La Difesa della Razza - anno V - n. 3 - 5 dicembre 1941

q11estio11ario PRO E CONTRO LA STERILIZZAZION Il problema che più appassiona i nostri "signo!e" Si SPQ$0 più tordi ancora, cd é lottori 9, ancora una volta, quello dello ateriliuarione. Abbiamo ricevuto al rl9uardo moltissime letlere, tro cui scegliamo lo più .nter~fl. Il primo posto compete al breve e denso scr1tto d una lettrice. E!eonoro Villani, dl N'oc•ro: Infer:ttre. lo quale riassume assai chiaramente i termini del dibattilo; e vi 09• giunge un suo modo personale, lu~ e ser,•.J0to di considerare la 9rove quesfone. Quoiuo neutro p:emeaso non deve comun• que far credere che no1 vogliamo sent'oltro lor nostra la tesi della camerata Villani, chiudendo la bocco agli altri interlocutori. Il nostro intento it, anzi. queHo d: ollatgare il più possibile la discussione, per• ché queah problemi hanno bisogn.:,, in ltal"a. di esser molurati. (2,uetcli,e,"1,&~ Uff,Q,c«)l1,11,a, Ed ecco lo '3crillo della Villoni: e Seguo anch'Io con vivo interasse la po. !emica apertasi da quosle ccbnne sull'introduzione della sterilizzazione in Italia e v09llo dire la mia, come donna, trattandosi d'un argomento al quale niente olfatto estroneo verrebbe a lrova~; lo compa9na dell'uomo. Ho letto lo te■i propugnotric:$ di Vassell'.. le osservaiionl temperolJ'lci di falonga e le note di Stranieri; e, soffermandomi sui primi due orticoli, doto che il terzo nulla ogg.un9e sostanzialmente all'o 90. mento, quo e là contradd·cendosi pure, d!rò che non i\ facile dire a prima vista chi dei due abbia pi\) ragione. Il f'aJonga i\ P')T• 1ucsivo, più umano; 11 Vauettì più radica:e ed io lo trovo pi\) 9iu1to. In certe questioni la via di meuo non va e se s"incom·ncla a tentennare non si otliene pii) niente. QJ. tre olla difesa della raua e quindi oltre al prob!ema sociale noi dovremmo non essere ego sii al punto da non per.-.Jare alle solleren:e atroci di una n0&1ra creatura che avesse a aollrire del nostro sle1so male. E a questo Ci polrebbe e dovrebbe pensare non solo l'intellettuale ma anche l'ignorante che q non capisce un"acca delle questioni 1ociali dovrebbe sentire e quindi capire quelle umane. Questo del lato umano della steriliz:az:one ha la sua importanza. e solo può comprenderlo una madre o un padre che abbiano disgraziatamente a trov<l1'3idinanzi od una loro creatura, nella quale si mon • le,atasse una terribile tara. di quelle. od eaemp!o, che non perdonano, contro lutti 1 miracoli della scienza med ca. Ed io ho appunto con0$Ciuto un caso dei più pietooi, dinanzi al quale solo l' ncrollobile lede e l'omore indeleltibile dello mamma non si Mln mai piegati, fino al momento, che l'Jnlelice non s'è tro.,010, per altro occ:dente, od abbandonare tutte le sue so!lerenze nè poche nè lievi. Solo chi ha visi:, COi propri occhi simili casi pub oapi.re il lato umo.no di un provvedimento che e•ilerebbe il propagarsi di mali aviti. Altro che immorale e disumano! Ho voluto 099iun9ere quesla noia perchè nell'enfasi dello JX)lemica non s'abbia o IO!e solo dell'oecodemia di pro e di contro magari 9iun9endo a hlcooleggiore sui pnnclpi morali ed etici e perfino trascondentoli di questo o quel provvedìment:>: 1n 1ea1ter 9uordiomo anche al tormento ed all'lnfelicitò dell'uomo e non indugiamo trop. Po su certi sofismi che cadono bruscamente al cospetto dello doloroso e via crucis> d"un inlelice tarato>. ,e a,lt\a, ca,~,,a,11,a, Ecco ode!JsO, i:er dimostrare 11 volulo eclellìsmo di questo nostro rm:1599na di o_p·nioni, '"lo campana contmria. Il camerata Giamba1i:tsla Voll:a. di Zelarino, si ribello oli"1dea de.lo s1enlizzaz1one. G,uo1· ch!no I letto,; se questo r bellìone 6 eullicientemente molivoto· e Per quanto riguardo la questicne della sterili:zzozione. che ritorna di lo.nto In tonto in e Oueslionario >, non Si JX)trebbe trovare qualche altro espediente in acutiluzione della ster.liuazione 9ier inoppel!obilmente condannato dalla Religione, dalla Scienza e dal semplice buon senso? A ç:ie pare che contribuisca allo soluzione di quc•.sto problema la proJ>O$ta di accoppiare gJ· mdi•idui aventi tare di carotlore antitetico, per cui e, sarebbe do epo• rare eh.) nel prodotto il d letto dell'uno fosse compensato dal diletto oppoalo dell'a!lro. 11 po,polo. ha un i:rove1 bio carotlerist co in propoa:to: «Da un ceppo guasto proviene un fresco oerm09ho >. [· 11 oo:so di Gilda nel Ri. gaietto; caso che nello v la pratica s, ripete. Di p'.ù'. ml pare che nol documento pontificio con cui Pio Xl condannavo lo pra1!ca della steriliuozione, tra riga e riga traJ'e,li rinvito a cerca,-., ahre vie olla soluzione deJ problema: Ira le quali vie ve ne polrebbe essere qualcuna non condannabile; e fta q1..:c•..1te e qualcuno :t ml pare Si potrebbe annoverare anche questo. Noturo~mente _ non bis09no pretendere una soluzione al I~/• che è utopia. Anche se la percentuale fosse- minore, ne varretbe la pena. La.percentuale sarebbe sempre superiore o quello dello st•tilizzozione che la generalità degli scienziati qualil"ca inconcluden1e per quel che r!guordo lo scopo che SI propone>. 1~ ()-0.da,lQ, Q,~tà,d,Q,lla,~~ Un camerata che porta un contributo di serie16· e d.' JX)nderota •preparazione al dibattito è Aurelio M:90tto, che Ci &crive da Potdenone la seguente lungo le:tem, cui volentieri diamo oo~ta1·1à: e tettare ledele, sin dal suo pr:mo numero, della Vs. rivisto, ed in specie dei quesliono:,.o (sebbene tale ledeM in questi ul• timi tempi S:a stata un poco troscuroto): avrei voluto dire lo mia in d:ver.::I argomenti, ma solo J'e~icito invito di r~alongo nel Vs. ultimo numero mi decide a scrivere. E 6Cfiyo proprio su un argomento assai complesso e delicato, che inves1e un settore Jmportanlisa."mo della vita sociale: quel• lo dello sterilizzazione che io amplio e porto nel campo p.ù vasto, sfiorandolo solo, dello profilassi soc."ole in rispe:to alla so· nltò dello rozzo; o meglio'. dell"individuo. della fomigl:o e ®lo dopo della rava qua• le suo logico complemento. Quanto io m.. pennello espone ha CQr<Jtlere radicale perchè fl necessario adottare •istemi radical:_ per potet raggiungeNt lo scopo prel:aso: le mezze rn;aure cr(t(J~O l'in• dee aione e quindi lo liberter s:ig9e1tiva di interpretazione e le tanto riprovevoli lughe che .si verificano, purtroppo. in molti cas; non rigidamente sogçiett: all'imperio d,...l~e leggi. Premessa ind ;,;ponsobile à quello d1 1:ssare lo scopo che si vuole rogo.ungere: ad esso poi b·109na tendere con lo più ferreo disciplino scovaJcando oJJtruzionit1mi e considermioni personali e pcrc"b egoist~che che 09ni individuo co.lp·to dal provvedimento si sente "n dovere di lare pr<6enti. lo credo che il problema sia questo e Creare uno Stato sono, moralmente e fisicamente. e che dia per questo solo lotto tulle le 9aranzie di una suo vitale cont.nuit6 nel temJX): contnuità quontito:lvo e qualitativo che assommi in sè 11 migliore dei nostri caraucri fis Ci O sp:rituali o che li J)Ortl sempre più vemo il loro perlc2ionamento >. Per oltenere questo «\ necessario tutto un eistemo Je9·slativo delloto dal fine prolisso: sis1emo quindi che investe anzitullo l'individuo, quindi la fomlgl"a e !a socict6. Parliamo dell'individuo E',111 nasce e cresce secondo la influenza dell'ombienlo cui vive. B~no pertanto che sino dallo più le• nero et6 tro•i nella famiglia una .ana base morale. Ammeua questa, è necessario eh~ egl! ven90 educato ed istruito. e ciò deve esser lotto senza lalsJ scrupoli o !al.le ver• 909ne, p:ù dannose che utili. Dev'e eroer reso conscio della sublimit6 del auo essere s-rfetto, deve essere edotto della neeffsiler di mantenere int99ro questa &ua super~ rit6 su cib che la circonda La uua aa:u1e è un bene al quale non deve rinunc:are neppure a costo di rinunciare aj p aC$ri della vita: parlo di piocen sessuali, J')Oi· chà I p'oceri dello sport, della montagna, del mare sono piacvri l:sici che procu ano il senso dolio forza e della virilità, che dllnno impulso a sempre p'à osare ed ardire. Ma l'uomo à debole spesso, molto spesso: bisogna quindi che sappia che non vi è posto per gente tarata, debole, inutile. Pertanto se egli mette st\ e più ancoro J suoi fuluri U9li in condizione di non essere un membro vi•o e vitale della a:x:iet6 deve rimanere nell'ombra. Deve o-JS&:e reso innocuo. Deve easve « ateril:zzato >. Al di aopro di 09n! egoismo personale, di più o meno 01uatifìcot' -ntimenh religiosi. deve r·conoscere che non •i pub per questo ommettere che continui nella sua diacenden.r.o un male che va umpre pii) degenerondo. L"individuo deve oopraluttc rendersi conio che è la qua}it6 dei aìngolj com,pononli lo

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