La Difesa della Razza - anno V - n. 4 - 20 dicembre 1941

INTERPRETAZIONE RAZZISTA S 1>csSoil mito. meglio che ad iuterpretazioni 1eologiche e cosmogoniche !!ii presta ad interpretazioni razzistiche. Mo:ti moderni mitologi hanno creduto di scoJ>rire nelle metamorfosi degli dèi e dei ~midei la rapJ)resentazione di faui esoterici, o una simbologia, o il documento segreto di Fatti slorici. Non dico ch'essi abbiano sbagliato. chè talvolta il ricorso è fin troppo e,1identc, ma forse a,,rebbero fatto bene a prendere in considerazione anche ~li aspetti rau:is1ici che moltissime ,,ohe il mito adombra. E' il ca~o del mito di lo. la lormentatissima figlia d'Inaco. la quale. come hllli !luppergiù sanno. per via delle adultere gioie con~ a Cio,•e. f'u punta dall'assìllo di Giunone gelosa, e spinta a fare il periplo del Mediterraneo orientale. dilungandosi lungo le coste del Mar Nero. del Mar d'Azov, del Mar Hosso, del Golfo Persico, dell'Oceano Indiano per risalire, allra\'erso l'Etiopia fino alle foci del Nilo donde, attraversalo nuo,•a· mente l'Egeo. ritornò al punto di partenza. Abbiamo dello. attra,·ersato di nuo,·o 11Egeo, perchè lo. alrinizio del tormentoso ,,iaggio, aveva preso la via di ponente, arri,,ando a percorrere tutto il bacino deffAdriatico, il gran setuJ cli Rea, fino ai Veneti e ad Aquileia, dando poi per sempre il suo nome, nella discesa. al Mare Ionio, che molti sostengono e95ere stato il primitivo nome dell'Adriatico. L'osservazione di un mi10 razzistico adombrato dal "iaggio di lo. può indurla anche il ratto che ancora ai tempi di Erodoto i gre<:Ì erano dai barbari chiamati, senz'altra distinzione, ")oni. ciò che per loro costilui,•a motivo di cruccio e di dispetto. per il fatto d'essere tutt'insieme confusi in una origine impura, e ri\'endicando essi l'appar• tenenza a ceppi meno generici. Si rilegga il Prometeo di Eschilo. là dove il grande reo. benefattore degli uomini, incatenalo alla rupe caucasica. predice ad lo il tremendo '\•iag- .gio che do"rit corn1)iere per espiare le aduhere carezz.e di Giove. Già in vari punti della tragedia. Promeleo lascia intra,•vedere l'inizio di un nuo\'o ciclo economico-razzistico dell'umanità che coinciderebbe colla fine dell'età Saturnia e l'inizio dell'età di GiO\'C. (Quando più lardi Virgi• )io, nell'egloga a Pol:ione. canterà di un ritorno all'e1à saturnia. parlerà di not'a progeni~s. cioè nuo,,a generazione, nuova stirpe. quasi che l'a,•- vicendarsi delle razze sia il presupposto della fine di un ciclo storìco e dell'inizio di un altro). Infatti Prometeo più volte chiama Giove dei beati reggilnr nouello, e a un certo punto spiega chiaramente la gigantomachia nella quale lui stesso ha aiutato Gio,·e a salire al soglio d'Olimpo. In tutta la tragedia esehilea Prometeo annuncia un lungo periodo per• l'umanità, oscuramente commisto al sorgere e al decadere di nuove stirpi. di cui lo sarà non secondaria protagonista, se non addirittura la madre e fondatrice. La donzella. peraltro. porta con sè il ricordo delle nozze con Gio\'e. ed è: destinala dal nume a dar vita a nuove generazioni. La sua melamorfosi in giovenca è indizio non dubbio del simbolo della fecondità. Ma ritorniamo alla predizione. di Prometeo, nella quale è esposto chiaramente il ciclo delle percgtinazioni di Io, sotto forma di giovenca e stimolata dall'assillo, attra"erso la più gran parte de] mondo allora conosciuto. PROMETEO Di qua ri11ol1a Verso Oriente, in.jeminati campi Scorrendo giungerai presso gli erranti Scili, che in ca.se di coni.e.sii vinchi, Su girevoli corri a1to locale, Stanno, e lungevibrarui archi alle spalle Portano appesi. A quella in/e.sta genle Non t'accosuu. ma via tragitta, i passi Declinando alle .spiagge ondi.sonanti.. Quinci a sinistra i Cali.bi del ferro Operatori han sede: onco 00 loro Guardar li deì; che itwspilali e crudi Son pur e.ssi. Alflbrisle anco verrai. DI UN MITO

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