La Difesa della Razza - anno V - n. 1 - 5 novembre 1941

PIGMEI e PIGMOIDI DELL' AFRICA Durante gli ultimi decenni l'attenzione anche del grande pubblico è stata attratta ri1>etutamente sui minuscoli abitanti deJla foresta africana da pubblicazioni varie. compresi articoli giol'nalistici, nonchè, e con insistenza, dal cinematografo. Nel medesimo tempo visitavano quelle genti diversi studiosi fra cui Czekanowski, Trilles. Schebeeta e lo scrivente; però i dati antropologici ed etnografici raccolti concernono piuttosto in esteso i gruppi pigmei dell'Ituri e assai 1)000 quelli che da occidente di tale reUn Negro con• golete, di ,talu~ re medie, • ••"" P..-Owocoel•neo gioo.e giungono fino alle rive dell'Atlantico. Ciò dipende dalla insalubrità e dirtlooltà di accesso inseparabili dalla maggioranza dello zone abitate in Africa dai Pigmei. Diffidenti di ogni uomo non della loro razza e in particolare degli Europei, attribuendo ad essi poteri misteriosi, costoro rifuggono inoltre da ogni contatto se non procurato a mezzo di speciali segnali e di speciali persone. Circondati da tribù negre dedite tuttora al cannibalismo, quando fuori del eontatto·dei Bianchi, giustificatamente debbono nondimeno vegliare di CQ.Dtinuosulla pro1>ria salvezza; è per questo, anzi, che scelsero la buia foresta equatoriale come ultimo sebbene malsano rifugio. Con tanto timido papolo entrai in contatto per la prima volta nel Congo Belga e precisamente sull'alto !turi. Dopo una permanenza di quattro mesi ne riportai nuovi dati antropologici, circa quattrocento fotografie e una serie, la più ampia del genere, di 21 modelli facciali. Il lavoro mi 1>rocacciò l'amicizia di vari Pigmei 13

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