La Difesa della Razza - anno V - n. 1 - 5 novembre 1941

morale ~ econ.omù:o, come pure nel[ apprez:anu:nlQ che si fa dello donna e delfuom.q nel.la loro belle:=a esteri-Ore,e di indole purame,Ut! tecnica nell'appre::.ame11tcdei valori sc~ntifici. Souo ogni giudizi-Oed.oniJtico o tecnico Ma un ini:iale procedimenlQ di anali.si, che spe:::a il geli.o unico del reale in molti framtm!nli, onde rrieglio !Jt!dervidentro. Questo proadirrumto che, operato cum grano .sali., è il pro«dimenlo naturale al pensic.ro del[uom.o, diviene. in m1no a chi, come [uorrw moderno, se ne serve onde incatenare tUlta la realtà. pei suoi piaceri e pei suoi bisogni. di null'altro sollecito che del possesso e deltuiile d'ordine imrri.edicrlOu,n sa.u,nico Jtruni.ento di infr~ione alreterna fede e all'eterna belle::w. la conseguen:a. che più immediatamente ci interessa, è che si giudica l'uomo esclusivamente con metro qua"'-i«J.tivoe ,eoondo i suoi ual,ori tecnici. cioè la sua bravura, an.:ichè col metro dei valori che valgono di fron~ a Dio. com.e avrebbe dello uno scrittore del mLdioevo. Anche pro e cOnlro il problema ra::iale ,wn si è mancato di usare lo sleSS-0metro di giudi:io, apportandovi confusioni in.JWIJ'U!.reooli. IT&UJnlo - ed è la questione ,mno rilei,YJ.,tte - è valida l'equazio~ ra:za-lHdle;;:.a?Sen;;a dubbio. Ma che s'inunde per belh:::za?Noi riJpondianw cM si de~ intendere que/l,a belle::;;a cM ha un valore di serenam.en.lQper l'anim.o, e che lo riparla, rom.e in un.a .sco"a cM d"un tratte lo astrae dalla confwione &iornal~ra. nel reg11.o dclltt patX e dell'eterno. Non si deve crttiue c~ con qu.esto si pretenda troppo. Àn• che an &atto, ,mcli.e un. fiore sono sulficit:nti a riportare l'aninw nell'armonia.. Essa ha eterni interessi e cicli ulesti; ma si ripercuote e con~rge anche in ogni picooUl cosa di qw:sla terra, Il fatto mal.eriale e bruto che un corpo abbia Ulli bel naso, una bella bocca o delle belle gambe. o abbia quelle doli esleriori che piaccio,u., al, superficiale senso edonistico della vita non. testimo11iaper nulla. conte generalmente si di~, di valori animali, ma ben piuttosto di non valori; cioè di valori eminen· temenle negativi. Quei corpi emettono u.n tono, che è più inti· mafft.ente cOnlrario alle arm.onit:della vita. Tuttavia Cedonism0 si distruue da si: e l'errore de.lta sua tesi è chimo. Meno chiaro ,in~ risulla il dramma dell'anima moderna, qw:mdo sì va nelk 5eCChedella scien::u.e dei .su.oior&o&li; o della tecnica e delle sue utilità; o della moralr e delle sue con· ~nien=e e <hi suoi apprezzamenti di poco costo. All-0ra si entra in. un. campo, il cui ritm.o non è più quello della vita oriiino.ria, della vi.ta toUJk; eppure è quello che av1·0/gcquasi tutla la vita dei 11ostrimoderni &iorni terres1ri. 20 1,~ un fatto iMquivooobil.e eh.e, nell'us,>'moduno di intendere la vita, quegli cAe va avanti è colui che possiede più qualità di indole tecnica. Il saper fare e saper produrre in det.erminalJ· compi del sapere o della prassi è quasi tutto per la civillà at· tuak; nella qu,al,einvue le qualità in.lime delfaninw C{lldoe comnwsso, del sen.so religioso della vila, dell'eroi.snw tendono ad overe, almeno nel corso nornw.le degli eventi. la peggio. Nè potrebbe eSJert:altrimenti. se i beni si costruiscono col denaro; ora il denaro ,? una mi.Juradi quantità. E il crit.eriodella quantità corre sen~pre un. gran rischio di isolarsi in pura a,u,l~i. e segrnenta::ione della vita in ,chemi finiti. dai quali ogni con· tallo col divino, che è alto infinit.o, resta irrimediabiltm!nte sa· crifico.lO. I:.,.. un fenomeno naturale a questo modo J'enere che anche il sapere e le altre attività teoretiche dell'u.onw (perfino tarte a, volteJ finùcono per venir mi.suratt: e vo/,utale secondo il criterio di quantità, che uniuersalmente domina la r,.oslracanee· :ione della vita. E allora .si giunge alla cOnseguenza..della quale volevamo principalmente parlare. Esso. è cl,e anche l'individuo singol,o r:iene valutato secondo lo scM.ma di quantità; sie essa quantità di sapere o quantità di virtù pratiche. /.,,Q sc0laro viet1eappre:::at.onon ptr l'aninu, ma pro/onda (t.~rso cui giwtam.en/.e tenta rivolgersi la nuova legisla::io11escolruticaJ ma per quanlo egli sa. E fuom.o /alto, quando. pu trorl(lrecon stulort!.il pane per l" sua vita. si a/· faccia a questa. vita degli uomini, e concorre con altri. e lotw ,ie; trisli ago11i 04,~ il sapere e le virtù pratiche si tnufornwno i,t magri stipendi, anche, e15li.l'uonw fatto. i•iene accettato o re• spinto secondo la quantità delle doti che la natura o feser· ci::io hanno ,immuga::::inalo in lui. Per il santo, per il pm!la, per l'eroe non è lcoricamcnk ne«uario che vi siano dei posti al sole. Ora, co,ue la civiltà nltlXlerru.g, uuiica &li individui e li ,e- ~rne nclUl fotta per il pane (che è poi quel pane onde e per il quale a sua voila si co.struiJce. volenti o nolenti, og,iuno pe, la sua piccola parte, la nostra civiltàJ così giudica la scien;;a, ucondo il mede.simo metro, intorno al val.ore di q~gli stessi inàfridu.i; e qua,ulo dal problema clelfindividiu, si paua alla ra::a, il metro continua ad e1sere il m.edesimo. Così si senle pàrlare di ra::;:einferiori e superiori a second,, di quanto esse hanno. com.e si ditt, prodotto per la civiltà. E poichè per cit:iltà si sa bene quel che si intende (nè altro po· lrebbe intender.sii si pongon-0 n.ei più alti gradi della ooiutaiione razziale i popoli che questa civiltà calcolatrice e somma· trice di valori q1V1ntilativim,&lio han saputo svìluppare o assi· milare. Fra questi valori si annovera anche, e n(lturalmente in somnw onore. /"arte: ma anch'essa viene, nel corso del gill.di::io, solroposta a criteri emit1entemenle quantitativi. qnando non cdbnistic,. la conseguen:.a. è che tutte le ra;;;;eoccidentali. o viventi irl occidente, finiM:o,w per es.tt:re considerale suptriori. Eppure, conlinuot1do su q~sto metro di tiu.di::io, v~ne poi un punto in cui è neussa.rio dare una svolta. e ini::iare. per hl dignità della ra.~;;au, 11'alua scala di valori. nella quale si continua att· cora a parlare di ra:.:.esuperiori e inferiori, nw d~tinguendo/P di nuovo con altro mctodo. che meUe in a::ione confusi criteri di dignità. nwralità e altro. Perchè. dopo aw-re accolto nel paradiso de&li uomini ,u~ riori tu.Ui i 1:olti e tutte le coscien=e. b~che o diriue. che pullui.ano per le strade d'a.sfalto delCoccidenle. ci si. accorge in.e· vitabilmente che ciò che è rima.sto fuori da qUl!slOuniversale crogiuolo s<moalcuni valori di indok divina, c~ toccano la più. intima cosckn::o, non $0/0 dell'uomo, ma della vila, e che non. si riducono più o ni.etro di civiùà: tanto che possono e.s• sera·, e ati.:.i~rtam.ente ci .w,u., individui che posseggono tulli i iv1lori di civiltà, e che nondimtnto mancano di qUt>stialtri

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