La Difesa della Razza - anno V - n. 7 - 5 febbraio 1942

piaceri, doveue dare adito ad una deuden. i• fisice e morale del popolo. Per questo insisto nel fallo che il problema non i solo finan:riario, ma anch• molto morale. E' in que$10 campo che bisogna battere sodo, è pu questo che occo,re una legislazione che tuteli la famiglia, che condanni si l'aborto ma anche le nascite iltegillime, che beni la lend•nu e matrimoni frullo non sempre di pre~r11ione ma di improvvisazione con conseguenze spesso disastrose; vivo in un rione lorl•menle induslriale di una cittadina che lu chiamala la ., Manchester del Friuli», CO• nosco atm•no un poco, per contatto che ne ho sempre, la mentalità operaio-industriale della donna specialmente, e credo di non sbagliare di molto. lamenla ancora il camerata Stranieri che io non abbia parlato che di doveri dei singoli ma ciò risponde ad una necessità: i dirilli infalli sono da loro falli valere, e di questi ie, ne uht ed abusa in ogni lorma. Il rispello del dovere sociale. come io volevo dire, non imporla aflaHo un mondo conventuale, n,a un giusto equilibrio ed una giusl.!1 misura detle proprie, non delle oltrui .uioni. Solo in 'uno soci•là livellala (vedi comunismo teorico) alla pr.rsonalilà dell'individuo sarebbe negala ogni azione proprio, ogni stimolo o sempre meglio lare, 1 ricercar• ed apportare olio società quel tanlo di individuale che ,empre h" lento contribuilo al progreuo della civiltà e dello spirito. Mi <1nocio pienamente " q'Loo11nlsocrive il camerata v_,nelli nel lema " Euritmie lemmi• nile" al quale !Ctillo ben poco potrei "9· Jiungere. E' bello ii che anche lo nosha donno pa,. :ecipi al rinnovamenlo lisico che 1i vuole ope1o11re: mo bhogna and-,re cauti con le :,uge,azioni che inevilobilmer>te o11cco11dono quando di un ordine se ne interpreta 14 let. lero e non lo ,pirilo: la donna è l',1ngelo della co,o, e iopr411ullo " questa sua funzione v,tnno rivolti consiglio ed educaiione: r>on credo che una ecceuiva mucoliniuaiione nell'ene1e e nell'apparire le ,io di giovamento o11lcuno, m" piulloito, ·.~.,ao cerli upelli, di danno: d.;,I resto le nostre coniodine e le nostre operaie ne fanno quotidi11namenle dello ginnoslica, mb le p,ime pili san<1menle, le seconde sollo l'imperio di una maggiore codrizione che impo,to11già un altentbmenlo nei vincoli lamigliari. Alle noilre r<1gane, spose di domo11ni, venga eullolo l'ideale del bello, venga lolla ammirare la una eurilmi,11 del corpo, venga inspiralo il desiderio di ave)e figli sani e belli e bene ,11ll~voli: con ciò la donn,11 auolverebbe il suo compilo senio bisogno di do11rmostra di sè e di do, mo,lra di o11bilitàche meglio si o11ccordanoo1111'uomo. Mollo bene parla il camerale Uda nel suo scrillo ~ pro e contro la $1eriliuazione "· P,emelte anzilullo la necenità che lo Stolo si<t libero nell,11delerminbtione dei fini rH• ziali e quindi ,ormonli ogni dillicoUà di ordine enche eccle,iostico, ed ,11pplichi col suo pote,e iovreno le leggi deilate do11lloscopo che vuole raggiungere. Conferma cosi 1a neceuità che anche io ho ptospellato, ma, con. linuendo egli col dire cose vere e sagge linisce col dinenti,e sia do11tlalesi inlra,uigenle di Vo11uetli come d,11quella accomo• do11ntedi Falang,11: me neppure egli h,11collo la queilione ,otto lutti i suoi aspetti. Non metto in dubbio le statistiche del Fischer, stando alle quo111lie ,azioni di oggi rillellerebbero solo un lontano ed ipotetico domani: ma credo non bisogni o11nchedimen• !iure una cosa: le mortalità infantile. Nei !empi paueti, per le condizioni igi&- niche della mane. per le iua miseria, per l,11 anolula anenze di miiure prolilalliche sociali, per le ignoranza o11nchedelta scienu medico11, avevamo uno11 H1lezione naturale maggiore di oggi. I ligli dei tarali avevano poche ponibilità d, vile, ed erano destinali o soccombere mollo più facilmente che ora circondali CO· me sono do- ogni cura (folli Yive,e ad ouigeno, dice il popolo), E di qui una m,11g. giore quanliti, di individui deboli, malalicci che, se e ve,o che ,. dalla tocca ii rilo11glieno le ,che99e" (come dice lo11,oggeua popo. lare) non possono per certo darCJ vil,11a ge,. mogli sani e lecondi. Per que,to. in certi cosi ben determinali, ,i intende, o p1ocede. re alla !leritiuozione od o11bbandonare alla 1010 ,orle "per ,elezione naluro11le» le vile insullicienlemente dotale a vivere da ,ole una vile no,mo11le. Propendo, per ovvie ragioni, per la p11ma ipotesi. E se onche una bonifica totale sarà impossibile. e lo credo per te ,tene ro11gioniaddotte dal comerela Uda. 1ule1enno però eli. min<tli non pochi casi veramente pietosi di bimbi che "molte !iole già pianse, ... le colpe dei padri" (Oenle) casi, questi, )empre vi,ibtli e conlrollo11bili o quindi anche elimin.abili. Per ri<1uumere; ci sono dei morr.enli nei quali bisogna per lo,za enere inh<1nsigenti onde non giungere o11dun ecceuo di mediocri vivenli sempre con le medicine in huco: meglio piullo!lo non curorli del lutto e la. ,ciu lare o madre noluro11:ma se questi mediocri debbor>o vivere perchò il numeto 6 potenia, non bi$ogno11 dimenlicore che la qualilà vince il nume,o. E ben dice il camerala Ud<t quo11ndoanocia alla p,elico ... ~Il" slerilin.uione la propaganda eugenica: que- !11 ,,,falli deve precedere quella, ed euere la via per lo quale formare le coscienu raz1io11ledel popolo iloliano. Ringr1ttio per l'o11llenzione che codesta, rivista vo,ri, da1e a quo11nloho upo,lo, e chi•• do venia se lo spazio liranno non mi permelle di uporre intero il mio pensiero, C,e. do però di o11verdello le cose enen,ieli, e credo che cerle ve11tà debbano ene,e delle, od ogni co,to, poichèi i p1oblemi si ri,o!vono con la di!cunione e non con il porli in oblio"· Da Gorb:i~ il camerato11 Cemillo Perolll ci ha !Crillo quanto segue,_in risposto ad olcune Direttore re1ponaabile: TELESJO INTERLANDI affermazioni del cimerete N. Arena sull,1 difew dell'idiom,11 : "Ho letto quonto N. Arena afferma in "uso e difese dell'idioma" e mi sembra che questi concetti siano schiellemenle da condividere e dovrebbero enere appreno11li e allueli nel loro contenuto ,pirituo11lmenle cosl,ullivo. Esisle efleltivamenle (e parlo a un co11po oi:,posto d'll,11li•) una vere manta, in ogni angolo della nostro11unificata Patria, di e1pri. meni in linguaggio dialettale, con un mi- $('uglio di suoni, voci e lo11vetleche in molte circostanze non si oddice e Hmbra anche non euere de<oroso at volto fié,o delt,1 N,azior>e! . Ora i anche po11rere dello scrivenle che ci:.reslo aspetto dello11noslr" civiltà non sio ~tal~ ancor" consideralo con lo squisilezu :t:e metilo perchè il linguaggio ò una delle inanilesluioni più vive della Na1ione e il Regime lo dovrebbe veloriuare agli effelli del polenzio11mento • dell'uniti,, come fu fo11tto o11desempio per l'uso del ., Voi"· e naturol• mente con i neces,ari dettagli tecnici. Come le condiiioni esterne creano o CO· ralluiuano le differenze rauio11H ogendo ,ullo spirito, entro p11rlicolari e odelli hm1ti, 1i riesce a neulra1iua,e e n-:odilice,e l'etlello ulerno; e poichè il linguaggio è ur>o dille1enzi.uione esleriore, creando il duide,io. il bisogno, l'obbligo di un linguo11ggio corr,plelo11menleilo11lienosi verrebbe perl<tolo a con• lribuire effico11cemente allo c,eozione deJl'uomo 1loliano co11ispondenle. Già la "Difesa" ha svolto il concello dello .c.onlinuo11zione delle trodiiioni romar>e in quelle fucisle e nel lrallare della linguo ha analogamente allermo11lo l'evolversi detl,11 ,teu,11 iulle ispiro111ionie iuggerirr.enli delta r>,11tu,aeroica romo11no.iJalico11. Credo non debbo11rilenusi esagero11lo, convenendo nelle premesse, conclude,e, cor, l'Arena. che la Nazione polrebbe reo11liuare bendici forse impensati i quali andrebb-:ro in deli,Uliva a con1poneh<1re il nocciolo spirituale n.uionale di quegli elen,enli che sonc divenuli base indi,penso11bile alle fin<tliti, f,11 ,ciste dello Rau,11: lo spirito del dove.re, del comendo, dell'arte, ecc. le co,cienze ruzista, nei suoi più squiiiti aspetti fisici, politici e religiosi, ne risullerebbe definita e 101tan1ialo11,e non sarebbe che un male minimo, per taluni, l'elimin11zione di tenie scorie che sollo 1<'11 veste di " neceuori region<tlismi "• " piccole p<'llrie" ecc., rapp,esenlano allrell<1nli ostacoli af fine di quello ro,za e saggeuo11 che occorre polt.nzio11reper il m<'lnd,:i!o italiano, europeo e mondiale. Nato per euere "homo sapien," l'individuo è o11nco,o,1o1tto questi espelli, a nostro avviso, in co ..dizione di nello11inferiorità; ,i. ::o,dendo però quanto ha dello il Duce nel di,co,,o egli Squo11drisli: ., la rivoluzione dal loio spirituole è <tppena egli anizi .., è logico supporre che il Regime ci polrà consenli,e di marcio111eanche veno queste reoliuazione, conhibulo indispen,abile al noslro impe10 spiriluo11le... Stornpalori; Socie!à Ano:ii:na bt1lu10 Ror,ano di Ani Groliche di Tumminelli 6, C. Città Unive:::icono . R:i:r.o

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