in:uni. i qutJi tuUauia .10110 da soli alti a far,: 1a nolle o il giorno pieno in qud gran panorama aperto .tul mo.._ndo, che è finlima cosc~nzo dell'uomo. fr; :. Pt:r e.tempio, un crikrW ra;=iau KÌudica SttOiJ,Jo il m<tro di civiltà tutro lo ,cibile delle raz.z.e, con;!'..t,o.ndble 'Ml Loro corpo, nt:l loro .tpirito ,: nella loro etnolog1tfj, ~ ftµ:la.s.tifico. in inferiori ,: superWri r~ruando que,t'ulti.ma. cal~oria. per le ra.:.u t:niinenununu europtt, menlre la ~gt,i.o ~ja. piglia con..e sempre il tW!gro. .:;.. Ora. poicM q,ugli Jl,e.tsi iwn1ini clu!. 1.-ald·!· l; ra=e se· condo qut:sU>CONcrUo. hanno poi i111ueni pi' '-!..."~"° teorici t1 dUCrNlilort: il fHJpo/,o ebreo, che già fUtinto pr6 nll.o-delfaninw c~rù::e ,.,,u/lftl occiò ,la mille,rni. in m ,~il_,Ì.erici ma ,'tri. di ., rulltll di ~=:.o degenue, es1i cotnin"Gano a ti· r•re p<r molli versi. ond~unj;tr<.~lla. conclwioM dell'in/eriorilÙ uncht: del e<>eo,W:~ 'X_ !!.i!Ji«. per ,.sempio, (dopo aver mallraltato gli<.<>rienurl,c~hi pd{t avreb· bero tanli titoli per esure in molii. punli almeno Rf'Jlut.ati) che anche il popolo ebreo è di ifj«ine orientale: qii,fgdi deve essere inferiore alfeu.ropeo. Ma i/. rasionamenlo mm caka. Alla stresua Ji quel ragio,uun.enw. così universale nella civiltà attuale, ci si perdoni di dire c~ hanno invece molla più ragWne sii ebrei, quando di rim.ando /anno ra.=..:ismo a lo, nwdo, e dinwUra,w. con le cark aila ma,w. e~ in ogni allo importa11te della civiltà moderna c"è un ebreo. o più ebrei; .: che il popolo ebreo abbonda. ben più di moltis.5imi altri popoli ancM occidenlali, di eminenti personalità nella scù:nza. nella polilica e nella. Jinan.:.a; che a,ci molle J,a le più tdu perso· natili,. di qut:$ti.campi emineflllm.enle tecnici. sono ebree. E non è po.uibile dar loro torto. E aUora? E" forse erro11eo fislinto che ha condannato qut!l popolo? !., /orse un solle1,01nenlQdi iloti. quello che si è ribdlalo in ta11te epocl1e della storia contro la genu f'brea? Qualora si torni a ciò e/te noi abbia11w detto in tutti questi studi. apparirà chiarisJinw fo ragione per la quole il pop0lo ebreo. almenc, nella sua nws,w, e S<Jlt:ele debite ecce::ioni. lu, lWti i tiioli per chianwrsi popolo nwsgfore Mila totalità euro· pea, e tutu,via nt1 ha anche tallii altri per esser giudicai-o i11/e· riore second-0 una stregua più souile. e segreta. CM una ra::::ain fondo non puiJ r:Jsere per natura che mi• nore. o rnaufore. di un'altra .. Jec<>1ido i doni quanlitalfri che la Provviden.:.a le diede t1ella gerarchia df'l reale. Questi do11i li poJSeggono. in 11wggiore o mttlor misuru - c/,e tWtavia ha Jempre. un valore relativo - tu.lii gli indi· vidui che appurlengo110 a quella ra::::a. Je.nza diJtin:.ione di buoni e di coltivi. Civile. e copace di mellere i,, opera latti i me=zi di c·ir:iltà ;. l'individuo bu<,no e amwnio.w del nostro popolo. come il di.generato. lo jCurrile. il r:ile. l'er altrQ capaci di divini iJtinti e ispira:Wn.i son.o egual• mu1te, pur nt!.l diverw grado della loro cullura ,, Jf'lla loro leva.tura .spiriiualf'. ·ruomo del Cange e Fu.omo della Senna. quaWra enlrambi non abbiano puduu., qurJla gra::.ia.che Dio distende sulfin,enuità della rwtura. Giù Jigni/ica che .se la m::.:.a.nel 1Juo criierio g,metico e JlretUm~nk colegorico in unir:erst1le. può ,10lta1110 t>JJere maggiore o minore. è poi dt!.nlro il circuito delle ra.::.e slesse che si se· para il seme bu<,no dal cattivo, quello su cui è caduta, la rajfioo, da qiullo che ha ricewlo il !Orriso del .sole. !' eh~ que.sl"alua diJtin::ùme. che si /orma in se110alle rc,::::e si.e.ue, è un /enomenc, Juccessivo e di indole degenerativa, dc, considerarsi, nell'ordine morale e spirituale, alla .stessa .sTfrpu, de.i fenomeni nwrbosi. che ioccono la sfera visibik e corporale. Chi potrà mai a/Jernwre che nel mo11d.-OesiJtano ra::::emaJat, per nalura, o quanto meno. interamente cùlte dal morbo? Il morbo urpeggierà sempre soltanto nel seno de.lle ra::ze. e fra le più ,lir:er,c ra:.::e.Nè ti Jarà 111::::.0 che 110nsfo qua, e là colpita da qualche morbo. Senonchè vi sono, come è 11oto.morbi be11igni e curabili. e maligni e irreooa,bili. Que.sti morbi, come nesJutw t'Orrà conlt>slare. no11investono propriamente le ra:.::.e,ma le ma.sse deili imlivùfoi. cUlè i ,X,· poli. E sono,e.riomeni dege11era1it•iche colgono $UCceuiwmenle di~r.si popoli nel corJ0 ddla storia. f,",nonteni qui,,di Ju«es· Jivi all'ori&ine delle ra.:::e.le cui radici Ji perdono pn n(lluro nella nolle dei tempi. Noi cre.cliam.operciò che si poJ.st1pllrfore so/Ja,ttQ cli razze minori e nwggiori. tna che. Ji debba poi anche legittimamente parlare di popoli Juperiori e inferiori: interi appunto questi ullimi come popoli. come ma.,se. turate. 11d destino d"I loro ,lit:enire storico. talora per i:icissillulU,i t:$lerriP e rime.diabili, talaltra JH!-irntin111deienera::.1'.011e d .I loro $t'me: onde 1101n1asce più bU-Onapianta lU,lla tribù di Chunmm. Cioè e, ,lire. le e1,•tmtuali ecCf'::ioni, che fant10 na.scer pro/t!li dalla te.rm nudu di profeti, non Ja11noche confermare la regola riconoJciuta e co· st.arile. Problema grundio.so. questo dd be11e e de.I male Jtorioo, che avwlge interi popoli, tte fa i transeunti tormenti " le sperari::e di resurre::ione. oppure li piomb<1de11i/itframen1r nel f>uio,en::u confine. E. i popoli si tormenlano pu I« loro vila f' IH!rla loro morte. che - comP eMi J(lnrw bene nel loro islir1to eterrwmente ancestrale - è ht r:ila e la nwrle dei loro figli t' figli dei figli. Perciò questi tormenti J0110 tormn1ti. clie. bni oltre aili i11diddui. passano al st1ngue e. al Jt'Tlif'. come si dice: so110 Vt'tlli che imaes/0110le onde dei mari . .sciagure che precipiturw sul piccolo e sul grande, e stro:..:t1no nd pùmto lt' madri cl,~ ie.- nerano. e i 1,v:cchiche si redirwno rerso la le.rra. 1 Sono dolori e viciuitudi11ì storiche che ralgon0 JÌ caso per caso. ma che hanno linee dirPllrici. le qu3Ji nwno " toccare le ra::.::enella loro più pro/ond11 essen::11. E come 110,1 1·i son rat.u in .K i1alim1e. o fra11cesi. ma popoli. i quali lulUJt,ia hanno. ptr loro vicisJiludine storica, volti riconoscibili com.e le terre e i f'Ut'Ji. co.sì vi sono popoli bU-Oni t! o.scuri. divenuli inevilabilmellle tali pn u11loro deJtino ra::::iale. ch.t»li conduce in. alto. o li Jcende giù v.:rso le baJJf' J/ne, ove insit'me riposano ombre c(uomin.i. di uninwli e di macile111i pianti!. GIUUO COGNI (•1 V. i nuntcri 17 e 21 di q!JhCI• sta.._"3 rivi~a. Per molti dei concetti che qui, come 11e«li ahri articoli, ~iamo \·cnuti sw>lgendo, e: l)('rmcttiamo di indicare al lf'IIOre il rl-OIMrorttcnlc nilumc; IL S&CH.TODU CENIO (ed. \l,llec:chi• o-.·c il prol.Jcma cklrintimo itcnio dell"un\·cl"$0 e del su.> dramma c1crno ~ n·oho in mni i suoi punti fondamemali. (C. C.) 21
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==