DIFEDSEILLl IENZ4•DOCUUENT4ZIONE EUIC4 • OUESTIONJ\810 DIRETTORE ELESIO INTERLANDT A - SPEDIZIONE IN ABDONAMENTO POSTALE lffiEUNA
ANNO V· N. I SOMMARIO 20 DICEMIIE · XX POLIMICA - - CMI.TA' I IAZZA; - SCA, UOIIOz LA RAZZAI L0ESl'SIENZA DB. DOLOltE DOCVMINTAZIONE PAOIO NUU.Ch MHPIETAZtONE IAUISTA :,1 U!<i MffO; - - GLI -Il .. l'IANCIA I L'INOUISIZIONl 0 SCJENZ.A -- ~I AIAIIZZATE .. AFIIICA;- YANNI ...-0: GIUDA.ENEO E GIUDA NEOIQIDE; - ~, ANTROPOLOGIA (V-- noi Midolo ...... ,, - -.., IL CRTIFICATO NEMA"'-.-&1 QUUTIONARIO ANCOltA SULLA STPILIZZAZIONl; DISTINOURLI I MANOSCRITTI ANCHE SE NON PUBBLICATI NON SI lESTITUISCONO GLI UFFICIDELLA"DIFESADELLARAZZA.. SI TROVANIONROMA• PIAZZACOLONNA !PORTICIDI VEI01 TELEFONO63737 • b2880 CREDITO ITALIANO BANCA DI INTERESSE NAZIONALE SOCIETÀ ANONIMA CAPITALEINTERAM.VERSATO L. soo.000.000 - RISERVA L. 12s.394.040 Sede Sociale: GENOVA - MILANO Direzione Centrale OGNI OPERAZIONEE SERVIZIODI BANCA
BANCO DI SICILIA ISTITUTO DI DIRITTO PUBBLICO OLTRE MEZZO MILIARDO DI FONDI PATRIMONIALI L'ISTITUTO RACCOGLIE DEPOSITI A RISPARMIO E I N C/C F R U T T I F E R O E COMPIE TUTIE LE OPERAZIONI DI BANCA 123 SEDI E AGENZIE 3_
il "TEVERE" è l'avamposto della stampa fascisti:, LEGGERE DIRETTO DA TELES/O INTERLANDI 1'011sig11ifica solta,uo es.sere i11.f orm.ati ma Ollche e soprattuuo avere una guida 8181101!!.IWitAI! IIAlWIA lltUIO 11iuu111 LNCINWI MOUIIUt ·•·•·· ., .... , ... 11uu110 ou1u ..... , c..- • .- ..... ~·" ..... ,, . •~:••• <••••••• ..~t"'°'_:HllOII -----·--- ":-.! :..·i:."·· •:-;!,!.:!::i~:~·- ,,L ■ I ...... , ... =···~ lt9tlr.c:O.O UO•A- =.:~~~~~ ... A M • I Il I ~--- ...... ,, c•1••u11 i.- ... ~- '"" A lii O lii I I .,_ 11ta. W • O Il I I o. .. __ _ lll:,:;_L ■■•••• ■ 141L C N I A I I II I t...u•~ "'::-:"......:::!.,...,., GIOVAIUIIpftEZ\05\ UUNDE RIY/STA SE7TIMANALE IN R070CALCO ESCE OGNI SABATO • COSTA LIRE I.SO le la ..ta rl..- .. &a~ .- -a••aJl-1'1 •• WW I _._. MpelU .ad.la ir--a .... e--. _.,._ ... ve■• I.■••••.._ '"1l'I•'- • --•'-'- 1■ e-■-.. IIUe■• •••••••••••• ee■■•••e• e •lii.._. P■r le 1'■rl■ •■t■rl■ ■erlU■rl •••• d■l.1■11 YI s•••er■••• aen•arer•■- 11 ••••- •-■■1■1■ ••• •. IYer■I •••• ■l•e■ U. ■ll■ra■••• la ■&■ I e■-•• l'■ rl•••••• tielle Y■■I- e■.r■l■l■al. Oa■ I ■rU■■ I■ .................. . I■ ■■Ice ■■• •• ••' •••••••• -•••ta I ■ •-'•■•u• e re ■lt■■■ t. ••••••• I erUerl tlell■ -•••••• --•al&■ ... ae. 11■ ••••• e■rretl■ •• ratear■■ .. lii■• alraalaal, ar■■el, e■rte ae■ar■■e.,• • e■,u- ·•-lftltJY■ YI ....... u .... ti.I a,ep.he I■ ........ -,a&elll •-Ila e... I, .-prta_ .... ··•-k-a ..._..... TUMMINELLIE C. - EDITORI CITTA UNIVERSITARIA. ROMA
• ANNO V - NUMERO 4 20 OICEMBIIE 1911-XX t:SCF. Il,$ t, Il, 20 I.li OG '(f .Ml>!IF, UN :rlUMt:11:0 !!IEPAKATO LIKt: I AKK01"AM•:NTO Al\;\UO LIME 20 HIRO'°A.Ml!.NTO !'!f:,in:STIUI.X • 12 F,~Tt.HO Il. D01'1'10 Oircllorc: TELESIO I TERLANDI Comitato di redazione: prof.dou. GUIDO UNOHA · prof. dou. LIDIO CIPRIANI Segretario di rednione: CI ORCIO ALMIRANTE IL VOLTO DEGLI STATIUNITI Ecco un ritratto fedele degli Stati Uniti ebraizzati e antirazzisti: il giudeo La Guardia dà spettacolo di volgarità, accanto a negri e bianchi fraternamente mescolati. IN COPEltTINA, Questa statua medievale di mostro mangiabambini si trova In Svizzera, a Berna. Ed ~, anche se I pli'I lo Ignorano, un monumento a.nllebraleo, glaeeh~ Il ben-cito e I vestiti del mostro sono preelsame n le quel li earatteristlel che I giudei portavano ln.,SvJzzera nel medio-evo. SCIENZ4•DOCUUENT4ZIO POLEUIC4. • OUESTIONABIO
' CIVILTA e RAZZA Una delle co11/u.sio11i più gmndi che si rompiono nei rugio11111~111;. riguardanti la raz=a è, come già dittmmo ultra i:olta. quella e/te ricorre quandn si parla di cfriltiJ. li ragio11ume11to Che si. Ja è il segut.·nle. Yi Jono popoli, fHIT· 1icolurme11te oggi situati in genere mdle :.one seue,rtrionoUdell'Europa e delf.4.merica. i quali posseggo110 una sc,mma di ,iviltà e di organi:.::a.:ior1~.c/;e i: modello c,lle genti. Al con• tmrio t·i è un bacino meridiouulc. che comprende le ro.ste a/rioone e le estreme occidentali e orientali del Mediterraneo. fino a lambire J, parti rst,emc della r1os1ra J)f't1i$oh,. 01:e lo niluppo cfrile, soprultullo r.esli ultimi secoli. è per rontrarie rici!uitudini ma11i/cslt~m,•1uc 1urelruto, e sptuo lortUJI-O a condi:.ioni t·eramcnte primitir:e di esiste11:.u. e n! corichule la su• periorità ra:.:.iale delle geni-i selterllrionali, dulia Francia in su. e l'ill/eriorità 1Twni/eslt1delle ra:.:.e che si bagncwo hrl Mediterrur.eo, sopraltutto oricr11<1le. Il ragiot1~uu:t1IO è in p<lrlc fruito di intuiu,. i11 /Htrle ef/ello rii una sequcn:.11 logic.Y1. Esso è però. nei motit:i che adduce - f' che in e/jeui si se11tonu più o meno 1:en1ilare p::r ogni u11- ,tolo di slrmla - Jondmne11talmerite fu/so. Riproduce, in/aui, sotto Jp«ie di urgomentu:.ione ru:.:.iule, quella indu:.ione logim che giù fu propritt dei mgio11ame11ti storiciMici e posili1:istici, il t>ui temu fondame11utle come è 11010.erQ. lu sempre rilornm1/.e purolu: cit1iltà. Ellpression! q1utnlQ 11wi. laica, e pro,it.a· Cl lulli gli utlaua11u:11li.cou fo quufe fuonw moderno ,, m.eccu11i:.:.a10dello JCOrJu :u.-colo uren1 iiiteramente JOJliluito i co11ct'lli di Mwliti,. rl'ligWsilà, momlità, ~ra:.iu di Dio. coi quali si gimlict1nmo i poJ>Oli 11Pi tempi coJidrlrlli mitici e barbmici. Se1wncl1t. il mgionttme1110 ~,o,icistiro. cf,e in/ait'<I dallt, cil'iltà e ltt su~rforilà o me110 elci popoli, er:J, alme110 in .sè ron• s1•gu~11:,l(,I,,. T1mtQ si csig<'I~ 11cll" premeJsa co11 "ltrellanto si riJpond,•1:<tnelfo co11cl11~irmeC. hi: per !JU/Htriorità e in/uiorilà . 11011si i,11n11/ern invero nulla cli usM>luto e s0Jtt1n:.iale. ma pittuoslo Urt li1:ello t/('110 spiri.Jo. che eru appunu, f,11110 ~ne11- :.iuU' th•gli ulti r lx1ssi del dfrenire storico. Con lt1 ra:.:a t divenuta i,wece ultra tosc,. Si wl1·mle i11/ut1i cori q11eJ1<p1arola 110n più il di1;~nirc, nut la. Joslan:u dei popoli. E qiumdo Ji dice ra::.u.,inferiore. Ji cuoi dire qualcosa di sostcm:.inlmente i11Je,io,r in modo aJ.SOlulo ed a!lf'n:.iule; quC1l• row sopraUullo che IOCC<ll'uomo fin nel deslino che è injiJSo 11ella !JUUeantc. E allora il giudi::.io consegue11::.iale cl,~ argoo1enta dalla /or• tu11a e dalla civi/Jà nienk meno che la sostanza ru:.:..iale dei popoli è falso eno pure. Esso t uno dei tanli tipi di giudizio quantitativo, di quel giudizio cioè che generalmente si arroga il dirino di trasformare l'a,111/iJi quantitatÙ,'O in valuta::.ione ,,i.lule, del quale eJempi i11numere,,,oli si hanno oggi nelle seqt.en:ze che eS<YJno Jallu bocca degli uomini i cui orecch.i son 6 troppo pieni del rumore dell"asjalto, e troppo di~11uti t•uo11 de/Ili caplicilà di sentire le armonie fondamentali della vita. E' u,1 ragionamento in fondo che, mdlu Jua appurcn•a eJte• riore, Ji di.strugge Jubilo anch,. co11 """ Jemplice considcrazioM storica, che soltaJJl-0 l"ucmc della Jlruda s'°mb,a 1·sM!r dit-enulo incapace di compiere. Che cosa infatti sarf!bb,. d.,/1,, inferiorità e superiorità O&&iccmclamate se t>isi riportlls.tc ul tempo della civiltà saracena o delle capa11ne barbariche? Que• sta supuioriUI ù1/a11i di alci111i popoli. che oggi Jt:n1bra così evidente alla 1·iJta, non. lo sarebbe Jlala altreltando ili epoche non molto da noi lontane, 11elle quali il ,opporlo grogra• fico dell'estensione dulia cfrillà era proprio int·crso dttlft1I· tullle; e cit•ili erarw, e delfa4rici di legge 1.1lmondo. gcnli che og5i so110 abbullute in ludibrio. o che alme110 fino o ieri lo furono, mentre qur.:lle terre che oggi poJJe&go110la luce era110 allora lullaviti addormen1ale in morbide ombre cimmerie. Facile è, con queJta Jemplice illa=io11e.in cui., com•t: chillro. il ragio11ttmenlo si diJlr1151,c da se Jteuo. chindere la bocca ai giudizi lroppo /relloioJi cd eJ/eriori; colpire di falso clii li compie, portare conforto ti chi ne è colpito. &no,rchè il 1,v:roproblema 1w11 è, nea11chc cmi. 3/ioratu. SP liberalistico e Jtoricistico ern il primo m<Hlo di ragionar". la sua ro11/utazio11e è /alla unoora con le steue armi. In/alti. se si guurda più in /011do, la co11cfousior«! lo,;ica di qu!Jlu ro11- /uta:.ione riesce sosu,nziulmettle alla diJlru::.ione di og11i c,i. 1erio ra:.:.iale. E' essa. dopo tulto, la con.ce::.io11epropria agli storiciJti ,. <iiJ>rogreJJÙlidi tulle lf' tù11e.~i qu<,li. come è nolo. lu ci L·illà è /r111lodel pro~resJO, e questo è. uniwmenle a !lilli volto frutto di eduro;io11e. Chi ÙIL'<et:lancitt q11ei tttli giudi:zi severi di Juperiorità e di in/eriorilà 110n sempre i: uno !lpirito groJJolu,,o. cioè un uomo ch0 flOII r:ede più in là di unti S/HIIIIUI. Quei giUlli:.i, cl,, Ji sento,w i11rea/là ven:ila~o J>f'T og,ii don·, conte11go110in Jè molte con/usio11i; nu, 11011 JF/no Iota/meni,: iltegillimi. Il loro fotu ,li vero in/alli conJiJte generalmenle 11ell'inluizù111e con/u!lll c/1(' essi ttOll(/imerio ha,rno di qat1lche Jvstcmzi<lle qualità. che 11ominttno civiltà, mt1 sollo h, <1uale !litro SJ>('SSO si i11lcnde. Se .ii traltll!J!Jesoltanlo di cia 1ilrà. Mrrebbc fucile orienlarJi Jubito. 11011solo ricorr1·ndo alla storia. e alla C'ot1Jidemzio,w &i progn:sJi e rcgresJÌ che si ritroL'ano ;,, og11i drstino di popoli storici. ma unche ricorrendo tilla snnpficc geogra/ù,. CM L,mcia nei .sulo11iJimili giu«li:.i a buor1 mercalo. giu,/icu gcnerulme11te possedendo una particoltire conoscc11:.u delfog• getl<> deteriore che co,1dar111a,mli con mo/tu superficiale no• ::.ione dell'oggeuo superior(' che 11ppro11a:ove si /ralli 5enn,tlme11te di popoli Jlra11ieri, ,li cui. come del pttJJato. si cono• Jc<Jr,O !lpeuu soltanw il Mm: e i fenonu•ni più rilnw1li (JOt"entr JOltu11to lu capitale co11 le sue luci e /u Jllc, ort,llni;;;a:.ione reclamiJtica). A chi ttd eJempio ewltavo la prima civillà fr.mcelle, sarebbe Jlalo fucile rispomlere con u,1 im:i10 " ,·isiwrc cute parli e .:itlà Luridissime tiella provincitt di Frw1cill. /11. dubbiamente ci J,1, tifi tempo nel qtllJle la /òrnncia fu Q./f/talia mar.stra di cfriltà, e in rui boslat'fJ varcare la /ro11ticm /ra,rceJe per se111ir.ssiollevali i11ur1 ambiente di maggiore t1n1pie:.=r1 e respiro. Afa oui, o diJlonzo di soli pochi tt1111ic, ome be11 Janno tutti coloro che co1wjcoru:>la F,m,cia. e n<m la sola Parigi~ il fenomeno è t'f/tltivament~ i11verso. E' la Franciu che apf""c civilmente t--ecchia e desolala. Oigi potremmo invee.;?invitare quei soliti giudicatori a ,.;,.. silare altre regio11i più nordiche. delfl."uropu o del( Ame,ù:a: urrivare per estmpio nell'e!ltrenw rwrd turopeo, là ,Love gli ullimi Jimulacri Ji c~ntri abitati son-O congiunti al mondo e alla suu civi/li, unicamente da un fii-O telefonico. E u/Umr si vedrebbe COtt!.equei tanto veuali popoli meridionali Jiano luJ.· tavia ricchi di organi::.zozi-Onecivile relalivamenle grande. alla
cui e,isttm:.a bm.tert>bbe se 110n«ltro cii, c/1,• i rinmslo rii quel/<1 che già u11 lt!m• po ebbero. Eppurt•. 11el campo stesso delle più uolule trorie ra:.:.ia/i'.. /11 /<1110 ro.~cien• temen/1• il tenullfro di dedurre fino alle eJ/reme cons1>guc11:.e la $0SU,n:,(l <lella rn:.:.a dalla .sua cfriltà esteriore. E non fu u11u, mlw sola; chè an:.i. :se rlo1·eui• mo dir1>la t'l'rità intera. dor·remnw ril'Otw.st:,•r,: chi' tulio il prnsiero ra:.:.istt,. a comir1ciare dal gr<1n pc,dre .suo Gobinetm. reca que.J/0 colore. ed è più o meno cori/tuamenll' imber..•ulO di que.sto online di concrui, in .sè laico P ott0tt11• 1,.sco.di cui quegli sleSJi pensatori i11 Jo11do si n!.llriro,w. 4nche il Gobincuu, (rnche il Cham• ber/ain (e ta11to più .S/>ecialn«!nleque. s(ultinw. quanto più cfrile e .scie,lli• fi~:.wlleegli fut deducorio generalmente dnlfa cir..·illà.storicameme determi1111ta l quanlitas del mlore r<1:.:.iul"Y, unno u pe.s<arcle ci11i/tàqua e là nel corso del, lo .storia. e dor..·un<JUe h• trovano sple11. didr t! 1~tu.sl1'c.oncludono ad r,/la ra::a. l.11 difficoltà maggiore in cui .si imlxtliOflO è appunlo quella c/1, abbiamo detta: l'alternllni .storico dt'l tulW ca.sua/e ,. r..~loci.uimJ> di civiltà e irici1.1illà 11el .s:no di uno ste.sso e medesimo J>Opolo. Tuttar..•ia i nostri aulori non si scorag• &iano:e ricorrono a UllQ .soluzione, più romple.ssa c difficile. clie è ignota alf1,,.,mr. Jclla .stmda. ma Sf'mbra in rt!(1/- là ,.;011,-<g"'" iritcromenle il di/elio. t"' 111 /ontlo "" gioco. Sì sostiene a.:ssai sem.- plici.sticam~nk. du! ogni oodut" di litftfo .sia fe/fello di una corri.:spondente Che c:01·• la clwlllà senu la raua, c:loè senza Il soltdo fondamento di una C:Offl• patta unllà etnlc:al Ec:c:oriedue esempi, tratti dalla • c:lwilfulma• Amerlc:a del nord. Sono ultracMII, sen1a dubbio, - .. anc:he I mostri c:he ndete qui In alto; e puO d~nl c:he le loro bretelle, le loro sc:arpe • I loro abili rispondano al delt•ml d'uM c:l•lllà ultr•progredita; m• 1ono mostri, e soltanto In uri paese S"qulslf•mente arilirHzlsta come gli Stati Uniti potua ..enhe In mente a qualc~- no di farne dei dlvi dello sc:hermo. E I due riegrl americani c:he danuno han• "o auorbllo 1en1a dubbio la dwlltà dell' ambienle che U c:lrc:oftCMp;toNbltmenle parlano un perfetto •yankee ■; ma sono negri; • nulla potrà arinullue o attenuare i. loro congenita lnferlor06.
Un altro esempio di .. civiltà • eme,icene. Ecco uno dei lenti modi in cui negli Steli Unili ii e1prim• le femminililà. <·(ltlula ,li 1:a/ori 11elfocumJH1gine ra:;:;iule.U1tu ro11segue11:;ube,i nota di questo ragio111111u:1110 è per esempio la compiaciuta co11· clusio11e di um, wpravt·e11utlt caduta ,li livello ra:;:;iale. qua/,. ferwnu•no correlalfro alla Jamosa caduta di Roma; la quale ro1·ina ra:::;iale ar·rebbe dot·ulQ euere ir11:erospar..~11lQsap. er corrispondere a /euomeno così gra11dimo. IJonde tiltre acrolx,- :.ie. pu poi spiegare il rilorno di ci,:i/Jò. così c,/1t, e lumin0Sl1. quale fu quPlla che si ebb~· t11lu/ille ,lel\medioec:o iu,/ia110. Noi cnxlionw di nort ,were irlutilmenle ru,;io11au> nei pre• rt'denli articoli. per rortcludere che ciQ che t1bbìumo detto alloru può porlt,re ww chiare:.:.« ablxult1nu1 de/illiliva cmche su q,ieslo r..~ssalissimo punto. /.,a, viU• dc·lla ra:.:.a.rw11 è quella roM.1esleriore che gli occhi dr/ corpo udo110, t.' che si misura secondo la qua111ilà e la perje:.ione 1/i quei/i olr'f:<,riu,ruwi. che si cl1iumun cillù: lanlo più di/etu,si ~enerolnwnte di iiie,u: e di luce inlniore, di va• slitl,, <fcmima e di MJ!ute del sa1115u,. f' delfcuio quanlo più grandi e m~co11i:.:.ati. qua11to più romplessi t' nwderni qu.esti /enom.eni. eh<· colpiscono toccliio e fo merite del pron'nciale in fregolo. ma che 11011 stmo t1/fatto il metro della ru:;:.a.So,10 an:i. come alcu11i di quei celebri scrillor; pur W"a,;ia sosten~ nero. ben piulloslo i segni della sua avriota decomposi:io,1e. di um, china insidiosa dalla quale esMJdilficilmenle si risolletVJ. lf <,·rilerio 11ero. quello che rwn sbaglio più. e che le 1•icissilu· dini st.oriche non con/ondorw (pt•r chi ol,,umo sappia leggere di,dro la cortina dei /alfi) non 1miJ euere ;,, realtà che u11 criteriq inleram-t11le Ìrtleriore. Ad esso si riferisce come a suo estremo punlo anche la cfrillà cori lulli i suoi ammennicoli falsi e co11 tulle l1t sue cose buone. Ninfre e Babilonia sono onde del mare e ombre fugaci di /ro111e.a quella ,-erilà più so• fltm:;iale e inleriore chi' è i11/i11ilaml'nlepiù lur1g(I e più lurgn di esse. E tallo che di /ronlc a questa posi:ioue <•iladello spi• rii.O. i senso delfo carne e del .i,wgut!. si clli<1ri,,c,.con esso lii modo mirabile. li, vicenda delle civiltà " l,,civibi,,. che come onde wpru orule si svilupfH1rono nel Haci,,o del Medilerra1100 sarebbe in si ,irrileva,lle di /ronlt ,,li.a ,-era superiorità ra:;:.fole, che sola Ja impo11e11tile opere delfuomo e la, slesse civillà. Civili, civi• lissime Juro110Corlagine e l..u.xor. non meno di Roma, di A1e11e, di l'arigi e di Berlino. I:.' chi avrà a misura di civiltà. il corag• gio di sostenere elle Roma /ou,, superi-Ore a- CartaF,ine? St"ntplicenienle perch~ lo 1•it1sc? QueJto modo di giudiet,rc, che scambi.a i( siu.sw col fono è un altro modo storicistico di tre• L'l!r le COJe. il quale confonde, dietro il muro ~dello materia. l a;eri sig11i/ica1i e le ragioni ('.ssen:ioli. Quando si rnol fH1"t/uredi suporiorità e in/eriorilÒ si fanno discorsi vani ,: parole al veni-O Je Ji prendono soltanlb in eSl,,,. ~ le cose e11eriori. E se tullavia faninw 1an10 si appouiono a que,ti giudi:.i. ciò signi/iC(I che eJJ.O cerco 0(1,0: cerco: la so8 su,nza ,/elle cose; q~llo rogW11 pro/orul« di ,·ila omlt t1na ~rso,,a è splendente e bella, e ci Ji 11.vvinghio•ud essa come a sali:atrice irtteriore dello slesso animo nostro. e un'<1ltra in1,•ect' ci indispone inJeriorme11te e ci è iiocofor:.a abbandonarlo. In fondo olle pouioni. che git1clicano dei popoli. c"è be11 altro. Tofool1t, c'è solo l'odio di porte o rumore di palria: mo genernlme,ite c'è Unche il bi.sogno di renderJi conto di u11 /e· nomcno in sè gr<mdioso; quello della Jostonw stessa dell"uomo. lo quale. 1:ibrando tutta di spirito in più o men t·igore. tocca gli slessi più intimi intereSJi della noslm umanità pru- /ornlo. che u tulle le ragioni dell'uma,1ità esistente intorno o noi è in jonc/o 1:i11co/au,.come lu foglia al ,;ronde albero. Noi no11 possiamo a mer,o - ,,è mai lo potremo - di giudicare ciò che i i11/eriore e ciQ che è superiore. 1,- u,1 gi.udi:io, che si ,/ice ra::;iale; nw che altro è esw sr no11 il de/i11iti1:o ed estremo giudi:;io etico, che dejinisce tulio ruomo, e. i11 politico. lultu il popolo, al di sopra e ul <li là delle opfH,re11:;t' fugge,:o/i e ca11gia,,1i? Giudicare è 11eceuario: e tulli giw.licono, ciascu110 focr1tdo tt>soro del poco o m-0/Jo wpue che hanno. e della urmonioSli e distarla caJJ<icitid,,i senlire il mon,lo "le rose. Quumlo si dict": i popoli del b<,cino meridio,wle so,w in/e• riori. si a/ferme, forse una m,e:.:.a t·rrità. a/fu q11alc si dà. col soli/o nwdo artificioso Jel/'i11lelletto oslrollo , pretY.111cetto,uno giu.sti/ùx1:;ione clie ,wn i la t-~ru. l'/011 i tr m.elro di civiltà esleriore che si giudico110 gli uomini e i popoli. Ala II tnt'lru mollo più semplice J; dignità e di stile. Alisu.nmdo le cupacilà cirili si polrà giungere a giadi.:i di""" cerln upprossimo:.ione, quundo si metto110 o confronto calesorie naturali di ra:;:.e evide11u:merite così dilfere11IÌ nella scafo dei rnlori. che il loro ro11Jronto è JJ<•ragont1bilea quello /m animali ed uomi11i. Ma quando si traila di popoli vicitli nello spa:.io. che cosa 1,'Q/etededurre ,hri con/ro,r.tj /r<1 gli ammennicoli di uria cit1iltà, che j,i u11 detemu'11ato periodo, date· le sue particolari cumlle• risliche. più aride u un popolo, /at'-Orilo dallo fortuna e dalle alliludini elellive per eua. che non ,, un altro. merio avvantaggialo dal deslino? Nullo o quasi ,iul/o. Simili giudi:.i sono condamwti " conti11ue ,lisillu.sio11i 11elpiano dello storia e della rt'(1/1à più ef/euu.ale. A/Jro COS(l è in1,'l!c,•qualche ollro elemento, clie 11011clipende dall'immediato sriluppo cfrile. e permane anche quando que• Jlo se ne è m1doto e Je di nao110 sopravviene. Si !Talla di quali/i,, 11eltome,1ll' rico,wscibili. no,1 più alle, sola ragio11e. ma llil'istirllo stesso clie sente le orru.oni.e su.preme delfeli.ro, delfarle e dello bellez:.o. le quali spesso Ji trova110 in popoli primitit'i. ,, nq,r, si rilrQ1'(1110 più, 11onosu1nte i bagni e i termosi• /oni. in ultri po/>Oli più evolu.1i. E qui allom è eddenk cl,e si hu a /t1re cJ11 la Juperiorità e inferiorità 1•ert1. Si ho a /t1re essen:;iolrnt11le con armonie di tùa. ron popoli e persone che /1::wnQu.nu sii/e e u,1a dignilà superiore e q11,-sur nwstra110 anc/u- nel periodo J,,flt, loro relaJir;a incii:illà, Imi• dot:e altri popoli più fai:orili. g0</ono conlemporoneamcnll' forte di beni civili maggiori. ma nelCarrimo non lcmno chi' 1111 CU• mulo di deviti:.ioni e cor1tradi.;;,ioni,fognì ge11ere, Il 5iudi:io si ri/erifce alloro no11 più al a1lcolo dello ch-iltù. mo. mrremmo dire. olla Jensibilità musicale. ulCin1npret11:.iou, u11imica. che unch,- soltanto si rfrcla. ,, dii ,.-,,la con animo im·orrouo e t>echi aperti. per la strada .. fra il populo. Yi sono 1erre nelle quali Ji pui, camminare fH!r chilometri e chilc~tri a11che nelle :one più primilfoe e ,n,:no ricche di me:;:i civili e di i!iene: e tu.I/uva ci ,i senu sempre fra genie /tJtta d'un pezzo. ,. ricca di una superiore armonia. La 11ila fra e,si i tulta sana, ~ talla contesta di. chi.ore:.:a.e lxmlà nelle po· role e neili aui.. Fra es,i ci si senù bene. come nella dolce patt della t:am{HJgM. Il frastuono di nwlle realtà e~ non
Jla11noi11sicmc, questo rumore che ci ro11i,,a le orecchie, nòn ii odr p,ù /rn essi. la vita fra di loro può per noi acquiJ«ire J>er•i11'-I ti Jigni/iallo di una puri/icmi.o11e i11teriore. Il volto, ancl,c ~e 11011 dotato di bellezza, può poJJedere u.11aluce inie• riore. fa qu(l/c diffonde stti lit1t,.."<l11U:11li una puu, tma qualche renustà. che ili /011do è u,ia co.sa sola. lu più preziosa e cara di tull,t: e si cluama dignilà. Dignità, solenniti, del tmllo. CO· scien;;uintegra: ecco l'armonia. Quando poi queste ra::.;;eq, u.f!sli popoh s1iluppa110 daci.:ero una cfrillà, uriche q11esU1porla i .seg11itl!'ila loro grar,de;;:.a.interiore. 1~urtroppo è ~rò proprio que.su, ci1.dltà elle JpesJo, 11el .suo cougestiorwto s1.:iluppo, comincia a portarli i,, prrdi=io11e. Prowio quegli elementi, si potrebbe dire, che /ll gente 1,ol, g(lre appre:.:.a di più e con tanta 1>tnera:.ione, lt, mecca11ic<1. fo compillle::.a scliemalica e ,ieloce dei .sistemi, la cosicletta mo• demità. sono quelli clie comincùmo cwche a far penetrare 11elfuni1110 ta11U1 dure:.za di cuore, imprornisa disumcmità di c,ccenti e d• procedimenti. ridu:.io11edellu t•itt1a schemi che pOs• so110"ssere. per i popoli più i11cau1i.il principio della /in!!. Resia du11que fisso e prorat-0 che i popoli superiori più. lo sono nei loro principi, che nello strolgimento più maturo delle loro tarde civiltà. Afu vi sono ll1tche popoli nei quali ogni t·esligio di integrare oneslà. è r•er(lmenle dispers,,. E.i 110ndt1 poco. m(I ,ht così ùmu• mere1Joli temp,'., che perfino i loro volti e le loro pcrso,re /i• siche res1,in1110diso11està. Allora 1,·uofdire eh:! quest{1 degene· m~ionl! interiore è possatt1 ulltt ra::.a; e u11'e1,-enllu,/eried11ca:.ion(1intt>grnleè di/ficiliJsima 1 per 1,01,dire impossibile. Anchf! se la moro/e loro si riformasse, impouibile sarebbe ri/ormllre i11tn(u11et1leil loro stile, che è il loro più preciJo e im• 111.edi,,to istinto, sut q,wle. una rolla degenerato che Jia, ragione ed educa:,ione posson.(Jorm<ti be11poco. So,,o fenomeni degerie• mtll'i i11lllllO simili, flell'onlfoe morale, " certe malauie /isi· che, eh,• storcono e deJXmpera110de/i11itivame11le i teuut.i. QueMi popoli huww r:olto i11sa110;le loro gioie ru:m sono m<ti più sc,~1•redi 11u1li=ia.Qualc0Jt1 di L'(lno. di non ge11uino, non Jchieuo, si rhiel<t ine11itabilme11te in tulio il loro modo di agire e di reagire: sahVJ pochi migliori e i11teriorm~nte pri1•ilegiuti, quasi tutti pt1rtecipono del male comune. IA loro lingua, nel suo suono mu...sicale ( il solo elemertlo t--erume11tet imme,liato ed e..ssen=ialet, è anch'essa deaiduta come W loro anima; e ha lanu, poca dignità q1umta 11eha il loro tratto. il loro moclo di gesticolare e di porgere. --4 DMe a questi popoli il lx1g110 e- il termosi/011e: sprauno più puliti riel corpo. ma i loro gesti resteranno ciltrellanto inipun", e il loro s15uardo sc,rà sgu.ardo di cane, di ignobile servo. capt,ce di- liJciame11ti e di piu1ime11ti coni< di imposi:.i.oni, ma non di eJser signore di sè e del mondo nella vera pace Jolenne delttirmo11ia cosmica. E og11ia11imale i11corrollo sarà migliore di loro. · Sono i pop0li di cui 110nci si può fidare .. llan110 una m«sicalità slriJcian.le e ricca di volute fantasi.ose come la serpe, ma iricapace del nello ritmo ci<usico. che è soltanto diriuurct ~ dominio. E anche i Loro uomini migli.ori saranM spesso elicame11tr inferiori, nello spirito e nel voilo alle buone anime semplici di quegli altri popoli. Serenità, serenità. rhe è semplici non oJtenlaU, dignità. Que• sto è il gronde tesoro: e quarulo c'è esJo anche il servo incute onesto ri.spetto, come il principe. Souo i popoli fra i quali le diflerenze di classi non portano con sè a11cora soverchia differenza di pulizia quelli che posJeggono ancora incorro/la La dignità della loro razzo. Non avete mai 11otato come la sporcizia che regna nelle classi inferiori dei popoli inferiori è qualcoJa che 'nQn ho di• reuamente a che fare col sapone e con l'acqua? Nello .slato di nalura, e non coinvolti a forza nella stessa degerrerazioM, gli animali .sono in/inùamente più puliti, più se,uihil; alla bella Ed ecco come, ,empre negli Stati Unili, ,i avvilisce la virililll Oue,to manifesto invita i giovani ad arruolarsi, perchè ... la diviu piace alle ,agane! d1s11i1à del loro corpo. Ji lame e tanle ripug11a11tiper.son,• 11ma111..:. Bieco è, anche preuo le perJOrie buone, o almeno destituito di sicum pace e onestà, lo sguardo dei popoli lllfcriori. Come sono eui dit'Crwti i11/criori'? Se11:;udubbio per ,·irlù di urm degeriera=io11e,che operò se11:.<t .sosta i11 loro <lllrc1L'erwliwghi secoli. Sono i11/lltti sempre i pepo/i cece/ii, quelli che recw10 11el sangue tali segni dege11e• mti11i. Il male è che essi li portmw c1pp1mto 11elsangue. e cfe. /i11itit.'(1111entVe.i sarà per loro u11areden:;ione? A giudicare dai loro sguMdi. OL'e il principio mulig110 si. è /allo ll/se,uibilmente e .souilme11te cOrne. si daurebbe dire di 110. A11ch(• il Vllngelo 11egòtalwlta la re<le11.zio1a1ie figli del dia1'0lo. I( ghig110 del sudicio lenmti110 è una cosa che fu pif:tù. Che /are con eJso? Edu..rore,qua11to.si può: e per il resto. gm,r. darsene. e st1perJi servire degli uomi,d, come ci si sen·e delle cose: per qua11to esse posJ0110 rendere. Ge11eralmente t poi anche t·ero c/1e lo dege11erazio11eport(I scoraggùmte11to tt ,,ivcre e quindi incfril1à. E qui. è il punto 11elq,u1/c quei giudizi, che te11lavund orientarsi. sui L'Oloridi ci,,iltà, ut,eranq tull'!_ria ragione; poichè 11011 si .sbaglù11'<JrinOell'istinto. anche se esso congilln'-e"" elementi logici in sè 110,- roincidenti. A questa SL'Olta volevamo arriwre. Perc/1è ,v.,let.-amo5iu,,. gere a. dire che quei giudi:i che fustigano a scmgue i popoli lerci e incivili 110n so110da di.spre::.tire. a11che se /ctlsi e cwti, storici: essi mell01w il dii-O JU. ferite car,cerose clie, clipeuda110 da questo o da quest'allro. soM tuuaviu assolutame11te tali. Sci.occo è giudicare a metro di civiltà, quando 11011 Ji voglia che j,1r dello spirito. Afa qwrndo .si voglia tocc1.1ri> la JOJla,i:u profonda della cCtme, quelfo che. al solo co11tatto, ci /ci JOjfrirr o gioire, c,L/oro è giocoforza che, pur con tu.lii i r(lgi(,.. 1wme11li.cap:iosi che faccia.mo, Ji giunga a.ila .sosta11::.easse11ziale. Il leoonlirw non è i11/eriore perchè levantino, e J>erchè ha il mu.so somatica.mente fatto così e così. Afa perchè lw l'a11ima degenere, l<tquale si raffigura ed e.steriori:.:.aa11che in u.n volto e in uno sguardo degeneri. I trattali di, storia, e di geo• grafia ci rat:conlano poi molti particolari interena,iti inU>rno alla Loro vita e ai loro costumi.. Ma noi sosteniamo elle anche se il livello di quella vita " di quei costumi fosse diverso, come è in elfeuo nelle più grandi e civiU;;:-0te cirtà loro, il male sarebbe lo stesso. e la loro inferiorità non Jarebbe minore. Occorre abituarsi. a Jentire così, grandù,.s.,ment.e, le anime dei popoli come it nuuici.sta Jente di. istinto l"accordo degenere che non con.suona. "' Allora il mondo non appare più materia e linee materiali, ma è, com.e per i piuigorici, vertigine di armonie e disarnwni.e. E se ne sente u1lvolta l'orribile odore, come lo Jentivo Cat~- rina da Siena in presenza dei cauivi e peccatori. GIUIJO COGNI
P tT uno spinto d1 ancntur.1. assa.1 pronunz.i.ato le grmi di Arabia mostrarono fin da epoche remotissime una grande tendenza al1·cspansionc con direttrice, di massima, nt -o,•cst. L'Africa, e in putu:olue l"Africa Xord-Oriencale, ne aHCrtl fortemente gli dfotti. L'uionc svolta,•i aura- , crso le età, cd in non pochi luoghi anwra attiva, è bc-n riconoscibile nonost&Ot,) il li,·elJarnento che la ci,,iltà airo~a trnde ad a1>portarc ovunque: JJCrchè :·influsso cultura.le arabo agisce con tratti <-arattcrisrici che si incidono a fondo nelle popolazioni che lo accolgono. In particolare nellt' regioni africane front~anti il ~1Witc-rranco e il Mar Rosso, nonchè la parte nord-occid~ualc dcll'Octano Jndiano, ri1154:diarsj d1 uomini partiti dalla cosra araba ebbe- impor• tanta culturale note,·ole e per quakhe cosa fondamentale. Nessuna data ,;cura può fl~sarsi ~r il fenomeno fincM l'Islam non prese ad al{irc fuori d'Arabia. Di coteste date, la pili antica risale alla conquista delrl--4:'1110latta e.la Amr lbn al-As fra il ~3() e il 641. A capo degli .\rabi corwer• IO enti rabizzate tlli alla nuo, a fede egli si spinse finu al ~tarocco. Il numero dei guerrieri immig-ratj nell:\ , alle del Nilo e nell'Africa Settentrionale fu allora esiguo. Un più forte arri,·o se ne ehbt ncll'XI secolo )JX'· cialmfflte con l'in,·asionc dei Beni I hlal e tribù ad essi soggette. L'impresa cb~ origine nel 1048 pcr ..suggcrimcnto del ca· liffo Mustansir dei Fatimidi. Stando alla tradiziollC, ogni uomo ricc,•ettc un cam· mcllo e una moneta d'oro con l'ord111c d1 stabilirsi in occidente e J>redicarc la religione di )faometto. In due anni di atti,•ità hellica allo scopo di far J)roseliti, la Circ• naica e la Tri1)()litania H'ntltrO sottonlC'S• k, onde i Beni J-lilaJ s1 insediarono a Tri• poli e a. Tunisi. mentre altre tribù si impadronirono della fascia eosticra fino al .\farocco. Per onde successi,·c, e talora riflussi verSQ l'est e il sud dell'onta hilaliana • originaria, si rbbe così l'arabiuazKme in ""so culturale-, e- solo in 1urtcrazziale, dell'Africa Stttemrionale e la distribuzione delle 1ribl1 arabe, o sedicenti ara~, fino a 1uua l:c ,•alle del :-.Siloe al Sudan all'incirca come si ha attualmente. i\cl XV secolo l'aV\·c-nro arabo fu assai Af1•i~a nsc::ntuo nella zona di Harar specialmente dopo che questa, col decimare della po1ctu:a abissina, ebbe consci:-11110una ccr• la atnonomia. La prosperità vi aumentò e sarrbbe certamrntc d1Hnu1a considere- \"Olr " le µopoluk,nj indigc-ne unsero saputo meglio raccogliere 11lie, 110 porla• to,•i dalla cultura islamica. In 1empi anteriori a questi ullimi aV\'enimrnti parecchi Arabi. truersando 11 ~far Ros3"0, si erano insediati nell'Africa Orientale, o mO\·endo anche dall'.\rabia Meridionale e dal Golfo Persico a,·e,·ano approfittato dei monsoni per spingersi ol· tre l'attuale Mogadiscio. Ad essi n attribuita l'azione: concro il Madagascar e ol• tre che dette luogo a incroci con genti lo• cali e ad 11n'att1rn esporta11one di me, talli prez;osi dall'Africa Meridionale verso 1'1\sia. .\,·anti l'epoca islamica. uomini d'Ara· bia s1 erano rt.--ah nd Sudan seguendo ,·ic di cui una per l'Uadi 1 lamamat coct.ava la Tebaide. Alcuni ritennero persino che i conquistatori egiziani dinastici fusscro di pro,·cnienu arabica. penetrati at tra,·erso la regione don: oggi è Massaua. Senza dubbio, però, l'Arabia nel I I m1lle11nio a. C. prese a colonizzare !'Abissi• nia e ,·i si im1)()SCsoprauuuo fra il 1500 e 11 jOO a. C. Si ebbe da .allora un traf• fico auirn fra l'Ab=ssinia e la ,·alle del ~ilo. Approfittando di cotesta ,·ia sembra che un tt dello Yemen, nato nel 134 a. C. ahbia fatto una incursione nel Sudan e indi raggiunto 11)lagfeb. Anche la fondaz.tOnr del regno di Cannn è auribuita a un llim;arit:11, Sayf lhn Dhu Yazan. Jkn. chè «1ucsta sia probabilmente una fa,·ola, indi7ia la probabilità di antichissimi ra1► rorti dello Yemen con l'interno africano. Fra I tanti 111d1,idui che attualmt=ntc in Africa si dichiarano Ar:tb1 ~ difficile dire, anche per lo specialista. ch1 in ,·crità me, riti cotesto nome. Si trovano Ira essi hra• chicefali e dolicocefali, uomini a pelle bianca e capelli ondulali con tuUo l"aspc:t• to de1 Caucasici, e uomini a pCllc nera, a capelli lanosi e francamente !\"egri per qualunque altro c.1rat1erc. Ndlc diversi: 1>arti Jcll'Africa, così. mentre ,j è un gran numero di genti scnz.a dubbio arabi1za1c. la qualifica di Arabo ha S\'11S0 antro-
Tipo Tuareg Tipo etiopico ( mhu•) .... Ar•biuelo d•I Congo Arabiualo del Sudan pologico, ormai, in un be-I ristretto nume• ro di cui, per tribù quasi tutte nomadi. Si tro,•ano tra es,e i Kababisé e i Kauala, dil·cnuti oggi i più ricchi allevatori.. di dromcd.u1 del Sud.\n. Vivono nelle aride cstcnsioni del nord-ovest del Cordofàn. La ,·ariabi1iti ddle fisionorntC ha cominciato ~ l'M!rò, ad essere noc.e,·ole. ormai, anche rt:r costoro. Vi ha grande influsso lo stato pacrimoniale delle tribù nel senso di con• durre a un inquinamento negro tanto più spinto quanto maggiore è l'o1lUlenza. J..a riccheua, difatti, facilita la formazione di grandi harem nei quali le negre sono accolte in buon numero, moltiplicando ai gruppi bentstanti le occasioni per ri~ vere sangue negro. Ne deriva che l'at· tuale capo dei Kahahisc ~ di 1><:lle scurissima, bcnchè di faccia europo:de, mentre nq;ri e a ca~lli lanosi sono parecchi dei suoi sudditi. Tra codesti nomadi non è ra• ro il nuo arrnt'noide, cioè a dorso con• vesso, 1>0rrato sem:a dubbio dall'Arabia e r.ncora non scomparso per incrocio, •m:i ri:.orgt"nte con tenacia, anche nei p1ù ne• groidi, 1,cr dommanza mendeliana. Arabi da dirsi puri si trovano, ma in piccolo numero, in Libia, come lo denotano le misure del Puc:cioni in Cìrenaica e quelle prek dallo scri,·ente in Tripoli• tania per incarico della Reale Società Geografica Italiana, Il già 11010 dimostra, in cotesti gruppi Arabi, una somigl~nu, considcrc\•olc di oomposiz.ionc in dipcn• Jcnu della loro 1•rohabile unità di origi• ne. In generale, le tribù arabe sparse dal• l'Egillo e dal Smlàn Anglo-Egiziano al• l'Atlantico fino in Nigeria sembrano 1ro- ,arsi da secoli sui luoghi. Una sola, la tnbU dei Rasciàida, o Zcbeidie, delle pro,•inr-ie orientali del Sudàn Anglo-Egiziano e tiel Sàhcl Eritreo, ~ di sicuro arrivo re-- «nte. E' di,·enuta famosa p('r i eeiehri dromcdui rosso-bruno da oona di cui ~ allevatrice. Non manca, infine. chi suppone anche i Tuàregh per la meno modihcatt <b genti ,·enute d'Arabia, se non addirittura un incrocio di L1hiei con I limiariti. Da questi avrebbero imp:irato una :,;crittura, f'\Olut:1_si poi nel Tifinàr, d1,-crsa dall"arabo ma oom1>arabilc, secondo certuni. con gh alfabeti criopici e sabei. Pur non esistendo luce suAicicntc su alcune delle questioni accennate. il complesso prova con ccrtcz· za che uomini d'Arab•a s,•olsero da lonta· ne epoche atti,·a uionc in Africa, spesso costìtuendo,•i il fermento per grandi i111• prese delle trihù indigene da essi con fa. cilità manovrate a hni propri. Con C\'i· denza l'influsso culturale, e specialmente ~ngu1s1ico. riusc.1 in tal rnCKIO notevole ma non quello antro,,ologieo. Utile sarebbe che i veri Arabi Si tcncs- <:lro in Africa ben separati dai scdi«nti tali: ques1i ultimi talora non posseggono, c<nne i primi, 1)()ssibili1à1)Sichichc elevate, ma. al contrario sono gemi in via di re· grcHo per il pii1 frequente riprodursi con Negri. In proposito ~ notc,·olc: l'esemrio di decadenza razziall' e culturale estrema• mente rapida offeno da elementi et11ici Arebiu to d•ll'Ug•ndo Tipo •liopko (Galla Liec.è) ----- Il
Arabiuali dal Tanganika sul)eriori venuti d'Arabia in tunpi relativamente tardi e mescolatisi con :'\egri nel bacino dell'alto Congo. Vi hanno ge• ncr:i.to una casta dcri,·ata in gran parte dai Bacnsu della regione tra il Lualaha e il Suukurù. Sono numerosi da Stanley\•ille a Congolo, lungo il fiume. L'origine risale agli Arnho-Zantibariti 1>enctrati nel paese in data incerta, anterion.· al 1863. pro,·encndo da Ugigi e spintisi a scopo di com· mcrcio fino al l..omam•. Stabilirono sul paese una tirannica signoria, culminata nei suoi fasti. o meglio nelle sue ruberie. sotto la guida del famoso Tippo Tip. Già a\·anti di Stanley gli Arabi erano giunti alle cascate che d.t lui prendono nome e ::ve\'ano fatto incursioni ndl'i\ru\'imi. I \·ari condottieri, dh·enuti immensamcn· te ricchi, si circondarNlO di schiavi e d1 armati. Pan·cchi di questi ultimi erano appunto .Bacusu da loro rapiti giovc1nissimi alfa tr:bì1, poi \'CStiti all'araba e istruiti con cura onde ,wcrli a seguaci e coadi1uori nel loro commercio nonchè 11sarli come sicuri strumenti di domin:o. In ciò essi superarono per ferocia gli stessi padroni, atteggìand~si a capi e a tiran• ni ogni \'olla pc.XCa\no, trattando con di· sprezzo i frntelli di un tempo. nè ricono• scendoli pil, come tali ed anzi taglieggi,mdoli con la \·oluttà di comando data loro dallél impro\·visa ascesa. i larem popO!atis· simi, in cui ebbero accesso le pili belle Negre procacciate dalle razzie, si forma• rono nelle sedi dei nego::iami arabi. Sorse cosl una schiatta cli bastardi. a costituire i J)Cggiori figuri forse mai sperimentati in Africa. La massima J>élrtc,però, degli apf)élrtcnenti alla accl·nnata casta congo• lese è data da Bantu. A riguardo 1..lcglieffetti rauiali prodot• ti in Africa dagli immigrali d'Arab:a, 11011 può tacersi della \·ecchia ipotesi secondo la quale gli Etiopici sarebbero una neo-- formazione, in S\•ilupoo l!'\'Olntivo ascen• dente. •!ovula a incrocio arabo.negro. La 12 critica a rak idea richiederebbe una lunga trattazione lCcn1ca. Significativo nondime• no è un accenno in dif(•llo rapporto alla presunta recente origim: araho•negra dc· gli etiopici. Dur.tnte epoche imprecisate, e pil, atti\•amcntc dopo ravvento dcll'lsla· mismo nel ~mlan, i Negri filtrarono da sud a nord attran:rso il Sahara <', impor1ati come schia,·i. raggiunsero le rive del i\ledit('rraneo. Ben 1rattati dai i\lusulma• ni, per i quali non esistono ((nCstiont di colore. i ;-..'egrisi incrociarono persino con i loro padroni. I bastardi. considera:ì a tutti gli effetti come Arabi, vennero a tro- \'arsi talora in 1)0sizioni sociali clc\·ate. I Berberi, eJ ancor più gli Arabi, restaropo spcsrn modificati cosi d.11 s.1·11.guneegro, onde il Nord•A frica offre un ottimo cam• po per lo studio dei loro ibridi. La nostra Tripolitania ne ha in grandissimo nume• ro. distinguibili con chiarezza come è sempre quando in un incrocio entra, an• che in minima J:>."\rtel',clcmcmo negro. Il Negro, difatti, domina ncttamcrue. in scn• so mendeliano. sulle razze con cui Si incroci:1. Tutta l'Africa forni~cc di ciò una dimostrazione inequi,·ocabik. Il fatto oiirc una prm·a da 11011 trnscu· rnrsi contro l'ipotesi accennata sulle con• seg-uc-nzedell'incrocio arabo-nc]ro nell'Africa Orientale. A parte ogni altra consi• derazione. nessuno può mettere in duhbio che gJ: Etiopici J>OSSscgganocaratteristiche fisiche proprie ::c..:e11111at1ssimlei . determinarsi di e!-sc per effetto del miscu· glio i1wocato costituisce frattanto un.1 af• fcrmazionc in nessu11 modo al)poggic1ta dalla biolog·a. Sta comunque che in Tripolitania, dopo innumerevoli incroci degli Arabi con quc1situtte le rane negre e ne• groidi, nessuno ha \'Cduto sorgere c1ncorc1 uomini ariegl,!'ianti nemmeno lontanamen· tc gli Etiopici. 11 JJrodotto ottenutone è in• , ecc intermedio ai progenitori, secondo era da aspcttarsi. onde tradisce bcn;ssimo la pro,·enicnza. Strano è, poi, che dal con. tatto, nella nostra Africa Orientale, di ti· pi a pelle non scura, o bianca del 1u1to come gli Arabi, con altri a )>CIiercl;Ui\'a· niente chiara, quali le gemi altorno al• l'arca etiopici\ meridionale, siano S~\1li ibridi, come i :=-omali,la cui pelle è la ?,:l1 nera riscontrabile nel loro continente. Niente di simik :lV\'Cllllenemmeno a hre• \"C distanza nel sud. ossia del territorio del Tanganica e lungo il Lu;ilaba fino a S1au. le)Tille O\'C pure, dicemmo. l'incrocio arabo-negro t! certissimo. Come c:rnsa ddl:I inconfrontabile reaz'onc g-enc1ic,i nell'Africa S1:ttcntrio1mle, in quella Orientale, nel T:rngaufra e nel Congo non si \·orranno addurre di\·crsità. di clima, di periodi di tempo o di tipi umani. perchè i calori e la siccità sono grandi, rincrocio si verifica da secoli se 11011 e.la millenni per continui apporti d'ambo i lati, e gli stessi Arabi del nord e del sud, non• chè s:mili Negri si ebbero 11nicome là.. Si aggiunga che nessuna delle spiegazioni pro1>0Stcper chiarire la cosa è convinccn• te, pcrchè tutte sono basate, i11 maniera t•oppo unilaterale, su semplici dati metri• ci. ris1rctta C\·idcnta culturale e incon1rollahili affermazioni di indigeni. Circa queste ultime ben poco ,·noi dire che, ad esempio. una cabila somala si di• chiari discende11t,.:di 1\rabi e descri\'a di <'Ssi anche il modo di arrirn altra, crso il mare. E' fenomeno generale africano quello d: frcgi.trsi dei 1>iùass11rdi :amcnati. di magnificare le relazioni con 1'1-\~ia,in particolare con l'Islamismo, e di far propri<· lc gesta altrui ritenute mcra\'igliose. l'\cl• la \'alle del Nilo sono innumerevoli i vii• laj,!'gi la cui J)Opolatione pretende, per pu· ra traditione. di discendere dai pochi guerrieri giunti dall'Arabia nel secolo Vll. Xcll'Africa Sc1tc11triouale esistono tribù d; raz.r.a h('rhcn, COll\"Crtilesul posto al ~iudaismo. onde è loro \'allto, a somiglia1L za di tutte le colonie ebraiche, di appar• tarsi d:\I resto della popolazione. Esse con• sen·ano, così. meglio di altri Berberi, la 1mrt~tza del sangue: Nondimeno asserisco· no, e S<ln con\''nte. di do,·er cercare i propri .t\"i in Palestina, Sl"C0ndousano i loro correligionari, Ebrei autentici. Kcll'estremo meridionale del nostro Feu:an e nel Tihesti. i Tcbu cohi\'ano una leggenda, posteriore indubbiamente alla diffusione delflslami"mo. J'k~rla quale sarebbero ve• nuti dalla ~lecca, dopo );i morte di Maometto, 1ra,·crsa11do il Mar Rosso su otri gonfi di aria. La presenta di essi nel Sci· hara è i1wccc riportabile ad almeno un millennio prima. Analoghe affermazioni si ritronHIO fra i nostri Somali e ira parce· ch;c genti abissine ~r vanagloria nat.1 dal· l'ammirazione verso gli uomini dei quali, con entusiasmo. abbracciarono la religione e parte della cultura. In conclusione, gli Arabi 1>nri sono un'infima minoranza in Africa. Nel continente trO\'asi invece uno stragrande numero di altre genti, da es.si derivate per -incrocio o soltanto in• fluenzate culturalmente, alle quali, a mio parere. il nome piì1 adatto da dare i.· quel• lo di Arabizzati. UDIO CIPRIANJ Fologr•lie dell'ntore
INTERPRETAZIONE RAZZISTA S 1>csSoil mito. meglio che ad iuterpretazioni 1eologiche e cosmogoniche !!ii presta ad interpretazioni razzistiche. Mo:ti moderni mitologi hanno creduto di scoJ>rire nelle metamorfosi degli dèi e dei ~midei la rapJ)resentazione di faui esoterici, o una simbologia, o il documento segreto di Fatti slorici. Non dico ch'essi abbiano sbagliato. chè talvolta il ricorso è fin troppo e,1identc, ma forse a,,rebbero fatto bene a prendere in considerazione anche ~li aspetti rau:is1ici che moltissime ,,ohe il mito adombra. E' il ca~o del mito di lo. la lormentatissima figlia d'Inaco. la quale. come hllli !luppergiù sanno. per via delle adultere gioie con~ a Cio,•e. f'u punta dall'assìllo di Giunone gelosa, e spinta a fare il periplo del Mediterraneo orientale. dilungandosi lungo le coste del Mar Nero. del Mar d'Azov, del Mar Hosso, del Golfo Persico, dell'Oceano Indiano per risalire, allra\'erso l'Etiopia fino alle foci del Nilo donde, attraversalo nuo,•a· mente l'Egeo. ritornò al punto di partenza. Abbiamo dello. attra,·ersato di nuo,·o 11Egeo, perchè lo. alrinizio del tormentoso ,,iaggio, aveva preso la via di ponente, arri,,ando a percorrere tutto il bacino deffAdriatico, il gran setuJ cli Rea, fino ai Veneti e ad Aquileia, dando poi per sempre il suo nome, nella discesa. al Mare Ionio, che molti sostengono e95ere stato il primitivo nome dell'Adriatico. L'osservazione di un mi10 razzistico adombrato dal "iaggio di lo. può indurla anche il ratto che ancora ai tempi di Erodoto i gre<:Ì erano dai barbari chiamati, senz'altra distinzione, ")oni. ciò che per loro costilui,•a motivo di cruccio e di dispetto. per il fatto d'essere tutt'insieme confusi in una origine impura, e ri\'endicando essi l'appar• tenenza a ceppi meno generici. Si rilegga il Prometeo di Eschilo. là dove il grande reo. benefattore degli uomini, incatenalo alla rupe caucasica. predice ad lo il tremendo '\•iag- .gio che do"rit corn1)iere per espiare le aduhere carezz.e di Giove. Già in vari punti della tragedia. Promeleo lascia intra,•vedere l'inizio di un nuo\'o ciclo economico-razzistico dell'umanità che coinciderebbe colla fine dell'età Saturnia e l'inizio dell'età di GiO\'C. (Quando più lardi Virgi• )io, nell'egloga a Pol:ione. canterà di un ritorno all'e1à saturnia. parlerà di not'a progeni~s. cioè nuo,,a generazione, nuova stirpe. quasi che l'a,•- vicendarsi delle razze sia il presupposto della fine di un ciclo storìco e dell'inizio di un altro). Infatti Prometeo più volte chiama Giove dei beati reggilnr nouello, e a un certo punto spiega chiaramente la gigantomachia nella quale lui stesso ha aiutato Gio,·e a salire al soglio d'Olimpo. In tutta la tragedia esehilea Prometeo annuncia un lungo periodo per• l'umanità, oscuramente commisto al sorgere e al decadere di nuove stirpi. di cui lo sarà non secondaria protagonista, se non addirittura la madre e fondatrice. La donzella. peraltro. porta con sè il ricordo delle nozze con Gio\'e. ed è: destinala dal nume a dar vita a nuove generazioni. La sua melamorfosi in giovenca è indizio non dubbio del simbolo della fecondità. Ma ritorniamo alla predizione. di Prometeo, nella quale è esposto chiaramente il ciclo delle percgtinazioni di Io, sotto forma di giovenca e stimolata dall'assillo, attra"erso la più gran parte de] mondo allora conosciuto. PROMETEO Di qua ri11ol1a Verso Oriente, in.jeminati campi Scorrendo giungerai presso gli erranti Scili, che in ca.se di coni.e.sii vinchi, Su girevoli corri a1to locale, Stanno, e lungevibrarui archi alle spalle Portano appesi. A quella in/e.sta genle Non t'accosuu. ma via tragitta, i passi Declinando alle .spiagge ondi.sonanti.. Quinci a sinistra i Cali.bi del ferro Operatori han sede: onco 00 loro Guardar li deì; che itwspilali e crudi Son pur e.ssi. Alflbrisle anco verrai. DI UN MITO
Fiume invera altrag&ÌOJO; e no11 ,-artarkl; Ck mal ,i puO. n al C<>acan "°" giungi, Altiuima de' mo,rti. dal cui ciglio Impetuosa e spu,r.egéunte ,gorga. Di qud mante le v,,_11,:al ciel ~frine S,,perar ti co1a·iene. e g;;, calando /',:r la ,'la del merig&ia, ali,, ntmicAc Del ~i,il seuo Am4Ulni v,,_rrai, Cl,c;,. Temiscira ol Terma<Ùmte in riva Su,nu, a,·ran poi. da"" a' ,raccl,ieri a~'"''S4J, F, mutrit;na alle 11u1•lil ma,diuerru La Salrnideuia /ace: eue buon t;rada Scartu5'Jramwa' paui111aJ: tu quindi' Ciunlà da,·e pW. o,rgwla è la palude, l.'i.tma Cim-ria uttint;erai; ,..,. ,l'uopo Ti Jia losciorla, e ct1lkar da /or/,: Jl\M,:otico stretta; onde poi sempre Rimarrà fra' n,a,1,./i u,ra gru,. fama Od tua tralJilla,,: llo,faro ,ranwlo Sa,a quel &,<>l/o.Abba11dana,u/o il suolo r,. ,tt'urapo ,:o,i. •ul cantille11/,: l'erraidelfA,;o ... ' ....... . Q,u,nd,, vara,lo il ga/Joa•·rai,;cheidiu Canti,re,ui di,idt, alle pii, cu/Je V;., d'Oriente il pie' volt,,mda e il fremita Del mar po,,..,uJo. ulfe Gart;anie •piasge CiU11serai di Ci.Jint. a•·e J,mora l'an/e,-«cl,iefonciul/e.ilcrinNnu/,:, Lt:treforcidi.c~u .. salocclu'a.e,ola //a,.,.o an demefro 1uu... e Iloti /e w:de 1/Salt;Ùlmmai,nèlonollurllall,nu. Stan presw /or/,; tre sarei/e ulale. I.e ml&uicrillile Gofga,.;, llemiche De' morlali. cosi chu 11ia11mortale l'uO,pirar, ~lemfra, uaradi rilo. l'eri,..,',ufoon:iw.~altri,aradi l'ureave~rfulle1/uco5'J:im,;ti. Ca11idi Ciow Jalfadu,rco romo. Cri/i "amali,,:g/i llrimaspiequcllri Cheunwtocchi.ol,annoinfra111e,e/<1,.,u/11u.rgo Dell'<1urcofiame,lil'lu10,.wuior1W. Tieflli. lunge da loro, e ,.,,,,,u quindi l'i;rlefontide/Saù-a quelloutr,.,,ia Tu,oo"" u,. br,;no popola iacoogli.: Sa l'Etiope rfri.:ra. E /11 /u,.so e~S4J Va' /i" da,.., la .wcr,, onda gradita Cii, J,,' molti Hiblini il NUa spa,rde. EiguidaallaNiru,,;:,, ti fia • TrUm&olar COii/rada, o,,,. UliO lu11go fa,.Jor colallia o le com:cde il fato, F.o'Jit;liw,,i ... l'ol)Oli, paeoi. razze di,·e>M: dovri. toccare 1'13>ill11t1ncca nel lunghi,, simo giro al .alo $COl'O di dar vita a diver1<1 slir11i quali la Libica. l'Egi• aia e, da ultimo, la l't:la,gica che do,·c,·a avere tanta ìmporlsnua per lo s,•iluppo della noi!tra civilti 1irreno.adria1ica. Stirpt nuo~e, e ben di,1inte da quelle che lo iueontn,ri. Jungo il eammin<,, le quali vioever,a sembrano ap11artenere alla prl!ttdente età ,alumia proprio per la slrannu ,!ella loro strult11ra filic,,, te:st.imoni di generuioni mostru06e ed imperfene qu•li le Amazzoni. i C,.lihi, le f'orcidi, le Gorgoni, i Grifi e gli Arim~pi. Insomma, il viaggio di lo adombra un completo ciclo a,uropabiologico, intettSSante lul1o il l,acino del Medilerraneo centro•orienlale, che Eod,ilo • .seguendo e rifa«ndo il mi10 a ,uo modo. 11011,:nel l'ro11,~teo/~gato. e con• tinua nelte Supplici. ~ Nelle ~pplici 1i conclude, anche nella di,oendenza, il mito ra.uis1ieo Inachio. cioè inizi,to nell'Argolide da Inaco. 11adre di lo, e terminato nel• l'ArgoÌid,:ateMa, dopo il luu~o periplodieuiab· biamo parlalo, dalle Oanaidi. &nominate anche qu.in.«. ge,iera:ion,, di lo. Aque91011untoèn~riorichiamatci:,,lladi, -.,Jenia)!erliramidelles1ir11idilnaco.Oaln:,,co mw:e lo; da Gio,·eeda lonasceEpafo; da l::pafa n.- Libia; da Libia naxe Helo; da Bela nHcono Oanao ed Egiuo, rispettivi 1>adri, il primo. cklle cinquan1.al)anaidi;ilseoondodeicinquantacugini germani delle Oanaidi le cui none (e,i tenga pre- ,ien1e appnn10 ques1a ragione di contesa data d111l1 nuiiali1i,diconu.nguinei) •barrite dalleragnze,e de$idcrati6sirne inveoedaigiovani figli d'Etiitto, far. mano l'argorucnto della trag,,dia Q<:hilea. O..C:uro. dicono i mitologi, è il mOlivo dell'odio e della rep11gna11z.amol!trata dalle Danaidi per il matrimonio coi figli d'Egi1to, eosa moito slran1, ove si pe11dialla faciliti, dei ma1rin>oni Ira puen1i
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==