La Difesa della Razza - anno V - n. 4 - 20 dicembre 1941

' CIVILTA e RAZZA Una delle co11/u.sio11i più gmndi che si rompiono nei rugio11111~111;. riguardanti la raz=a è, come già dittmmo ultra i:olta. quella e/te ricorre quandn si parla di cfriltiJ. li ragio11ume11to Che si. Ja è il segut.·nle. Yi Jono popoli, fHIT· 1icolurme11te oggi situati in genere mdle :.one seue,rtrionoUdell'Europa e delf.4.merica. i quali posseggo110 una sc,mma di ,iviltà e di organi:.::a.:ior1~.c/;e i: modello c,lle genti. Al con• tmrio t·i è un bacino meridiouulc. che comprende le ro.ste a/rioone e le estreme occidentali e orientali del Mediterraneo. fino a lambire J, parti rst,emc della r1os1ra J)f't1i$oh,. 01:e lo niluppo cfrile, soprultullo r.esli ultimi secoli. è per rontrarie rici!uitudini ma11i/cslt~m,•1uc 1urelruto, e sptuo lortUJI-O a condi:.ioni t·eramcnte primitir:e di esiste11:.u. e n! corichule la su• periorità ra:.:.iale delle geni-i selterllrionali, dulia Francia in su. e l'ill/eriorità 1Twni/eslt1delle ra:.:.e che si bagncwo hrl Mediterrur.eo, sopraltutto oricr11<1le. Il ragiot1~uu:t1IO è in p<lrlc fruito di intuiu,. i11 /Htrle ef/ello rii una sequcn:.11 logic.Y1. Esso è però. nei motit:i che adduce - f' che in e/jeui si se11tonu più o meno 1:en1ilare p::r ogni u11- ,tolo di slrmla - Jondmne11talmerite fu/so. Riproduce, in/aui, sotto Jp«ie di urgomentu:.ione ru:.:.iule, quella indu:.ione logim che giù fu propritt dei mgio11ame11ti storiciMici e posili1:istici, il t>ui temu fondame11utle come è 11010.erQ. lu sempre rilornm1/.e purolu: cit1iltà. Ellpression! q1utnlQ 11wi. laica, e pro,it.a· Cl lulli gli utlaua11u:11li.cou fo quufe fuonw moderno ,, m.eccu11i:.:.a10dello JCOrJu :u.-colo uren1 iiiteramente JOJliluito i co11ct'lli di Mwliti,. rl'ligWsilà, momlità, ~ra:.iu di Dio. coi quali si gimlict1nmo i poJ>Oli 11Pi tempi coJidrlrlli mitici e barbmici. Se1wncl1t. il mgionttme1110 ~,o,icistiro. cf,e in/ait'<I dallt, cil'iltà e ltt su~rforilà o me110 elci popoli, er:J, alme110 in .sè ron• s1•gu~11:,l(,I,,. T1mtQ si csig<'I~ 11cll" premeJsa co11 "ltrellanto si riJpond,•1:<tnelfo co11cl11~irmeC. hi: per !JU/Htriorità e in/uiorilà . 11011si i,11n11/ern invero nulla cli usM>luto e s0Jtt1n:.iale. ma pittuoslo Urt li1:ello t/('110 spiri.Jo. che eru appunu, f,11110 ~ne11- :.iuU' th•gli ulti r lx1ssi del dfrenire storico. Con lt1 ra:.:a t divenuta i,wece ultra tosc,. Si wl1·mle i11/ut1i cori q11eJ1<p1arola 110n più il di1;~nirc, nut la. Joslan:u dei popoli. E qiumdo Ji dice ra::.u.,inferiore. Ji cuoi dire qualcosa di sostcm:.inlmente i11Je,io,r in modo aJ.SOlulo ed a!lf'n:.iule; quC1l• row sopraUullo che IOCC<ll'uomo fin nel deslino che è injiJSo 11ella !JUUeantc. E allora il giudi::.io consegue11::.iale cl,~ argoo1enta dalla /or• tu11a e dalla civi/Jà nienk meno che la sostanza ru:.:..iale dei popoli è falso eno pure. Esso t uno dei tanli tipi di giudizio quantitativo, di quel giudizio cioè che generalmente si arroga il dirino di trasformare l'a,111/iJi quantitatÙ,'O in valuta::.ione ,,i.lule, del quale eJempi i11numere,,,oli si hanno oggi nelle seqt.en:ze che eS<YJno Jallu bocca degli uomini i cui orecch.i son 6 troppo pieni del rumore dell"asjalto, e troppo di~11uti t•uo11 de/Ili caplicilà di sentire le armonie fondamentali della vita. E' u,1 ragionamento in fondo che, mdlu Jua appurcn•a eJte• riore, Ji di.strugge Jubilo anch,. co11 """ Jemplice considcrazioM storica, che soltaJJl-0 l"ucmc della Jlruda s'°mb,a 1·sM!r dit-enulo incapace di compiere. Che cosa infatti sarf!bb,. d.,/1,, inferiorità e superiorità O&&iccmclamate se t>isi riportlls.tc ul tempo della civiltà saracena o delle capa11ne barbariche? Que• sta supuioriUI ù1/a11i di alci111i popoli. che oggi Jt:n1bra così evidente alla 1·iJta, non. lo sarebbe Jlala altreltando ili epoche non molto da noi lontane, 11elle quali il ,opporlo grogra• fico dell'estensione dulia cfrillà era proprio int·crso dttlft1I· tullle; e cit•ili erarw, e delfa4rici di legge 1.1lmondo. gcnli che og5i so110 abbullute in ludibrio. o che alme110 fino o ieri lo furono, mentre qur.:lle terre che oggi poJJe&go110la luce era110 allora lullaviti addormen1ale in morbide ombre cimmerie. Facile è, con queJta Jemplice illa=io11e.in cui., com•t: chillro. il ragio11ttmenlo si diJlr1151,c da se Jteuo. chindere la bocca ai giudizi lroppo /relloioJi cd eJ/eriori; colpire di falso clii li compie, portare conforto ti chi ne è colpito. &no,rchè il 1,v:roproblema 1w11 è, nea11chc cmi. 3/ioratu. SP liberalistico e Jtoricistico ern il primo m<Hlo di ragionar". la sua ro11/utazio11e è /alla unoora con le steue armi. In/alti. se si guurda più in /011do, la co11cfousior«! lo,;ica di qu!Jlu ro11- /uta:.ione riesce sosu,nziulmettle alla diJlru::.ione di og11i c,i. 1erio ra:.:.iale. E' essa. dopo tulto, la con.ce::.io11epropria agli storiciJti ,. <iiJ>rogreJJÙlidi tulle lf' tù11e.~i qu<,li. come è nolo. lu ci L·illà è /r111lodel pro~resJO, e questo è. uniwmenle a !lilli volto frutto di eduro;io11e. Chi ÙIL'<et:lancitt q11ei tttli giudi:zi severi di Juperiorità e di in/eriorilà 110n sempre i: uno !lpirito groJJolu,,o. cioè un uomo ch0 flOII r:ede più in là di unti S/HIIIIUI. Quei giUlli:.i, cl,, Ji sento,w i11rea/là ven:ila~o J>f'T og,ii don·, conte11go110in Jè molte con/usio11i; nu, 11011 JF/no Iota/meni,: iltegillimi. Il loro fotu ,li vero in/alli conJiJte generalmenle 11ell'inluizù111e con/u!lll c/1(' essi ttOll(/imerio ha,rno di qat1lche Jvstcmzi<lle qualità. che 11ominttno civiltà, mt1 sollo h, <1uale !litro SJ>('SSO si i11lcnde. Se .ii traltll!J!Jesoltanlo di cia 1ilrà. Mrrebbc fucile orienlarJi Jubito. 11011solo ricorr1·ndo alla storia. e alla C'ot1Jidemzio,w &i progn:sJi e rcgresJÌ che si ritroL'ano ;,, og11i drstino di popoli storici. ma unche ricorrendo tilla snnpficc geogra/ù,. CM L,mcia nei .sulo11iJimili giu«li:.i a buor1 mercalo. giu,/icu gcnerulme11te possedendo una particoltire conoscc11:.u delfog• getl<> deteriore che co,1dar111a,mli con mo/tu superficiale no• ::.ione dell'oggeuo superior(' che 11ppro11a:ove si /ralli 5enn,tlme11te di popoli Jlra11ieri, ,li cui. come del pttJJato. si cono• Jc<Jr,O !lpeuu soltanw il Mm: e i fenonu•ni più rilnw1li (JOt"entr JOltu11to lu capitale co11 le sue luci e /u Jllc, ort,llni;;;a:.ione reclamiJtica). A chi ttd eJempio ewltavo la prima civillà fr.mcelle, sarebbe Jlalo fucile rispomlere con u,1 im:i10 " ,·isiwrc cute parli e .:itlà Luridissime tiella provincitt di Frw1cill. /11. dubbiamente ci J,1, tifi tempo nel qtllJle la /òrnncia fu Q./f/talia mar.stra di cfriltà, e in rui boslat'fJ varcare la /ro11ticm /ra,rceJe per se111ir.ssiollevali i11ur1 ambiente di maggiore t1n1pie:.=r1 e respiro. Afa oui, o diJlonzo di soli pochi tt1111ic, ome be11 Janno tutti coloro che co1wjcoru:>la F,m,cia. e n<m la sola Parigi~ il fenomeno è t'f/tltivament~ i11verso. E' la Franciu che apf""c civilmente t--ecchia e desolala. Oigi potremmo invee.;?invitare quei soliti giudicatori a ,.;,.. silare altre regio11i più nordiche. delfl."uropu o del( Ame,ù:a: urrivare per estmpio nell'e!ltrenw rwrd turopeo, là ,Love gli ullimi Jimulacri Ji c~ntri abitati son-O congiunti al mondo e alla suu civi/li, unicamente da un fii-O telefonico. E u/Umr si vedrebbe COtt!.equei tanto veuali popoli meridionali Jiano luJ.· tavia ricchi di organi::.zozi-Onecivile relalivamenle grande. alla

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