ~iacang a ).;òJoc 1•r<"1«kndoladall"aharc- di Acuma. luogo 1,resso ,I coofine xttnitnonalc scii• llllc. lns1cnlC )>I por1a, a anche la • s«ha di Xiacang », secondo un uso ritrovabile ickntico fra ~li :\scianti, trihù della Guinea e quindi l1111gidal ~ilo quasi qual• 1rom1la chilontt'tri. EJt"tto 11nuovo re dai capi, suo primo atto t·ra di 11orrt' pt'r 1111 a1hmo l'tffig~ d1 ~iacang sulla sacra sedia e di sedtrsi in questa dopo a\·cr,•da colta. In l1tl modo si iutcmlc,·a immessa l'anima di :'\i:tca11g nel num-o re. A cC"rimonia ultimala si sacrifica,·a e mangiau un hue, 111d111 r(' 1,otc,·a 1ncse:ntarsi in pubblico. ht\"t'C.t di ucciderlo. ci si può c.ontcncare og~1 cli sostituirt' il sonano quando in,·C"cchia ma IM'r hllto il rcs10 k ccr;monie si 9\'0lgono come nel passato. Il considerare di,·ina la persona del ,oo,. \ rano, t' , edere in <'SSail centro irradiawre di c-:ncr~te l~OC'hcht>11tr lutto un po1do, free crttkr<' che nt>di1)l'nd<'sscro doli. ira c111 11111nmo 111~0 il pott"re gl·nerati\"o, il ,;x-ogho non solo dc,:li uomini 111aanche del hcstiamc domestico. de.Ila ttkaggina e delle f>ianle colti\'at('. Vano, qui11di, S('mhrò spturc prole 11umeros.a e robusta nelle donne. riprodu:a:IQnCabbontbme nt'gl1 animali, fertilità nei campi 111 caso di im «ch1amcnto del so,,r,11l0, os!na menomazione dtl SlH> dinami~mo a,·cntc :uione ,·olontaria o im·olontaria sul 1•aese r1ffidatogli. Per rim<'diar\'i, molle tribù africane m,arono sopprimerlo di solito ogni sc11e111110 t' ,os1i1uirlo (:()ffledetto con un uomo gto, ,,ne. Si nou che li rc si prcs<'nla,·a con heiu animo al sacrihc:o, connmo di lrasformarsi nell'ahro mondo in 1111 genio protettore della 1rihù. Rel:tth·amerue all't\ frica, il singol;trc costume si diffu~ dallr rin~ meditcrrantt fino al Capo di Buona ~paanl.a cume nt· ianno loro ,·olla, d 1 agire sulla salu1e CCJllnti,·~ sulla fertilità umana e dq;li animali, l'abbondanza delle messi nonchè sugli clementi, sì da pro,•ocarc a ,·okmtà la piog• g1a. Simili indl\"idui ,·c.ngooo di rado uccisi cn-imonialmt'nte ina piuttos10 lascia11 s-1,cgncre alla pari di un qualunque mor• tale. Al riguardo u.ppiamo ptrò che gli !lrcl{oni dei Hor, trihì1 ahitame una regione posta a sud dcl 1c-rritorio sc1lli1l.'.,chiedono di n•nir soffocati prima che le loro font diminuiscano troppo, ond<' 1lroscgu1re a iame l,cnthc.a dis1ribuz1one a umi do1X>morti. :'\e dtriu iÌ rJSJ)('ttn in' c111 .wn ti'.'nure, per ge11erazioni e generazioni, lt' 1oml)(' <le-gli stregoni dimostraiisi J)ÌÙ l,oknti. Fra IC"trihù nilotiche essi \"Cllg~ no ~ppclliti con alcuni ~nu d1 piante coltnate. nt>lla mano sinis1ra <' lallt' accanel T1•n1wHI sellenlrlon•I• , ieòc, fra !"altro~ ,·arie ,·1:tt1!llcpltturt· rnpe:stri che a1•1m1110ri1>roducono 12 scma d<-ll"uccisione reale, Siccome: ,•epne praticato a lungo 1n Egitto. quale.uno ~ desunsc: una remota rolonìuuionc <-gu:iana dd Contine11te Ntro: pili a111missihilc re-- suita però b. diHu!Jione in esso, anterior• me111eal grande horirt' d; Cl\•ihà nel Basso :-.ilo. di una cultura arcaicissima che tucto indica, nondimeno, da ongu\C': mN:11tcrranea. Ne a, ttbbc fatto pane. e prauc..:n<lhlo ~mprt IM"r il m0ti,·o accmnato. ti rito dell'uccisione periodica del re: fe-. nome1l0 t·cc.c:a:ionalmcnte c.ara1teristit'o e d.& dirsi sin.no, oltre che frutto di una con«zionc unica nel suo ge,1crc, d1 cul è improbabile il IOr,tere in Africa, nel mOdo compatto che ,•edremo. ~ non su identiche basi culturali. l.-2;medesima credenza nei potC'ri di"ini della persona dd re ha dato luogo a nariate cerimonie e d<",•iazioni, 1alora concernenti anche indi\•;dui di rango non IO- , ra110_ Rk.'fl1rano fra costoro gli innumc-,. rc,·oli stn"l{Om .tfric,.ni riten111i caJ.aci. a gllttto nella destra: simbol;co cos1111nt innerario che con idtntich<' modalità ho ,·i- !IO Kguìto oltre ci11qucmila ch1lon1e1r, più ncl sud, nd ~alàl, se-condo ,hco in un mm libro su e Gli Zulu>. Fra 1 .\lalu'll, costituenti la tribù più occ1<le11talc dei Uc,,u, sul Bahr-cl-Chazàl. gli stregoni 1>tr la pioggia , engono uccisi. :.u ioro domanda, colk)candoli in una h:lira con gli omeri e ì femori spcu.ati, e qmnd1 strangolandoli entro lii tomba s1css.a..Su q1ic-- s1a •i fanno poi crescere altic-ri 11)lciali come si ritro,•a in parecchie tribù sud-africane. in Africa Orientale e altrO\'t'. Si vuole che il c.arnehce sia il figlio della \·ittima perchè destinalo a succcdc'fe nelle ut.li lunl.ioni del padre- dopo u·c-:ri:li vre• so l'anima upm111doKlicla dalla hoc.ca. I .'.Ju.-r non hanno \'cri e llropri re di- ,,ini ma nomini do1:1.1idi santità pcrso1ialc e da rispettare e curare hno alla loro morte naturale a scanto di Kfa\'i con.sci-ucn:a:c-:per la tribù. Ve ne sono d1 vrcJJOSliagli uomini, al l,cstiamc- o ai campi. Al lìrincipio delle pioggie sta ~ costoro 13

d1 d.are 1) segnale ~r 11 l:ooro 1.h.-llah:r• ra, rompendo le prime iolle e gettando 1 primi sc:n11, in unione a prq:-h1ere, onde ao;~1curar1..•huon raccoho. Sanno lnarc il malocchio dagli uomini. dagli an;mali e dai campi, oltre a pren·nirc e far ctssarc le epidemie e le ~iccità dis.astro~c. Fra 1 l..aruca. tu'O di cote5ti indi\ idu, d,:, e c,)llnare ctrm10111ahnnue. t~i anno, un ap-- penameiuo con l'aiuto di ass1ste11t1, Scella l'arca a<laua, ,·i dà <Juattrò colpi di zappa e porge l'utensile agli amianti perchè completnlO il la\oro. Tut11 ansie-mc 11ro\ ndono poi alla scmmag,orte e, coi loro poteri fi,ici e s1•,rit11ali, fa\·oriscono il I igoglio di quelle meni, intC'tldendo co11 CIÒ di procurarlo, e 111 ogt11 ~nso. all'in-- tera tribù. Con lo stesso intc-nd1mtn10, fra 1 Reik, altra 50Ctotr1bù dei Dcnca, uno stregone d1s1ribniscc nelle iamiglic, all'e1,oca delle sementi. akuni grani mescolati col gras,o di un hue \ 1goroso aJ)PO!'itamente sacrificato. I re <li\•ini si ritrO\ ano fra i Bantu. Li <.:bm'ro forse i Raxanda (L:"ganda) e certamt'nlc h hanno i loro ,,icini, Oakitara. Jl:anianroJe e- Lauania. l..o s1ecMJ per i 14 f\,111de. po,11 tr;i 1 J;1~h1 X1a~--,t e Tirng.t· 11ir;1. {.'()"toro ric,,n,,.,cnno un capo, detto> rumgu, nel corpo dt'I quale , ~lono com1~ndiarsi, m.:lla maniera ro1hm:ta, il bnu: e la ,;;alutt- dt'lr1ntcra comu1111à. Per non unpression:tr\' ohre ,1 necessario i )Uddit1, e-gli nasconde i rnv1 male.,<i.cn Jl."t'""'"g-g-;:ri, ma -.e ammala un po· ~ul ~;o, , 1cne --0ifoca1,, 1n ,,-,:reio chmdendogh la bocca e ,I na)O. Snn facc-ndol,). k ac<1ue (lei dm· lai:hi si rncrscrebbero snl 1).l;c.11..--. 1 ' sua morie è J.lùl tc-nnta n.tccosta al J'-l~lo fino a eh(' i nllllhlfl non lll'ò<"c,hano 11 nuo\O ci11ng11, dcs1gn.210 per dn 111az10ne 1n un gr11111)0 scelto di ian11glie chiama1e llach1re11g1. La ll()mina a,, i,•nc dopo circa ere mesi di esame del candidato on<k: s1)('ri. mentare IC la §ua robu)tt-zu na tille W ,:-arantire, 1>cr nf~~. 1111lungo 1~riodo di prosperità alfa tribù. Sella Rhodesia meridionale, 1 c.2pi dei _\lasciona appartennero pure all.2 categoria dei re di,•mi. Lo st~ per i llalobnlu ,lei Tran:,, aal settentrionale e 1>er il re di Sofala menzionalo ne-I sedicesimo se,. colo dal l)o1 Santos. Essi c-rano potent! anche 1)('r chiamare- la pioggia nel momc-1110H~luto. :,-i uccide, :tnu rt'c11kmlo !o1 ro l:l gola. Il s..nguc ,·,·ni\'a racct>h,, e: 'TI"• -c-hialo con grani che aeqmzla\·ano JX'rcio fert1l,1à 11rodigio:,.a,. I Harot~ ck,l'.\I,., Zambc,1 ,11,1cnfiC:a\'8IIO 11 re .tnch, ~•lo ~e IK"rdC\'.l un dente, ~ mette\·;: <111alcheca• 1icllo h1;,nco o tr ..di\,. 111<kb,Jhmcn10 dl , i.. t.a oppme ,·inie. Lo .., strangola\a con una cinghia di pdk d1 hut'. Pr,m.1 d1 morir<_., q11e'1t1 re don:\:uio i11~11ar, al sue• cei.son.· 11 segre10 1,er rendersi l>enefici. Fra I Halohcdu, wlo una tlonna poteH, ntt,c-rc- 11 -.Cl{J:"IOreak-. Dopo ,.tcrificata, ,e ne l;na,;1 ,::iornalmemc il ca\l,1u'r" f.no ad :ln·rt: 11 namralc di~tacco ddla 11<:lle. (Juci.la l'r.1 collocala in n.'i::ipl\·nti s.1cr, quale 111,u111.·rah1le i11grt'dia1tc curatiH> 1~r i ~mld111. I capi Zulu, qoelh dei lbki• tara ddl'l '111oro e ilei Raniancoll" dctl'l'ganda ~ud-occideutalc d,ne\lutO W• .l{lin-,i la , ;,a prima J1 1mttch1are. Fra la loro mortt e J'msediamet1to del nuo\o ca\lO. 1101111m e :uumal1 domestici dO\l"\J.• no :ii.11:11lr,i dal procreare ,1 ~canso d1 ;nere proll' (liìettO!.l, .\Ilo N:0110, ,1 chin• dc-,·ano i ,:-t·nnali di ogni toro in aµposito a,tucc,o. I Haniancolc os~na\ ano ri~1dc oorme 111.·r 11 ciho 1de.1lc del rl.': latk t' carne '"" 111a, mentre i ~uoi i.asti si in11:ndc-\ ,1110 prNi P'-"r il bene dd popolo. Ogni manina il .sonano doH:u far p.a- -..colare per lirt'\e tempo un \·itello, un turo e un., \:tCc.i. accomp:ignato da dm,: gio\ani rcc,1111i l'uno l'arco e le frecce re,ih, l'ah"o la lancia. L'atto s,mholico er.i. ri1cn11w 1h.-«Ssario e di decisn a im• 1•orta111:,1 \"-:r uomini e-mandrH", Falli 11cllo }tC-S-.c.) ordinc, ma c,m caratteri da ricor,\arc le culture della \·alle del Silo e 110 qualcoq l'antico Eg-1110, si n-- lrmano ndl'Africa O,:·idcntale. In Sigcria, il coqio d{'l re dt1 C..1ukum ha un nome ,rw:·cialc che \ aria stagioualmcnk a ,i,ecomfa tlelll' mes~i in matur.azione nel• r:111no e qmn<li scron,lo 1'1nfluseo a \·oh,1 1.:mana10 da lui. I.a sua ucc1s1onc an·en► \a di s,,hco 1)l'rchè ammalato n ferito n 11erchi: nn )usseguirsi di c.tUi\ 1 raecolll. di , enti dannosi o di siccità denota,·a.no che lt' SUC" forze spintuali erano diminuitc o che egli ne, a infranto qualche tahl1. In mancann, di questi indizi si 110tC\':tanche lasciarlo imcechia.re. tanto che alcu111 re giukum ~i dire dl\·enissero canuti. La morte del re era celata fino ad adatta sta• J.:'"IOnt', cl1è altrimenti l'.innun,io a,·rel;be rap1>rncnta10 1111 i11\'ito alle mc-bì ad av• \iu.ire, ohrt' a scatenare i peggiori malou1n1 sulla tr;bù. Onde e\•icare tutto dò, il MJ\'fano tlo\e, a vcmr seppellito dopo ,I «suo, raccolto. che- così rcst:t\'a hen ~c1>arato da 11uello del succc--ssore. Semr,re in Xiger;a, gli lpla. ramo degli loruba. relegalo nell'angolo Xiger-Bcnul, hanno 1111 .Ml\ r:mo, o titu, con attributi di\·ini. Qua1ldo muore, la notiida è 1enuta nascosta per 1\0H me"-1 al finC" di prrmdtere la « gcsta11ont' • dfl nt10\·o uio. Frattanto 111110llrocetlc- come s,e il so,•raoo fosse in nta. a meuo di ministri che- prctc-ndt,11(1 ili rice\ ere ancora ordini da lui. Si ha poi una cc.rimonia intesa a crasferire il dinamismo dC"'I prC'tt{fente ultt ntl num·o.

/;t11a mai deve com,,iere, in presenza d1 qualcuno, atti come mangiare, liormire o •t>dere ptrehè crcdu·o lihero da necess,1à tanto I.asse. li suo sputo i sacro e· sana <l:i.lk malattie, come pure i ritagli delle ~,u· unghie e dei suoi capelli. '.\dia '.\!igcrìa ~cuc111rionall· :rnssistonn µratu:hc affini fra i ~l11lahu e I Pabir. ;\on si uccide il re ma ci si limna a dt:- ,11t11irloqn,1.ndoepidemie e catti\·i rnccoltì ~i succl·dono con tanta frt:quenza da co- •lr,ngcn: a cncar scampo altro,·.:. L'uso ,1e~so si rilro\·a fino in Rhodcsi:.. e ollr~·. ;\cl C:imcrn11, gli :\lhum co11sKlcrano il re, o b~folm, alla maniera <ki Giukun. Le ire si :q1p11nt:moe<mlro di lui in caso di 1lt•ficic111:naelle 11as:c;1etkì fanciulli e dei , i1elli. nella pioggia. le m.._.M,i e l;i salute pubblica. Le epidemie, 111particolare, dinto:-trano !;:i, sua colp<:n>k trascuratezza. Egli 1)0S~icdccam11i reali le cui me~si, r;umte in un immenso gr:111aiopre-sso l'altare 1ldla pioggia, sono di~tr,huite ne• 11101m-nrooppnrtuno ai sudditi I.K:r~eminagiouc il Kiorno StC~-.:1 Olld(' 11()11 perdano Ì poteri ma~ici ricen111 rwr emanazione dal ,or\'111 del ~O\ r;rno. L"n .;o~tume identico i;- proprio dei \'ukan e dei Kflna Giukun. \ r1\C~t ,l'-·lla :-;'igeria, fra. il 12"'-q• ta1. '.\, l Hamhara lkll'.\ho St11cgal e '.\1ger ~01- •oponl',·anu il re ad liii esperimento ~ini,:ofar~•:mhi10 <k1po la nomina. Gli passa- ,ano un Riro d1 una lunga s:riscia di co1,111a<tt:<'>rnoal collo Jtt:r tirarla in direzione ••pp•>~la dai dm• l'Strem1. mentre egli cacòa,·a le mani iu una zucca a collo ~0111lecontenente piccoli ciottoli misti a Ì(r ~lu,.·d1 haobab. Il nmnero dei ciottoli che r111~c1\·;a1d estrarre indicava gli anni d~ po i c111alidon•,·a q;nir stran~olato. Gli ll1g1 della Xigcria set1entrio11alc seppclli- ~onn i capi dopo an•rli tenuti cs1)()sti r>er tlue giorni, in posizione :!>ednta,ap1)()ggiati alla. parete di 1111 granaio. '.\'ella mano 1]c,1ra del C<ida\erc mettono 1111aciotola colma di miglio, nella sinistra di pistacchi. Finito il funerale, 11 co111enmo delle c1otoll· i collo e datt) CQmc ciho a piccoli h:mhi. Xm1 ìaccndol,), le donne e gli animali i,1erilirehhero, I<· mcs,.i non crescerehhero più. In dipmdmz.1, d<-i 1M>teriri1em1ti ri~icdere n<'lla persona del son:1.110 si hanno ndl'r-~1 e nell'ovest africano riti onde o,·- ,·1arè 1emporaneamcn1c alla SOJ>1>rcssi(l11C del opo in cnj si temono segni di senilità: invece di ucciderlo gli si infonde 11110\·~ iona. _Il re dei Ba.ganda, per rin- \·igonr,11_colpl\'a ct•rimoniakmcnte alcuni .{:"im·anicon la 1.mcia. Ciò 1l0te\·a an·enire anche dnpo hrc,·e 1cn1po dalla sua salita al lrono. onde pre\"e11irsi <lall'in\'CCchiart. Fra i Giuku11. il rito del ring;O\"a1~imen10sco1111.an·e llOCoa\••rnti lo stabilirsi dei;li Europei in Xigcria . .\la era parte _essenziale l'ucc;sione di uno schia,·o, .:nmpnna dal SO\'raon o da uno strcgflnc lrafiig-endolo con fa lancia in una car,-1nna speciale crcua un J>aio di chilometri dall'abitato. Dopo ognuna di queste cerimonie, il re, rinvigorito, cambiava totalmtnte di a.biti; assumc\'a 11uO\'Onome e 1·enn·a riconfcrrn:110 sul 1rono. I F~li di Vuha, nella :\"iger,a scttcnlrionalc, ringio,•;rnivano il re sacrificando 1111 1\·mico al esponendone solennemente la testa da- \'anti al so"rano. Il cranio veuiva 1>01 conscr\'ato in un tcmpieuo del ,·illaggìo rea•,_ le. Il re dei Baki1ara dell'Unioro con:-a· cra'"a annualmente. in pr,ma,·era. la ~ua rin\"CStitura e i suoi nuovi poteri. All'uopo tòg-lien1 alcuni tendini da un uomo \"innt(' per farne la corda di un areo. Con esso 11 re lanci;t\'a quattro freccic intorno a sè a simbolo della sua sovrani1i e del HIO nuo,·o influsso in ogni dircziont'". Quél'!t'ultima cerimonia ne ricorda c,aat1amentc un'altra ddl"Egitto nella quale il faraont'" scagliava 1mrc ireccie ,·erso i qua11ro punti cardinali. l...a scena si vede in una figura rapprese111ante l'incoronazione di Tutmosi 111 e in un'altra della XX\. c.linastia (712-633 a. C.). rela1i,-a a Taharka. L'Egit10 d•be llure I riti di ri11\"est;1ura I! rinvigori,ncnto as~ociati, anzi, nei tempi proto-dinastici, col nmtr;monio di princi• pus~e, •l~1ndo a una :!>CUituradd grande sc.ctzru di I licroko111)Uliscd altre. Per Ramesse 11 le cerimonie furono no,·c (' M·mpre vitì frec1ue111icol ~uo im·ccchiare .\menotcp 111 lc celebrò nel sno trente~imo e tremaseesimo ;-.nno di ,rcg-110in con1emJ:W.).rneità :ti sno riposarsi e all\·rezi<,ne commemorativa di emhl('mi iaJlic1 a simholcggiarc il ri1orn11 delle iorze creatrici uel Pac:.e. Il concetto che la salute e il ,·igore lhico, i11 panicolare sessuale, del SO\'ran() o d1 determinati in<li\·id1d1 possa rnfluirc ~ul l>cnesscrc di un intero JlOJlOlo.sulla sua ricchezza, sulla prolificit:i. <kgli animali e \'abbondanza dl'llc mes:,,i cbhe. da q11:1111,, è lecito clc:smnere. ampia evoh11.ion'-·difiondendosi in .\sia e in .\m\•r;ca, oltre che in Europa. L;1 dro,rsio roma,w "'11c osti111ì 1111aspclto. Sopran·h·enze, di cui .alcune note\'olissime, se ne hann4 fino in E:!>lf(:1110O-riente e nella fascia costttra dell'Africa --et1entrionalc. Tralasciamlo .quanto ~n~rnc ]'.\sia. J'IC'rchèciò richiede tutta una trattazione a sè, dirò ..oltanw che ili l;led .\hdi, genti IIC'rberc del• l'Aurès, ma111engo110tutt'oggi una spccit di pros1it11.zione rituale, limitata a poche donne. JK"r cerimonie a\·enti il consueto scopo pro1)iziatorio sulla tribù. :-;'eJ 511dcsr della. pro"incia di Bourgic. i Beni Gi (. $Cr, antica trihl1 degli L'led Ahd-el-Dgiahar, hanno pure una. forma di prostituz:011,.-sacra ,·olla a.MoSCOJ)(d) i assicurare figliolanza a tulle le dQnne, aumento di teste nellc mandrie e abbondanza di messi. Fatti pil1 o meno simili a questi si ritro,·a.no un po' in tutta l'Africa pre-sahari;rna. talora ridotti a semplici riti agrari. I Sekkara del Marocco e i Reni :\lahaseo tlci pressi di Taza celebrano in primavera quanto qualcuno ironicamcme ha definito e la notte dell'errore ~. Quindici gio\'ano1ti, pre~elti per la k)ro \"igoria, compiono prima il rito mimetico della pioggia, consis1en1c in una minzione cerimoniale in 1111 1,iaw:, di (uu,u. Vengono poi rinchiusi per una notte entro una grotta con quin• dici ,·ergini a loro ignote e che prendono a caso, ucll'oscurità perfetta del luogo, tl<'r il rito tiella fccu111la1.ioneprop,1.io «• campi e agli arme111i. Il seguire le num1festazio11i primaverili di riti agrari d1 questa forma. o tla t·ssa derh'ati, ci 1)0rtercbbe tutto incorno al .\lcditcrr;inco. :--:e-1l'Africa. ~eucntrionalc esse uon furono importate con l'Islam sebbene :!>i rintraccino fra i .\lnsulmani .. \ mio r•art-re so1w im·cce rc:sidui di una medesima cultura, che in origine fn forse sahariana. difiusasi ne-i tre co11t;ne111iche si aHacciano ~ul .\leditl·rranco e sulla quale non dubito che un'indagine .i.<lcguala ·rcsultcrcbhe stra()rcfi1111r:unen1èfecmula. IJDlO CIPRIANI (Fi>tuyr11/ie ddl'. l11lon·). Donna la1uto, di sangue ,eal• 15

i i ·, I t, • . ' :, I Lltwinotl, hpirandoll al bu1to di Lenin, peroro ,. UUII del bohcevhmo • Il giornale bulgaro • Muchenets • ha pubblluto quHII urlutura, ton la dlcllu11: • Mlllud.,I, lordi • prolel•rl, unll••I I~. • I IATBIION d ,,, AFFINl 11lulur1 p Ilei lii d Chlugo Tr ( •· con Il olo. • Sorp ella nolle di e J • • ha rlnh1lle111 e 11 bol• f(IYhmc,.

ONVENil!NIA.? r1r ~ANGUE 1 ·calurepubblicatein quesla paginalronizsull'alleanzabolscevlco-plutocrallcae fanno e che si traul sollantodi un matrimoniodi !!lenza.Ma in alto ghignanodue messeri, olfe La Guardia. entrambi giudei • sostenJiella collusione anglo-russo•amertcana~ si dWlquedi affinUà d.l sangue, a.n.zj di identità VIII, polchè giudei o gludelnatl SODO, I Ila Il mondo. i nemici del Fascismo

S<'condo lu vl'du!U predo-;;;iuunle 11('1!11 dottrinn cl,•lht rnzzn, le <1unliti1 cli rnzzn souo l'~cnzinlmcntc Qtwl•c 11r·oceùcnti clu virtuulill'ì ereditarie. L'nmbicntc ha 1111 suo vnlor~ e un suo potere, che 1~rc\ non è clctcrminunt('. pcrchò fin solo non 1rnb dar luogo a modìrico:don1 J)Cr· munenti di 111111 nnovu en•dit1ì. Tuttnviu l'umhit.·nh• hn unu speciale importanza dovunque si i."lbbinno tipi che. per viu di 1u·"cedenti incroci, conten'"'ono in SÌ' virtuulità creclitnrie diverse. rn tnli cm~i. l'umbiente può c1~irc- nel senso di i,ro))iziur(• lo :wiluJ)I,o di alcune di Clll{'Ste possibilih't di contro ud nllre <>01111,rcscnti, (•hc ·invece vcnito110 impcdile e riporUtte ud uno stuto di hllenz.11. Su tuie b:1:sc l'nrnhientt: è 1111 fnttoré cl11 considc-rarc• nlfrntmnt.'nlt· dovunque ci si 1>0IIJ(<l il 1)rohlcma dcli(' sc(('zioni intl'rll('. l'n duto amhic:nte puù 11wttcr€' ullu J)ron1 In molt('J)lil';' ntri<.'lù delle clis1)osizioni mterne er('ditllt<', 1w puc) rni.-,11rnr(' In forza. 1111ì, pro1,iziurc unn diseriminazio11l' (' !)('l'- rino cmu.·l('nrc (• 1-1t:-tbilizz1lrlu' n ti1,o predominonte. <1un11 do J)rCfò:('nli Jll'I' un periodo nLbnstnnzn 11111,i:o le stessi• l·ondizioni. Questi ·1ccè11nivulgano cou1e premesso t,;:cn('rnh.· j>t'r nlcune considcrnzioni che vonemmo svolgere C'Ìrcn il ~iJ,Cniricnto che hu. l'esperienza dl'lln monlugua l>Pr 1111 r:1·a.ismo :1ttivo. ,·tdc ll dire per quel rnzzi~mo. che jul('1Hlc dur un sc1111>rcnrnggior ri,mlto. nello nostrn 1,!"Cn· te, nllc <1u11litù e ulle doti del tipo SIIJ)(.•riore, urio-ro111nno. .\bbfrnuo detto ., esperienza dclln rnont111wn . e non t.emplicemente rnoutu.gnn ,. 1>erchè non intendinmo ri krirci nll(' JH)JlOluzioni che nbitJmo le zo1Ht<tlpinc. Qui ,·o~linrno purlur(' dell'effetto dell'esp"riP11zu t• dt'lln consuetudine della montnitna su coloro. dw npn vi upJlllrten..::ono e J>N i quali i monti rn1>JH'CS<:'ntnno unn oceasiont• J><'I' rcngire contro il ritmo ttrigio di unn vit11 l,or1,,d1('sizz.1tn. 18 razza montagna . !\on inkndiiirno. JH>i. 1mrl11rc dt•~li crrt.•tti risiolog1ci r 11iologici th•ll11 i,rntica dC'lln montnitnn. il htlo hencrit .. ·o e riute~rntorc dei quali è noto li tutti. I<~' piullo8to l'llll Iulo dell11 i,eh•zionc interna e d<'lht formu del C'urnttere eh(' noi voglinmo 1>0rtnre l"1lltenzione. J n primo luo1,to. chiull(1ue 1H.lt'riKCn11ll11vedutn predomiunnl('. St..>condo lu quule il CCl)JlO11ri111ordi11le di•ll11ru1.- zn nrin dominutrice si ~trehbe dirfPrcm.iuto ed nrfcrrnn• to nelle- \'icende e nC'll'umhiente 1mrtic·oh1rm<'nte nspro dcll11 rinc dell'etù gluci11le. Jl0tri1 unche riconof,(ci•re, <·hc se vi è un ambiente naturale il <1u11ll', come 1m<:hi nitri, oggi 1mù·proJ)iziare il riurriornm('nto di unn fornrn intc riore nunlogn. questo è i\l)l)unt.o 1"1uubientc 111011tnno, soprnttutto come mondo dei grnndi ghincciui e delle vettf' Jliù eccelse. lnfotti. in tul cuso il )lrooe!i-80 di evoc1w.ione di una ereditlt J>rimordiu!(' 11uò 1wolJ,C('rsi in condi1.ioni J)rivilcgintt>. cioè wnzu imporre come 1lrem(•S811 l'ncclirnn• tizzuzionc orgnnic11 ncccssariu II chi, dopo millenni di Yitn tn1scorsu altrove dai suoi pro~enitori. volei).'iO iuvet•(' trurre Qttnlco.sn di JlOsitivo da una ('SJH"ri('m.11 J)rolunf,!11t11 d('lll· zoue urtichc. In j,;('COndo h101,to. giù J)('r 111sun naturu 11ri111ordiule, ))er ln suu « ('lem<.•ntaritù •· J)er lu bllll lontn1rnnzn dn tnt.-. to cièJ che t' piccolo mondo di pensieri t.~ di s«>ntimeuti de!- J"uomo moderno ndrlomesticnto e r;1zionnlizu1to. In mon, tn~nu im·it11 irneh<' ~piritun(m('nlc ad un ritorno ullc ori,:?ini. ud 1111rnccoJ(limeuto. alln renliz1,11zio11e in i.(• di lJmtlco!->11 d1e rifl('ltll In S<:"mplicitil, lu ,:?rundezw, In forza purn e l"inti111gibilitiì del mondo dellC' \'C"tle ~clutC' e lu-. centi. Cii(' quui;;i ol,!'.ni 11ntic11 trndi1.ìonc.nbhi;1 conosciuto il 1-1imbolismo dC"lla montal,!'.nu. c>OIIC<'Jl<.·ndo k~tlltc-zzc montunc eonw In i,,ede o di forze divine ed olimpiche. o di <•roi e di uomini trai-li~ur·ati. 'JU('i,,ln {o un:i conft-rma. per il J>Oterè nocntorio or ora nttribnito 111111 11onhlJ.Olll. Bi1-1o~n11 >ernltro in:-islNe :rn <1uesto JHlllto: parlnr di ri• torno ulle oriJ(ini. ricostruire ti11i 11111nni, forme di civilt;'t l' di stil<' dri tt•11111in.-moti i:,.nr:'1s('mflre un puro intcllettuuli,;mo t• fm·(·c•nda. piu o meno. d11mus('O. fino 11 1..•htn• on i,,1.,:iuniw. per u1rn <iunkht• ,·iu. ud a,·<'re il i;en:.o dirdtt, di (ltll'I d11,.•.in ;.!enere, ì:- 11ri11101'(1inle. E a tanto "iOlo In n111uru puì1 t.'~!->Cfc"l('n' iuto: In nuturn. nppunto, in Qnt.'gli aspclli, in cui ,•:,;,.,11 non lm,,tin più posto al bello . nl romantil'o e ul 1>ittorNoco . ove ei.sn ces.!.a di Jllll' lnr(' ull'uonu,. ov<' ei,.s:i t• :;oistnnziutu :,-0!0 di grn,ukzuuc di forza purn. Per <·onto noi-.tio. noi non tC"minmo dum1u,• di dire. chl' ,·hi nhl,iu c•on<1uist11ta ~ In mùu'n~nn. ('iOt· chi nhbi.1 ~q111to ud('l,?lutn;i ni suoi si~nifieuti fondnm<'ntnli. hn gii1 111111 (•hinq• J)l'I' comprender(' lo spirito ario ori~i1rnrio C', poi, <111('!(0 sl('!,N'.ldC"lla urio-rornnnitil in tut• to qu('I clw <'ssu ha di ~''<'l'O. di J)Uì'O, di mo1111111entnlt>. uuu t'hinve. che ,·111111mente si t•('r<•hcrehbc Jl('r I(' vie dell,, !->l"mplice cnlturn ,. tl<'illl erudizione. Ed oru 1ms..-.ì111110 ad nleuni clementi di 1:11il<T'.utti l·O loro che fonno snl serio ddln montagnu, che scolnno. dus11pl•runo l·reste, pnreti, strnpiombi, cannli ~elnti e <"OI'·

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