La Difesa della Razza - anno V - n. 4 - 20 dicembre 1941

Jla11noi11sicmc, questo rumore che ci ro11i,,a le orecchie, nòn ii odr p,ù /rn essi. la vita fra di loro può per noi acquiJ«ire J>er•i11'-I ti Jigni/iallo di una puri/icmi.o11e i11teriore. Il volto, ancl,c ~e 11011 dotato di bellezza, può poJJedere u.11aluce inie• riore. fa qu(l/c diffonde stti lit1t,.."<l11U:11li una puu, tma qualche renustà. che ili /011do è u,ia co.sa sola. lu più preziosa e cara di tull,t: e si cluama dignilà. Dignità, solenniti, del tmllo. CO· scien;;uintegra: ecco l'armonia. Quando poi queste ra::.;;eq, u.f!sli popoh s1iluppa110 daci.:ero una cfrillà, uriche q11esU1porla i .seg11itl!'ila loro grar,de;;:.a.interiore. 1~urtroppo è ~rò proprio que.su, ci1.dltà elle JpesJo, 11el .suo cougestiorwto s1.:iluppo, comincia a portarli i,, prrdi=io11e. Prowio quegli elementi, si potrebbe dire, che /ll gente 1,ol, g(lre appre:.:.a di più e con tanta 1>tnera:.ione, lt, mecca11ic<1. fo compillle::.a scliemalica e ,ieloce dei .sistemi, la cosicletta mo• demità. sono quelli clie comincùmo cwche a far penetrare 11elfuni1110 ta11U1 dure:.za di cuore, imprornisa disumcmità di c,ccenti e d• procedimenti. ridu:.io11edellu t•itt1a schemi che pOs• so110"ssere. per i popoli più i11cau1i.il principio della /in!!. Resia du11que fisso e prorat-0 che i popoli superiori più. lo sono nei loro principi, che nello strolgimento più maturo delle loro tarde civiltà. Afu vi sono ll1tche popoli nei quali ogni t·esligio di integrare oneslà. è r•er(lmenle dispers,,. E.i 110ndt1 poco. m(I ,ht così ùmu• mere1Joli temp,'., che perfino i loro volti e le loro pcrso,re /i• siche res1,in1110diso11està. Allora 1,·uofdire eh:! quest{1 degene· m~ionl! interiore è possatt1 ulltt ra::.a; e u11'e1,-enllu,/eried11ca:.ion(1intt>grnleè di/ficiliJsima 1 per 1,01,dire impossibile. Anchf! se la moro/e loro si riformasse, impouibile sarebbe ri/ormllre i11tn(u11et1leil loro stile, che è il loro più preciJo e im• 111.edi,,to istinto, sut q,wle. una rolla degenerato che Jia, ragione ed educa:,ione posson.(Jorm<ti be11poco. So,,o fenomeni degerie• mtll'i i11lllllO simili, flell'onlfoe morale, " certe malauie /isi· che, eh,• storcono e deJXmpera110de/i11itivame11le i teuut.i. QueMi popoli huww r:olto i11sa110;le loro gioie ru:m sono m<ti più sc,~1•redi 11u1li=ia.Qualc0Jt1 di L'(lno. di non ge11uino, non Jchieuo, si rhiel<t ine11itabilme11te in tulio il loro modo di agire e di reagire: sahVJ pochi migliori e i11teriorm~nte pri1•ilegiuti, quasi tutti pt1rtecipono del male comune. IA loro lingua, nel suo suono mu...sicale ( il solo elemertlo t--erume11tet imme,liato ed e..ssen=ialet, è anch'essa deaiduta come W loro anima; e ha lanu, poca dignità q1umta 11eha il loro tratto. il loro moclo di gesticolare e di porgere. --4 DMe a questi popoli il lx1g110 e- il termosi/011e: sprauno più puliti riel corpo. ma i loro gesti resteranno ciltrellanto inipun", e il loro s15uardo sc,rà sgu.ardo di cane, di ignobile servo. capt,ce di- liJciame11ti e di piu1ime11ti coni< di imposi:.i.oni, ma non di eJser signore di sè e del mondo nella vera pace Jolenne delttirmo11ia cosmica. E og11ia11imale i11corrollo sarà migliore di loro. · Sono i pop0li di cui 110nci si può fidare .. llan110 una m«sicalità slriJcian.le e ricca di volute fantasi.ose come la serpe, ma iricapace del nello ritmo ci<usico. che è soltanto diriuurct ~ dominio. E anche i Loro uomini migli.ori saranM spesso elicame11tr inferiori, nello spirito e nel voilo alle buone anime semplici di quegli altri popoli. Serenità, serenità. rhe è semplici non oJtenlaU, dignità. Que• sto è il gronde tesoro: e quarulo c'è esJo anche il servo incute onesto ri.spetto, come il principe. Souo i popoli fra i quali le diflerenze di classi non portano con sè a11cora soverchia differenza di pulizia quelli che posJeggono ancora incorro/la La dignità della loro razzo. Non avete mai 11otato come la sporcizia che regna nelle classi inferiori dei popoli inferiori è qualcoJa che 'nQn ho di• reuamente a che fare col sapone e con l'acqua? Nello .slato di nalura, e non coinvolti a forza nella stessa degerrerazioM, gli animali .sono in/inùamente più puliti, più se,uihil; alla bella Ed ecco come, ,empre negli Stati Unili, ,i avvilisce la virililll Oue,to manifesto invita i giovani ad arruolarsi, perchè ... la diviu piace alle ,agane! d1s11i1à del loro corpo. Ji lame e tanle ripug11a11tiper.son,• 11ma111..:. Bieco è, anche preuo le perJOrie buone, o almeno destituito di sicum pace e onestà, lo sguardo dei popoli lllfcriori. Come sono eui dit'Crwti i11/criori'? Se11:;udubbio per ,·irlù di urm degeriera=io11e,che operò se11:.<t .sosta i11 loro <lllrc1L'erwliwghi secoli. Sono i11/lltti sempre i pepo/i cece/ii, quelli che recw10 11el sangue tali segni dege11e• mti11i. Il male è che essi li portmw c1pp1mto 11elsangue. e cfe. /i11itit.'(1111entVe.i sarà per loro u11areden:;ione? A giudicare dai loro sguMdi. OL'e il principio mulig110 si. è /allo ll/se,uibilmente e .souilme11te cOrne. si daurebbe dire di 110. A11ch(• il Vllngelo 11egòtalwlta la re<le11.zio1a1ie figli del dia1'0lo. I( ghig110 del sudicio lenmti110 è una cosa che fu pif:tù. Che /are con eJso? Edu..rore,qua11to.si può: e per il resto. gm,r. darsene. e st1perJi servire degli uomi,d, come ci si sen·e delle cose: per qua11to esse posJ0110 rendere. Ge11eralmente t poi anche t·ero c/1e lo dege11erazio11eport(I scoraggùmte11to tt ,,ivcre e quindi incfril1à. E qui. è il punto 11elq,u1/c quei giudizi, che te11lavund orientarsi. sui L'Oloridi ci,,iltà, ut,eranq tull'!_ria ragione; poichè 11011 si .sbaglù11'<JrinOell'istinto. anche se esso congilln'-e"" elementi logici in sè 110,- roincidenti. A questa SL'Olta volevamo arriwre. Perc/1è ,v.,let.-amo5iu,,. gere a. dire che quei giudi:i che fustigano a scmgue i popoli lerci e incivili 110n so110da di.spre::.tire. a11che se /ctlsi e cwti, storici: essi mell01w il dii-O JU. ferite car,cerose clie, clipeuda110 da questo o da quest'allro. soM tuuaviu assolutame11te tali. Sci.occo è giudicare a metro di civiltà, quando 11011 Ji voglia che j,1r dello spirito. Afa qwrndo .si voglia tocc1.1ri> la JOJla,i:u profonda della cCtme, quelfo che. al solo co11tatto, ci /ci JOjfrirr o gioire, c,L/oro è giocoforza che, pur con tu.lii i r(lgi(,.. 1wme11li.cap:iosi che faccia.mo, Ji giunga a.ila .sosta11::.easse11ziale. Il leoonlirw non è i11/eriore perchè levantino, e J>erchè ha il mu.so somatica.mente fatto così e così. Afa perchè lw l'a11ima degenere, l<tquale si raffigura ed e.steriori:.:.aa11che in u.n volto e in uno sguardo degeneri. I trattali di, storia, e di geo• grafia ci rat:conlano poi molti particolari interena,iti inU>rno alla Loro vita e ai loro costumi.. Ma noi sosteniamo elle anche se il livello di quella vita " di quei costumi fosse diverso, come è in elfeuo nelle più grandi e civiU;;:-0te cirtà loro, il male sarebbe lo stesso. e la loro inferiorità non Jarebbe minore. Occorre abituarsi. a Jentire così, grandù,.s.,ment.e, le anime dei popoli come it nuuici.sta Jente di. istinto l"accordo degenere che non con.suona. "' Allora il mondo non appare più materia e linee materiali, ma è, com.e per i piuigorici, vertigine di armonie e disarnwni.e. E se ne sente u1lvolta l'orribile odore, come lo Jentivo Cat~- rina da Siena in presenza dei cauivi e peccatori. GIUIJO COGNI

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