La Difesa della Razza - anno V - n. 1 - 5 novembre 1941

Monumento a Carlo Felice, costruttore del Porto Lympia, a Nina massuna frequenza del tipo bruno si presenti tutto lungo la costa del Mediterraneo, inclusa la Corsica Già alcuni anni fa noi abbiamo ricordato su « La Difesa della Razza» che molto interessante è o questo riguardo la carta, in cui si vede dallo frontiera italiana attraverso i tre dipartimenti delle Alte Alpi, delle Basse Alpi e delle Alpi Marittime, estendersi una striscia continua ed omo• genea fino ai Pirenei, slrisc'.a di territorio che comprende i dip:irtimenti francesi posti sulle rive del Mediterraneo. In una recente carta dei tipi razz;ali della Francia, dovuta al Montondon, si vede indicato com3 appartenente alla « roce littorale » un gronde territorio della Francia meridionale, al quale. appartiene anche Nizza_ Ora - a quanto riconoscono gli antropologi di tutto il mondo - 1Imedesimo tipo razziale hanno gli abitanti della Liguria. La stessa affermazione del Montandon s( trova già in lavori antropologici più vecchi, come ad esempio quelli del Deniker. Relativamente alla continuità dell'elemento ligure a Nizza molto giustamente è stato così scritto da Nino Lambaglia. « I Francesi, che in Provenza si dedicavano ad esaltare od ogni costo l'influenzo " bienfQJsante " della grecità con spirito antiromano, non avevano fortuna a Nizza: nel Castello, dopa le tracce dei Liguri Ved!anzii, non riuscivano- a trovare se non tombe ed iscrizioni romane; e dovevano necessariamente tacere, oppure concludere che la vita grecp di Nizza fu un fenomeno limitato alle esigenze della modesta fattoria commerciale con uno metropoli ormai lontana e straniera allo sua origine, e la cui cultura non era neppure paragonabile a quella luminoso dell'Ellade ... I Liguri erano riusciti a preservare intatto il loro paese dall'infiltrazione straniera, contenendo i nuovi coloni greci nel castello costiero; e, quando Roma li ebbe civilizzati ed elevò la loro antica città, Cemenelum, al grado non solo di municipium. ma di capoluogo-della provincia, Alpium Marìtimarum e sede di un Praefectus, rappresentante diretto dell'Imperatore, riconquisla.rono, grazie all'opero di Roma, il Castello e i porti aviti, ed assalirono la sparuto schiero dei coloni greci, confondendoli nella compagine etnica ligure-romana». Tornando oro ai caratteri antropologici, possiamo dire che, oltre la pigmentazione, l'indice cefalico e la statura staccano nettamente i Nizzardi dai francesi e li ovvici· nano invece ai Llgun, con i quali costituiscono un tutto inscindibile. La prima inchiesta statistica sulla statura fotla in Francia fu quella pubblicata nel 1860 dal Broca. Nella carta del Broca sono indicate le percentuali di riformati olla visita di levo per bassa statura a seconda dei dive.rsi dipartimenti. - _ . Secondo questo inchiesta, la Francia può essere d1st•nto in tre zone diversissime. La prima. che dà appena dal 24 al 56 per mille di riformati, corrisponde al territorio occupato anticamente dai Golati e dai Belgi. La seconda zona. con una media di 57-81 per mille di riformall, corrisponde al pa:ese che fu un tempo dei Liguri e degli Aquitani. la terza infine, con il massimo di riformati, corrisponde al territorio abitato anticamente dai Celti. Anche sotto l'aspetto della statura quindi il territorio dei Liguri, al quale appartiene Nizza, si stacca nettamente dal resto della Francia. Analogamente gli studi del Collignon sull'i,ndice cefalico in Francia permettono di identificyre, una zona sulle rive mediterranee con oss_oluta predominanza di quelle forme crOJ;)icheallungate, nobilmente armoniose, proprie ad uno variante razziale, che coincide nella distribuzione geografica con il territorio abitato dagli antichi Liguri. A questi dati di carattere strettamente antropolog;co ne aggiungiamo un altro di carattere invece fisiopatologico, messo in evidenza nel l926 dal Niceforo e dal Pi ttard e da noi già ricordato sulla« Difesa della Razza». Si tratta della statistica sulla mortalità pe.r ca.nero, conlrontata con la distribuzione dei cara1teri antropologici in Francia. Da questo studio risulta evidente come più colpita doUo mo.rtolità per cancro sia la zona comprendente i dipartimenti del nord-est e come meno colpita invece sia la zona oomprendente tutti i dipartimenti mediterranei dalle Alpi ai Pirenei. La mortalità per cancrO nei dipartimenti mediterranei della Francia - come abbiamo già scritto in altra occa· sione - appare quindi molto simile a quella di alcune regioni d'Italia. E' questa una nuova confermo, non più trotta dall'antropologia ma dalla p::rtologia. della perlclta individualità biologica dal resto della p:>p:>Jazione Jran-

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