condo la stilizzazione classica greca della belleiia maschile e femminile). Ancora: nello sguardo di Cri:ito, infisso in quello di Giuda. insieme con una certa esita• zione nel subire l'abbraccio, è condensata una forza ~rutatrice . quella del giudice supremo . ,eramenle 1mpr~1onante, chiunque ne sarebbe slalo colJ)ilo all'io• fuori del rozzo meticcio di fron1e. che guata la divina preda impudentemente e· con ansia feroce e che, in piena balia or• mai dei suoi brutali istinti di cupidigia, non può più arretrarSi dal misfatlo. La labe del meticciato melanico si trO• n ancora maggiormente impressa nel Gi1ula(fig. SJ di Pietro Gio,•anni da Cem. mo (pillore camuno del w:olo XV della scena del bacio nella chiesa Assunta di U.ine in Valcamonical. anche se di gran lunga meno espressiva ed assai inferiore per ,•alore psicologico. Questo Giuda ha pure la fronte sirena e sfuggente, con fo,,,. ogge110delle arcate sopracciliari e con marcata inseilatura del naso. sì che le narici si aprono in &\'anti; le labbra sono a3Sai J>iù tumide. più grosse, più sporgenti e più arro,·esciate all'infuori. Il note,·ole J)redominio della parte inferiore della faccia conferisce una vera im· pronta di bestialità, accer1tuata dall'apertura palpebrale rotondeggiante e relati· umente piccola. come nel negro e a pan·enza pite<:oide. L'occhio di Cristo in,·ece è grande, marcatamente ellittico. \Olto in basso: lrisle e austero; e nella faccia domina lo s,1ilupJlO della fronte dalle ampie e dolci curve. I due volti. i.rolati. sono circondati dai simboli della passione: la scala. la corda. la mano nl'll'auo di giocare alla morra. i dadi. l'asta colla spugna imbevuta di fiele. la lancia. ecc.; al centro campeggiano le mani di Pilato che ricevono :•acqua dalla brocca sopra il bacino; ma soprattutto. richiamano l'attenzione i trenta dena• ri dietro la testa di Giuda: cadenti come un ri,·oletto. il cui tintinnio do,·eva suo• nare tanto dolcemente all'orecchio del traditore. Presentiamo ora il Giuda impiccato del Cana\'esio (fig. 3) nell'affrescatura di e Nostra Donna del Fontano », ai con6nì <kl nostro antico bel Nizzardo; sul quale prodouo d'arte io ho condollo, fin dal 1921. uno studio naturalista (2). Il Pre· sbiter Canavesio. piuore piemontese della seconda metà del sec. XV . tipico rea· lista ambientale. tanto da aver appeso Giuda non già ad una pianta di fico o a quel'a leguminosa arborea che è il e cercis siliquastrum » (che ha conser• ,·ato il nome volgare di e albero di Giu• da»), secondo cioè la tradizione, bensì ad un comune frassino del Piemonte • par• rebbe veramente a\'er rolto ìn questo Giu. da il ritrailo di un lercio ebreo strozzino. rhe l'aveva in modo parlicolarmente eol• Fig. 7 - La scena del bacio - di Ignoto del ,ec. Xli (loto Alina,i) pilo; ebreo antecedente di un paio di generazioni a quei correligionari che necessitarono un famoso editto di Carlo Ema· nuele J, diretto alla repre-s6ione dell'usu• ra ebraica: degno adattamen10 ai tempi del la preeeden1e legislazione sugli Ebrei di Amedeo VIII. Questa figura del Canal'esio è resa raccapricciante per un ampio squarcio addominale, donde è tirata fuori a ,,ha forza dal dia, 1010 l'anima del traditore. sotto forma di un e cbreolotto » già dal lungo naso adunco, la cui linea si continua con que:la della frQnte. for1emente inclinata all'indietro. Fra le molte raffigurazioni di Giuda . spiccante come ebreo fra lutti gli altri personaggi . ricordiamo: quella del e: cenacolo> dell'ex convento di Santa Apol• Ionia a 1-~irenzedi Andrea del Ca.stagno. e nella Chiesa di Ognissanti, pure a Firenze, del Ghirlandaio; quella della sce• 11a del bacio nella Chiesa Collegiata di San Gimign:rno del Berna e nella Chiesa superiore del Sacro Speco di Subiaco (di scuola Senese. \'Crso la fine del secolo XIV). Nel e cenacolo» di Andrea del Casla• gno, Gesù e Giuda ,·olgono lo sguardo a San Giovanni che ha la testa reclinata, in molle e sconsolato abbandono. sull'a· ,ambraccio sinistro di Cristo (fig. 10). Quanta differenza nell'espressione dei due sguardi! Cesù, sollevando la deslra, in atto benedicente, guarda con pena ed affettuosa commiserazione il tanto de,,010 discepolo; Giuda M88 sul medesimo un occhio ,eramente pregno di ìronia. di beffa e di sprezzo. L'occhio del Hedentore è grande ed affiorante, in contrasto con quello piccolo, profondamente incassato nell'orbita, di Giuda. il cui orecchio è SJ)iccatamente ad ansa ed appuntito, il cui naso è adunco e proteso in basso, co• me a riscontro della barba proiellala in a,•anti. Nel «cenacolo» del Ghirlandaio hpressioni meravigliosamente differenti e tut• te di alto \'alore pslCOlogico sono scolpite nel \'olto di Gesù. in quello di San Giovanni. di Giuda e di San Bartolomeo (fig. 81. Gesù spira tullo quanto maestà. dolcezza e benevolenza; San Rartolomeo manifesta sconforto, tristezza e umiltà; San Gio\'anni poggia il capo sul petto di Cristo, come se fosse assopito in pena profonda; Giuda. infine. spavaldo. anzi l'f ronlato, presenta un gioco mimico quan. to mai mobile ed ha le labbra incre$pale in un sorriso .sardonico collo !!guardo fis. so sul Cristo. A differenza degli altri tr~. che gli stanno di faccia, Giuda ha la fronte bas.sa, dal naso adunco e alquanto lungo l'occhio vÌ\•ace sotto !"arcata orbitaria sporgente più del consueto. con par. · ticolare ricchezza di rughe. Nella scena del bacio del Sacro Speco di Subiaco, Giuda abbraccia Gesù e care-.t.• zevolmenle tutto a lui si stringe col tron• co (fig. 6). Bella e austera è la faccia di Cristo, con note\'ole sviluppo f rontalc dal morbido contorno; egli ft.ssa severamente gli occhi in quelli del discepolo tradi· tore che ha, im'ece. lo sguardo mobile. 19
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