cese di quella parte di essa che presenta evidente il tipo dei nostri Llgu.ri. René Gontièr in un suo recente libro « Vers un Racisme François » ha cosi scrittv di questo antichissimo tipo: « Durante l'e):X)CQdel bronzo appariva il primo popolo di Francia, conosciuto dagli antichi, i Liguri. Bruni, piccoli, solidi, camminatori infaticabili, lavoratori ostinati, erano dotati, come dice Strobone, di una furberia straordinaria ... essi hanno avuto il merito di dissodare il suolo della Gallia e di coltivarlo. E' solo verso il tredicesimo secolo avanti la nostra era che attraverso la porta del Nord-Est i Celti incominciano ad infiltrarsi in Francia». Tutti gli autori concordano dunque nel riconoscere essere stato il tip:> ligure il più antico di tutti in Francia. Il fatto quindi che tutta la zona di Nizza presenta questo tipo, dimostra le strette allinitò tra la popolazione di questa zona e quella della Liguria vera e propria. Antropo• logia, preistoria, storia, linguistica concordano quindi ugualmente nell'alfermazione dell'italianità razziale di Nizza. D'altra parte, di fronte al popolo francese quello italiano ha una tale superiorità demografica che non c'à nessun pericolo che anche per l'avvenire, qualunque sia il ,,destino di Nizza, possa cambiare in un modo o nell'altro la suO struttura etniCXJ. Come difatti scrive il Gontiè.r, da noi già citato, la cifra degli italiani residenti in Francia .raggiungeva, in occa· sione den'ultimo censimento, quasi il milione. Si calcolava a centomila il n'umero degli italiani residenti nella Lorena, dove formavano un quinto della popolazione, e altrettanti nel Sud·Ovest, dove coltivavano la terra abbandonata dai francesi stessi! 11 Gontièr scrive inoltre che in alcune lo· calità dello Guascona e della Guyenna esistono delle vere e proprie minoranze italiane. In queste zone il francese è quasi sconosciuto e anche le scritte dei negozi sono in italiano. Questo fatto semplicissimo dimostro chiaramente come il popolo italiano, per le sue particolari caratteristiche raz. ziali e demografiche, abbia delle risorse di resistenza maggiori di quello francese e come di conseguenza qualsiasi tentativo di snazionalizzare Nizza sia fatalmente desti• nato a fallire. Lo resistenza della nostra razza a Nizza è magnifica. mente simboleggiata dal trofeo di Augusto; che sorge a pochi chilometri di distanza dall'attuale frontiera provvi• seria tra Italia e Francia. Questo trofeo è stato giustamente considarato come il primo monumento dell'unità d'Italia. La grande iscrizione, oggi ricoistruita, tramandatoci del resto da Plinio, posta nella fronte principale del monumento, è degno di meditazione. Essa dice: « All'Imperatore Augusto figlio del Divo Cesare, Pontefice massimo, nel• l'anno XIV del suo impero e XVII della potestà tribunizia, il Senato e il Popolo Romano, perchè sotto la sua guida ed i suoi auspici tutte le genti alpine che sì estendevano dal Mare Adriatico al Tirreno sono state assoggettate al dominio del Popolo Romano». Nella iscrizione dei popoli vinti da Roma e ad essa legati d'aUora in poi indissolubilmente, sono gli Ectini, gli OroteUi, i Nerusii, i Suetri, gli Egnìturi, i Nemeturi, i Velauni, progenitori diretti degli attuali abitanti di questa regione. Corde il trofeo di Tw-bia, cosl il popolo di Nizza ha re• sistito gagliardamente alle alterne vicende dei tempi. E' difatti impossibile dal punto di vista biologico cambiare il substrato antropologico di un pop0lo a meno che non gli sì opponga ad esso un altro popolo demogrofiCXJMonumento a Garibaldi in Nina mente più potente. E questo, per il caso di Nizza, è com• pletamente escluso. Nizza è dunque razzialmente italiana e tale resterà sempre. Questa verità non può esse.re contraddetta in nessun modo. Nella nuova EuroJXl - come ha detto il Duce - Je frontiere politiche dovranno coincidere con quelle raz• ziali. se si vorrà fare un ordine veramente giusto e stabile. Dall'applicazione rigorosa dell'idea razziale l'halia ha tutlo do guadognwe. Sarà cosl compresa nel nostro territorio tutta una regione,· dove perfino le tombe dei cimiteri portanct soltanto nomi italiani, come abbiamo constatato noi stessi, in uno dei nostri viaggi. Riavremo cosi i giusti confini, segnati da Augusto, e fi. nalmente troverà pace l'anima esacerbata del biondo Nizzardo. Eroe dei due Mondi! GUIDOLANDRA
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==