La Difesa della Razza - anno V - n. 1 - 5 novembre 1941

t·•Ji 11lutli mi nvventurui in imvrese ..;ilH8ll'i, {.'Ollll)l"CSH unu CU<.-Ciuto. Xon ri1:>etci lroJ)po l'es1~riwcnto perchtl "nelln rorcsta vergine, um• hiente di vitu tlei Pigmei, lo lcx:o-- rnozio11e è oltremodo l.)(!1108.il 1,cr •1mtlUll(IUl' uomo dèllu nostra raz.zu sin pur(' agile ed iwoorto. Tronchi <' Jinne, qunndo non sono UC()uitrini J)estjlenziuli e putridumi vegetali entro i t1uali si urrondu avvolti nl'I• Ju migliore i1)()tesi da grondi felci <-11e tuloru comprendono sgradite orticm1ti, vi ostneolauo ud ogni mo• mento il 1>asso. Si oggiunguuo i rrie- •1uenti 1\saalti di insetti e la probohilit:ì di imbattersi in fiere o sc-rr)cnti v<•lenosi. Simili inconvenienti n1>· 1>uriseono inezie ai Pigmei ttu1to che c.-ou iudifferenzu JH!N."'()rrono perfino di notte In foretitfi aiutati dn unu vi• stu che eKSisoli sembrano JK>ssederc. In un nruhiente siffatto. oseuruto 1,erienne111ente dal jfroviglio dellu ve~etuzione. i miei 1:1.ccompagnulori uvuuzuvuno saltundo di liarna in liunu e ,mleudo in certi inanti aucbc u <tualebe metro dal suolo. Sebbene <.-on ogni dono andassi avanti mi c:ui,itò, <.'OSì. di essere sempre so1,ru• vunzato daJlu min banda di piccoli uomini nudi. Di quando in quuu<lo si iucrr>icavano sulle liane per c.-o• gliere frutti oom1>0rtandosi non molto diversamente dugli 1:1<.'imvunzèdi cui lu stessu foresta è po1>0lnto. Qunlcuno, stretta in bocca una liunn mentre era in ulto, non csitnvu uu• che u sostenervisi con lo scovo di uver libere le mani onde scagliare la fr('(..-cin. Pur facendolo d'abitudine i loro dl'nti non ue soffrono dato che i Piumei 1>0sseggono un robustissimo u1w11rnto masticatore: il J)iia robusto. rorse, fra tutte le rane umauc. .Xonostnnte gli inconvenienti, non si snprebbo immaginare, ))erò. un ambiente piit adotto della foresta equatoriale 1>er l'uomo incivile. O· vuuque, in mezzo ul verde, essn è pro<lign di riserve in forum di iute• re Jlinnte, rrutti, grani, rudici od animali. Di norma rende superfluo anche costruire ripari pcrchò offrt> asilo nelle rocce o nelle cavità degli immensi tronchi; ~orro però molta esperienza per non morire di fame, o J>eggio, fra tanta dovizia. Nella forosln OQuntoriule, diftt.tli, In selvaggina o le fiere ci sono mu non si ve-- dono; i frutti eorridono da ogni parte IIIH molti di essi fauno male quando non Mno uddiritturtt velenosi. Quunte volte i Pigmei non mi trattennero dall'tl88ftggiare frutti 1>rofu• mati e che tutto faceva supporre ec• f'Cll<'ntiT ln conclusione la coccia io a.li foresta coi Pigmei mi riui:wi vroHcuo soltanto come etnogrufo. lu fatto di aniornli. ud ct:"<.·ezionedelle scimmie solite u volteggiare numerose sulle cime degli nll>Cri, non uvrei J>Olulo scor,:ere nemmeno un elefnntc a causa del folto. C'he dire J)()i di tante bestie minori use a mettersi inuoo- · bili nl 1,ri11.10rumore SOSJlCltoo II volersi tiella verduru per fuggireT A un e11ro1)(.'().llt dentro. rit'SC(' llJ>J>Cllll lu caecia II ll"ns1K'tto eon uu buon numero di battitori. La provui mu i:aucb'esisain quei 1mruggi non ru per noi a meno di nssoggettursi, per In durfttn dell'attesa, a far della vropri11 1:H!Heil luogo di eouvegno di tutte )(' znuzurc dei dintorni. X('llt\ rorestu i Pigmei mi diletta• rono <:on molli spunti dello loro vitn t"OnRueta. J n llll luogo "i venne Tipo ptgmeo incontro 1111 uccelletto, 1,ocu pili grosso di un passero, il quale. strillando, prese n svoluuarei vicino uvnnti e indietro. Si trattava di uno dei CO· siddotti indicatori del miele. In brc· ve i miei Pigmei sco1>rirouo e mise4 ro tt sacco un alveare non senui lasciare parte del bottino uJlu guidn sagace. Un uomo, da solo, affrontò le ire delle api dopo essersi spulmato il corpo, per difesa, col succo di una aristolochia o di altre piante. I.A1 i,eru, uua danza io cui era Tievocato u mcruviglin ogni 1>nrtirolnre di <..'Ole• sta cattura &0lcnuiz.zò, 1>er eosl dire, ru vvenimeuto. Si tenga presente che i Pigmei, frn tutti gli indigeni nfri• cani, sono insuperabili nell'arte di mimetiua.re, .. da.nuudo eventi della loro vita. Vi dànoo motivo e1,isodi 11unlsinsi di caccia, di rapina o nitro <.'08iechè quelta beata gente passa tre ,1uarti del suo tempo danzando. l.li è wpitato di vedere rarflgurare, oon comicihì irresistibile, perfino le mie prutichc su loro di studiosv di au• tro1X>logia fra cui la ripre~u. 1,iut• tu@IO complicata, di modelli fnceudi! Unilo mie gite silvestri eoi Pigmei ri1,orto uu ril.-ordo curioso ooune880 alla morte casuale di un innocuo ca• walconte sotto il piede di uno degli ae<,-ompagnntori. Al ruuaecio t;eguì 1mreccbio trambusto pcrchè so ne trussero J>essiwi presagi richiedeuti scongiuro immediato. Con febbrile ra1,iditù fu eretta uuu miuusc.'Ola cupunnu di rrniSCho entro lu ,1unlc venuo arso il cawalooutc. I Pigmei, eootaudo. presero a danzare io cerchio intorno al fuoco fluo n che nou restò traccia deiranimule. Allora ognuno contribui u tiJ)CDgere i tiui col si.steJun di Oulliver; J>Oi, <."01:>erti i carboni e le ceneri con foglje, tutti ripartirono io rrettn convinti di avere uunientato così ogni cattivo. <.-on• scguenz.a dell'nccaduto. 1 Pigmei t.000 poliglotti o almeno intendono i linguaggi dei loro vicini di razza uegru. MOBtruno tcndcn• za spiccata a introdurre proverbi o similitudini uelle Nl)ressioui rivelando talora <.'Oucctti non rari anche · rru i civili. Se interroJ(otc un Jligmeo sulla felicità dell'uomo sJ)O&D.to, è capacissimo di confrontare la moglie con .... la scorza d'albero da cui, buHeudolu, si true storrn; può quindj rispoudero che e moglie e scorza d'albero si somigliano• perchb ambedue richiedono il bastone! Oppure afferma che e lingua di donna o t>UU• ta di freccia sono la stessa cosa• dato che ambedue feriscono. L'astuzia della donna ver dominnre il marito può esprimersi in uno municru ol· tremodo pittoresca: e l'esile liana ab-- batte l'albero 1,osseute •· Un 1:>0' ru· dc è In maniera con cui il marito intende accennurc alla suo. indulgenza per i diretti dello moglie: e qunudo si omo il pro1>rio cane se oe so1>1:>0rtano Je pulci•· L'amore materno si trova i,ure es1)r<'~-.o in J)rovcrbi CO· me il seguente: ii', lo scimJuiolto è piagato più suu madre lo lecca•· Beochè <..'Oica1>elli lanosi come i Negri, i Pigmei non hanno niente del negro nemmeno nel colore della pelle. che in preferenza è gialliccia o rossa.stra, e tanto meno nella racciH, che nei tipi puri hn labbru sottili D.!JSOCiutoad uu nnso diveNJi88i· mo dal negro, straordinariamente largo ed a1>piattito, con narici la cui apertura hn un diametro trasverso s1>essodoppio di quello antcro-1,osteriore. Alcuni sono barbuti e con ascelle, torace, addome e arti molto pelosi. Robusti più che non li fnrcbbo sup1>0rro In ridotta stntunt, l)C'r·

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